RiotVan #16 - Making class

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making class

Psilocybe a colazione

“Di sicuro lo avrete incontrato che suonava da qualche parte. È un musicista di strada, suona l'ukulele” disse loro, al che la ragazza chiese cosa fosse un ukulele. “È una specie di chitarra, ma più piccola, con quattro corde” le spiegò mentre mimava di suonarlo per darle l'idea della misura approssimativa. “Sììì! Ho capito!” esclamò felice e incredula. Al che GL aggiunse “Quando lo vedi, avvicinati e bacialo senza dire niente. Se la ragazza ti molla un ceffone o se lui si mostra perplesso, digli che glielo mando io e ti vorranno bene”. Le versioni di Merlini e Pasquini, pressoché uguali su tutto, non collimano intorno alla figura di Simone Rossi. Pasquini sostiene che, ogniqualvolta GL nominava l'autore di sbriciolu(na)glio, il Merlini diceva: “Sai che Simone Rossi è il mio scrittore di riferimento?”. E pare che, a un certo punto, GL gli disse: “Me lo hai detto novanta volte!”. Merlini, dal canto suo, sostiene di averlo asserito una volta soltanto. Interpellato sulla questione, lo storico Ammannati, anch'egli presente, ammette di non ricordare il particolare. Detto ciò, si può senza dubbi affermare che a quel tempo, sulle sponde dell'Arno, la popolarità di Simone Rossi era quasi pari a quella di Gianluca L. Ammannati rammenta inoltre che, nel mezzo del racconto, GL disse che, una volta scaricato l'altro passeggero, invitò i due ragazzi a fumare una canna. Mentre fumavano, il ragazzo, che fino ad allora non aveva spiccicato una parola, rinnovando l'invito ad andare a trovarli disse che in casa coltivavano magic mushrooms. “Se è così, a primavera mi organizzo per venirli a mangiare” fu la risposta lapidaria di GL. Al che Pasquini obiettò che “i funghi non si coltivano, i funghi nascono”, ma per GL fu solo lo spunto per proferire circa alcuni racconti della sua dissipata giovinezza. Lo stesso Pasquini ci spiega infatti che si incuriosì a tal punto che, una settimana dopo, gli scrisse una mail in cui diceva: Ho bisogno di te. Devo commissionarti un racconto per RiotVan. Ho già tema e soggetto: coltivazione di funghi in casa. Dimmi di sì. Il tema sarà autoproduzioni, il tuo racconto andrà nella sezione frutta e verdura. L'altra sera raccontasti una storia, tipo ricrescita spontanea e fulminea. Solo che i funghi non si coltivano, i funghi nascono. Nel testo in questione, svela Pasquini, si narrava del tempo in cui il ventenne GL e i suoi amici si drogavano come pazzi ogni giorno di una qualche sostanza diversa. Andavano alle feste e ai rave solo per acquistare la droga oppure compravano psicofarmaci

passi dal Caffè Notte, l'autore di Buffoni di Morte era a Firenze apposta per rivedere Vera. Grazie a quanto ci svela il Lisi, GL e Vera si erano conosciuti il venerdì antecedente la partenza per Roma, davanti alla Chiesa di Santa Margherita in Santa Maria de' Ricci, dove entrambi erano entrati attratti dal concerto d'organo che aveva luogo all'interno. Pare che GL avesse visto in quell'incontro il prologo per un romanzo a venire e si diceva ansioso di vivere e scrivere i successivi capitoli. Sebbene questa tesi sia ignorata ne Il mio nome è rinuncia, nello stesso la sorella scrive che GL più che delle donne in sé, si innamorava dei potenziali romanzi che leggeva negli incontri galanti: nelle storie d'amore Gianluca era fissato con il caso e le coincidenze, le metafore e la tenuta narrativa degli eventi. Secondo Lisi e Merlini, GL vedeva nell'americana la donna della sua vita, o perlomeno la musa per un capolavoro. Vera era di Seattle: senza fissa dimora come GL al tempo, era pittrice e astrologa, anche se la maggior parte dei soldi per campare li ricavava dal lavoro come modella di nudo per un pittore. “Aveva la casa nella borsa” diceva GL, per ripeterlo anche nella lingua di lei, “the house in a bag”, e raccontava che le aveva proposto di trasferirsi nella sua macchina – che lui considerava la sua casa – con tutta la sua casaborsa, ma lei aveva riso senza cogliere la serietà delle intenzioni. Questi elementi, come riscontreranno i lettori più attenti, danno a credere che sull'immagine di Vera Ross GL abbia modellato il personaggio di Anne Flanders dell'omonimo racconto. All'epoca dei fatti GL viveva alla stregua di un vagabondo: dopo le vicende che lo colpirono nel 2013, narrate nel romanzo autobiografico Un anno terribile, era ritornato a vivere a casa della madre, dove però non resisteva più di tre settimane, indi per cui ripartiva, spesso senza mete precise. Da quando era rimasto senza soldi e lavoro, GL si vedeva ogni giorno costretto a escogitare modi e metodi per provvedere alle necessità. Dopo aver imparato a fare la spesa senza soldi, risolse il problema del carburante con la scoperta del car-sharing. Come ha confermato anche Daniele Pasquini, GL si prodigò nell'elogiare – sosteneva inoltre che fosse “una buona maniera di trovare nuovi lettori” – le meraviglie di Blablacar. Raccontò di aver caricato a bordo una coppia di punkabbestia che gli avevano offerto ospitalità qualora fosse passato per Madrid. GL gli chiese se conoscessero il suo amico scrittore Simone Rossi.

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