A noi la parola! - Volume A

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A NOI la PAROLA!

Il piacere della grammatica

SCOPRI IL PROGETTO

A Fonologia, ortografia, morfologia e lessico

Didattica innovativa per fasi di apprendimento

Approccio motivante

Operatività e inclusività

Laboratorio di lessico

IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

RAFFAELLO PLAYER è l’applicazione grazie alla quale puoi fruire dei libri digitali, in classe e a casa.

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A NOI la PAROLA!

Il piacere della grammatica

Fonologia, ortografia, morfologia e lessico

Com’è fatto il libro

A noi la parola! è il corso di Grammatica che ti accompagnerà per i prossimi tre anni nello studio della lingua italiana, delle sue caratteristiche e particolarità: scopriamo insieme come è fatto.

All’inizio delle sezioni del libro trovi:

apertura di sezione

presentazione del ramo della grammatica che esplorerai nelle unità successive attività di «riscaldamento»

quadro riepilogativo dei contenuti della sezione, su carta e in digitale, con riferimento sia al libro di testo sia al Quaderno attivo

All’inizio delle unità trovi:

apertura di unità

spiegazione e mappa introduttive ai contenuti dell’unità

proposta per un’attività di flipped classroom

obiettivi di apprendimento della sezione

in ogni doppia pagina, inquadra il QR code in alto per accedere agli strumenti inclusivi e ai contenuti digitali

attività di recupero delle preconoscenze basata su un brano letterario

versione integrale del brano proposto risorse digitali per l’attività flipped

Inquadra il QR code e scopri come utilizzare i contenuti digitali e gli strumenti inclusivi disponibili su Raffaello Player: testo ad alta leggibilità, audiolettura, dizionario di italiano, traduttore multilingue.

All’interno delle unità trovi:

pagine per acquisire le regole grammaticali fondamentali attraverso le quattro fasi di apprendimento della «metodologia RAFF»

RIFLETTO

leggi la storia a fumetti e svolgi le attività per scoprire i «meccanismi» della lingua italiana

FISSO

osserva la mappa per memorizzare le regole

FACCIO svolgi gli esercizi per applicarle

Educazione civica contenuto o attività con spunti per l’insegnamento dell’Educazione civica 1 2 3

APPRENDO studia le regole grammaticali

esercizi autocorrettivi

Occhio ai simboli!

esercizio semplice, di difficoltà media, difficile esercizio o attività da svolgere con un compagno o una compagna di classe esercizio per «giocare» con la lingua italiana

pagine per completare l’apprendimento delle regole grammaticali

box sull’uso del dizionario

verifiche intermedie a punteggio (nelle unità più lunghe)

schede di analisi grammaticale (sezione Morfologia), logica (Sintassi della frase semplice) e del periodo (Sintassi della frase complessa)

esercizi di analisi di difficoltà crescente

box su usi e particolarità dell’italiano

esercizi per l’applicazione immediata delle regole

se mostri qualche incertezza su un argomento, ripassalo nelle pagine indicate

Alla fine delle unità trovi:

mappa a completamento

verifica finale a punteggio

in base al punteggio ottenuto, svolgi gli esercizi di recupero o di potenziamento sul Quaderno attivo

attività per lo sviluppo delle competenze

leggi i testi proposti, svolgi gli esercizi di comprensione, analisi linguistica e produzione

una volta completata la mappa, utilizzala per fare il riassunto dell’unità mappa modificabile e suggerimenti per scrivere un buon riassunto

verifica in modalità autocorrettiva e percorso di recupero o di potenziamento personalizzato

risorse digitali di supporto allo svolgimento dell’attività quando indicato, vai sul Quaderno attivo per affrontare le attività di preparazione all’esame

Alla fine delle sezioni trovi:

esercizi riepilogativi a livelli

vai sul Quaderno attivo per continuare a esercitarti e, quando indicato, per allenarti alla prova

INVALSI

schede di grammatica valenziale

svolgi gli esercizi applicativi

se proposto dall’insegnante, scopri questo diverso approccio allo studio della grammatica escape game

Alla fine dei volumi trovi un’appendice pensata per esercitare e ampliare le tue competenze lessicali durante i tre anni di scuola.

impara a consultare il dizionario per conoscere e usare correttamente le parole

consolida il tuo vocabolario di base e il lessico specifico delle materie che studi a scuola

Nuovo Vocabolario di Base della lingua italiana

esplora alcuni linguaggi settoriali con cui vieni a contatto nella tua vita quotidiana

Sezione 1 La fonologia e l’ortografia

1 La fonologia .................................................................................................................... 4

1. I suoni e le lettere dell’alfabeto 6

I suoni delle consonanti ......................................................................................... 11

trittonghi e iati

RISORSE DIGITALI

• Invito alla lettura

• Mappa per l’attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

2 L’ortografia

1. Gruppi di lettere problematici

2. Le doppie e la h .....................................................................................................

