Milano 24orenews Italiadagustare Luglio-Agosto 2019

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Anno 9 - Luglio/Agosto 2019 • Periodico di Cultura e Società

LA GRANDE FARSA

Il calcio e il fair play finanziario REMO BIANCO

Le impronte della memoria

GIULIANA DE SIO

«La mia libertà? La ‘non appartenenza’»



STORIE, MITI E LEGGENDE

LA TOSA IMPUDICA DI MILANO A cura di PAOLO MINOTTI

e siete Milanesi doc, o la vostra famiglia vive a Milano da diverse generazioni, probabilmente avrete sentito chiamare Porta Vittoria con il vecchio nome di Porta Tosa. “Tosa”, in dialetto meneghino significa ragazza e il termine viene spesso collegato al fatto che nel noto rione milanese vivevano un tempo tantissime leggiadre e belle fanciulle… Ma la spiegazione etimologica non sarebbe affatto questa! “Tosa” qui sta per “tonsa” cioè “rasata”. Il nome di Porta Tosa, l’odierna Porta Vittoria di cui rimangono solo i dazi doganali in Piazza 5 Giornate, era dato da un bassorilievo medioevale che fino al 1848 si trovava sopra l’arcata della Porta e che oggi è esposto in una sala del Museo di Arte Antica del Castello Sforzesco. Definito osceno da molti, il bassorilievo rappresenta una giovane donna nell’atto di depilarsi la zona inguinale. La figura femminile è raffigurata di fronte, in posizione eretta e con le gambe divaricate: con la mano sinistra solleva la parte anteriore della veste, mentre con la mano destra compie l’atto di radersi il pube con una sorta di rasoio o lama. Questa insolita raffigurazione potrebbe rappresentare una pena anticamente inflitta alle adultere e alle prostitute oppure un’usanza di derivazione celtica secondo la quale le donne dovevano mostrare le vulve rasate per scacciare il malocchio. La scultura reca anche un’effigie che purtroppo non è più ben leggibile, ma lascia intravedere le scritte EST PORTA T e CTONSE. Ma questa non è l’unica

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spiegazione alla strana raffigurazione: si raccontano diverse leggende sul significato di questo bassorilievo. Nel 1162 Milano era assediata dalle truppe di Federico Barbarossa e si dice che una fanciulla, per distrarre i soldati nemici, si mostrò sul balcone con le vesti sollevate nell’atto di radersi. Altri raccontano che alcuni cittadini milanesi si recarono a Costantinopoli a chiedere aiuti per ricostruire la città che il Barbarossa aveva raso al suolo. L’imperatrice di Costantinopoli Leobissa si oppose a concedere gli aiuti. I milanesi, in segno di scherno, la raffigurarono come una prostituta in atto di radersi e la posero sulla porta che più di tutte dava verso Oriente. Un tempo il corso di Porta Vittoria era chiamato “Borgo di Porta Tonsa”. Oggi Porta Tosa, la porta orientale delle mura spagnole di Milano, è scomparsa ed è possibile ammirare al suo posto, in piazza Cinque Giornate, l’obelisco celebrativo di Giuseppe Grandi inaugurato nel 1865. 24oreNews

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24 orenews.it

Milano Periodico di Cultura e Società

Anno 9 - N. 7/8 Luglio/Agosto 2019

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PERSONAGGIO Giuliana De Sio «La mia libertà? La ‘non appartenenza’»

ARTE E CULTURA Teatro alla Scala: prima la musica e poi le parole Gianni Schicchi; Tokio Ballet Remo Bianco: le impronte della memoria Milano in mostra

MILANO SI RACCONTA Charity Dinner for Haiti; Maglificio Liliana: una bella storia italiana

Luglio/Agosto

GIROMILANO

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Ferdinando Asnaghi Roberto Bernorio Francesca Bocchi Patrizia Colombo Ramtin Ghazavi Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Cristiano Messina Raffaella Parisi Edizioni Le Roy srl - Milano | Roma redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Ristoranti e altri “posticini” Milano in concerto

MUSIC AWARDS Premio Lelio Luttazzi 2019

BEAUTY I consigli di Marina Mazzolari Bellezza d’Oriente

FASHION Hiboy. Borse di Alta Moda Lo stile vintage in spiaggia Moda uomo P/E 2020

RUOTE & MOTORI Porsche 911. Tutta nuova, ma sempre uguale!

DESIGN AAA cercasi… complementi di arredo glam!

FINANZA & FUTURO Calcio & fair play finanziario: “la grande farsa”

HI-TECH Le ultime novità più interessanti

VIAGGI Non solo pellegrini. Estate a Tinos

LO SPECCHIO DEI DESIDERI I nostri e i vostri desideri

AMICI A 4 ZAMPE Controlliamo la displasia dell’anca del nostro cane

ERBARIO MAGICO Alchechengi, le bacche d’oro

COME STAI? Il nostro intestino parla al nostro cervello

IL SESSUOLOGO Il bacio rivelatore

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In copertina: Giuliana De Sio

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EDITORIALE

“MIRACOLO A MILANO” Vi ricordate la Milano d’estate di una decina di anni fa? Strade deserte, cartelli sui negozi “chiusi per ferie”, quasi introvabili i bar aperti in agosto per i pochi turisti in città. Oggi la nostra città non chiude mai. È una città ormai presente nei circuiti turistici internazionali: l’offerta culturale, artistica, modaiola, di tendenza… fa di Milano sempre più una grande città internazionale. I negozi dello shopping (e non solo) nel Quadrilatero della moda, i ristoranti, le gelaterie, i locali dove bere in compagnia, le cascine in città, sono aperti in grande quantità. La vasta offerta culturale di luglio e agosto consentirà ai milanesi e ai tantissimi turisti presenti in città di visitare mostre importanti allestite un po’ ovunque, da Palazzo Reale alla Fabbrica del Vapore, al Museo del 900, alla Triennale, all’Accademia di Brera, e in molti altri musei cittadini. Senza dimenticare le zone cult di Milano, dai Navigli a Porta Nuova, alla Bicocca, a Brera e a tanti altri siti che in questa estate offriranno grandi sorprese come il Castello Sforzesco che presenta un programma di eventi riassunti nella “Estate Sforzesca”, o le tante rassegne di film all’aperto, come il divertente “Drive in” della Bovisa. Un’ultima annotazione: ha preparato un gran programma anche il Politecnico, con la sua 4a edizione del ‘PoliMI Fest’, ricco di spettacoli, concerti, cineforum, aperti a tutti, nella tradizionale sede di Piazza Leonardo da Vinci. E poi ancora ricordatevi di cercare nei loro siti, i programmi della Biblioteca Sormani, del Planetario, dei Bagni Misteriosi, del Mare Culturale Urbano. Jazz, musica classica, teatro, incontri con gli autori e tanto altro… per una estate milanese tutta da vivere. Concludiamo con una notizia arrivata mentre stavamo chiudendo la rivista, Milano e Cortina organizzeranno le Olimpiadi Invernali del 2026. Una notizia straordinaria che conferma la vocazione della nostra città ad accogliere eventi mondiali. La politica, come spesso capita a Milano, ha superato divisioni ideologiche e ha assicurato al CONI e al mondo dello sport il necessario impegno per battere la Svezia, che ci contendeva l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026. La Repubblica ha titolato “Miracolo a Milano”… non c’è altro da aggiungere!!! Carlo Kauffmann 24oreNews

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«LA MIA LIBERTÀ? LA ‘NON APPARTENENZA’»

GIULIANA DE SIO A cura di ALESSANDRO TRANI

orella minore della cantante Teresa De Sio, Giuliana nasce a Salerno ma dopo aver concluso gli studi, giovanissima, si trasferisce a Roma. Il debutto come attrice protagonista arriva in tv nel 1977, nello sceneggiato in 6 puntate Rai 1 “Una donna” tratto dal romanzo omonimo di Sibilla Aleramo. Al cinema raggiunge il successo con 2 film del 1982: ‘Scusate il ritardo’ di Massimo Troisi e ‘Io, Chiara e lo Scuro’ di Maurizio Ponzi, che le vale il David di Donatello e il Nastro d’argento. Nel 1991 viene nuovamente premiata con il David per il ruolo di Emilia in “Cattiva” di Carlo Lizzani. Nel corso della sua carriera ha spesso alternato il palcoscenico al grande e al piccolo schermo, lavorando con altri grandi registi tra cui Fellini, Comencini, Monicelli, Vertmuller… e a fianco di attori come Mastroianni, Alida Valli, Philippe Noiret, Catherine Deneuve, Vittorio Gassman, sempre e comunque all’altezza di questi grandi nomi. Ha da sempre nel cuore il cinema e pur di non fare una brutta fiction tv preferisce fare un bellissimo spettacolo teatrale.

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PERSONAGGIO

Giuliana De Sio incoronata “Queen of Comedy” al Festival Mix Milano

È vero che hai debuttato a teatro da piccola? Sì, frequentavo la scuola di danza classica, e mi ritrovai a 5 anni sul palco del Teatro Verdi di Salerno. Facevo la parte di una gallinella, entravo in scena piena di piume e venivo spennata da un gruppo di cuochi che poi mi buttavano un pentolone per cuocermi. È stato il mio inizio. Hai lasciato presto la tua città. L’ho lasciata, compiuti 18 anni, per allontanarmi da una situazione familiare un po’ pesante, per respirare la libertà. Una libertà che poi si è rivelata negativa perché la mia prima esperienza è stata in una comunità hippy che doveva essere il massimo della vita nell’epoca del ‘Peace and Love’, della ‘Libertà sessuale e sentimentale’… In realtà non era così. Hai viaggiato in mondi diversi, senza mai fermarti. È così, anche perché io comunque di fondo sono una persona con una malattia che si chiama ‘non appartenenza’. Cioè io non mi sento di appartenere a nessuno dei mondi di cui ho fatto parte, nemmeno

a quelli dello Star System, del teatro, del cinema, della televisione, né a quello mondano... Non lo dico perché mi sento superiore, anzi ho sofferto di questo “sentimento di non appartenenza”, perché io avrei sempre voluto sentire di appartenere a qualcosa, ma non ci sono mai riuscita. Però ho attraversato tutti i territori. Torniamo alla carriera all’esordio sul grande schermo nel 1976, nella commedia di Luigi Filippo D’Amico. Sì, feci un provino a Roma e venni scelta per partecipare alla commedia di Luigi Filippo D’Amico dal titolo “San Pasquale Baylonne protettore delle donne”, insieme a Lando Buzzanca. Con quel film guadagnai i miei primi soldi: 10 milioni di lire, mi sembravano tantissimi. Ricordo che ci ho campato per un anno. Sempre divisa tra il Cinema, il Teatro, e la TV: quale ha un posto riservato nel tuo cuore? Il Cinema. Da bambina abitavo in un palazzo dove c’era un cinema e dopo aver fatto i compiti mia madre mi dava i soldini per andare al cinema da sola. Tra i 9 e i 12 anni avevo già visto tantissimi film: i musicarelli con Gianni Morandi e Rita Pavone, i film di Kurosawa, di Fellini, di Visconti, di Bergman… Era il Grande Cinema di quegli anni, però mi piacevano pure i filmetti. Il teatro mi salva la vita in questo momento, perché non mi piace la tv che si fa. Pur di non fare una brutta fiction preferisco fare un bellissimo spettacolo teatrale. Hai vinto due David di Donatello, tanti telegatti e nastri d’argento. La prima grande emozione che ricordi? La mia prima grande emozione è stata quando fui chiamata dalla Rai per fare in tv uno sceneggiato

che si chiamava “Una donna”, sulla vita di Sibilla Aleramo. Furono 6 puntate in onda la domenica in prima serata su Rai 1 e io ero la protagonista assoluta. Avevo fatto i provini, senza neanche crederci troppo, e alla fine fui scelta. Quando mi chiamarono al telefono mi stava cadendo la cornetta di mano… In quel momento ebbi proprio la sensazione che la mia vita stava cambiando. Quasi ognuno dei personaggi di successo dello spettacolo ha avuto un “padre artistico”… è stato così anche per te? No, magari avessi avuto un padre artistico, avrei fatto meno fatica. Posso dire che Alessandro Haber è stato sicuramente quello che mi ha convinto a fare dei provini. Tramite il suo agente mi procurò 3 provini - tra cui uno era proprio per “Una donna” - ai quali io fui portata “per i capelli”, perché non ci volevo andare, mi vergognavo, e poi non ero così sicura di voler fare l’attrice. Lui mi spinse “quasi a calci” e io li vinsi tutti e tre, una cosa che non succede mai e che quasi mi vergogno a raccontare. Questo è stato il mio inizio, mi sono trovata a dover scegliere una delle tre parti, ma è stato facile scegliere di fare la protagonista per 6 puntate. Dico sempre ad Alessandro che devo tutto al fatto che fu lui a spingermi a fare quei provini. Dopo di che la sua “paternità artistica” si è fermata lì. Hai lavorato con diverse icone della storia del nostro Cinema. C’è qualche regista con cui ti piacerebbe avere l’occasione di lavorare oggi? Ce ne sono tanti, veramente. Però a me piace un Cinema che in Italia non si fa, un Cinema un po’ malato, un po’ disturbato, quel Cinema che dà l’occasione agli attori di dare 24oreNews

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PERSONAGGIO

Sopra a sinistra: a destra: durante lo spettacolo teatrale “Le Signorine”; a destra la locandina del Film dove recitava con Francesco Nuti e la De Sio vinse il David di Donatello e il Nastro d’argento

una grande interpretazione, di vincere premi, e che in Francia, in America e in tante cinematografie più evolute della nostra, si fa. E in questo momento l’unico che lo fa in Italia è Matteo Garrone. Il tipo di Cinema che fa Matteo, con quel segno particolare e pittorico che è solo suo, è un Cinema che mi piacerebbe fare. Poi mi piace anche fare la commedia e quindi mi piacerebbe anche lavorare con un bravissimo sceneggiatore e scrittore di commedie come Paolo Virzì, mi piacerebbe lavorare con Tornatore… di bravi ce ne sono tanti. Tra i tuoi film di successo c’è anche “Scusate il ritardo” del grande Massimo Troisi, scomparso prematuramente 25 anni fa. Un ricordo di Massimo. Sì, il film ebbe un grande successo. Massimo mi chiamò perché mi aveva visto in una fiction televisiva che si chiamava la Medea di Portamedina. Si era innamorato di me in quella fiction dove ero protagonista insieme a Christian De Sica, e aveva tutte le videocassette conservate. Mi chiamò per fare quel film… ricordo che non feci neanche il provino. 8

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Giuliana e Teresa, carriere e personalità diverse… com’è il vostro rapporto? È un bellissimo rapporto. Abitiamo a 10 metri di distanza, per cui ci parliamo molto, lei mi racconta quello che fa, mi fa sentire i suoi pezzi in anteprima e io la faccio venire alle prove dei miei spettacoli. Siamo diverse però andiamo d’accordo, sapendo che il nostro linguaggio ha molto a che fare con il mestiere che abbiamo scelto. Lei è una ‘cinefile’, anche più di me, per cui parliamo molto di cinema, più ancora che di musica. Il tuo rapporto con la cucina e con il cibo… ti piace più cucinare o mangiare? Mangiare, sicuramente. Una volta cucinavo, ero brava a cucinare e facevo pure il pane. Ma poi è finita anche l’era del cucinare: la mia vita è fatta di epoche. Progetti futuri? Adesso sono molto presa da questo spettacolo, che è la mia creatura, che si chiama “Le Signorine”, che faccio con Isa Danieli e con il quale ridebuttiamo a ottobre a Milano al Franco Parenti. Lo porteremo in giro per tutto l’in-

verno. È un progetto mio, avevo voglia di fare uno spettacolo pop, comico, di altissimo livello attoriale e di messa in scena e ci sono riuscita prendendo un testo comico, lasciando tutta la parte comica e trasformandolo lentamente in un testo che vira verso una tragedia. La commistione degli stili è un modo molto moderno di raccontare, e a me piace molto la cifra tragicomica, che è proprio la mia cifra interpretativa, allora cerco dei personaggi e qui faccio la parte di una zitella zoppa, vecchia, capelli bianchi, lenti spesse, claudicante per una poliomelite contratta da bambina e che sta sotto una sorella cattiva, madre matrigna che la vessa fino a farla diventare una specie di vecchia bambina che deve chiedere il permesso anche per accendere la televisione. Quindi un personaggio regredito, disperato, come piacciono a me. Un sogno nel cassetto… Non ho un sogno… a dire il vero non ho nemmeno un cassetto (ride…). Beh, essere chiamata da un grande regista internazionale per fare un gran bel film!



