Milano 24orenews aprile 2014

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IL PERSONAGGIO

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ilanese, classe 1950, Claudio De Albertis si è laureato in Ingegneria Civile presso il Politecnico di Milano ed è attualmente Presidente di Assimpredil Ance Milano. Accanto all’impegno imprenditoriale e associativo, ha svolto attività didattica e ricopre ruoli di primo piano nel campo culturale. Ha scritto numerosi articoli sui temi dell’urbanistica, dell’ambiente e della riqualificazione urbana. De Albertis è Presidente della Triennale di Milano: lo abbiamo incontrato per farci raccontare uno dei luoghi più “cult” della nostra città. Presidente, secondo mandato alla guida della Triennale… Ci svela qualche progetto? Abbiamo due grandi appuntamenti nel 2015. Expo viene in città, con un suo “padiglione” dedicato all’arte: una lunga carrellata dal 1851 fino ai giorni d’oggi, una grande mostra che occuperà quasi tutto lo spazio della Triennale e la cui realizzazione è interamente affidata alla nostra cura e gestione per tutta la durata di Expo 2015, un grande impegno. Ci occuperemo poi della curatela e naturalmente della gestione del nuovo allestimento del Museo del Design che sarà dedicato al tema del “food”. Nel 2016 dopo 20 anni ripartirà la Triennale internazionale, cioè l’esposizione internazionale delle Arti, dell’Architettura e del Design, appuntamento che ha fatto la vita e la storia della Triennale dalle origini ad oggi. Ospiteremo Paesi, città e istituzioni di tutte le parti del mondo. L’appuntamento si chiamerà “XXI Secolo Arte Design”. Quanto è stata importante per questa sua attività la sua esperienza nel mondo delle costruzioni? Qui in Triennale c’è un Comitato Scientifico che elabora i progetti e un Consiglio di Amministrazione che deve mettere insieme la qualità della proposta culturale con i conti economici. È utile quindi che il Presidente sia un manager, uno che abbia la capacità di avere visioni strategiche per la sua azienda. Credo che, nel mio caso, il valore aggiunto apportato sia stata la mia esperienza professionale, che mi ha consentito di trattare la Triennale come per me deve essere, ossia una vera azienda, solo che invece di fare case o strade si realizzano prodotti culturali. L’anno scorso in occasione degli 80 anni della Triennale ho apprezzato molto la mostra fotografica dedicata al Palazzo, che accoglie l’istituzione

dal 1933. Mi è parsa la cosa più importante. Credo fosse doveroso questo riconoscimento all’architetto Muzio, che negli anni 30 progettò un Palazzo straordinario dal punto di vista espositivo, uno dei pochi dove si possono organizzare mostre da 1500 a 6000 metri quadrati: rendiamoci conto che oggi si considerano “importanti” quelle che occupano 500700 metri quadri. Volevamo raccontare la storia della Triennale non solo attraverso la storia dell’architettura, ma anche grazie alla storia del mecenatismo milanese perché questo Palazzo fu commissionato a Giovanni Muzio dalla Famiglia Bernocchi, poi donato al Comune di Milano e dal Comune dato in comodato alla Triennale. Comunque concordo con lei, è un Palazzo fantastico. La Triennale è certamente un luogo Cult, ci chiediamo quanto i milanesi la vivano come tale. Facciamo ormai da 3 anni un’indagine per capire nei dettagli l’apprezzamento delle persone che vengono qui in Triennale, e le dico che è molto alto. La popolazione che ci frequenta è per il 60% molto giovane; quest’anno supereremo il traguardo dei 500mila visitatori, sono numeri davvero grandi se lei pensa che la Biennale, che ha il privilegio di trovarsi a Venezia, una delle città più attrattive del mondo, si ferma a 300-400 mila visitatori. Noi stiamo cercando di aprirci con proposte che possano interessare una platea non solo milanese in quanto la vocazione della Triennale è certamente internazionale. Soprattutto in questi ultimi anni abbiamo intensificato la nostra presenza all’estero, offrendo una vetrina della capacità creativa italiana. L’8 aprile apre il Salone del Mobile, ci saranno eventi in Triennale? Da sempre la Triennale è una tappa importante del Fuori Salone. Non va dimenticato che proprio in quei giorni aprirà il nuovo allestimento del Museo del Design, un museo che cambia ogni anno. Questa è stata una scelta lungimirante e innovativa fatta da chi c’era prima di me. Noi siamo un luogo dove la gente viene, vede, capisce come la creatività si muove. Mi permetta di sottolineare le iniziative che noi rivolgiamo ai giovanissimi, abbiamo sempre più alunni delle scuole elementari che negli spazi a loro dedicati disegnano, dipingono, costruiscono… insomma esprimono la loro creatività. 24oreNews

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