3. La sillaba e l’a capo 36

4. L’accento 40 L’uso facoltativo dell’accento grafico ...............................................................

5. L’elisione e il troncamento 46

L’uso facoltativo dell’elisione e del troncamento ...................................... 50

6. I segni di punteggiatura 52

I segni di punteggiatura espressivi 56

I segni di punteggiatura ortografici .................................................................. 56

L’uso della maiuscola 59

• Mappa per l’attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida alla stesura del testo informativo-espositivo RISORSE DIGITALI

RISORSE DIGITALI

• Escape game

2 La morfologia

del congiuntivo

3. I modi indefiniti

RISORSE DIGITALI

• Invito all’ascolto

• Mappe per l’attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida al dibattito

L’uso del participio 108

L’uso del gerundio ................................................................................................. 110

4. La coniugazione del verbo 112

I verbi essere e avere 116

La prima coniugazione ........................................................................................ 120

La seconda coniugazione 122

La terza coniugazione .......................................................................................... 124

I verbi irregolari 128

I verbi difettivi 140

I verbi sovrabbondanti ......................................................................................... 142

VERIFICA INTERMEDIA 144

5. Verbi transitivi e intransitivi 148

Gli ausiliari dei verbi transitivi e intransitivi 152

I verbi con uso transitivo e intransitivo ......................................................... 153

6. La forma attiva, passiva e riflessiva 154

La coniugazione dei verbi passivi 158

Costruzioni particolari della forma passiva ................................................ 159

Dalla frase attiva alla frase passiva 161

La coniugazione dei verbi riflessivi ................................................................. 162

La forma riflessiva propria, impropria e reciproca 163

I verbi intransitivi pronominali 165

7. Verbi impersonali, servili e fraseologici .............................................. 166

I verbi usati impersonalmente 170

I tipi di verbi fraseologici 172

Gli ausiliari dei verbi impersonali, servili e fraseologici ........................ 173

VERIFICA INTERMEDIA 174

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del verbo 176

MAPPATTIVA .................................................................................................................. 178

VERIFICA DI FINE UNITÀ 180

GRAMMATICA E TESTI 183

4 Il nome 184

1. Il significato del nome .................................................................................... 186

Dal nome proprio al nome comune e viceversa 191

Il nome e l’articolo determinativo 192

2. La forma del nome ............................................................................................ 194

Il genere dei nomi di persona e di animale 198

Il genere dei nomi di cosa 202

Dal singolare al plurale ........................................................................................ 204

3. La struttura del nome 210

La formazione dei nomi derivati....................................................................... 215

RISORSE DIGITALI

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• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida alla stesura del testo descrittivo

La formazione dei nomi alterati ....................................................................... 216

La formazione e il plurale dei nomi composti 218

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del nome ....................... 220

MAPPATTIVA 222

VERIFICA DI FINE UNITÀ ............................................................................................ 224

GRAMMATICA E TESTI 227

5 L’articolo ....................................................................................................................... 228

1. Gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi 230

Usi e forme dell’articolo determinativo 234

Usi e forme dell’articolo indeterminativo 236

Usi e forme dell’articolo partitivo 237

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’articolo 238 MAPPATTIVA 240

VERIFICA DI FINE UNITÀ 241

GRAMMATICA E TESTI ................................................................................................ 243

6 L’aggettivo 244

1. L’aggettivo qualificativo: funzione e forma 246

Forme particolari dell’aggettivo qualificativo ............................................ 252

Funzioni particolari dell’aggettivo qualificativo 255

La posizione dell’aggettivo 256

2. L’aggettivo qualificativo: la struttura 258

I prefissi e i suffissi derivativi 263

3. Gli aggettivi di grado positivo e comparativo ................................ 264

4. Gli aggettivi di grado superlativo 268

Altri modi per esprimere il superlativo 272

Forme particolari di comparativi e superlativi .......................................... 273

5. Gli aggettivi possessivi, dimostrativi e identificativi 276

Proprio e altrui ......................................................................................................... 281

6. Gli aggettivi indefiniti, interrogativi, esclamativi 282

Caratteristiche e particolarità degli aggettivi indefiniti 286

7. Gli aggettivi numerali ...................................................................................... 288

Tipi particolari di aggettivi numerali 292

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi

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7 Il pronome 302

1. I pronomi personali ......................................................................................... 304

Usi e forme dei pronomi personali soggetto 309

Usi e forme dei pronomi personali complemento.................................... 312

Usi e forme del pronome riflessivo di 3a persona 316

2. I pronomi possessivi, dimostrativi e identificativi 318

Proprio e altrui ......................................................................................................... 322

I possessivi sostantivati 322

Le particelle pronominali lo, ne, ci, vi 323

3. I pronomi indefiniti ........................................................................................... 324

Caratteristiche e particolarità dei pronomi indefiniti 329

4. I pronomi interrogativi, esclamativi e numerali .......................... 330

5. I pronomi relativi 334

I pronomi relativi doppi 338

Avverbi con funzione di pronomi relativi ..................................................... 339