ARTE E CULTURA A cura di RAMTIN GHAZAVI

TOKYO BALLET 11 e 12 Luglio 2019 SERENADE Pëtr Il’ič Čajkovskij DREAM TIME To-ru Takemitsu LE SACRE DU PRINTEMPS Igor’ Stravinskij 13 e 14 Luglio 2019 THE KABUKI

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ondato nel 1964, il Tokyo Ballet si è esibito nei più prestigiosi teatri europei con opere orientali e occidentali di tutte le epoche. Il repertorio spazia da opere di balletto classico e neoclassico a capolavori di coreografi contemporanei. Le relazioni della Scala con il Giappone hanno portato a una costante presenza alla Scala del Tokyo Ballet, dal 1986 fino al 2010, quando proprio Dal 6 al 19 Luglio 2019 alla Scala si è voluto celebrare la settecentesima reDirettore Ádám Fischer cita in tournée all’estero, con una rappresentazione Regia Woody Allen straordinaria di The Kabuki. Accanto a un trittico Regia ripresa da Kathleen Smith Belcher che celebra dunque l’ampio repertorio della comDurata spettacolo: 2 ore e 05 minuti incluso intervallo pagnia omaggiando tre grandi nomi del ventesimo secolo attraverso altrettanto importanti titoli come rima della pausa estiva Ádám Fischer gui- Serenade di Balanchine, Dream Time di Kylián e il da l’orchestra e i giovani solisti in una se- capolavoro béjartiano Le Sacre, il Tokyo Ballet torna rata che include due atti unici di Salieri e alla Scala proprio con The Kabuki, tra i più noti e Puccini. “Prima la musica e poi le parole”, acclamati, che Maurice Béjart destinò proprio a queche sarà presentato con la regia di Grischa Asagaroff, sta Compagnia, eletta dal grande coreografo a deè un esempio della rivalità tra il suo autore e Mozart positaria di molti suoi capolavori e di creazioni. alla corte di Vienna: l’imperatore Giuseppe II lo commissionò e lo fece rappresentare a Schönbrunn insieme a Der Schauspieldirektor, con cui il libretto del Casti condivide l’impostazione metateatrale, in ideale tenzone tra opera italiana e tedesca. Gianni Schicchi di Puccini, in cui gli allievi dell’Accademia divideranno il palcoscenico con Ambrogio Maestri, giunge alla Scala nella già classica produzione di Woody Allen presentata a Los Angeles nel 2015.

PRIMA LA MUSICA E POI LE PAROLE GIANNI SCHICCHI

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APPUNTAMENTI

3 Luglio: 6|8|10|15|17|19* h20

ALTRI APPUNTAMENTI DI LUGLIO + I Masnadieri - 1|4|7* h20 Opere

+ La bella addormentata nel bosco - 2|3*|5|9 h20 Balletti

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ScalAperta: biglietto sconto 50%


ARTE E CULTURA

REMO BIANCO LE IMPRONTE DELLA MEMORIA

MUSEO DEL NOVECENTO 5 LUGLIO - 5 OTTOBRE 2019

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esposizione, a cura di Lorella Giudici, presenta più di 70 opere che ripercorrono le fasi della ricerca dell’artista, i percorsi di vita e di lavoro, intrecciati in un flusso di straordinaria energia creativa. Remo Bianco (all’anagrafe Remo Bianchi) nasce a Milano nel 1922; a soli 15 anni frequenta i corsi serali all’Accademia di Belle Arti di Brera dove stringe un forte legame con Filippo de Pisis. Dal 1944 fino alla sua morte, la carriera artistica dell’artista milanese è con-

traddistinta da un’intensa sperimentazione e da una frenetica quanto acuta ricerca formale. Tra la fine degli anni ‘40 e i primi anni ‘50 si collocano le prime ‘Impronte’, calchi in gesso, cartone pressato o gomma ricavate dai segni lasciati, ad esempio, da un’automobile sull’asfalto, o da tracce di oggetti comuni, giocattoli o attrezzi. L’intento di Bianco è quello di recuperare “le cose più umili che di solito vanno perdute”, come esprime nel “Manifesto dell’Arte Improntale” del 1956. Dello stesso periodo sono anche le prime opere tridimensionali - i 3D - in materiale plastico trasparente o vetro e, successivamente, su legno, lamiera e plexiglas colorato, dove l’immagine è la combinazione di figure poste in successione su piani differenti, che ne esaltano la profondità. L’artista esplora anche la dimensione del ‘dripping’ di matrice americana (sgocciolature di colore) in un suo viaggio negli Stati Uniti. Inoltre, proprio durante l’esperienza oltreoceano, entrano a far parte del repertorio di Bianco SACCHETTINI – Senza titolo, 1956 Sacchettini di plastica con all’interno vari oggetti, fissati su tavola cm 102, 3 x 82,3 N. Archivio: FRB0250 Collezione privata

«Certo non posso mai dire ‘sto lavorando a questo’, sì, lavoro anche a questo, ma nel frattempo continuano dentro di me le risonanze di altri momenti, di altri periodi che devo portare avanti» Remo Bianco i famosi ‘Collage’. Parallelamente, a partire dal 1957, inizia la realizzazione del ciclo di opere più noto e apprezzato della sua intera produzione: i Tableaux Dorés. Dalla seconda metà degli anni ‘50 in poi Bianco sviluppa una serie di sperimentazioni rivoluzionarie come le Appropriazioni, la cosiddetta Arte Improntale e l’Arte Elementare. Dopo una vita di continua ricerca formale e intellettuale, Remo Bianco si spegne a Milano nel 1988. 24oreNews

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MILANO IN MOSTRA LUGLIO/AGOSTO 13 STORIE DALLA STRADA. FOTOGRAFI SENZA FISSA DIMORA Gallerie d’Italia / Piazza della Scala 6 Orari: mar-dom 9.30 alle 19.30; gio 9.30 alle 22.30 Fino all’1 settembre 2019 Con il supporto di Fondazione Cariplo, i workshop di fotografia per persone senza fissa dimora, uomini e donne, italiani e stranieri, sono diventati un appuntamento fisso. L’esposizione nasce dalla collaborazione con Riscatti Onlus che dal 2015 porta avanti progetti di integrazione sociale attraverso la fotografia. Curata da Dalia Gallico, la mostra è un viaggio lungo un anno nell’universo sociale e urbano di Fondazione Cariplo condotto da 13 fotografi senza fissa dimora. Cinquantadue immagini inedite scelte tra i 9800 scatti che i 13 autori hanno realizzato fotografando 13 progetti scelti fra i 1500 sostenuti come ogni anno dalla Fondazione: la comunità allegra di un orto urbano, il volo di un acrobata, un appartamento dove vivono ragazzi disabili, il volto di una scienziata.

LEONARDO IN FRANCIA. DISEGNI DI EPOCA FRANCESE DAL CODICE ATLANTICO Veneranda Biblioteca Ambrosiana / Piazza Pio XI 2 Orari: mar-dom 10.00-18.00 Fino al 15 settembre Dal Codice Atlantico, custodito alla Biblioteca Ambrosiana che lo espone in cicli tematici dal dicembre 2018, sono selezionati 23 fogli per il terzo appuntamento con la preziosa opera originale di Leonardo. Curata da Pietro C. Marani, storico dell’arte e profondo conoscitore leonardesco, l’esposizione presenta una scelta di pagine eseguite tra il 1516 e il 1518, nel periodo del soggiorno francese del maestro, ospite alla corte di Francesco I. Questi fogli mettono a fuoco i suoi ultimi anni di attività, riportando schizzi e disegni architettonici e idraulici che progettano la nuova residenza monumentale del re a Romorantin, per trasformare l’antico castello medievale in un luogo moderno e di rappresentanza. Risolta da Leonardo con due palazzi gemelli, circondati da padiglioni e canali, in cui egli dà prova delle sue abilità di geniale ingegnere idraulico e di raffinato architetto.

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LUCIO FONTANA. OMAGGIO A LEONARDO Museo del Novecento / Via Guglielmo Marconi 1 Orari: lun 14.30-19.30; mar, mer, ven, dom 9.30-19.30; gio, sab 9.30-22.30 Fino al 12 settembre 2019 Simbolo di potenza e di libertà, il tema del cavallo ha affascinato artisti di diverse epoche e generazioni. Un soggetto che permette un avvicinamento inconsueto e apparentemente stravagante tra Lucio Fontana (1899-1968), l’ideatore dello Spazialismo, e il grande genio rinascimentale Leonardo da Vinci (1452-1519). Partendo da un ragionamento sull’iconografia del cavallo, del cavallo rampante e del cavallo e cavaliere così frequenti in importanti artisti del Novecento che si sono inevitabilmente confrontati con il passato, una parte della ricerca artistica di Fontana (i lavori su carta e le sculture in ceramica realizzati tra gli anni ‘30 e i primi anni ‘50) è messa in relazione con l’opera di Leonardo. La mostra, curata da Davide Colombo, è allestita in Sala Fontana, all’interno del percorso permanente dedicato all’artista italo-argentino.

MAGNUM’S FIRST. LA PRIMA MOSTRA DI MAGNUM Museo Diocesano Carlo Maria Martini / Piazza Sant’Eustorgio 3 Orari: mar-dom 10.00-18.00 Fino al 6 ottobre 2019 Un ritrovamento sorprendente fa da sfondo a questa suggestiva esposizione: le 83 immagini in bianco e nero componevano “Il volto del tempo” (Gesicht der Zeit), la prima mostra dell’agenzia Magnum Photos, realizzata fra il 1955 e il 1956 in Austria, con opere di 8 grandi maestri della fotografia. Le immagini furono ritrovate sporche e ammuffite 50 anni dopo (nel 2006) in una cantina di Innsbruck, chiuse in due casse e ancora montate su pannelli. La mostra, curata da Andrea Holzherr in collaborazione con Magnum, ripropone tutte le foto vintage in bianco e nero originali e restaurate degli 8 protagonisti di quell’avventura: Henri Cartier-Bresson, Marc Riboud, Inge Morath, Jean Marquis, Werner Bischof, Ernst Haas, Robert Capa, Erich Lessing.


MILANO SI RACCONTA A cura di RAFFAELLA PARISI

MAGLIFICIO LILIANA Una bella storia italiana

CHARITY DINNER FOR HAITI

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umerosi giovani volontari e oltre 150 invitati al Charity Dinner for Haiti organizzato il 24 maggio dalla Fondazione Francesca Rava-NPH Italia, presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano, per raccogliere fondi per l’Ospedale Saint Damien di Haiti, unico pediatrico dell’isola, che assiste 80mila bambini all’anno. Presenti all’evento, realizzato con il sostegno di Consorzio tutela Grana Padano, Giovanni Cova & C e Hotel Principe di Savoia, tanti ospiti d’eccezione, tra cui i testimonial (e volontari) Paola Turci, Arisa, Lorenzo Licitra (vincitore di X-Factor 2017) e Bazile Islene, haitiana, capo infermiera del reparto di Chirurgia del Saint Damien, in Italia per un periodo di formazione all’Istituto Gaslini di Genova. Gli ospiti sono stati deliziati dal ricercato menu realizzato da Mark Flanagan - chef di Sua Maestà la Regina Elisabetta II a Buckingham Palace - insieme a Fabrizio Cadei, Executive Chef del Principe di Savoia, Francesco Boca e Massimo Sprega, membri dell’associazione “Chefs de Chefs” che riunisce ogni anno gli chef di Capi di Stato di tutto il mondo. Ma la vera guest star resta l’impegno incessante della presidente della Fondazione, Maria Vittoria Rava, e del suo staff di professionisti volontari, nel prestare aiuti concreti all’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo. La presidente ha illustrato l’attività svolta per la costruzione dell’ospedale di Haiti: tutto il personale del nosocomio è haitiano formato grazie al gemellaggio con i volontari dei migliori ospedali pediatrici italiani.

In alto: Nicola Cesare Baldrighi, Maria Vittoria Rava, Mirella Parmeggiani, Enzo Indiani, Francesca Turci; Maria Vittoria Rava con Mark Flanagan e Bazile Islene

Mezzo secolo di vita per il Maglificio Liliana che ha festeggiato ai chiostri di San Barnaba con un allestimento composto da 50 maglioni d’oro simbolo di ogni anno di attività, sospesi al centro del chiostro e sostenuti da grappoli di palloni bianchi luminosi. Alla festa hanno partecipato clienti e personaggi del mondo dello sport tra cui Beppe Bergomi, Fabio Galante, Maurizio Ganz, Nicola Amoruso, Daniele Massaro, Alessandro Budel, Marcello Santi e Stefano Meloccaro. Il Maglificio Liliana è stato creato nel 1969 da Egidio e Liliana Lorenzoni, oggi l’eredità è stata raccolta dai figli Andrea, Elisa e Monica. L’azienda presta massima attenzione per l’ambiente, evitando l’utilizzo di tinture aggressive e nocive e anche soddisfando il fabbisogno energetico della sede centrale attraverso fonti di energia rinnovabili.

Da sinistra: Alessandro Budel, Beppe Bergomi, Elisa Lorenzoni, Giuliano Lucchetti, Fabio Galante, Monica e Andrea Lorenzoni, Stefano Meloccaro, Maurizio Ganz 24oreNews

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GIROMILANO

Prima di lasciarci per la pausa estiva vi segnaliamo nuovi ristoranti e altri “posticini” dove fare colazione o trascorrere le serate con i vostri amici in una atmosfera molto piacevole. Buone vacanze a tutti voi che ci seguite con crescente attenzione A cura di CARLO KAUFFMANN e RAFFAELLA PARISI

GU-MI È piccolo, ma riserva grosse sorprese il ristorante GU-MI dei fratelli Andrea e Gianluigi Guerrieri in zona Chinatown. La cucina propone una serie di piatti scenografici e colorati, dai panini farciti, ai tacos alle tartare, dal fish&chip saiburritos, ricorda lo street food asiatico e sudamericano. L’ingrediente protagonista è il pesce fresco, in differenti varianti e rigorosamente abbattuto. Originali Spritz come quello a base di amaretto di Saronno o di gin, oppure il ricercato Artichoke decorato con un carciofo essiccato. ➭ Via Giuseppe Prina 2/a www.gumimilano.com 14

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PARTICOLARE MILANO Un simpatico gioco di parole per il nuovo ristorante ‘Particolare’ realizzato da 3 soci, lo chef Andrea Cutillo, il maître e sommelier Luca Beretta e Mino Traversi, F&B manager di catene di hotel. Un accogliente e romantico giardino, una cucina ricercata sia nella realizzazione che nella presentazione dei piatti, come il “Raviolo croccante ripieno di ossobuco”, un panzerotto ripieno del tipico ossobuco milanese o il “Polpo in tre cotture” con patata viola, olive taggiasche pomodori confit. Una carta dei vini selezionata con predilezione per piccoli produttori italiani. ➭ Via Tiraboschi 5 | www.particolaremilano.com A CASA EATARY Colpisce subito il grande spazio tra i tavolini e i salottini. Qui siamo infatti come a casa tra cucina, salottini, librerie, sale da pranzo, in un ambiente dal piacevolissimo sapore vintage. Il menù è prevalentemente orientato sui gusti della cucina meridionale e cambia frequentemente. Una annotazione, nei “famosi” salottini ci si può accomodare anche solo per bere e chiacchierare. ➭ Via Conca del Naviglio 37 | www.acasaeatery.it DERSETT Come avrete intuito “Dersett” significa diciassette in milanese e il locale si trova proprio al civico 17 di via Gian Galeazzo, praticamente in Darsena. In questa zona molto cool della città ha aperto quello che si può definire il primo “Comfort Food”: non c’è un menù classico, ma una lista di cibi dove scegliere ciò che più ti fa piacere e qui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il menù cambia ogni tre mesi a seconda della stagione per consentire sempre l’utilizzo dei migliori ingredienti. ➭ Viale Gian Galeazzo 17 www.dersettmilano.it INSIEME Non poteva che chiamarsi così il nuovo ristorante dei giovanissimi Alessandro Garlando (a capo della cucina) e Federica Caretta (che si occupa della sala), affiatati compagni nella vita. Garlando si è formato con grandi chef come Antonino Cannavacciuolo e spiega: «La cucina di Insieme affonda le sue radici nell’area del Mediterraneo, dove troviamo allevamenti di bestiame allo stato brado, un pescato di qualità, frutta e verdura eccellente». I piatti cambiano a seconda delle stagioni. ➭ Via Giovanni Rasori 12 | https://insieme.restaurant



MILANO IN CONCERTO

LUGLIO-AGOSTO

KISS (ore 19.30) Martedì 2/7 - Ippodromo Snai - San Siro Dopo una straordinaria carriera lunga 45 anni che ha inaugurato l’era delle leggende del Rock’n’Roll, con performance incredibili e fuori dagli schemi, e oltre 100 milioni di album venduti in tutto il mondo, la band dedica il tour ‘End of the road’ ai milioni di fans della KISS Army.

