LE PRIME UNIFORMI DEL ESERCITO ITALIANO

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TUNICHE DA UFFICIALE DEL REGGIMENTO GUIDE (Tav. U /56 e U /57)

Le giubbe qui presentate sono quelle che le Guide avevano definitivamente adottato in base al regolamento del 1864, ad esse si era giunti in seguito ad una serie quasi incessante di modifiche, di cui quattro furono le più importanti. Rispetto alla prima divisa indossata all'atto della costituzione del reparto si era certamente compiuto un bel progresso. Rileggendo infatti la nota pubblicata sul Giornale Militare in data 7 marzo 186o, in cui è contenuta la descrizione della prima tenuta in dotazione al reggimento, c'è di che rimanere sorpresi; all'esame della lista degli oggetti di corredo ci si rende conto di quanto fosse goffo questo tentativo di rinnovarsi anche attraverso l 'uniforme. Il copricapo inizialmente distribuito, impropriamente chiamato « kolback >>, in realtà era un elmo da cavalleria di linea a cui la cresta era stata tolta e sostituita da una striscia di pelliccia nera disposta trasversalmente. Si imitava così la foggia degli elmi che usavano in Russia i Granatieri a cavallo della Guardia. Il loro « kolback » aveva una lunga fiamma di panno celeste che ricadeva sulla schiena. L'altra novità era costituita dalla tunica, la quale doveva essere di panno celeste ad un petto, chiusa davanti da sei alamari neri, con goletta e paramani di velluto nero filettati di bianco. La falda era molto corta e le cuciture sul dorso erano guarnite di cordone nero. Per il resto si continuava ad usare tutti gli oggetti di corredo portati dagli squadroni Guide durante la campagna del 1859 (bandoliera, cinturone, spallini e pantaloni grigi con banda celeste per gli ufficiali e bleu scuro per la truppa). A dispetto di un inizio così poco promettente, l'uniforme del reggimento Guide era destinata a diventare una delle più eleganti del nuovo Esercito Italiano e sicuramente essa costituì l'unica nota innovatrice in fatto di esteriorità militare, completamente maturatasi nel nostro Paese. Le tuniche riprodotte nelle foto sono rispettivamente quella usata per la tenuta ordinaria (Tav. U/56) e quella per la bassa tenuta (Tav. U/57), entrambe completate dai pantaloni dello stesso colore, con la doppia banda di panno bianco sui lati . Si noterà che il colore celeste di queste giubbe era molto più intenso di quello che generalmente siamo abituati a vedere in gran parte della iconografia su questo reggimento. Il kolback che si usava con queste divise era stato omologato nel regolamento del 1864 ed , anche se più ricco, già risulta molto simile al modello che dopo il 1872, con la riforma Ricotti, verrà esteso a gran parte della Cavalleria; infatti la treccia era già annodata e disposta allo stesso modo ed immutata rimase pure la posizione della nappina e della coccarda. In grande uniforme , sulla tunica con gli alamari d'argento, si indossava la bandoliera da cavalleria, i cordoni alla foraggera e si portava inoltre lo speciale cinturino reggisciabola con la sabretache di panno celeste e ricami in argento. I bottoni di guesta giubba erano quasi sferici per potersi al lacciare con i grossi alamari a sezione quadrangolare. - 1 41 -


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