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Mantova - PAGINA 9 OLTREPÒ Marzia Bottazzi: “Ma quale città ideale! Il sindaco parla da megalomane e si autocompiace di lavori fatti altri”

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San Benedetto, l’opposizione replica a Giavazzi

otta e risposta tra maggioranza e opposizione a San Benedetto Po. Al gruppo consiliare “Progettiamo il Domani”, infatti, non sono andate giù le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Marco Giavazzi in occasione dello Speciale San Benedetto Po pubblicato su Reporter nelle scorse settimane. In quell’intervista, Giavazzi ha definito San Benedetto Po una “città ideale”. “Qualcuno evidentemente ha visto un film che non esiste – attacca la capogruppo Marzia Bottazzi - La nostra memoria storica ci ricorda che il restauro del monastero e dell’abbazia era iniziato ben prima dell’insediamento di Giavazzi. Quando questa amministrazione si è insediata per la prima volta nel 2006, parecchi lavori erano in corso e altri stavano per iniziare. Quindi a questa Giunta è toccato semmai il completamento delle opere iniziate e, in seguito, la rimessa in sicurezza del patrimonio storico a seguito del terremoto del 2012, sicurezza che è stata completata solo in parte, a quanto ci risulta. Fortunatamente le strutture pubbliche del nostro comune, vedi scuole, asili, casa di riposo, furono costruite o consolidate dalle precedenti amministrazioni con criterio, perciò non hanno subito gravi danni a seguito del sisma del 2012”.

Bottazzi è un “fiume in piena”. “Affermazioni come ‘abbiamo modificato radicalmente la struttura del territorio e di quello circostante’ oppure ‘ho trasformato San Benedetto Po in una città ideale adesso accessibile a tutti’, si commentano da sole e hanno solo il sapore di una megalomane autocompiacenza, unita ad esigenze puramente elettoralistiche”. Non meno intensa la polemica sul centro storico. “La piazza è

> SUZZARA <

IN TREDICIMILA ALLA FIERA DELL’ELETTRONICA Chiude a quota 13.000 ingressi l’edizione di primavera della Fiera dell’Elettronica e del Radioamatore. La due giorni ha portato nei padiglioni della Fiera Millenaria di Gonzaga tanti appassionati e non solo. E’ piaciuta la novità 2016 “1000Maker”, il padiglione dell’innovazione tecnologica e dell’artigianato digitale, con progetti e sperimentazioni presentate da FabLab, associazioni e scuole. “Questo nuovo spazio è stato una sfida, dettata dalla volontà di rinnovare una fiera che conta ormai su vent’anni di storia, ma che sentivamo l’esigenza di avvicinare maggiormente a un pubblico in evoluzione e sempre più attento ai nuovi linguaggi digitali”, spiega il presidente di Fiera Millenaria Giovanni Sala. Tra i progetti presentati, il gioco ideato dal FabLab Fermi di Mantova che impiega ricostruzioni dei principali monumenti mantovani, realizzate con stampante 3D. Lo spazio “1000Maker”, organizzato in collaborazione con l’associazione ARCO, è stato anche teatro della prima Gonzaga Robot War, sfida tra robot costruiti in casa, e ha ospitato incontri, seminari e presentazioni sul tema dell’innovazione digitale. In fiera anche lo storico mercatino del radioamatore con vinili, radio e pezzi di ricambio vintage. Contemporaneamente alla Fiera dell’Elettronica, si è svolta Fotografia Millenaria con workshop, mercatino, pezzi vintage e sale posa con modelle. Anche qui una novità dettata dai cambiamenti in atto nella società: il progetto Photo&Sm@rt, una serie di workshop incentrati sulle opportunità offerte dagli smartphone in campo fotografico, strumenti sempre più utilizzati anche dai fotografi professionisti grazie all’impiego di app sempre più sofisticate. La prossima edizione della Fiera dell’Elettronica e del Radioamatore si terrà, nella versione autunnale, il 24 e 25 settembre. La Millenaria, invece, riapre i battenti già il prossimo week end (9 e 10 aprile) con un triplice appuntamento: Mondo Bonsai, Mondo Oriente e Mondo Hobby.

Marzia Bottazzi (Progettiamo il Domani)

in condizioni di manutenzione disastrose (davanti al negozio di frutta e verdura e in via Ardigò il marmo dei camminamenti e i marciapiedi di porfido sono in stato pietoso). La viabilità è inefficiente (i cartelli che da via

Battisti portano in piazza Folengo sono incomprensibili ai visitatori, tant’è che moltissime persone fanno retromarcia e ritornano verso la statale in senso di marcia vietato), non ci sono parcheggi e le rastrelliere per le biciclette sono localizzate in posti assurdi: vedi quella posta davanti all’uscita di sicurezza di Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La chiusura del tratto di strada in piazza Folengo che affianca

gelateria, tabaccheria e banca viene raramente chiuso durante il mercato settimanale e le manifestazioni in piazza comportando un grave rischio per gli utenti”. Concludiamo in tema di sicurezza, “il grande vanto del Sindaco, ovvero le telecamere installate, non sono funzionanti dal sisma e il numero di furti nel nostro paese – conclude Bottazzi - è aumentato nell’ultimo decennio”.

DODIESIS, UN CENTRO APERTO AL MONDO Dal 1987 la Cooperativa Chv di Suzzara gestisce il Centro Diurno Disabili Dodiesis (CDD): si tratta di un servizio diurno rivolto ad adulti con gravi livelli di disabilità cognitiva e motoria. “Do Diesis”, ovvero il concetto del “dare” che, come una nota musicale, viene “rafforzato” dall’attività congiunta di genitori e volontari: il centro è infatti aperto dalle 9 alle 16 dal lunedi al venerdì per circa 230 giorni all’anno e si rivolge ai disabili residenti nei comuni limitrofi. Il suo obiettivo istituzionale è la accoglienza, la cura, la socializzazione, la crescita educativa delle persone che lo frequentano e il sostegno alle loro famiglie: attualmente il personale è costituito da un coordinatore, 9 educatori e 3 ausiliarie socio-assistenziali; il Centro è frequentato da 23 persone alle

quali vengono offerte varie attività: attività motoria in piscina, ippoterapia, fisioterapia, laboratori creativi, momenti ludico-creativi, uscite esterne, ecc. Attività che, come ci ha confermato il presidente di Chv Emesto Volta, vanno nella direzione di un centro non chiuso bensì “aperto” sul mondo e sulla società circostante. Inoltre CHV offre alle famiglie interventi di emergenza al di fuori dell’orario istituzionale quando per esempio un genitore viene ricoverato. Conclude il presidente:: “Purtroppo la crisi finisce sempre con il ricadere in modo pesante sul sociale - conclude Volta – il nostro lavoro è anche quello di ricercare nella comunità quel sostegno che ci permetta di mantenere ad un livello dignitoso gli standard di assistenza per le persone che seguiamo”.


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