LOREENA MCKENNITT (ore 21) Domenica 21/7 - Teatro degli Arcimboldi A circa dieci anni di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album di inediti, la cantautrice canadese torna in Italia con il nuovo lavoro “Lost Souls”. Le sue origini irlandesi e scozzesi hanno influenzato la sua musica che trae ispirazione dalle canzoni celtiche popolari, a cui lei aggiunge un tocco internazionale apprezzato in tutto il mondo.

LAURA PAUSINI E BIAGIO ANTONACCI (ore 21) Giovedì 4/7 + Venerdì 5/7 - Stadio San Siro In tour nei principali stadi italiani, le due icone della musica pop emozioneranno il loro pubblico con duetti inediti, i loro grandi classici e le loro più recenti hit, senza ovviamente dimenticare il loro primo singolo insieme, “Il coraggio di andare”, attualmente in radio e contenuto nella special edition di Laura Pausini “Fatti sentire ancora”.

CALEXICO + IRON AND WINE (ore 21) Lunedì 22/7 - Giardino della Triennale A quattordici anni dalla pubblicazione di “In The Reins”, l’EP collaborativo tra Calexico e Iron & Wine, Burns, Convertino e Beam ritornano insieme sullo stesso palco per alcune serate speciali, in cui musicisti statunitensi riproporranno sia le canzoni dell’EP che brani del loro repertorio e nuove composizioni.

MAN AT WORK (ore 21) Mercoledì 10/7 - Teatro dal Verme La pop rock band australiana più famosa degli anni ‘80 torna in tour quest’estate in Europa con un’unica data italiana, per regalare nuovamente emozioni ai fan. La band nel 1981 ha pubblicato “Business As Usual”, l’album che contiene le hit “Who Can It Be Now” e “Down Under”, divenuto un indiscusso fenomeno di massa mondiale.

MILANO ROCKS

MUSE (ore 20.45) Venerdì 12/7 + Sabato 13/7 - Stadio San Siro Dopo il clamoroso successo di San Siro nel 2010 e dello Stadio Olimpico nel 2013 - da cui è stato anche realizzato l’incredibile film concerto “Muse - Live at Rome Olympic Stadium” diretto da Matt Askem, i Muse (Matt Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme) torneranno a suonare nei due più grandi e prestigiosi stadi italiani. BEN HARPER (ore 20.30) Mercoledì 17/7 - Ippodromo Snai - San Siro Tour sold-out in tutto il globo, dischi volati direttamente nelle top10 delle classifiche USA, certificazioni Oro e Platino in tutto il mondo: Ben Harper è considerato come uno degli autori e performer più incisivi e influenti di sempre, in grado di trascendere i generi musicali e parlare di temi personali così come di argomenti politici. 16

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FLORENCE + THE MACHINE + THE 1975 + PVRIS (ore 20.30) Venerdì 30/8 - MIND | Milano Innovation District | Area Expo È l’unica data estiva italiana di una delle voci rock femminili più affascinanti degli ultimi anni, Florence Welch, aka Florence + The Machine. L’artista ritorna a Milano dopo tre anni di assenza con il suo High as Hope Tour. Prima di lei, l’indie rock dei The 1975 e i Pvris. TWENTY ONE PILOTS + BILLIE EILISH + FIDLAR (ore 20.30) Sabato 31/8 - MIND | Milano Innovation District | Area Expo Il successo dei Twenty One Pilots è esploso grazie Blurryface, è il primo album nella storia ad aver ottenuto la certificazione di disco d’oro negli USA per ogni singola traccia in esso contenuta. Con loro si esibiranno anche la giovanissima Billie Eilish e la rock-band statunitense Fidlar.


MUSIC AWARDS

A destra: Caterina Comeglio e Danilo Tarso con il Premio Lelio Luttazzi; Caterina Comeglio alla Casa del Jazz; e sotto: Caterina Comeglio e il Premio Lelio Luttazzi 2019

PREMIO

LELIO LUTTAZZI 2019 S A cura di GIULIO PROIETTI

Cantante e compositrice, Caterina Comeglio (classe 1990) ha frequentato i corsi di jazz del Trinity College of Music di Londra nel 2009, per poi conseguire una laurea di primo livello in jazz presso il Leeds College of Music. Si è esibita in prestigiosi festival e manifestazioni e ha avuto l’occasione di condividere il palco con artisti di caratura nazionale e internazionale, sia nell’ambito del jazz sia in quello della musica leggera, tra cui Bob Mintzer, Pee Wee Ellis, Franco Ambrosetti, Roby Facchinetti, Sarah Jane Morris, Paola Folli, Massimo Lopez e Mika. Il suo album d’esordio, intitolato “Sleepless Night”, è stato pubblicato nel 2011 e l’ha vista a fianco della Big Band Jazz Company e di Bob Mintzer. Caterina volerà negli Stati Uniti in luglio, insieme al padre Gabriele, sassofonista di vaglia, per incidere un disco ai Capitol Studios di Los Angeles (gli stessi dove ha registrato un certo… Frank Sinatra).

i è conclusa la terza edizione del contest musicale intitolato alla memoria del grande maestro dello swing Lelio Luttazzi. La cerimonia di premiazione si è svolta a Roma presso la Casa del Jazz il 7 giugno: ha vinto nella categoria “Cantautori” la giovane cantante e compositrice lombarda Caterina Comeglio, che si è imposta con il brano “Scheletri a ballare”. Insieme a lei è stato premiato il tarantino Danilo Tarso, 27 anni, che gareggiava nella categoria “Giovani pianisti jazz”. Si tratta di uno dei più importanti riconoscimenti in ambito musicale, istituito dalla Fondazione Lelio Luttazzi, nata per volontà di Rossana, moglie dell’artista e compositore triestino scomparso nel 2010, allo scopo di tener viva la memoria del grande musicista e scoprire nuovi artisti di talento. Il concorso si articola in due sezioni: Pianisti Jazz e Cantautori. A proclamare i vincitori la prestigiosa Giuria composta da Riccardo Biseo (pianista, compositore e arrangiatore), Rita Marcotulli (pianista jazz e compositrice di livello internazionale, Ciak d’Oro, Nastro d’Argento e David di Donatello per la miglior colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast”), Stefano Palatresi (direttore d’orchestra Rai per molte trasmissioni in prima serata), Franco Piersanti (autore di musiche per il piccolo e il grande schermo, tra cui la serie tv “Il commissario Montalbano”) e Marco Tiso (direttore d’orchestra di Christian De Sica). Il premio gode dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comune di Roma (assessorato alla crescita culturale), del Comune di Trieste, della Siae (Società italiana degli autori ed editori) e dell’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo). 24oreNews

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BEAUTY A WINTER MELODY GUCCI Scented water A Winter Melody Scented Water di Gucci è una nuova fragranza del gruppo Legnoso Aromatico unisex. Contiene note di cipresso, bergamotto e rosa. Il naso di questa fragranza è Alberto Morillas. A Winter Melody contiene l’estratto di cipresso misto a note di bergamotto e rosa, per una fragranza fresca e resinosa che conferisce una nota frizzante ai profumi.

È arrivato il momento di prepararsi all’estate: dai solari ai prodotti beauty per il viso, per make up waterproof, per il corpo e per i capelli, fino ad arrivare ai segreti per un’abbronzatura perfetta, ecco una nostra selezione dei prodotti di bellezza per la calda stagione. Vi aspettiamo nelle nostre profumerie a Milano per mostrarvi tutte le novità e i prodotti beauty must have per l’estate

AERIN AEGEA BLOSSOM Eau de Parfum Una fragranza vibrante, floreale. È un viaggio sensoriale ispirato al mare blu, alla brezza e alle luci della Grecia. Luminoso e floreale debutta con guizzi di bergamotto, mandarino e verbena per poi rivelare un cuore che intreccia gelsomino, petali di neroli, arancio amaro e fiori d’arancio, soffuso da un sillage avvolgente, sapiente mélange di muschio, vetiver e legno di sandalo.

GUCCI ODE ON MELANCHOLY Olio profumato Ode on Melancholy è una nuova fragranza del gruppo legnoso unisex. Offre una combinazione di note calde e vibranti di cedro, cypriol, patchouli e sandalo; ha un profumo carismatico che esalta l’eleganza e la persistenza di ogni fragranza. Il naso di questa fragranza è ancora Alberto Morillas, responsabile della creazione di numerose fragranze per moltissime maison.

LA PRAIRIE SKIN CAVIAR ESSENCE-IN-FOUNDATION Fondotinta Il primo fondotinta compatto infuso con acqua di caviale per un incarnato perfetto. L’esclusivo complesso cellulare La Prairie e l’acqua di caviale, combinati con pigmenti leggeri, danno vita ad un fondotinta estremamente performante che assicura, inoltre, un’alta protezione solare complice il suo SPF 25. L’incarnato dopo ogni applicazione è più luminoso, la pelle è idratata e levigata.

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YUKI NO SHINGYU Crema solare Corpo SPF 15 Formula ricca per favorire un’abbronzatura uniforme, luminosa e dorata, contiene latti vegetali di loto e riso per agire contro secchezza, atonie e disidratazione. L’elevato contenuto di licopene, per la sua potente azione antiossidante, contrasta i radicali liberi provocati dai raggi UV. La pelle è piacevolmente morbida e setosa: è consigliata per pelli già abituate all’esposizione solare e per fototipi scuri.


HIBOY

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BEAUTY Dr.ssa Francesca Bocchi Medico Estetico Medico di Medicina Generale Consulente in sessuologia clinica www.dottoressafrancoise.com

BELLEZZA D’ORIENTE a pelle delle donne orientali sta diventando principi attivi. Nella sequenza vanno inseriti anche modello e fonte di ispirazione per il suo can- prodotti con filtro UV, cosi da proteggere la pelle dalle dore e la sua levigatezza. Il segreto di tanta radiazioni solari senza però bloccare l’ingresso delle bellezza prende il nome di Layering, rituale altre sostanze attive. La combinazione di formulazioni di origine giapponese e coreano, che prevede l’appli- diverse è la caratteristica peculiare del layering. La cazione di “strati” di cosmetici secondo una sequenza conoscenza degli ingredienti e delle loro interazioni determinata e con precise manualità: i prodotti non è fondamentale per la buona riuscita del trattamento. vanno semplicemente applicati uno sopra l’altro, ma Le formulazioni con principi attivi idrosolubili non vengono massaggiati, picchiettati o fatti assorbire con vanno applicate dopo creme lipofile, questo perché i una leggera pressione. La combinazione di questi mo- lipidi bloccherebbero la penetrazione degli attivi divimenti favorisce la circolazione sanguigna e stimola sciolti in una base acquosa. Per quanto riguarda la il microcircolo cutaneo. L’obiettivo di questa stratifi- sequenza di applicazione, la regola generale è: si parte cazione è quello di combinare insieme i singoli prodotti dai prodotti poveri di lipidi e si termina con quelli più e principi attivi in modo che questi si completino tra ricchi nutrienti. Le formulazioni lipofile che si appliloro e intensificandone reciprocamente l’effetto e coin- cano alla fine servono a proteggere la pelle dalla pervolgendo tutti i sensi, rendendolo un rituale piacevo- dita di idratazione, a mantenere la superficie morbida lissimo. Affinché il layering abbia efficacia, è neces- ed elastica e a “racchiudere” all’interno della pelle sario seguire attentamente l’ordine di applicazione dei gli attivi applicati nei passaggi precedenti. prodotti, che riescono così “a dare il meglio di IL METODO IN 10 PASSAGGI: sè”, agendo in sinergia. Non è necessario che 1) pulizia con olio detergente (2’) provengano tutti dalla 2) pulizia con schiuma detergente (2’) stessa linea cosmetica. 3) esfoliazione (10’) Picchiettare o massag- 4) applicazione del tonico (1’) giare i prodotti, stimolan- 5) applicazione dell’essenza (2’) do la circolazione san- 6) siero (2’) guigna nella pelle, con- 7) sheet maso (15’) sente ai principi attivi di 8) applicazione della crema per contorno penetrare ancora meglio. occhi e labbra Alcuni ingredienti, come la vitamina C, possono 9) applicazione della crema giorno (2’) essere contenuti in un to- 10) applicazione della protezione solare (2’) nico o, nel caso della vitamina A, sotto forma di siero, e favoriscono la penetrazione degli altri

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HI BO

FASHION

BOR SE D I AL TA MO DA

Im o per delli i m di b bo rse ateri orse si d di Hib ali s i i l’at imme oy si nnova stingu trie ten imp ono t i vi z cre , azi ione per l ongo . Esp per res le l rea ar nel no oni o s i l l rigo izzat vere a rea cerca all’att ione ro for o d l e t e m i Le rosam con ccell zzaz ezza nzion i viva e in bo co enz ion pel d c e e e i n r per te l le c se lam e d e, e pel cre nsue a d l con ucitur ella c vorat i esot el Ma lemen i nob il des atività te e o i i er i o oss llezio a ma ci (al de in ti che li, pe gn sc , le pun ciata l r e h c i n n g I t f lav o sel on es , son e “S o co ator taly. anno la cu ivo nu ad e, la. ora or r O tra a dle pito gni di q n’a e tti n po ue e rt zion Per lt S m n a ali Info afogl e. Il ogni tural zzate titch” a mae e, str ode ste llo ma i) ie bo ,d uz st in su ww cintu rchio rsa s e inte vacc i colo ria ar zo… è r t o ) ig a w.h re h r H n ibo , e u iboy o ne mente etta v e beig ianal e c na e y.it e e p e . c e line ropo ssar ucite geta le ( con i ci ad ne a pe rc m a i sn eak nche a due ano, lle co ac ers g da cess iorni n uom ori c di om o. e

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Chanel

Botteg a

Michael Kors Collection

Venet a

Calzedo nia

STILE VINTAGE

Lo stile vintage in spiaggia è facile con questi bikini: costumi a vita alta per l’estate 2019 da sfoggiare con cappelli di paglia e occhiali da sole da diva, proprio come negli anni 50 22

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Mango

A cura di PATRIZIA COLOMBO

Christian Dior

Bikini Lovers

Montegallo


LUI, NEL 2020 Glamour, minimal, elegantissimo e sexy: ecco come sarà l’uomo nel 2020, secondo le interpretazioni di chi se ne intende. Stiamo parlando degli stilisti che hanno presentato le collezioni per la primavera estate 2020 in occasione di Milano Moda Uomo, la quattro giorni di sfilate tenutasi dal 14 al 17 giugno all’ombra della Madonnina.

