La mia vita all'ombra del mare - ESTRATTO

Page 1

Simona Dolce

DIALOGARE PER CRESCERE Storie nate dalla collaborazione con i protagonisti del mondo sociale, per raccontare la vita agli adulti di domani

Simona Dolce

LA MIA VITA ALL'OMBRA DEL MARE

Salvatore è un ragazzino come tanti: ama il mare, il calcio e gli amici. Cresce però in una realtà difficile e si pone tante domande su Brancaccio, il quartiere in cui vive, e su 3P, il sacerdote che non si arrende alle minacce e prosegue con coraggio per dimostrare ai suoi ragazzi che l’onesta è ancora possibile. La mia vita all’ombra del mare è un romanzo che descrive con rara sensibilità le pieghe sottili attraverso cui la mentalità mafiosa può insinuarsi nel tessuto sociale e racconta il coraggio di coloro che, come don Puglisi, hanno combattuto questa mentalità a costo della vita. Simona Dolce è nata a Palermo e vive a Roma. Ha pubblicato il suo primo romanzo Madonne Nere con Nutrimenti, è redattrice di Nuovi Argomenti e collabora con varie riviste e case editrici. La mia vita all’ombra del mare è il suo primo romanzo per ragazzi.

Con una lettera di Maria Falcone, Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone

€ 9,00

Dai 12 anni I S B N 978-88-472-2646-3

9

788847 226463

LA MIA VITA ALL'OMBRA DEL MARE

La lotta di Pino Puglisi contro la mafia raccontata da uno dei “suoi” ragazzi

A T I V A I M A L A R B M O ' L AL E R A M DEL

Quest’ombra di nonno che ancora mi tiene per mano...

isi contro la mafia La lotta di Pino Pugl i “suoi” ragazzi raccontata da uno de



DIALOGARE PER CRESCERE


Editor: Patrizia Ceccarelli Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini Progetto grafico: Simona Dell’Orto Ufficio stampa: Salvatore Passaretta 1a Edizione 2016 Ristampa 5 4 3 2 1 0 2021 2020 2019 2018 2017 2016 Tutti i diritti sono riservati © 2016 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 - 60037 - Monte San Vito (AN) e-mail: info@grupporaffaello.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@raffaelloragazzi.it www.raffaelloragazzi.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


Simona Dolce

LA MIA VITA ALL' OMBRA DEL MARE



Introduzione

Siamo nell’estate del 1993. Salvatore è un ragazzo che vive a Brancaccio, un quartiere popolare di Palermo. Anche Pino Puglisi, detto 3P, vive a Brancaccio, combatte apertamente la mafia e, per questo, pagherà il prezzo più alto. Sono anche gli anni in cui arrivano i primi videogiochi, Salvatore sogna di ricevere il Gameboy e la consolle del Super Nintendo. Gli piace il calcio e i calciatori che ama di più sono due: Totò Schillaci, campione dei mondiali del 1990, palermitano come lui, e Ruud Gullit, attaccante del Milan con una indimenticabile capigliatura rasta, vincitore di un pallone d’oro nel 1987. Questo libro racconta fatti realmente accaduti in quel periodo, come le azioni coraggiose di Pino Puglisi per i ragazzi del quartiere, insieme a fatti inventati, come la storia di Salvatore e della sua famiglia.

5



1 LA MIA VITA AL CONFINE DEL MARE

Salvatore alza lo sguardo. Tiene il naso all’insù e la testa all’indietro. Vede i coriandoli variopinti tutt’intor­ no, riempiono l’aria, sembra che colorino il cielo scuro. È l’8 agosto ed è sera. Tutto il quartiere è pieno di gente perché oggi è il giorno in cui si festeggia San Gaetano, il santo patrono di Brancaccio. L’odore è di incenso, cera di candele e zucchero filato. Il rumore è quello delle preghiere, dei canti, degli osanna e delle risate di loro bambini. Il sapore è quello salato dell’estate a Palermo, con il sudore che pizzica le labbra e l’acqua di mare che scorre sulle punte delle dita. Salvatore si ferma un momento. Guarda la statua di San Gaetano che porta in braccio il bambino Gesù. 7


