Estratto da Scienza e Conoscenza n. 42

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Mal di testa,

addio!

Cefalee: come curarle in maniera efficace con la Medicina dell’Informazione, senza ricorrere all’utilizzo continuo di farmaci Urbano Baldari

L

a cefalea è sicuramente la situazione dolorosa più frequentemente riscontrata al mondo, al punto da divenire un vero e proprio problema sociale e…. un business, naturalmente: un buon farmaco antidolorifico specifico può assicurare la fortuna della casa farmaceutica che lo produce. Parliamo di un sintomo invalidante, che spesso impedisce o ostacola molto il vivere quotidiano, inducendo i pazienti affetti a “mandare giù” qualsiasi pillola in grado di dare sollievo. La cefalea può essere primitiva (emicrania, a grappolo, muscolo-tensiva) o secondaria (causata da: infezioni sistemiche o intracraniche, traumi cranici, ipotensione arteriosa grave, ipossia cerebrale, patologie oftalmiche, dentali, sinusitiche, nasali, auricolari, e del rachide cervicale). Del primo gruppo fanno parte quadri non gravi per la vita, ma molto invalidanti; del secondo, più raro per fortuna, forme a volte gravi o molto gravi. Dal punto di vista anatomo-patologico, può essere dovuta alla stimolazione, alla trazione o alla pressione esercitata dalle strutture della testa sensibili al dolore:  tutti i tessuti che ricoprono il cranio;  il 5° (trigemino), il 9° (glosso-faringeo), il 10° (vago), tra i nervi cranici;  i primi nervi che fuoriescono dai forami cervicali (nervi cervicali);  i grandi seni venosi intracranici;  le grandi arterie della base dell’encefalo;  le arterie durali e la dura madre della base del cranio (cefalee di origine meningea).

La dilatazione o la costrizione della parete dei vasi stimolano le terminazioni nervose e causano il sintomo doloroso. La maggior parte delle cefalee è extracranica; ictus, patologie vascolari e trombosi venose sono cause intracraniche più rare di cefalea, come del resto i tumori intracranici. Le cefalee primitive si classificano in: a) Emicrania: si tratta di una cefalea che perdura per 4-72 ore, pulsante, d’intensità variabile da moderata a grave, peggiora con l’esercizio fisico ed è accompagnata da nausea, vomito, ipersensibilità alla luce, al suono, agli odori. Insorge a tutte le età, ma, di norma, dai 10 ai 40 anni; interessa di più il sesso femminile, e può avere una remissione completa o parziale dopo i 50 anni. Esiste una storia familiare positiva di emicrania. Viene chiamata con questo nome perché colpisce soprattutto una metà del capo. La fisiopatologia non è stata completamente spiegata. Sono presenti alterazioni del flusso ematico cerebrale e arterioso dello scalpo, sia come vasodialatazione che come vasocostrizione. È probabile che tutto inizi con una depressione della diffusione elettrica corticale (alterazione fondamentale nella corteccia cerebrale che consiste in un picco di iperpolarizzazione seguito dalla depolarizzazione), la quale può indurre un’infiammazione del nervo, con vasodilatazione, attivazione dei globuli bianchi e permeabilità dei capillari, ovvero i classici fenomeni dell’infiammazione. Lo stato flogistico conduce all’irritazione delle fibre sensitive trigeminali perivascolari. Da questi

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