DA QUARTO AL VOLTURNO: NOTERELLE DI UNO DEI MILLE

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[LA BATTAGLIA DEL VOLTURNO]

1° ottobre. Caserta. Nella piazza del Palazzo Reale.

Eccoci qui di riserva, quasi tutta la Divisione Türr. La battaglia infuria, su d'una tratta, che a segnarla ci vuole tutto il gesto del braccio largo quanto si può farlo. Noi qui non si muore ancora, ma si provano delle angoscie come a essere nel Limbo. Veggo delle faccie d'un pallore mortale, ne veggo d'allegre, di pensose, di fatue; chi sa come è la mia? In un canto della piazza v'è un battaglione di Savoia, ora brigata Re. I soldati stanno sotto le tende, e gli ufficiali si aggirano intorno ad esse, forse temendo che qualcuno ne sgusci via e venga con noi. Ma ci guardano, e c'invidiano: noi da un momento all'altro possiam essere chiamati, essi no. No? Ma allora cosa ci son venuti a fare? Vedo un capitano, Savoiardo vero, certamente ancor di quelli del quarantotto. Volge verso noi i suoi occhi chiari, nei quali par la visione dei suoi compatriotti passati alla Francia. Forse gli piange il cuore, perché pensa che erano dei migliori; e che alla guerra quando si griderà: Savoia! Savoia non vi sarà più. 177


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