È stato al mare con gli amici tutto il pomeriggio, è uscito dall’acqua appena mezz’ora prima, e adesso è già in piazza senza nemmeno aver fatto la doccia. Si succhia il sale da una ciocca di capelli che gli ricade sul viso. La mamma domani lo costringerà a tagliarseli a zero, anche se a lui piacciono molto di più così. China il capo a San Gaetano e dice una preghiera sottovoce, nel frastuono della processione può sentirla solo lui: – Proteggi la mamma, il papà, mio fratello Giuseppe e me. Fa’ che papà mi compri il Super Nintendo, il Game Boy e la maglia di Totò Schillaci. Poi Salvatore viene travolto dai suoi amici e la pre­ ghiera s’interrompe. Ci sono Giustino, Luigi e France­ sco. Sono i suoi migliori amici e hanno tutti la stessa età, 8 anni. Francesco è altissimo e sembra un palo della luce, lungo lungo, rigido e con gli occhi di fuori come quelli dei pesci scemi. Luigi è alto quanto lui, ma ha le orecchie a sventola che quando si emoziona gli diventano tutte rosse, e per scherzare lo chiamano Dumbo. Giustino invece è il più basso di tutti, ha un fisico tozzo, braccia forti e mani pesanti che quando dà uno schiaffo per gioco lascia il segno per davvero. – Sbrigati che tra poco comincia, dobbiamo an­ dare. 8


È Giustino a tirargli la maglietta e a trascinarlo nella folla. I quattro bambini si muovono veloci in mezzo al­ la festa per San Gaetano. Sgattaiolano come topolini furtivi fra la marea di gente che segue il corteo della statua e finalmente arrivano alla piazza principale di Brancaccio, il quartiere in cui sono nati e in cui vivono. Devono salire sul muretto per vedere meglio i fuochi d’artificio. Si appoggiano l’uno all’altro e tutti e quattro riesco­ no ad arrampicarsi, facendo attenzione a scansare le pietre appuntite e a non tagliarsi le mani con i vetri rotti. Si mettono in piedi, restando in equilibrio sul muro. Da lassù sono alti tre metri. Sono alti come i giganti. Da lassù possono vedere tutto il loro mondo: il mare che quasi arriva a toccare la strada e le case, la chiesa e il campanile alto, il corteo di gente, la statua di San Gaetano, e se spingono lo sguardo ancora più in là, possono intravedere le luci del porto con le navi enor­ mi. Ma soprattutto dal muretto si vedono benissimo i fuochi d’artificio, che è il motivo per cui ci sono saliti. – Ma quando cominciano i botti1? – chiede Salvatore smanioso. – Tra poco! Prima deve arrivare la statua – gli rispon­ de Francesco. Francesco è da sempre, tra loro, quello che dà l’impressione di essere il più esperto delle cose 1 Botti: fuochi d’artificio.

9


dei grandi, forse perché ha la voce più cupa e anche se ha solo 8 anni è alto quasi quanto un adulto. E infatti la statua arriva dopo qualche istante. Gli uomini con braccia forti la reggono sulle spalle, davanti a loro c’è il prete sorridente. È don Pino Puglisi, lo conoscono tutti nel quartiere. C’è chi gli vuole bene, come la mamma e il papà di Salvatore, e chi, invece, non lo sopporta, come suo fratello Giuseppe o come gli amici di Salvatore. Giustino, per esempio, non lo può proprio tollerare e tutte le volte che lo vede fa il pagliaccio, sputa e lo prende in giro. Ma Salvatore sa che fa così perché suo padre gli ha detto che non deve averci a che fare con quel prete. Salvatore sa anche che il padre di Francesco gli ha vietato di andare in parrocchia per giocare. Sa che non è semplice antipatia, sa che don Pu­ glisi non è un prete come gli altri che fanno la messa e ti costringono a confessarti. Salvatore sa che lui è diverso, che gioca a calcio benissimo e fa tante cose divertenti con i bambini. Alcuni non lo sopportano e altri lo amano, ma il perché Salvatore non lo capisce ancora bene.