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MODA UOMO P/E 2020

Giorgio Armani

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PORSCHE 911

Tutta nuova, ma sempre uguale! A cura di LUCA MEDICI

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a cinque decenni la 911 è sempre se stessa, resiste alle mode, si migliora continuamente, ma resta fedele al progetto originale. Dal lontano 1963, anno di presentazione della prima serie, è cambiata sette volte, restando però sempre lei, la mitica, unica e iconica Porsche 911. Quest’ultima versione, a differenza di altre, non sembra (apparentemente) pre-

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sentare grosse novità, ma se la guardi con un occhio attento al dettaglio le cose si fanno più interessanti. La serie 992 cambia soprattutto dentro e “sotto pelle”, lasciando la sua linea scolpita nella pietra così, proprio come piace ai suoi fan. La prima serie, denominata 901, era lunga 4,14 metri e larga 1,61… questa nuova serie misura 4,52 metri per 1,84 di larghezza. Un’auto ben piantata a


RUOTE & MOTORI terra, la carreggiata infatti è più larga di ben 4,6 cm rispetto al modello precedente (la 991 che è stata presentata nel 2011). Il sei cilindri boxer è sempre posizionato a sbalzo dietro le ruote posteriori, ha una cilindrata di 2.981 cm3 e una potenza di ben 450 CV. Il prezzo per mettere in garage la Carrera S è di 126.520€, optional esclusi… la lista è molto lunga e costosa tanto da far lievitare il prezzo anche di 50.000€, avete capito bene, ben cinquantamila euro di optional! Soldi bene spesi, si intende, che comprendono optional da vera auto di lusso, qualche esempio? Se volete i freni carboceramici dovrete staccare un assegno di 9.162€, se invece volete spendere meno vi consiglio le barre antirollio attive (3.294€) oppure gli interni in materiale pregiato (4.075€), ma se volete essere tignosi non vi resta che spendere 116€ per avere la fascia scura sul parabrezza oppure il serbatoio maggiorato (90 litri per 195€). A proposito di consumi, questo bolide percorre circa 10 km con un litro di carburante ed emette ben 235 g/Km di CO2, molta purtroppo, infatti c’è da mettere in conto un’eco tassa pari a 2.000€. Tre cose mi hanno colpito: una vera chicca sono le nuove maniglie a scomparsa che donano alle fiancate una pulizia ancora più marcata. Poi troviamo la nuova terza luce stop posteriore, diventata ora un vero oggetto di

design, ma è lo spoiler posteriore che mi piace molto. Oltre ad avere un bellissimo design pensate che è regolabile (insieme alle prese dell’aria) in funzione della velocità e altri parametri, tra cui la modalità di guida selezionata oppure dall’apertura o meno del tetto apribile (optional a 1.732€). Se gli esterni sono cambiati poco, sono gli interni ad aver subito un vero e proprio maquillage. La pulizia generale è percepibile appena metti le mani sul volante. Molti pulsanti sono stati virtualizzati, grazie soprattutto al bellissimo schermo da 10,9 pollici che di fatto è diventato il vero punto focale del cruscotto. Sono stati sostituiti i classici cinque elementi rotondi del quadro strumenti con un più moderno e impattante modello virtuale. La leggibilità non è perfetta, ma l’effetto wow è garantito. L’ergonomia generale però è molto buona, tutto si trova al posto giusto! Le finiture sono degne di una super car, il livello è decisamente alto, difficile trovare difetti. Ultime note, il motore ha due turbine che lo rendono fantastico in tutte le situazioni, fedele alla tradizione Porsche. La ripresa è bruciante e il cambio, un Pdk completamente nuovo a 8 marce, è a dir poco divertente. Insomma, questa nuova 911 saprà regalare ai fortunati driver molte emozioni, nel pieno rispetto della tradizione. Un’icona che ancora oggi stupisce, come 53 anni fa!

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DESIGN

AAA CERCASI…

COMPLEMENTI DI ARREDO GLAM!

In ogni casa ci vuole un elemento di rottura, un oggetto “fuori dal coro”, la “pecora nera”… insomma, un elemento che catturi lo sguardo e che doni carattere all’ambiente!

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A cura di LUCA MEDICI

Ecco sei idee per chi non ha paura di osare: 1) Volete mettere un orso in casa, magari un orso buono che non mangi nessuno? Joe è una libreria che riproduce le sembianze di un orso. Realizzata in laminato, materiale molto robusto, si può avere in diversi colori. Adatta ad una zona living come alla camera dei ragazzi. Tutte le caratteristiche sul sito www.ibride.it 2) Echino è un gruppo di tavolini disegnati da Sebastian Herkner per Zanotta. Gambe in vetro soffiato a tre strati nei colori fumè, azzurro, ambra o blu. Piani in lamiera di acciaio spessore 4 mm nichel satinati colore naturale o nero oppure in cristallo a specchio spessore 5 mm. Un simpatico elemento di rottura per qualsiasi ambiente. www.zanotta.it 3) Linn è un appendiabiti offerto in due dimensioni che si può utilizzare per fare arieggiare gli abiti in modo ordinato. Le barre in Bambù e i ripiani metallici regolabili lo rendono un complemento di arredo “leggero” e facile da collocare. Un oggetto semplice, utile e bello da vedere. www.brabantia.com 26

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3 2 4) Realizzata con rivestimento in velluto a motivo floreale, imbottita e con struttura di colore nero opaco la sedia modello Ines di Calligaris è una bella idea da abbinare a qualsiasi tavolo, anche in cucina. Pensate al tavolo della nonna in noce con le gambe a cipolla oppure ad un freddo tavolo in cristallo trasparente, questa sedia è il tocco glam per la vostra zona pranzo! www.calligaris.com 5) Restiamo in tema animali, dopo l’orso, adesso ci occupiamo degli elefanti, ma non vi preoccupate, stiamo parlando di un “elefante scrivania”. Babar è una simpatica postazione di lavoro a forma di elefante realizzata in rattan, legno e acciaio. Dotata di un pratico cassetto, due vani contenitivi e un piano per laptop è adatta per la zona giorno, ma anche per la zona notte. Lavorare da casa non è mai stato così divertente! www.kennethcobonpue.com

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5 6) Sospesa oppure a terra, stiamo parlando di Set, la libreria in metallo prodotta da Twils che si può comporre in funzione delle proprie esigenze di spazio. La struttura è estremamente leggera e gli schienali si possono ordinare rivestiti in tessuto, creando con la vostra fantasia dei bellissimi effetti patchwork. www.twils.it



FINANZA E FUTURO

CALCIO & FAIR PLAY FINANZIARIO:

“LA GRANDE FARSA”

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l fair play finanziario venne concepito dalla UEFA una decina d’anni orsono con l’obiettivo di garantire alle società di calcio sostenibilità e continuità nel medio-lungo periodo. Oggi le evidenti differenze tra i vari Paesi, le modifiche apportate ai testi originari e i vari “adattamenti” giurisprudenziali e interpretativi di natura assolutamente restrittiva, sono andati a inficiare in modo radicale i pilastri che avevano ispirato la nascita del FPF. I punti essenziali dei principi UEFA sono in sostanza 6: 1) introdurre più disciplina e razionalità nelle finanze dei club calcistici; 2) ridurre la pressione su salari e trasferimenti e limitare gli effetti dell’inflazione; 3) incoraggiare i club a contare solo sui propri profitti; 4) incoraggiare investimenti a lungo termine sul settore giovanile e sulle infrastrutture; 5) tutelare la sostenibilità a lungo termine nel calcio europeo; 6) assicurare il tempestivo pagamento dei debiti da parte dei club. Tuttavia ciò accade in particolare dal 14 settembre 2016, data in cui è stato nominato Presidente della UEFA lo scarsamente illuminato Avvocato sloveno Aleksander Ceferin. Non mi dilungo su tutti i punti ma prendo come esempio della farsa UEFA il solo punto 3 che in modo chiaro e inequiovocabile dice: “incoraggiare i club a contare solo sui propri profitti”. Si usa volutamente il verbo “incoraggiare” ma da nessuna parte si esclude che il proprietario di un Club di calcio possa autofinanziare la propria squadra. Uno dei casi emblematici è quello del Milan, laddove la proprietà, il fondo Elliott, uno dei più importanti al mondo, vuole investire i propri soldi nel glorioso club rossonero e invece obtorto collo si vede costretta a dosare i propri investimenti perchè deve fare i conti con ipotesi di violazioni di norme che in modo evidente contrastano con i principi ispiratori della normativa del FPF. L’aberrante attuale situazione è semplicemente il frutto dell’indirizzo dato dalla opaca visione di Ceferin. Con questo suo personalissimo criterio interpretativo costringe club seri e affidabili a operare manovre da volgari “furbettini di quartiere” come la vendita a prezzi folli di giocatori sconosciuti delle squadre giovanili solo per fare delle plusvalenze. Per meglio comprendere l’oscurantismo che si rischia per 28

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opera di questo signore basta guardarsi indietro e capire che non potendo esserci nel calcio i mecenati, solo per stare in Italia, non sarebbe potuta esistere la Juve degli Agnelli, la grande Inter di Angelo Moratti, l’Inter del triplete di Massimo Moratti, gli invincibili degli splendidi anni del Milan dell’era Berlusconi e che i trionfi che hanno reso felici generazioni di milioni di persone grazie a Ceferin non sarebbero potute esistere. Se infine trasliamo l’importanza che ha avuto il mecenatismo nella storia e nell’arte capiamo che le più grandi opere artistiche e architettoniche dell’umanità sono state compiute da mecenati e che gli affreschi di Michelangelo, sotto un ipotetico governo Ceferin, sarebbero stati affidati alle sapienti mani di un onesto imbianchino onde evitare che ci potessero essere visibili differenze tra una parete e l’altra.

Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.it



HI-TECH di MARIE BORDET

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ASUS ZENBOOK PRO DUO UX581

MERLIN MICRO

GLASS ENTERPRISE EDITION 2

DOGGO

Un portatile che si contraddistingue dalla concorrenza per la presenza di un display secondario da 14” touch progettato per facilitare le attività lavorative e di creazione grazie al suo rapporto 32:9 e alla posizione appena sopra la tastiera. Questo secondo display viene visto da Windows come se fosse un secondo schermo esterno. Potrete disabilitarlo o usarlo in alternativa allo schermo principale, spegnendo quest’ultimo. Potete trascinare le vostre applicazioni dal display grande a quello piccolo, o inviarle da uno all’altro tramite una pratica scorciatoia che comparirà sotto forma di overlay ogni volta che trascinerete una finestra. Disponibile entro il terzo trimestre 2019.

Discendente del primo monopattino elettrico commercializzato in Italia nel 2015, Merlin è l’elettrico nato per risolvere il problema degli spostamenti urbani su brevi e medie distanze in tempi rapidi. Il modello ha un’autonomia di 25 km, vanta 11 km di peso, si ricarica in 3 ore ed è comodo da guidare e trasportare anche una volta richiuso. Le ruote di 20cm hanno pneumatici in gomma senza camera d’aria, sono presenti luci anteriori e posteriori che si accendono automaticamente in condizioni di scarsa visibilità. Il freno anteriore è dotato di un sistema di recupero dell’energia, a cui s’aggiunge quello a pedale. Prezzo: 799€

I Google Glass tornano in una nuova versione che migliora quella sviluppata specificatamente per le aziende e di cui non è stata interrotta la produzione. È pensata per applicazioni particolari, incentrate sull’area business, così da velocizzare e ottimizzare il lavoro grazie ad un compendio tecnologico alle funzioni quotidiane: si possono usare per accedere a checklist, vedere istruzioni, inviare foto o video di un’ispezione. Equipaggiata con Android, ha una videocamera migliore, si ricarica più velocemente e ha una batteria che dura più a lungo, oltre ad altri miglioramenti tecnici rispetto al passato. Prezzo: 999$.

È diverso da tutti i cyberanimali: lo si può realizzare in casa. Si presenta come un piccolo cane robotico lungo 42cm, largo 20 e alto 14. Confrontato con gli altri robot Doggo appare molto meno sofisticato, ma considerandone l’accessibilità e il costo (può essere costruito con meno di 3000$), i risultati sono sorprendenti. È in grado di mantenere l’andatura e la direzione su diversi tipi di terreno, anche sconnessi. Grazie ad un sofisticato sistema motore, è in grado di percepire le forze provenienti dall’esterno e calcolare e calibrare la quantità di forza e di momento da applicare per ogni gamba. A stupire, poi, è la sua abilità nel salto (più di un metro), persino all’indietro.

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VIAGGI

NON SOLO PELLEGRINI

ESTATE A TINOS A cura di ELENA FOSSATI

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eligione e tradizione, retaggi veneziani, buona cucina e mare cristallino come pochi. Tinos, la terza isola più grande delle Cicladi, che si trova tra Andros e Mykonos, è conosciuta come l’isola della Madonna per la presenza di una chiesa che ogni ferragosto raduna moltissimi Pellegrini: la Chiesa di Panagia Megalochari (la Beata Vergine Maria). Oltre che essere un luogo sacro, l’isola ha moltissime spiagge e una natura incontaminata, decine di villaggi ancora tutti da scoprire, un folklore autentico, un’ottima offerta gastronomica e, soprattutto, è lontana dal turismo di massa. A parte questo, Tinos è l’isola natale di grandi artisti, come Chalepas, Litras, Gyzis, Filippotis e ha sviluppato l’arte della marmoraria come nessun altro luogo in Grecia. Testimonianze di tale arte si trovano ovunque: sulle architravi di marmo, sui campanili, sulle caratteristiche piccionaie. Il capoluogo di Tinos, chiamato anche Chora, è il porto principale dell’isola. Pyrgos, Kardiani, Ysternia, Ktikado… sono più di 50

i villaggi che come ornamenti decorano le pendici e le valli dell’isola: c’è marmo dappertutto, nelle piazze, nei lucernari, nelle fontane. Per i più golosi: durante le festività del Ferragosto ovunque si organizzano momenti dedicati alla gastronomia e i villaggi si sfidano a colpi di sapori: Tsikniás e Exómbourgo si danno battaglia con i festival gastronomici mentre Falatados si vanta di offrire il rakì e i carciofi migliori mentre il top del miele arriva da Kampos. Una delle piccole curiosità che si scoprono venendo sull’isola di Tinos è che questo è uno dei pochi luoghi dove si può fare il surf. Il meltemi che soffia nei mesi estivi, in particolare in luglio e agosto, sulla spiaggia di Kolymbitheres, sul lato nord dell’isola, crea onde adatte al surf. Qui si troveranno bene anche i principianti che troveranno anche a noleggio attrezzatura e la possibilità di prendere lezioni di surf. Insomma, nelle Cicladi si trova questa bellissima isola nascosta dietro la sua fama religiosa: l’arte, il cibo, il surf e la bellezza selvaggia di Tinos ci attendono per poterci incantare! 24oreNews

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i Nostri

desideri

i r e d i s e D i e d o i h c c L o Sp e

Info e contatti: desideri@le-roy.it MOBILI ANTICHI ITALIANI/EUROPEI Epoca: ‘600 ‘700 ‘800 Tipologia: tavoli e tavolini, scrivanie, scrittoi, ribalte, secretaire, angoliere, vetrine, librerie, console, cassettoni, comò e comodini, specchi, divani, poltrone e sedie

ARGENTI ANTICHI ITALIANI Epoca: ‘600 ‘700 ‘800 Tipologia: vassoi, caffettiere, zuccheriere, saliere, brocche e bicchieri, coppe, servizi di posate, specchi, vasi, calamai, candelieri, cestini. Oggetti strani, inusuali o poco comuni

DIPINTI ANTICHI ITALIANI/EUROPEI Epoca: ‘600 ‘700 Pittura del XVII e il XVIII secolo di artisti italiani ed europei che sostarono in Italia assimilandone la grande tradizione culturale. Generi pittorici: natura morta, paesaggio, veduta e ritratti.

DIPINTI MODERNI ITALIANI/ EUROPEI Epoca: ‘800 ‘900 Stili artistici: Modernismo classico; Impressionismo e Post Impressionismo, Art Nuveau. Artisti del calibro di Klee, Modigliani, Gauguin, Renoir, Cézanne, Manet, Klimt, Mucha ecc.

