Nel mezzo del cammin - Estratto

Page 10

Presentazione

Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l’Inferno, che contiene un ulteriore canto di introduzione, per cui il totale è di 100 canti). Tutti i canti sono scritti in terzine incatenate di versi endecasillabi, cioè i versi di undici sillabe rimano in modo alternato, proprio come nel celebre inizio della Divina Commedia: Nel mezzo del cammin di nostra vita A mi ritrovai per una selva oscura, B ché la diritta via era smarrita. A Ahi quanto a dir qual era è cosa dura B esta selva selvaggia e aspra e forte C che nel pensier rinova la paura! B Tant’ è amara che poco è più morte. C Questo schema si trascrive così: A B A B C B C, ed è costante in tutta l’opera. La lunghezza di ogni canto va da un minimo di 115 versi a un massimo di 160; l’intera opera è formata complessivamente di 14.233 versi. La Divina Commedia è dunque superiore in lunghezza sia all’Eneide di Virgilio (9.896 versi), sia all’Odissea di Omero (12.100 versi). Il poeta racconta di un suo viaggio attraverso i tre regni ultraterreni (Inferno, Purgatorio, Paradiso) che lo condurrà fino alla visione di Dio e della Santissima Trinità. Durante il cammino avrà al suo fianco il poeta latino Virgilio, nell’Inferno e nel Purgatorio; giunto alle soglie del Paradiso Terrestre, Virgilio abbandonerà il poeta fiorentino e alla guida di Dante si porrà un altro poeta latino, Stazio, che lo condurrà nel Paradiso Terrestre; qui sarà accolto prima da Matelda e poi da Beatrice, che lo accompagnerà in Paradiso, dove avrà come ulteriore guida San Bernardo. 8


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.