10


La statua si ferma al centro della piazza, non distan­ te da loro. Salvatore è così alto che può vedere i linea­ menti della statua di gesso del santo e la coroncina dorata che ha in testa. E a un tratto esplode il primo boato! Il botto lanciato per aria fa tremare il suo cuore di paura, ma gli basta sollevare lo sguardo per restare rapito dagli schizzi di luce colorata che tingono il cielo buio e si riflettono nel mare. Sembra che ogni fuoco d’artificio sia doppio, e che cielo e mare siano specchi l’uno dell’altro. – Guarda! Questo è bellissimo – dice Giustino, in­ dicando una girandola verde-azzurra che continua a ruotare in aria. Fontane d’argento, lampi dorati, piogge rosse e scintille blu, i giochi pirotecnici sono talmente belli da sembrare magici. – Ora comincia la masculiata 2! Guardate! – dice Sal­ vatore, senza abbassare gli occhi dal cielo nemmeno per un istante. Il momento finale in cui sparano gli ultimi colpi a intervalli ravvicinati, uno dopo l’altro, a raffica, è quello che Salvatore preferisce. Il suo cuore sobbalza per il rumore forte, senza avere il tempo di calmarsi un poco, e i suoi occhi non smettono di luccicare dei riflessi colorati, senza avere il tempo di memorizzare tutti i colori che disegnano lampi sul cielo nero. 2 Masculiata: Il momento finale dei giochi d’artificio, quando sparano tanti colpi insieme.

11


Quando era più piccolo si metteva a piangere per lo spavento. Ora un po’ di timore gli resta mentre li sparano nell’aria ed esplodono come bombe, ma poi c’è tutta la gioia dei colori e delle luci e si dimentica presto della paura. Il momento più triste è quando nell’aria rimane solo un po’ di fumo grigio, segno che i fuochi d’artificio sono davvero finiti. La processione comincia a disperdersi, il santo è rientrato in chiesa e la folla si dirada. – Guardate qua, è imbambolato – fa’ Giustino indi­ cando la faccia di Salvatore ancora rivolta verso il cielo, e gli dà una pacca sulla spalla che, con quella mano pesante che ha, somiglia più a uno schiaffo forte. Salvatore, preso alla sprovvista, rischia di perdere l’equilibrio e cadere ma stende le braccia come gli acrobati del circo e riesce a tenersi in piedi sul mu­ retto. – Signorino, che devi fare? Hai intenzione di romperti l’osso del collo? – dice il papà. Il padre di Salvatore è un omone alto con i baffi scuri e le mani grandi. Dato che adesso è più basso di lui perché Salvatore è sul muretto, il papà gli cinge le gambe e lo solleva da lì. – Dai, sono grande, non mi prendere in braccio – dice Salvatore a bassa voce per paura che gli altri possano sentirlo e prenderlo in giro. 12