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LAURA BRUNI Pittrice milanese, è una ritrattista raffinata d’arte sacra, protagonista di una pittura “forte e gentile”, visionaria nei suoi contrasti, destinata a trasmettere emozioni profonde e delicate, sia quando sconfina nell’astrattismo, sia quando punta a un figurativo deciso, energico. Realizza le sue opere utilizzando tutte le tecniche pittoriche, dall’acquerello alla matita, al colore a olio. www.laurabruni.it

DANZA - Slancio e passione! Folgorata dal passo musicale avvolge se stessa attorno al vortice della sinfonia, diramando gli arti verso direzioni infinite, dove a piene mani attinge la gioia primordiale creatrice, nelle sensazioni più pure che si destano nel suo intimo, mentre si avviluppa vibrante all’estatico paradiso sonoro. I lunghi capelli come fiamme ondeggianti s’intrecciano alle vesti, leggere delicate e bianche, come le antiche Vestali del Tempio. La sola ombra blu del braccio, riceve forza dal mistero del gesto in estasi.

i Vostri desideri PERI PSICHES - La Principessa sapiente contempla assorta i suoi sogni nascosti; la Pace, l'Armonia, l'Amore, la Fertilità, la Creatività. Immersa nei suoi pensieri ha messo sul balcone un fiore maturo di sole ed attende. Ed ecco una Faunessa irrequieta (la parte ombra che tutti noi abbiamo nell'animo) affacciarsi davanti a Lei, con l'ardua idea di rapire è impossessarsi del fiore dei desideri della principessa, per farlo suo. Rapire; perché la faunessa non ha in sé la pace e la calma per raggiungere tutti i più nobili ideali che la principessa tiene come tesoro nel suo core.

SINERGIA - Esprime attraverso l’avvolgersi su se stesso di variegate forme in movimento colorate, frequenze armoniche celesti che scaturiscono nell’amplesso tra due corpi. L’energia dell’Amore si espande morbida, circolare, avvolgente, oscillante, cullante. Un Unicum di vivace gioia colorata dalla testa ai piedi vibra in noi, un effluvio di benessere scende in noi nell’estasi dell’abbraccio, avvolti entrambi dai nostri cuori emozionati e felici che armoniosamente si compenetrano raggiungendo insieme l’infinito intimo della gioia universale.

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AMICI A 4 ZAMPE Dr. Ferdinando Asnaghi DVM Specialista in patologia e clinica animali da affezione ad indirizzo ortopedico Lettore ufficiale FCI per HD ED

CONTROLLIAMO LA DISPLASIA DELL’ANCA DEL NOSTRO CANE

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a displasia dell’anca è una patologia ereditaria molto diffusa e particolarmente invalidante per molte razze di taglia media e grande. Quando si acquista un cane in allevamento è buona norma controllare i genitori e i nonni e accertarsi che siano testati ed esenti da tale patologia. Se il nostro cucciolo è figlio e nipote di cani con grado A e B i rischi di essere affetto da displasia dell’anca saranno molto ridotti. Pertanto richiedere sempre all’allevatore questi esami ufficiali certificati sul Pedigree da una centrale ufficiale ENCI (CeLeMaSche per esempio). A 6 mesi circa eseguire dal proprio Medico veterinario di fiducia le RX preventive che ci potranno dare le indicazioni sul-

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la corretta crescita dell’articolazione. A questa età è spesso possibile in caso di displasia o predisposizione intervenire per bloccare o rallentare il processo. Quando poi il cane avrà raggiunto l’età stabilita dal protocollo per la ricerca della displasia dell’anca (normalmente i 12 mesi ma per qualche razza anche i 18) si può eseguire la ricerca ufficiale presso uno degli esecutori abilitati dalla centrale di lettura e ottenere così il risultato ufficiale. Poiché oltre al fattore genetico esiste anche un fattore ambientale è molto importante che il nostro cucciolo sia seguito periodicamente dal Veterinario che fornirà importanti indicazioni sull’alimentazione adeguata, sul programma di movimento fisico e allenamento e non

I gradi di displasia dell’anca sono: A: normale B: quasi normale C: leggera displasia D: media displasia E: grave displasia ultimo i tipi di terreno su cui crescere il nostro amico a quattro zampe. E se il nostro cane risultasse displasico? Si dovrà allora affidarsi ad un serio ortopedico e scegliere l’opzione terapeutica più adeguata per poter migliorare la qualità della vita del cane. Ricordiamoci comunque che anche nel caso della displasia dell’anca è sempre meglio prevenire che curare e la scelta del cucciolo ponendo particolare attenzione alle certificazioni dei progenitori è fondamentale.


ERBARIO MAGICO

A cura di MARICA DE BONIS

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li alchechengi sono i frutti della Physalis peruviana, una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di melanzane e pomodori). Della pianta esistono diverse specie ma la più nota e diffusa in Italia è la Physalis alchechengi, facilmente riconoscibile per i piccoli fiori bianchi e per i calici arancioni simili a delle piccole lanterne. Il termine “alkekengi”, apparso per la prima volta nella lingua francese intorno al XIV secolo, deriva dal francese antico “alquequange” o “alcacange”, che a sua volta deriva dall’arabo “al-kakang”, che significa “lanterna cinese”, con chiaro riferimento all’involucro che avvolge il frutto. In Giappone i semi del frutto di alchechengi sono utilizzati come parte del Festival Obon (Festa delle Lanterne) come offerte per guidare le anime dei defunti. L’alchechengio ha un calice che è un vero e proprio spettacolo della natura: al termine della fioritura i sepali crescono fino a chiudersi attorno alla bacca.

Mano a mano che il frutto matura, la lanterna si degrada fino a diventare un grazioso ed elegante reticolo di nervature che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno. Se da molti conosciuta e apprezzata come pianta ornamentale da giardino per la loro caratteristica forma, non tutti conoscono la bontà delle sue bacche, chiamate anche “bacche d’oro” per la loro colorazione giallo-arancio. Si possono consumare essiccate o come un frutto fresco ma sono anche utilizzate in diverse preparazioni culinarie. Assaggiatele candite, immerse nel cioccolato o utilizzatele per preparare squisite marmellate. Un vero “superfood” Grazie alle loro notevoli proprietà e caratteristiche gli alchechengi sono un vero e proprio superfood. Sono infatti ricchi di vitamine P e C, caratteristica che li rende par-

ticolarmente adatti come antinfiammatorio naturale, ma soprattutto di antiossidanti. Ne hanno addirittura più delle bacche di Goji, del tè verde e dei mirtilli. Contengono tante fibre, dunque apportano benefici all’equilibrio intestinale. Sono anche ricchi di betacarotene, caratterizzato dal forte potere antiossidante, e di polifenoli, che combattono i radicali liberi. Tra le altre proprietà, vi è da sottolineare la presenza di diversi minerali, quali fosforo, ferro, calcio e potassio, e - in piccole quantità - di vitamine A, B1, B2, B6 e B12. Gli alchechengi hanno anche proprietà diuretiche e depurative, non a caso vengono utilizzati correntemente nella medicina cinese contro la ritenzione idrica proprio per le sue spiccate capacità di indurre la diuresi. Sono inoltre gluten free, non hanno colesterolo e sono assai povere di sodio. Insomma, un amico della nostra salute!

ALCHECHENGI

LE BACCHE D’ORO

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COME STAI? Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli www.studimedicivercelli.it www.centroames.it

IL NOSTRO INTESTINO PARLA AL NOSTRO CERVELLO er anni si è pensato che le infezioni vescicali, vaginali e prostatiche fossero infezioni primitive. Si curava l’organo apparentemente responsabile del disturbo senza porsi il problema di dove nasceva l’infezione e del perché alcuni pazienti erano predisposti o meno. Si è poi iniziato a parlare di fermenti lattici, i batteri buoni che il farmacista ci consiglia di prendere quando assumiamo un antibiotico per prevenire la dissenteria. Oggi si è visto che il problema è molto più complesso e si inizia a parlare di microbiota umano, ossia l’insieme di microorganismi simbiotici che convivono nell’organismo umano senza danneggiarlo. Alle mie pazienti faccio l’esempio del prato inglese, in condizioni ottimali il microbiota è come il prato curato che non fa crescere le erbacce. Se fatti alimentari, terapeutici, climatici modificano questa convivenza ottimale si formano prima i dismicrobismi intestinali e poi le infezioni che possono colpire l’apparato genitale maschile o femminile. Per questo se abbiamo una infezione occasio-

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nale è corretto curarla con l’antibiotico, ma se le infezioni sono ricorrenti bisogna studiare i batteri presenti nell’intestino con un test (test disbiosi intestinale) e se è alterato dare terapia atta a riequilibrare il microclima intestinale, prima di dare cure antibiotiche ripetitive che a loro volta peggiorano solo l’infezione amplificando proprio il problema dove nasce. Si sa che il microbiota è differente da individuo a individuo, è peggio delle impronte digitali e ci può dare molte informazioni sulla vita di

chi lo ospita. In questo senso è in continuo contatto con il nostro cervello, tanto che si pensa che la variazione di quest’ultimo può in generale modificare la qualità della vita dell’ospite essendo probabilmente coinvolto in patologie che vanno dal sovrappeso fino alla depressione. Gli studi sono agli inizi, ma sicuramente prenderci cura dei nostri batteri buoni ci fa vivere meglio e permette di prevenire e curare le principali infezioni. In buona parte siamo quello che mangiamo.


SESSUOLOGO Dr. Roberto Bernorio Specialista in ginecologia Psicoterapeuta Sessuologo clinico www.robertobernorio.it

IL BACIO RIVELATORE La bocca per me è importante, mi piacciono le sensazioni che mi dà quando mangio, quando bevo, quando bacio... il problema per cui le scrivo è proprio quest’ultima cosa. Io e mia moglie, mi sono reso conto, non ci baciamo da non so quando pur facendo sesso più o meno regolarmente. Forse non mi ama più, forse per lei non conta. Io aspetto che sia lei a prendere l’iniziativa perché non vorrei che lo facesse sentendosi obbligata. Cosa ne pensa? [Graziano} L’intimità presente in un bacio è anche maggiore di quella di un rapporto sessuale, perché lega più a fondo due persone in un istante infinito che permette di assaporare l’anima a fior di labbra

Presidente: Prof. Willy Pasini Info: www.aispa.it

Cibo e sesso hanno a che fare con pulsioni che, se vengono appagate, provocano piacere. E questi due istinti possono interagire tra loro influenzandosi. In tutto ciò ha un ruolo fondamentale la bocca, che è una parte del corpo molto sensibile e, fin dal momento della nascita, è fonte di piacere. Basti pensare al neonato che succhia il latte materno e che, proprio durante l’allattamento, stabilisce un contatto molto intimo con la mamma, sente il suo battito cardiaco, il calore e l’odore della sua pelle. Crescendo, poi, la bocca assume un’importanza fondamentale, a tavola come a letto. È infatti rivestita da terminazioni nervose che percepiscono i sapori dei cibi inviando segnali differenti a seconda che risultino più o meno gra-

diti. Ma il ruolo della bocca è importante anche nella sessualità; la pelle può avere gusto dolce o salato che, durante il rapporto erotico, si intensifica con l’aumento della sudorazione e dell’eccitazione. E che può essere percepito attraverso il contatto con le labbra. Oltre ad essere dolce, il primo bacio, quello che la mamma che dà al neonato, è anche un grande gesto d’amore istintivo. È attraverso i baci ricevuti da bambini che ci siamo sentiti rassicurati, tranquillizzati, desiderati, amati. È quindi ovvio che il bacio continui a rappresentare un elemento importante nelle relazioni affettive anche in età adulta. Ci sono i baci leggeri, superficiali, che sfiorano la pelle delle guance e che possiamo usare come strumento di saluto quasi con chiunque, poco significativi dal punto di vista dell’espressività sentimentale perché facilmente agibili e mistificabili. Poi ci sono i baci profondi, in cui le lingue, le salive, le mucose si mischiano e interagiscono, capaci di trasmettere intense emozioni, limitati ai rapporti più intimi ed esclusivi, pressoché impossibili da fingere o simulare. Se hai il dubbio che la tua partner non ti ami più, prova a baciarla sulla bocca; dal modo in cui lo farà capirai la fondatezza del tuo sospetto. Talvolta smettiamo di baciarci solo per pigrizia, oppure perché pensiamo sia roba da adolescenti. Non aspettare ancora, agisci! 24oreNews

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…connecting to the future

Air Mauritius è la compagnia di bandiera dell’isola di Mauritius. Nata nel 1967 si è posta obiettivi ambiziosi che l’hanno vista affermarsi a livello internazionale per la qualità del servizio e l’eccellenza degli standard operativi conseguendo importanti riconoscimenti: da Skytrax la classificazione 4-stelle, la classificazione come terza Compagnia Aerea in Africa e tra le 10 Compagnie Aeree al mondo con maggior progresso; ai World Travel Awards il premio come migliore Compagnia, Brand, Equipaggio, Business Class nell’area dell’Oceano Indiano. Air Mauritius raggiunge 23 destinazioni in Europa, Asia, Africa, Australia, Rodrigues e Madagascar. Dall’Italia opera voli plurigiornalieri via Parigi, voli settimanali via Amsterdam, Londra e Ginevra con comodi collegamenti dalle più importanti città Italiane, in collaborazione con Compagnie aeree partners.

www.airmauritius.com • infomkitaly@airmauritius.com Via Paolo da Cannobio 10, 20122 Milan, Italy - Ph: 0039 02 804661


Anno 7 - Luglio/Agosto 2019

Teatro greco di Taormina

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

IL PERSONAGGIO

CARLA FRACCI UNA VITA IN PALCOSCENICO

SCOPRI L’ITALIA

SULLE STRADE DEL MAMERTINO

[STILE ITALIANO]

LA PENNA AURORA COMPIE 100 ANNI



Luglio

Agosto 2019

indice [ PERSONAGGIO] 6

Carla Fracci: una vita in palcoscenico

[ STILE ITALIANO]

9 Aurora 1919 - 2019: passione italiana 10 L’Italia tra le prime 150 nella classifica delle migliori università al mondo

[ SCOPRI L’ITALIA]

11 Sulle strade del Mamertino 14 Novara scommette sulla danza 15 Di Gavi in Gavi diventa Festival!

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[ MOVIES & AWARDS]

16 Cannes: un’altra Palma d’Oro in Oriente 17 Fuoricinema Fuoriserie; Festival Mix Milano

[ SALUTE & BENESSERE]

18 E…state in leggerezza ma con gusto!

[ LIBRI]

20 Amor Roma 21 Le nostre recensioni

[ TV DA GUSTARE]

22 Cosa vedremo in TV

[ AGENDA ITALIA]

23 Aperitivo estivo in case e giardini esclusivi

[ BUONE NOTIZIE]

Carla Fracci

24 Tratte dal Corriere della Sera Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Valerio Consonni Edmondo Conti Cesare De Santis Teobaldo Fortunato Carlo Kauffmann Sandro Nobili Luglio/Agosto 2019

Alessia Placchi Monica Rota Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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LU G LIO /AGO STO 2019

Cari amici e lettori, finalmente l’estate è arrivata e più quest’anno che mai si è fatta attendere! Le vacanze sono il periodo più atteso da tutti noi: sono sognate, programmate e le si attende con le più rosee aspettative. C’è chi proprio non vede l’ora di partire, e chi invece, al lavoro, nelle ultime ore si fa prendere dall’ansia di staccare la spina e dalla paura che restando ‘non collegati’ si perdano le occasioni di lavoro più importanti. Tranquilli, queste sono paure che quasi sempre ci abbandonano un istante dopo la partenza, lasciando spazio alla gioia e al relax, perché finalmente possiamo dedicarci a noi, alle nostre passioni e ai nostri affetti. Come sempre noi tutti ci auguriamo che le nostre pagine possano allietarvi anche durante le vostre vacanze. Il personaggio del mese è una vera icona della danza, uno di quegli artisti internazionali invidiati e desiderati in tutto il mondo: Carla Fracci. Insieme viaggeremo alla scoperta di meravigliosi angoli del nostro Belpaese, in Sicilia nel territorio di uno dei vini più antichi della storia, il Mamertino doc e in Piemonte nelle terre del Gavi. Vi parleremo ancora di danza, di Cinema e poi non perdetevi le ricette per l’estate, tratte dal mio libro “La Dieta de 5”, ideali per coniugare il gusto alla salute e per un’estate in forma. Per finire, in “Agenda Italia” vi proporremo di visitare, durante il vostro relax estivo, alcune case e giardini esclusivi diventati beni del FAI, tutti luoghi davvero speciali. Arrivederci a settembre e… buona Estate a tutti!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Luglio/Agosto 2019

