e di logoramento che costringevano gli eserciti a lunghe soste. Risultavano minate le coste della Sicilia e della Calabria. Sbarramenti di elevatissima intensità erano presenti nei tratti di costa presso Salerno e Anzio ove erano avvenuti gli sbarchi, a difesa della linea «Gustav» sui fiumi Volturno e Garigliano, lungo la linea «Hitler» nelle vicinanze di Cassino. Ancora campi minati o zone di sbarramento si trovavano in Toscana e lungo la linea «Gotica» dall’Emilia Romagna alla Liguria (figura 1). Nell’estate del 1944, il Ministero della Guerra decretava la mobilitazione di reparti militari per affrontare il problema della bonifica dei campi minati. Vennero costituite le prime due compagnie Rastrellatori Mine, la 561a e la 562a con personale di tutte le armi e specialità. L’addestramento fu affidato a pochi Ufficiali esperti nell’impiego degli esplosivi e ad alcuni specialisti alleati. Messi in grado di operare, i reparti furono inviati al seguito delle truppe combattenti per facilitarne l’avanzata lungo il litorale tirrenico e per bonificare il territorio della costa adriatica a partire dalla città di Pescara. All’inizio della primavera del 1945 veniva costituita la 563 a compagnia Rastrellatori Mine che cominciò la sua attività nell’Emilia Romagna a partire dalla città di Ravenna. A essa ben presto si affiancò la 564a Compagnia che in seguito si occupò anche della bonifica dei territori di Chioggia e Venezia. Questi reparti, di fatto, costituiscono il nucleo da cui poi è derivata tutta l’organizzazione della bonifica. Infatti, gran parte dei militari che ne facevano parte, anche da congedati dopo la fine delle ostilità, continuarono a operare come rastrellatori di ordigni e di mine, riassunti come operai specializzati nell’organizzazione che fu nel frattempo costituita. 84
Fig. 1
I PRIMI BONIFICATORI Il problema della bonifica del territorio era sicuramente per quanto sopra accennato di natura militare e il Ministero della Guerra, di concerto con la Commissione Alleata ne affidò l’esecuzione all’Arma del Genio e all’Arma d’Artiglieria. Precisamente, ai genieri fu assegnata l’eliminazione delle mine e degli altri ordigni interrati od occultati, da ricercare e rimuovere con le norme e le tecniche della bonifica dei campi minati che gli erano proprie. Agli artiglieri andò il rastrellamento di tutti gli ordigni, escluse le mine, comunque reperibili in super-
ficie. Nasceva, in questo modo, il servizio di Bonifica del Territorio Nazionale da mine e da altri ordigni esplosivi e residuati bellici, con la configurazione e i compiti mantenuti fino al 1998. Fra il 1944 e il 1946 vennero organizzate delle Scuole BCM (Bonifica Campi Minati), disseminate in tutta Italia con finalità addestrative e operative e coordinate da un Ufficio Centrale. A un anno dalla liberazione del territorio si andava delineando una migliore organizzazione per affrontare l’immane problema della bonifica di tutto il territorio. In quel periodo venne, infatti, promulgato il Decreto Legge