– Pesi una tonnellata, ormai non può prenderti in braccio nessuno, nemmeno io. Ora scendi da qui e andiamo a casa. E lo rimette giù. Salvatore saluta i suoi amici e si avvia verso casa. – Aspetta – dice la mamma, – dobbiamo prima salutare una persona. Prende la mano di Salvatore e lo trascina verso le scale d’ingresso della parrocchia. Salvatore spera proprio che ora non si debba entrare e pregare ancora perché si è stancato di messe e canti di chiesa. – Saluta don Puglisi – gli ordina la mamma peren­ toria. – Arrivederci – dice Salvatore controvoglia. Don Puglisi gli mette una mano sulla testa e gli scompiglia i capelli già indomabili. – Domani glieli rapo a zero, non lo posso vedere con questo cespuglio in testa – fa la mamma. – Ma a me piacciono! – protesta Salvatore. – Ha ragione il piccolo selvaggio, così somiglia anche a Maradona – gli dice don Puglisi facendogli l’occhiolino e con un gran sorriso in faccia. E Salvatore pensa che gli fa proprio simpatia quel prete che va contro le regole della mamma! – Domani passi a giocare a calcio? Abbiamo il tor­ neo estivo, porta anche i tuoi amici – indicando i tre rimasti sul muretto. – Non lo so – risponde Salvatore, – vediamo… 13


– Li vedo che sghignazzano da lontano – dice don Pino Puglisi – ma il proprio valore si mostra sul campo, come fanno i grandi campioni. Salvatore guarda in direzione di Giustino, Luigi e Francesco che fanno gli scemi: fischiano, urlano, gli fanno il verso imitandolo, lo prendono in giro perché sta parlando con quel prete che in tanti a Brancaccio odiano. Salvatore si rabbuia un po’, non gli va che lo sfot­ tano. E poi non è colpa sua, pensa, l’ha costretto la mamma a salutarlo.

14


INDICE La mia vita al confine del mare ............................ 7 Buonanotte.. .................................................. 15 La pistola ...................................................... 20 Non dirlo, non dirlo . . ........................................ 28 Da grande sarò buono ..................................... 36 Il rigore ......................................................... 40 Che cos’è il coraggio? ...................................... 48 3P ................................................................ 54 La magia esiste? ............................................. 60 Il regalo più bello ............................................ 65 Il bene e il male .............................................. 75 Fratelli .......................................................... 86 La scelta ....................................................... 92 Il bianco, il nero e il grigio.................................. 100 Facciamo un gioco? ...................................... 109 Un nuovo inizio.. ............................................ 117 Il ritorno ...................................................... 120 Ti proteggo io ................................................127 Una giornata al mare.. .................................... 130


LA

M

IA

TA

VI

L’

AL

A

BR

M

O

EL D

E

AR

M



Simona Dolce

DIALOGARE PER CRESCERE Storie nate dalla collaborazione con i protagonisti del mondo sociale, per raccontare la vita agli adulti di domani

Simona Dolce

LA MIA VITA ALL'OMBRA DEL MARE

Salvatore è un ragazzino come tanti: ama il mare, il calcio e gli amici. Cresce però in una realtà difficile e si pone tante domande su Brancaccio, il quartiere in cui vive, e su 3P, il sacerdote che non si arrende alle minacce e prosegue con coraggio per dimostrare ai suoi ragazzi che l’onesta è ancora possibile. La mia vita all’ombra del mare è un romanzo che descrive con rara sensibilità le pieghe sottili attraverso cui la mentalità mafiosa può insinuarsi nel tessuto sociale e racconta il coraggio di coloro che, come don Puglisi, hanno combattuto questa mentalità a costo della vita. Simona Dolce è nata a Palermo e vive a Roma. Ha pubblicato il suo primo romanzo Madonne Nere con Nutrimenti, è redattrice di Nuovi Argomenti e collabora con varie riviste e case editrici. La mia vita all’ombra del mare è il suo primo romanzo per ragazzi.

Con una lettera di Maria Falcone, Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone

€ 9,00

Dai 12 anni I S B N 978-88-472-2646-3

9

788847 226463

LA MIA VITA ALL'OMBRA DEL MARE

La lotta di Pino Puglisi contro la mafia raccontata da uno dei “suoi” ragazzi

A T I V A I M A L A R B M O ' L AL E R A M DEL

Quest’ombra di nonno che ancora mi tiene per mano...

isi contro la mafia La lotta di Pino Pugl i “suoi” ragazzi raccontata da uno de


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.