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[ per s onaggio ]

CARLA FRACCI UNA VITA IN PALCOSCENICO A cura di Dario Bordet

È

È una delle più importanti ballerine della storia, regina indiscussa di palcoscenici mondiali. Figlia di un tranviere dell’ATM (Azienda Trasporti Milanesi), Carla Fracci nasce a Milano nel 1936; muove i primi passi nel mondo della danza, sin da piccola, diplomandosi presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, nel 1954. «A differenza di tante altre bambine, io non ho mai realmente sognato di fare la ballerina: volevo fare la parrucchiera. Fu un’amica dei miei che li convinse a portarmi all’esame di ammissione alla scuola di ballo della Scala. E mi presero solo per il “bel faccino, perché ero nel gruppo di quelle in forse, da rivedere». Carla Fracci prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Dopo solo due anni dal diploma diviene solista, poi nel 1958 è già prima ballerina. A partire dalla fine degli anni ‘50 le apparizioni su importanti palcoscenici sono moltissime. Fino agli anni ‘70 danza con alcune compagnie straniere quali il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è artista ospite dell’American Ballet Theatre. In qualità di Étoile danza nei più prestigiosi teatri al mondo con i più celebri coreografi al fianco di bal-

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[ per s ona ggio ]

Photo Luca Vantusso

A sinistra: Francesco Borelli con Lorella Cuccarini presentano Carla Fracci al Novara Dance Experience “Il Festival”; sotto: Rudolf Nureyev

lerini diventati poi leggendari. Ha interpretato oltre duecento ruoli, ma la sua notorietà artistica rimane perlopiù legata alle interpretazioni dei ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini… ma su tutti c’è Giselle. «È un ruolo che ho personalizzato, sciogliendomi i capelli, indossando un tutù di tulle di seta come mi suggerì Anton Dolin ispirandosi alla leggendaria Spessivtseva. Qualche collega insinuò che il segreto della mia Giselle si nascondeva proprio in quella seta impalpabile. Ci vuole ben altro». Tra i grandi ballerini che sono stati suoi partner sul palcoscenico si annoverano Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e soprattutto il danese Erik Bruhn. Le è accaduto, però, anche di trovarsi di colpo da sola in scena… «Con Nureyev furono graffi ma mi incitò al coraggio. Con Bruhn ballai tanto in Canada. Straordinari Baryshnikov e Vassiliev. Ma il teatro è imprevedibile: una sera, al Colon di Buenos Aires, danzavo Giselle con Gheorghe Iancu, nel secondo atto si ruppe un tendine. Improvvisai ballando con il fantasma di Albrecht. Anche Nureyev, bloccato da Luglio/Agosto 2019

un crampo, mi lasciò sola una sera». La “Giselle” danzata da Carla Fracci con Bruhn sarebbe rimasta indimenticabile tanto e ne verrà realizzato un film nel 1969. Alla fine degli anni ‘80 dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli assieme a Gheorghe Iancu. Nel 1981 in una produzione televisiva sulla vita di Giuseppe Verdi, interpreta la parte di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore. Tra la principali opere interpretate negli anni successivi ci sono “L’après-midi d’un faune”, “Eugenio Onieghin”, “La vita di Maria”, “La bambola di Kokoschka”. Diventa Ambasciatrice di buona volontà della FAO, poi Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e Direttrice del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2013 è uscita, per Mondadori, la sua autobiografia di successo “Passo dopo passo. La mia storia”. Insieme al marito, il regista Beppe Menegatti, forma una coppia legata indissolubilmente alla danza e al teatro, quali ambasciatori culturali dell’Italia nel mondo. Bellezza tersicorea, grazia, magia, etereità hanno costellato la presenza artistica dell’étoile Carla Fracci, diretta

spesso dal marito, a coronamento di una straordinaria carriera “sulle punte” ancora oggi in piena attività. All’inizio della sua carriera non si sarebbe certo aspettata di danzare ancora a quest’età: «A 21 anni feci il celebre Pas de quatre con la Chauviré, la Schanne, la sublime Markova: quest’ultima aveva 47 anni e mi sembrava matura. “Mai andare in pensione”, mi disse un giorno Rita Levi Montalcini. Ho coltivato il mio corpo alla sbarra, mi sono sempre tenuta allenata. È l’unico elisir di giovinezza che conosco: “Non farti mai ritoccare da un chirurgo estetico, rovinerebbe il tuo profilo neoclassico”, si raccomandò Wanda Osiris». «Sono stata ripagata dalla vita come donna e come artista, lo riconosco. La danza è soltanto lavoro, lavoro micidiale. Non è qualcosa che riguarda la ginnastica, ma l’estetica, la danza è un dialogo incessante con la bellezza».

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[ s tile ita lia no ]

AURORA 1919 - 2019

PASSIONE ITALIANA, TRATTO DISTINTIVO! A cura di Carlo Kauffmann

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Fondata nel 1919 con il nome “Fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora”, la storica Manifattura Penne Aurora, fiore all’occhiello dell’industria torinese, ha raggiunto quest’anno l’importante traguardo dei 100 anni. Quando Aurora apparve sul mercato erano addirittura gli anni del Trattato di Versailles, ma la creazione di quella stilografica, unica per design e raffinatezza, capace di segnare un nuovo modo di scrittura, segnò il risveglio italiano e la nascita di una azienda a lungo sognata dal suo fondatore. Forte di un fatturato raddoppiato in 5 anni e in continua crescita, e dopo aver chiuso l’anno inaugurando la prima boutique monomarca italiana in Via del Babuino a Roma, la maison torinese ha festeggiato il suo primo centenario regalandosi un nuovo look. Con la collaborazione di Italdesign - Giugiaro è stato creato un nuovo logo - Cento! - che pur rispettando gli stilemi ed i colori distintivi del logo originario ne hanno voluto esaltare il dinamismo e lo spirito innovativo e dove il lettering rigorosamente in italiano vuole sottolineare l’orgoglio di appartenere ad una nazione la cui eccellenza manifatturiera è vero modello per tutto il mondo. Non a caso la penna Haustin, disegnata da Marco Zanuso nel 1970, è esposta al MOMA Museum di New York, ed è una delle più importanti testimonianze della creatività e del design italiano nel monLuglio/Agosto 2019

do. Oggi Aurora non esce più solo da una fabbrica ma da un vero e proprio polo culturale in grado di ospitare la produzione tecnologica ma anche il Museo dell’Officina della Scrittura e di organizzare attività pensate ad hoc per le scuole. Nell’antica fabbrica dell’Aurora si sta facendo spazio per la prima isola interamente robotizzata che realizzerà penne stilografiche. Cesare Verona, Presidente e AD dell’Azienda, rivendica con passione il «made in Italy». Ha voluto una bandiera, illuminata anche di notte, all’ingresso della fabbrica, e un tricolore è stampato sulle casacche dei dipendenti, accanto al loro nome e al simbolo storico dell’azienda. «Siamo tra i pochi ad avere il privilegio di poter raccontare una storia. E abbiamo il dovere di farlo» - ha affermato Verona. Buon compleanno Aurora! Cesare Verona Presidente e AD

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[ s tile ita liano ]

L’ITALIA TRA LE PRIME 150

NELLA CLASSIFICA DELLE MIGLIORI UNIVERSITÀ AL MONDO A cura di Cesare De Santis

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Sono 34 gli atenei italiani presenti nella 16a edizione di QS World University Rankings, una delle più note classifiche universitarie mondiali, consultata ogni anno da decine di milioni di studenti. Nell’edizione 2020, appena pubblicata sul sito QS Top Universities, a guidare la classifica è Il Politecnico di Milano, come accade ormai da 5 anni, con la novità che nel 2020 entra nella top 150, passando dal 156° al 149° posto. La presenza italiana è aumentata di 4 atenei (Parma, Udine, Salerno e Bari), salendo quindi dai 30 del 2019 ai 34 del 2020. L’Italia è settima al mondo e terza in Europa (preceduta da Regno Unito e Germania) per il numero di atenei presenti in classifica. Il ranking si basa su una ricerca rigorosa che include le opinioni di 94mila docenti, accademici e ricercatori e di 44mila manager e direttori delle risorse umane; comprende l’analisi di 11,8 milioni di pubblicazioni scientifiche, di 100 milioni di citazioni e i dati sulla distribuzione di 23 milioni di studenti e di circa 2 milioni di docenti e ricercatori. Il Politecnico di Milano è seguito dalla Scuola Su-

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periore Sant’Anna di Pisa, tra le più storiche d’Italia, al 177° posto insieme all’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna. Si passa

poi alla 203a posizione con l’Università la Sapienza di Roma, mentre per trovare un’altra scuola toscana si sale fino al 204° posto con la Scuola Normale di Pisa. Alla 234a posizione l’Università di Padova, mentre alla 302a l’Università di Milano. Il Politecnico di Torino è in 348a posizione, 389° posto per l’Università di Trento che si piazza nella stessa posizione della classifica mondiale con l’Università di Pi-

sa. 424° posto per l’ateneo napoletano Federico II, 448° per quello fiorentino. Su www.24orenews.it/ home/in-primo-piano/22198 potrete trovare l’elenco delle posizioni successive. Ecco altri dati interessanti. Il Sant’Anna di Pisa si piazza nella top 10 per l’impatto della ricerca prodotta. L’Università di Bologna è in 74a posizione per quanto riguarda l’apprezzamento da parte della comunità accademica internazionale, seguita da la Sapienza al 78° posto. È invece 61° il Politecnico di Milano per quanto riguarda i recruiter internazionali, la Bocconi (che non è nella classifica generale) in questa la si trova al 70° posto. Sotto il profilo della proporzione tra docenti e studenti la Scuola Normale Superiore di Pisa è sedicesima al mondo. Cosa dire, il Belpaese si distingue nel mondo davvero in ogni campo, è la nostra “Italia da gustare”! Luglio/Agosto 2019


[ s copr i l’ita lia ]

LA SICILIA DA GUSTARE SULLE STRADE DEL MAMERTINO A cura di Teobaldo Fortunato

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Per chi, venendo dal continente, alla ricerca dei sapori genuini della Sicilia, giunge “Di qua dal Faro”, per citare un libro del famoso scrittore messinese Vincenzo Consolo (Sant’Agata di Militello, 1933 - Milano, 2012) e sbarca a Messina, il primo itinerario d’eccellenza, se si decida di proseguire verso il golfo di Milazzo a Nord è quello enologico, gastronomico, alla ricerca d’un blasonatissimo vino d’eccezione: il Mamertino di Milazzo! E, prima di imbarcarsi verso le isole Eolie, dopo una visita a quel che resta della Messina storica, la testa di ponte che da millenni congiunge la grande isola al resto d’Europa, basta deviare pochissimo dalla strada statale per coniugare paesaggio, arte, architettura e sapori. Una prima tappa è a Roccavaldina, minuscolo comune, affacciato sul golfo di Milazzo, sulle Eolie ed i monti Peloritani. È dominata dal castello, al centro del borgo. È l’unico maniero di stile fiorentino di tutta la Sicilia. Ma, la meraviglia nel borgo è l’antica Farmacia Luglio/Agosto 2019

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Savoca

Giardini-Naxos

che risale al 1628. Giunta intatta fino ad oggi, consta di una collezione di 238 manufatti di ceramica, tra albarelli, fiaschette ed anfore di rara bellezza, tutti proveniente da una bottega urbinate. Notevole, è un vaso siglato dal maestro Antonio Patanazzi databile al 1580. Una sosta ulteriore, scendendo verso la costa, tra ampi tornanti, curve e un lungo rettilineo in discesa, è d’obbligo a Torregrotta, per degustare il nobile ed arcaico vino Mamertino, ricordato da scrittori come Strabone, Cesare, Plinio e Marziale. Il piccolo comune che s’affaccia sul mare, se non evidenzia notevoli resti archeologici, conserva tuttavia un bel portale merlato del Cinquecento. Lungo la costa, tra borghi marinari e spiagge lunghissime, a dominare è Milazzo, ideale punto di partenza per le isole, per Tindari ed il Parco dei Nebrodi. Ricca di millenaria storia, dalla sua fondazione greca fino alla battaglia vinta da Garibaldi contro i Borbone, fa parte dei borghi più belli d’Italia. Il nucleo antico vanta conventi e chiese e palazzi nobiliari edificati tra il XV ed il XVIII secolo. Il castello di Federico II rappresenta l’edificio

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Taormina

più grandioso: un’autentica cittadella fortificata. È dall’alto di Capo Milazzo che l’orizzonte si allarga e la vista si perde verso le isole. Sulla parte finale del promontorio, sorge il Santuario di Sant’Antonio da Padova, un rifugio rupestre a strapiombo sul Capo. Ritornando verso il mare, dal porto, salpano aliscafi e imbarcazioni verso le Eolie; noi decidiamo di proseguire verso Nord e dirigerci a Stromboli, l’isola di fuoco, dove nel 1950 esplose la passione tra Roberto Rossellini ed Ingrid Bergman, durante le riprese del film “Stromboli, Terra di Dio”. Oltre la sabbia nera, lambita dalle acque cristalline, sono i colori forti della vegetazione che colpiscono: limoni, fichi d’india e fiori di bouganvillae. Tuttavia, è la malia dei tramonti, rossi come la “Sciara del fuoco” eruttata dal vulcano ad ogni ora che rapisce l’anima; rimane impressa, al pari dell’odore intenso dei gelsomini che di notte, nei vicoli bui, inebriano il turista che è perso per sempre! Al mattino, la passeggiata prosegue fino alla piazzetta da cui godere la visione di Strombolicchio, per poi discendere verso le spiagge nere e godere del sole e dalle

acque mitigate. Prima del calar del sole, ogni giorno, senza sosta ripartono i traghetti e gli aliscafi che tornano a Milazzo o si dirigono verso Napoli, lasciando dietro di sé, la scia dei flutti, fino a che l’isola diventa un punto piccolissimo, oscuro e lontano. Da Messina a Taormina Un tuffo nella mondanità è il percorso sul versante ionico, sempre partendo da Messina, alla volta di Taormina, una delle mete più note del jet set internazionale. Tra le cittadelle costiere che s’aprono sul limpidissimo mare, Savoca è un autentico borgo d’arte per le architetture medievali, rinascimentali e barocche. Ma, sono le 17 mummie nella cripta dei Cappuccini e l’utilizzo dei suoi scorci da parte di F. Ford Coppola, quale location del film “Il Padrino”, ad averle dato quella fama che tuttora conserva. Segue il minuscolo paesino di Forza d’Agrò; si affaccia sul mar Jonio come un belvedere da cui la vista spazia su tutto l’arco costiero da Messina a Siracusa, dall’Etna a Giardini-Naxos fino a Taormina. Il centro storico denuncia l’ascendenza di borgo Luglio/Agosto 2019


[ s copr i

l’ita lia ]

