Dal vecchio Borgo alla grande Lecco

Page 164

Una panoramica in lontananza del monumento ai Caduti sul lungolago, in un pomeriggio di festa per lancio di paracadutisti nelle iniziative del Giugno Lecchese.

160

Azzone Visconti era controllato in permanenza da pattuglie di carabinieri. Le arcate del ponte erano state perforate per poter prontamente sistemare cariche di esplosivo nel caso di avanzata nemica. Lecco doveva rappresentare l’estrema frontiera di arresto nel caso di uno sfondamento nemico proveniente dalla Valtellina. La città si trovava, così, ad essere una “capitale” della retrovia. L’edificio scolastico di via Ghislanzoni venne adibito ad ospedale militare. Una sezione militare di censura venne installata nell’edificio dei fratelli Ripamonti in via Como. La caserma Sirtori al Lazzaretto era insufficiente a ospitare i militari presenti in città, a iniziare dai fanti del 73° reggimento. Vennero, quindi, requisiti edifici privati per essere destinati ad alloggi di truppe: è stato il caso della Cereria Manzoni di via Cavour, della Trafileria Mira al Lazzaretto, la Filanda Scatti di via Bovara, la Bulloneria di via Amendola, presso il ponte Visconti, che divenne posto tappa per diversi reparti in transito, in particolare truppe alpine e batterie di artiglieri da montagna. Nell’orfanotrofio del Caleotto di don Salvatore Dell’Oro presero quartie-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.