Cassata dell’antica pasticceria Irrera

Stromboli

medievale; antichi palazzi tra stradine tortuose e strette che si inerpicano fino alla vetta, vedute panoramiche sul mare in basso, lo rendono unico. Questo il motivo per cui F. Coppola ha ambientato molte scene dei film sulla saga dei Corleone. Scendendo a mare, ad incantarci è l’atmosfera che si respira a Giardini-Naxos, prossima a Taormina da cui oltre un secolo fa si è distaccata. Il salotto buono è rappresentato dal Corso Umberto che l’attraversa da Nord a Sud. Ricca di locali e bar è popolata in ogni stagione dell’anno, in virtù del clima mite. Prossima ad essa, è Taormina dove la scenografia del paesaggio si fonde con l’architettura, l’arte e la cultura; una delle mete più elitarie del Grand Tour, ha visto passeggiare tra le sue strade, sostare negli augusti palazzi nobiliari, nei sontuosi hotel de charme, teste coronate e divi di Hollywood, scrittori ed intellettuali, scienziati e filosofi, alla ricerca della dolce vita. Il mito continua tuttora, all’ombra del teatro greco e dei locali alla moda, rincorrendo il sogno della bellezza che in certi luoghi come Taormina non tramonta mai. Luglio/Agosto 2019

Sapori e profumi del Golfo di Milazzo, di Stromboli e della costa ionica Giunti di buon’ora a Messina, lasciandoci alle spalle Scilla e Cariddi, non possiamo proseguire senza aver deliziato il palato con la regina della pasticceria sicula: la cassata! Nell’antica pasticceria Irrera, la cassata è un tripudio per gli occhi ed il palato: pan di Spagna, ricotta di pecora e copertura di pasta di mandorle con un bicchiere di passito di Pantelleria. Per i golosi irriducibili, la pignolata è uno dei dolci messinesi più noti: riccioli di bignè fritti, in glassa di cioccolato e limone. Dopo la visita a Roccavaldina, una sosta dall’enologo Mimmo Paone a Torregrotta, per assaporare il Mamertino; il bianco, è un blend di uve Grillo e Inzolia e vitigni autoctoni, servito come aperitivo; il rosso, vede miscelate uve nere d’Avola e Nocera del territorio da Torregrotta a Ibrizzi, lungo la costa tirrenica. All’ora del pranzo, basta uscire dall’enoteca per passare al “RistoBistrot68” della famiglia Pastafiglia, e gustare il Panciotto di acciughe su crema di cipolle di Tropea in agrodolce; risalendo dal mare si può fare una tappa dallo chef

Giuseppe Geraci del ristorante Modì, per assaggiare la pepata di cozze. A Milazzo, lungo via Marina Garibaldi, è il gusto Espresso di Sikè Gelato a deliziarci con un gelato preparato con caffè espresso, infusione di anice stellato e liquore al cioccolato. A Stromboli, è la freschezza dell’insalata di arance, limoni e pesce spada al profumo di capperi, nei piccoli ristoranti sul mare; il pesce è il protagonista assoluto! Imperdibile la colazione mattutina al Canneto, fatta di granita al limone e brioche. Assolutamente da portare con sé al ritorno sulla terraferma, dopo un weekend di totale relax e bagni di sole di mare, le “piparelle messinesi”, da gustare con un bicchiere di Malvasia per rievocare atmosfere uniche ed irripetibili. Sulla Costa Orientale, non si può fare a meno di gustare la pasta con i ricci a Giardini-Naxos, o l’insalata di mare al Vicolo Stretto, un notissimo ristorante di Taormina, e all’imbrunire, sorseggiare l’Elisir d’amore ovvero il vino alla mandorla nel pittoresco Bar Turrisi a Castelmola vicino Taormina. Come terminare la serata? Con il principe della pasticceria: Sua Maestà, il cannolo siciliano!

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[ s copri l’ita lia ]

NOVARA SCOMMETTE SULLA DANZA «La danza è il linguaggio nascosto dell’anima» Martha Graham

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Novara scommette sulla danza. Dopo il successo dell’edizione 2018, il “Novara Dance Experience” si è svolto quest’anno dal 12 al 15 giugno trasformandosi in un vero e proprio grande Festival della danza italiana e internazionale. La prima finalità del Festival è quella di valorizzare la danza in Italia, in assoluta controtendenza rispetto a quanto (in Italia) accade. Una sfida lanciata dal direttore Artistico Francesco Borelli, già danzatore e direttore editoriale della Testata giornalistica Dance Hall News, e accolta con entusiasmo dal Comune di Novara e dal Teatro Coccia. Nell’ambito del Festival si è tenuto per due giornate un concorso internazionale di danza, articolato nelle 3 sezioni (Classico, Modern e Danze di carattere), che si è concluso con una premiazione finale e l’assegnazione di borse di studio. Le due prestigiose giurie erano presiedute da Anna Maria Prina, già direttrice per 32 anni della Scuola italiana di ballo del Teatro alla Scala. Tra i giurati: Gheorghe Iancu, Paola Cantalupo (direttrice artistica e pedagogica del Centre International de Danse Rosella Hightower

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a Cannes), Laura Comi (direttrice della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma), Mauro Astolfi, Luciano Cannito, Shirley Essebom. Il Festival si è concluso sabato 15, presso il Teatro Coccia, con un Gran Galà a cui hanno partecipato autorevoli ospiti come Carla Fracci, Luciana Savignano, Lorella Cuccarini, Anbeta Toromani, Alessandro Macario, Gheorghe Iancu, Mauro Astolfi, Kledi Kadiu, Virna Toppi, Claudio Coviello, Bruno Vescovo, Kristina Grigorova e moltissimi altri. Il Galà si è aperto con il Bolero, in una nuovissima versione ballata dalla grande Luciana Savignano. Durante la serata i vincitori del concorso hanno avuto la possibilità di danzare tenuti a battesimo dai big della danza, oltre a dividere il palcoscenico con i tanti ospiti che si sono esibiti. Tre premi alla carriera sono stati consegnati a Carla Fracci, Lorella Cuccarini e Anna Maria Prina. L’intera manifestazione è andata a favore della Lilt Novara Onlus, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, a sostegno del progetto della Breast Unit per la ricerca della cura al tumore alla mammella.

Photo Credit Luca Vantusso

A cura di Momi Symon

Dall’alto: Francesco Borelli, Lorella Cuccarini, Carla Fracci e Gheorghe Iancu; Francesco Borelli e Luciana Savignano; gruppo di giovani ballerine Luglio/Agosto 2019


Photo Credit Canio Romaniello

[ gour met ]

DI GAVI IN GAVI DIVENTA FESTIVAL! È stata Antonella Clerici, amatissima conduttrice della tv italiana e grande appassionata di cucina a fare da ambassador alla denominazione del Gavi, una delle “perle” della sua terra di adozione, per la prima edizione del Di Gavi in Gavi Festival che si è svolta dal 7 al 9 giugno. Tre giorni di festa attorno alla denominazione del Gavi DOCG, un tour esperienziale organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi per conoscere e degustare il vino e il cibo e le specialità degli 11 comuni che costituiscono la zona di produzione del grande bianco piemontese, per esplorare il territorio sperimentando le proprie passioni. Il Festival è innanzitutto un’importante attività di promozione del vino e del territorio, in cui la degustazione del Gavi Docg diventa l’opportunità per godersi quanto questo angolo di Piemonte, così vicino alla Liguria, offre in termini di Luglio/Agosto 2019

turismo, di arte e cultura, di cibo. Gavi è un distretto vitivinicolo che integra arte, storia, enogastronomia, sport, shopping e produzioni artigianali di eccellenza, offrendo molteplici opportunità di turismo esperienziale: 3 Golf Club, resort e cantine pronte ad accogliere gli appassionati, l’oulet più grande d’Europa, l’area Archeologica di Libarna e le incontaminate Aree Protette dell’Appennino Piemontese che arriva fino a Genova. In apertura della manifestazione si è svolto il Premio Gavi “La Buona Italia”, che da 5 anni ha il compito di segnalare e riconoscere le ‘buone pratiche’ nella valorizzazione italiana e internazionale delle filiere enogastronomiche, quest’anno dedicato allo “Smart wine: ovvero l’innovazione digitale in ambito vitivinicolo”. L’introduzione dell’agricoltura di precisione, dell’Internet of things, in vigna, in cantina e nella distribuzione del vino, le app e le nuove tecnologie assicurano la tracciabilità del prodotto, maggiore attenzione all’ambiente e alla sostenibilità della intera produzione, che si traducono in più sicurezza per il consumatore. Il vincitore del Premio 2019 è Marchesi de Frescobaldi (FI), mentre le Menzioni Speciali sono andate per la “Smart Wine in Vigna” a Guido Berlucchi (BS), per la “Smart Wine Blockchain” a Cantina Placido Volpone (FG) e per la “Smart Wine nell’Accoglienza” a Marchesi Antinori (FI).

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[ movies & a war ds ]

Dopo Shoplifters (Un affare di famiglia) del giapponese Hirokazu Kore’eda (premiato un anno fa) stavolta è stato Parasite (Il parassita) del sudcoreano Bong Joon-Ho a conquistare la Giuria e La Palma d’Oro del 72° Festival di Cannes. Il film racconta lotta di classe tra poveri e ricchi attraverso le vicende dei Ki-taek che sopravvivono di espedienti, e i Park, un confronto con un finale a sorpresa tarantiniano. Il premio riservato al miglior regista è andato ai fratelli Jean Pierre e Luc Dardenne, per il film “Le Jeune Ahmed” mentre quello alla migliore sceneggiatura a “A Portrait of a Lady on Fire” di Celine Sciamma, un film totalmente al femminile e racconta la storia di un’amicizia tra due donne, un’artista e la sua modella, che sfocia nell’amore più puro. Ad aggiudicarsi il Premio della miglior interpretazione femminile è stata Emily Beecham per il film “Little Joe” di Jessica Hausner, mentre Antonio Banderas è stato proclamato il miglior attore per il film di Pedro Almodovar Dolor y Gloria. Nessun premio per “Il Traditore” di Marco Bellocchio, unico film italiano in concorso, ma a rappresentare un po’ d’Italia nel palmares c’è Chiara Mastroianni, miglior attrice per “Chambre 212” di Christophe Honoré nella sezione parallela “Un Certain Regard”. Nel film la figlia di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni interpreta una donna che lascia il marito ma va in una stanza dell’hotel di fronte a casa.

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CANNES: UN’ALTRA PALMA D’ORO IN ORIENTE Luglio/Agosto 2019


[ movies

FUORICINEMA FUORISERIE

Per 4 giorni dal 20 giugno, tra Anteo, Palazzo del Cinema e Chiostro dell’Incoronata si è svolta questa bella manifestazione con la direzione artistica di Cristiana Capotondi, Cristiana Mainardi, Gabriele Salvatores, Gino & Michele, Lionello Cerri e Paolo Baldini. A vestire i panni della madrina della kermesse un’amica speciale, l’attrice Angela Finocchiaro. Salvatores è un po’ l’anima di questa manifestazione voluta a Milano, città nella quale è tornato a vivere definendola “una città con una speciale attitudine civile”. Per questa edizione 2019 di Fuoricinema Fuoriserie, il regista ha portato un regalo speciale - “Mediterraneo” - uno dei suoi capolavori, realizzando una speciale reunion fra alcuni protagonisti del film come Diego Abatantonio, Ugo Conti e Claudio Bigagli. La rassegna alla quale hanno partecipato star del cinema e dello spettacolo, come Gina Lollobrigida, Enrico Brignano, Paola Cortellesi, Claudia Gerini, Giusy Ferreri, Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni, Fabio Concato, Sonia Bergamasco e molti altri, è stata aperta dal Sindaco Beppe Sala che ha dialogato con il vice direttore del Corriere della Sera Venanzio Postiglione, quotidiano che ha organizzato questa “splendida” rassegna. Appuntamento al 2020 con altre sorprese, sempre immancabili nel magico mondo del cinema. Luglio/Agosto 2019

& a wa r ds ]

Grande successo per l’edizione 33 del Festival Mix Milano di Cinema GayLesbico e Queer Culture: domenica 23 giugno la kermesse si è conclusa registrando complessivamente 12mila spettatori, circa il 40% in più rispetto al 2018, che per 4 giorni hanno affollato le sale del Teatro Strehler e del Teatro Studio Melato, assistendo alle oltre 60 proiezioni, di cui 32 in anteprima italiana e 2 in anteprima europea, insieme a tantissimi ospiti e appuntamenti collaterali di musica, letteratura e arte. Le 3 giurie tecniche, formate da esperti e critici di cinema - Michela Murgia presidente di giuria Lungometraggi, Cristina Piccino presidente di giuria Documentari, Pietro Vito Spina Presidente della Giuria dei Cortometraggi - hanno così assegnato i premi: ‘Rafiki’ della regista keniota Wanuri Kahiu trionfa come Miglior Lungometraggio, ‘Cassandro, The Exotico!’ di Marie Losier come Miglior Documentario e ‘Projekt Baby’ di Johannes Pico Geertsen come Miglior cortometraggio. Tra gli altri premi, Premio Cielo Festival MIX a ‘Greta’ di Armando Praça, Premio MIX laF ancora a ‘Cassandro, The Exotico!’, Premio Cultweek di nuovo a ‘Rafiki’ e Premio del pubblico a ‘Benjamin’ di Simon Amstell. Non solo tante proiezioni ma anche tanti ospiti sul palco del Teatro Strehler: da Ambra Angiolini che ha premiato Natalia Aspesi con il riconoscimento ‘More Love’ - a Giuliana De Sio ‘Queen of Comedy’ e Nina Zilli ‘Queen of Music’, da Letizia Battaglia e Nando dalla Chiesa per ‘Shooting the Mafia’ a Melissa Greta Marchetto e Daniele Gattano per la serata di chiusura. Appuntamento al 2020 con altre sorprese, sempre immancabili nel magico mondo del cinema.

FESTIVAL MIX MILANO


[ s alute & benes ser e ]

E…STATE IN LEGGEREZZA MA CON GUSTO! A cura di Evelina Flachi

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L’abbiamo ripetuto più volte: la salute comincia anche a tavola. Non soltanto scegliendo le materie prime giuste, ma anche trovando le più corrette ed efficaci combinazioni di alimenti. Ecco per voi alcune ricette per l’estate, basate sui prodotti naturali della nostra cucina mediterranea e adatte a mantenere la linea e la salute senza perdere il gusto e il piacere di stare a tavola, in famiglia o con gli amici.

SPIEDINI IN PINZIMONIO 86 kcal a porzione

Ingredienti 12 pomodorini 1 zucchina 2 carote 1 gambo di sedano 1 cetriolo 1 spicchio d’aglio 20 steli di erba cipollina 250gr di yogurt 1dl di olio extravergine sale q.b.

Preparazione Spellare e tritare il cetriolo; frullarlo con lo spicchio d’aglio, poco succo di limone, l’olio, l’erba cipollina, lo yogurt e il sale. Quindi suddividere la crema in quattro bicchieri. Su 12 spiedini alternare i pomodorini, la zucchina a dadi, le carote e il gambo di sedano a fette. Distribuire nei bicchieri e servire.

POMODORI FARCITI OLIVE E CAPPERI 180 kcal a porzione Ingredienti per 4 persone 500gr di pomodori maturi 20ml di olio extravergine d’oliva 20gr di capperi 100gr di olive verdi 10gr di basilico 10gr di prezzemolo 1 spicchio d’aglio sale e pepe q.b.

Preparazione Lavare i pomodori, tagliarli a metà e cospargerli di sale, poi disporli a testa in giù per far perdere l’acqua di vegetazione. A parte mettere nel frullatore i capperi, le olive denocciolate, il basilico, il prezzemolo, lo spicchio d’aglio, e frullare unendo l’olio. Aggiustare di sale e pepe. Mettere i pomodori in una teglia con della carta da forno e infornare per 15 minuti a 200 °C. Togliere i pomodori dalla teglia, disporli in un piatto e condirli con la salsa frullata.

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Tratto dal libro “La dieta del 5” Luglio/Agosto 2019


[ s a lute

& benes s er e ]

RISO VENERE CON PEPERONI 210 kcal a porzione

Ingredienti per 4 persone 200gr di riso Venere 4dl di brodo 200gr di peperoni pesto olio extravergine q.b.

Preparazione Fare bollire il brodo, poi il riso e lessarlo fino a quando avrà assorbito il liquido. Tagliare a cubetti i peperoni, unire al riso freddo, condire con un filo d’olio e suddividere tutto in 4 stampini da infornare a 180 °C per 10 minuti. Sformare e profumare con 1 cucchiaino di pesto.

VITELLO TONNATO (LIGHT) 240 kcal a porzione (520 kcal la ricetta tradizionale) Ingredienti per 4 persone 400gr di tagliata di vitellone o carpaccio 8 alici sott’olio 4 uova intere 160gr di tonno in salamoia sgocciolato 20gr (10) cetriolini sott’aceto 4 cucchiaini di capperi ben lavati albume montato a neve q.b.

Preparazione Utilizzare fettine di vitellone sottili per tagliata o carpaccio. Cuocere la carne ai ferri, senza grassi, per pochi minuti e farla raffreddare. A parte fare cuocere le uova alla coque, romperle e metterle intere nel vaso del frullatore, aggiungendo il tonno sgocciolato, le 2 alici e la metà dei capperi e dei cetriolini ben lavati e scolati. Frullare il tutto. Se la salsa è troppo densa montare a neve un albume e aggiungere la dose utile ad ammorbidirla. Mettere 1 cucchiaio di salsa sul fondo di una piccola pirofila e disporvi sopra le fettine di carne. Aggiungere la salsa rimasta e adornare il piatto con i restanti capperi e cetriolini e con 4/5 fettine di carote.

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LIBRI A cura di Carlo Kauffmann

AMOR ROMA di GIANLUCA POMO collana “Varianti” Morellini Editore – 2019

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AMOR ROMA

Nei vicoli della città eterna si consuma l’omicidio di padre Gesualdo. Un giovane milanese trasferitosi a Roma si trova a indagare sulla misteriosa morte a fianco dell’ispettore Schiacciarino. Un giallo intrigante intervallato da splendidi scorci che conducono il lettore nella Roma più segreta e nascosta.

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La vera protagonista del giallo “Amor Roma” è lei: Roma, la città parlante. Ma non la capitale altisonante e barocca che tutti abbiamo negli occhi, al contrario la Roma segreta e nascosta. La Roma che vediamo è solo la punta di un iceberg e ogni angolo, ogni vicolo, ogni statua, ogni catacomba, racconta un mondo che noi non conosciamo e che conoscono solo i veri esperti. La Roma dei vicoli, delle piazze sconosciute, delle vie che non compaiono nelle guide turistiche ma che traboccano di storia e leggende. E proprio in una di queste stradine laterali che prende avvio la storia quando il nostro protagonista Ludovico, ingegnere milanese trasferito da poco più di un anno a Roma (per realizzare il suo sogno di lavorare con l’arte e nell’arte) si imbatte nel corpo barbaramente violato di Padre Gesualdo, prelato officiante nella vicina Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Il giovane, ormai travolto dalla vicenda, si troverà a supportare le indagini del curioso ispettore Schiacciarino tra misteri e menzogne, ossessioni e sentimenti repressi ma anche geniali ed inconsuete espressioni artistiche tra vicoli e palazzi dall’inestimabile valore storico. Una collaborazione rischiosa e insieme divertente, per il rapporto amichevole che alla fine si instaura tra i due. Una descrizione acuta e brillante delle diverse personalità che animano la trama e che alla fine ci diventano familiari e amiche, come la meravigliosa città che ci si svela a poco a poco perché “Sembra quasi che Roma nasca per nascondere, per accudire i nostri misteri un po’ come la gloriosa lupa fece con i due gemelli Romolo e Remo”. ‘Amor Roma’ è un giallo movimentato e appassionante che coinvolge l’ambiente ecclesiastico romano per svelarne i limiti e le contraddizioni, senza cadere nella polemica e critica amara. L’avventura di uomini comuni, descritti nei loro particolari psicologici e nei loro tic che diventano personaggi coinvolgenti, a volte persino bizzarri, di cui arriviamo a conoscere le grandezze e le debolezze, gli atteggiamenti palesi e i pensieri nascosti in una continua scoperta proprio come quando ci si addentra girovagando per Roma e ci si perde nella sua “piccola grande bellezza”. Luglio/Agosto 2019


[ libri ] ROVINA

Via Emilia, tratto Parma-Reggio: tir, rumore e cantieri... sempre cantieri. Capannoni vuoti, villette a schiera, fiumi di cemento che si mangiano la pianura un ettaro alla volta. Ma quando ci scappa il morto ammazzato tutto, come un castello di carte, comincia a crollare. In questo racconto-saggio a parlare sono i protagonisti di una delle tante storie nere che abitano sul territorio che, come in una pièce teatrale, si confessano.

VETRINA

Simona Vinci (Einaudi)

DOVE FINISCONO LE PAROLE

Andrea Delogu, una delle più apprezzate conduttrici televisive e radiofoniche, racconta con vivace intelligenza e profonda sincerità la sua vita di dislessica in un Paese dove questo disturbo è ancora sconosciuto a molti. Questa “storia semiseria di una dislessica” è insieme testimonianza e terapia, è la storia di un percorso e di tutte le tappe che lo hanno contrassegnato. Andrea Delogu (Rai Libri)

NELLA NOTTE

Muovendosi tra la cronaca politica e il ritratto di due giovani donne, l’autrice, offre al lettore un’autentica anatomia del potere, analizzandone con spietata lucidità, antiche e nuove consuetudini: dalla corruzione, alla manipolazione sistematica delle informazioni, alle distorsioni alimentate dai nuovi media. Un racconto di questo mondo che, Concita De Gregorio, rivela nei suoi snodi più profondi. Concita De Gregorio (Feltrinelli)

ARIA

Capita raramente di incrociare lo sguardo di uno sconosciuto e sentire che è come se lo conoscessi da sempre. Questa è la storia di Silvia e Guido, giovanissimi, ma già in debito d’ossigeno con la vita. Marzia, studentessa universitaria, ci sorprende invitandoci a capire che quando incontri una persona speciale, l’unica cosa da fare è tenerla con sé, perché quel respiro che ti ha rimesso al mondo duri il più a lungo possibile. Marzia Sicignano (Mondadori)

MAI FERMARSI

Barbara Palombelli racconta con dolcezza e ironia gli affetti e gli eventi che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita. Quattro figli, di cui tre adottati dopo lunghe battaglie, una famiglia che sembra un circo, e poi gli amici, i maestri e i compagni di una vita di corsa in cui sarà inevitabile per ciascuno di noi riconoscere i propri affanni quotidiani per tenere unito il tempo degli affetti e quello delle sfide. Barbara Palombelli (Rizzoli) Luglio/Agosto 2019

L’ESTATE DELL’ INNOCENZA

C’è un’età della vita in cui sono gli altri a scegliere, perché noi non siamo ancora in grado di farlo da soli. È la magia dell’essere bambini, il segreto che si nasconde dietro l’innocenza di quegli anni. Così è per Beatrice durante le vacanze estive dei suoi dieci anni, in compagnia del mare della Costa Brava che brilla di mille puntini all’orizzonte e della sua famiglia un po’ fuori dagli schemi: donne tenaci, indipendenti e a volte nevrotiche, che non si sono mai rassegnate al ruolo di mogli e madri. Beatrice è solo una bambina ma, in quell’estate, qualcosa comincia a cambiare. Clara Sanchez (Garzanti)

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[ tv da gusta r e ] A cura di Edmondo Conti Benvenuta Estate! A luglio e ad agosto, si sa, la tv esce un po’ dalle nostre abitudini quotidiane con

poche eccezioni, tra cui i telegiornali e qualche gustosa novità e un ritorno di cui desidero scrivervi.

Dal 26 giugno su Rai 1 è già iniziata la 25a edizione di Superquark, condotta dal formidabile Piero Angela. La più longeva rubrica di divulgazione della tv italiana si compone quest’anno di 9 nuove puntate: tra i temi che verranno affrontati questa estate troveremo dei documentari della BBC sull’ecologia e sui rischi ambientali, un servizio su come sterminare le zanzare, un’interessante alternativa alle bistecche di carne senza rinunciare al loro sapore e infine una puntata tutta dedicata ai transgender. Da domenica 7 luglio partirà su Canale 5 in prima serata Manifest, una serie TV americana in cui i 191 passeggeri di un aereo e il suo equipaggio, dopo un viaggio alquanto turbolento, apprenderanno che, mentre per loro sembravano passate solo poche ore, il resto del mondo li ha considerati dispersi (e presunti morti) per 5 lunghissimi anni.

Su Netflix voglio segnalarvi un’altra grandiosa serie: The Last Czar. Si tratta di un docu-drama disponibile già dal 3 luglio ispirato

alla travagliata vita della dinastia dei Romanov. In 6 episodi la serie riprenderà le vicende che portarono alla disfatta dell’Impero Russo, a partire dagli eventi che seguiranno la morte di Nicholas II, il papà della famosa Anastasia.

Infine dal 26 luglio sarà disponibile per i clienti di Amazon Prime Video The Boys che parte da un curioso interrogativo: cosa succederebbe se un gruppo di super eroi anziché essere buoni e di nobili intenzioni, approfittassero dei loro super poteri per corrompere le autorità e perpetrare abusi di ogni tipo? Ed è qui che entrano in azione i ‘Boys’, un gruppo di guardiani riunitisi per frenare i loschi intenti dei ‘Seven’. Basata su un fumetto di Garth Ennis e di Darick Robertson, questa serie è prodotta direttamente dagli Amazon Studios.

Prima di augurarvi una buona estate e di darvi l’appuntamento a settembre ci tengo a regalarvi la classifica dei 3 programmi più graditi dal pubblico italiano tra tutte le novità che vi abbiamo proposto nel corso di questa stagione. Al primo posto All Together Now condotto su Canale 5 da Michelle Hunziker con J-Ax. Al secondo posto A raccontare comincia tu che ha visto il ritorno di Raffaella Carrà su Rai 3. E al terzo posto Freedom con Roberto Giacobbo che ha portato su Rete 4 la divulgazione e il gusto per l’avventura. Ora è davvero tutto e non mi resta che augurarvi delle BUONE VACANZE… TUTTE DA GUSTARE!

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Luglio/Agosto 2019


[ a genda ita lia ] In questo numero vi segnaliamo appuntamenti davvero speciali per un aperitivo estivo in case e giardini esclusivi diventati beni del FAI. Vi suggeriamo di provvedere a prenotare telefonicamente o via web la vostra presenza e di verificare le date di questi straordinari “aperitivi d’estate”. Noi ne abbiamo scelti solo alcuni fra gli oltre 180 appuntamenti in calendario. Buona estate a tutti, l’Agenda Italia riapre le sue pagine a settembre PARCO VILLA GREGORIANA TIVOLI (RM)

Volete trascorrere una suggestiva visita notturna fra i Templi romani e il suono fragoroso delle Cascate di Tivoli? Non mancate allora ai prossimi appuntamenti del calendario FAI sere d’estate 2019. Inizia al tramonto il tour serale al Parco di Villa Gregoriana che si estende lungo il percorso dell’Aniene. L’appuntamento è alle ore 19 presso la terrazza dei Templi in Piazza del Tempio di Vesta 5 per un aperitivo di benvenuto accompagnato da prodotti locali. Alle 20:30 distribuzione delle “luci frontali” e discesa nel Parco. Prossimi appuntamenti 13 e 27 luglio 10 e 17 agosto. www.fondoambiente.it/luoghi/parco-villa-gregoriana

CASA CARBONE LAVAGNA (GE)

VILLA DEL BALBIANELLO TREMEZZINA (CO)

Torna uno degli appuntamenti più attesi dell’estate sul Lago di Como, l’aperitivo a Villa Balbianello. Un incontro raffinato arricchito dalla possibilità di scoprire i colori del lago al tramonto da un punto di osservazione davvero unico. Per chi lo desidera, nel corso della serata, si possono visitare gli interni della Villa e il Museo delle Spedizioni. Prossimi “Aperitivi” il 14, il 21, il 28 luglio e l’11 agosto. Per questi appuntamenti è possibile raggiungere Villa Barbianello soltanto via lago dal Lido di Lenno. Il transfert è incluso nel biglietto di ingresso. www.fondoambiente.it/luoghi/villa-del-balbianello

In questo piccolo mondo silenzioso nella riviera di Levante, torna la possibilità di gustare un aperitivo davvero speciale, nella suggestiva ed elegante cornice del giardino di Casa Carbone. Una vera oasi di piante da frutto, ornamentali ed esotiche. L’aperitivo si gusta tra fiori coloratissimi. Tutti i Martedì e Venerdì fino al 6 settembre. www.fondoambiente.it/luoghi/casa-carbone VILLA PANZA VARESE

Fino al 29 settembre la Villa prolunga il suo orario di apertura e permette di partecipare ai magici aperitivi, cene ed eventi promossi dal FAI anche per questa estate 2019. Tre serate speciali l’11, il 18 e il 25 luglio con altrettanti appuntamenti a tavola con le regioni Italiane attraverso i piatti della tradizione. Il ristorante Luce prepara cena e buffet con finger food e un primo piatto regionale. Bella idea quella della cucina aperta per provare con Andrea e Matteo, a fare la pasta fresca. Siete sempre invitati a prenotare la vostra visita e la cena in Villa. www.fondoambiente.it/luoghi/villa-e-collezione-panza Luglio/Agosto 2019

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BUONENOTIZIE Siamo all’ultimo appuntamento con l’inserto settimanale “Buone Notizie. L’Impresa del Bene” del Corriere della Sera e abbiamo trovato due servizi delle giornaliste Elena Comelli e Paola D’Amico, che riguardano iniziative italiane in favore dell’ambiente. Ve le raccontiamo augurandovi Buone Vacanze.

LA STARTUP CHE CATTURA LA PLASTICA

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Fabio Dalmonte, 36 anni, romagnolo residente a Londra, ha scoperto, lavorando in Indonesia, ad un progetto di ricerca sulla gestione dei rifiuti, l’enorme quantità di detriti che galleggiavano sul fiume di Giakarta, Ciliwung. Dalmonte, che dopo una laurea in ingegneria gestionale a Bologna e un master in Scozia ora lavora come consulente a Londra per una società specializzata nelle tematiche ambientali dice «In certe zone dell’Asia, i fiumi vengono trattati come una discarica e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti nei mari del mondo». Da qui l’idea di fermare il flusso dei detriti prima che si disperdano in mare, con un sistema di barriere, capaci di catturarli e avviarli al riciclo. Il progetto di una startup per realizzare questo sogno si è sviluppato insieme a Mauro Nardocci, un manager romano di 38 anni, che ha diretto il marketing di Barilla per il Centro Europa e ora fa l’executive coach a New York. Così nasce Sead, la startup con cui Dalmonte e Nardocci hanno creato The Blue Barriers, un sistema che si vuole modulabile e replicabile, dal Nilo al Gange, a seconda della dimensione dei fiumi. «Si tratta di due barriere galleggianti - spiega Dalmonte - posizionate diagonalmente sul fiume e leggermente sfalsate, in modo da creare una corrente che trasporta i rifiuti verso un punto sulla riva, dove verrà costruito un bacino di collezione in cui gli scarti verranno accumulati, prelevati e avviati alla selezione».

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“QUELLI CHE NON SPRECANO”

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È dedicata agli alberi, come salvarli e prendersene cura, la decima edizione del «Premio Non sprecare». Fino al 20 ottobre, chi ha a cuore la sostenibilità e ha un’idea per passare dalle parole ai fatti, si può candidare. Per partecipare basta inviare progetto e candidatura, al sito www.nonsprecare.it. Il premio è aperto alle Scuole, alle Imprese, alle Associazioni o alle singole persone. Nasce da un’idea di Antonio Galdo, ed è organizzato con l’università Luiss, che ospiterà a Roma la cerimonia finale, prevista in novembre. La Luiss, infatti, ha fatto della sostenibilità una bussola di tutte le sue attività e di recente ha anche lanciato la campagna #LuissPlasticLess, che prevede una serie articolata di misure volte a sensibilizzare tutta la comunità universitaria contro l’utilizzo della plastica monouso. A cominciare dai distributori di bevande calde che erogano solo bicchieri di carta e dalla sostituzione delle vettovaglie di bar e mensa con materiali riciclabili. Luglio/Agosto 2019




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