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del pronome 340

342

DI FINE UNITÀ ............................................................................................ 344

E TESTI 347

8 L’avverbio 348

1. La forma dell’avverbio ................................................................................... 350

2. Gli avverbi di modo, di tempo e di luogo 354

Parole con più funzioni (1) ................................................................................. 359

3. Gli avverbi di quantità, di valutazione, interrogativi ed esclamativi 360

Parole con più funzioni (2) .................................................................................. 365

Gli avverbi sì e no 366

Gli avverbi ecco, insomma, eccetera 367

4. I gradi e le alterazioni dell’avverbio 368

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’avverbio 372 MAPPATTIVA 374 VERIFICA DI FINE UNITÀ ............................................................................................ 375

GRAMMATICA E TESTI 377

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9 La preposizione 378

1. La forma delle preposizioni ........................................................................ 380

L’uso delle preposizioni proprie 387

Preposizione impropria o locuzione prepositiva? ................................... 390

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale della preposizione 391

MAPPATTIVA .................................................................................................................. 392

VERIFICA DI FINE UNITÀ 393

GRAMMATICA E TESTI 395

10 La congiunzione 396

1. La forma e la funzione delle congiunzioni ....................................... 398

Le congiunzioni coordinanti 402

Le congiunzioni subordinanti 404

Congiunzioni subordinanti con diverse funzioni ..................................... 408

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale della congiunzione 410

MAPPATTIVA 412

VERIFICA DI FINE UNITÀ ............................................................................................ 413

GRAMMATICA E TESTI 415

11 L’interiezione 416

1. La forma e il significato delle interiezioni 418

Le onomatopee 422

ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’interiezione 423

MAPPATTIVA 424

VERIFICA DI FINE UNITÀ 425

GRAMMATICA E TESTI ................................................................................................ 427

ESERCIZI DI FINE SEZIONE 428

Sezione 3 Il lessico 436

12 La struttura delle parole ................................................................................. 438

1. La formazione delle parole 440

La derivazione tramite prefissi e suffissi 445

La composizione tramite prefissoidi e suffissoidi .................................... 448

Parole composte particolari 452

Le famiglie di parole 453

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• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida al dibattito

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• Esercizi autocorrettivi

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• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida alla parafrasi

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• Escape game

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• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

MAPPATTIVA 455

VERIFICA DI FINE UNITÀ 456

GRAMMATICA E TESTI ................................................................................................ 458

13 Il significato delle parole ............................................................................... 460

1. Il significato delle parole 462

I rapporti di significato tra le parole ............................................................... 466

La polisemia 472

Il significato figurato 474

MAPPATTIVA 477

VERIFICA DI FINE UNITÀ ............................................................................................ 478

GRAMMATICA E TESTI 480

ESERCIZI DI FINE SEZIONE 482

Laboratorio di lessico 487

Il dizionario 488

Come usare il dizionario .............................................................................................. 488

L’analisi del lemma 490

Il Vocabolario di Base e il lessico delle discipline .................... 494

RISORSE DIGITALI

• Invito alla lettura

• Mappa per l’attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Guida alla stesura del riassunto

• Verifica autocorrettiva

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RISORSE DIGITALI

• Escape game

RISORSE DIGITALI

• Nuovo Vocabolario di Base della lingua italiana

1 Sezione La fonologia e l’ortografia

La fonologia e l’ortografia ci forniscono le regole fondamentali per parlare e scrivere senza errori.

La fonologia è la disciplina che studia i suoni della lingua (vocali e consonanti) e il modo in cui sono pronunciati e combinati per formare le parole. L’ortografia, invece, studia le regole per scrivere correttamente le parole e per usare in modo appropriato gli accenti, gli apostrofi e i segni di punteggiatura.

L a fonologia L’ortografia

studia studia sono i suoni della lingua

le regole per scrivere correttamente

vocali parole accento e apostrofo punteggiatura consonanti

formano

Sblocco il ricordo

1  Leggi la frase e rispondi alle domande. Ogni venerdì guardo documentari sugli animali: da grande farò la veterinaria!

1. Qual è l’unica parola della frase che contiene tutte e cinque le vocali?

2. Nella frase ci sono tre coppie di parole che iniziano con la stessa consonante: quali?

3. Quali parole hanno l’accento sull’ultima vocale?

4. Come si chiamano i due segni di punteggiatura che compaiono nella frase?

Contenuti

In questo volume

Unità 1 - La fonologia

Unità 2 - L’ortografia

Esercizi di fine sezione .............................................................................

Nel Quaderno attivo

• Esercizi di recupero di fine unità

p. 4

p. 24

p. 66

• Verifica autocorrettiva

Risorse digitali

• Invito alla lettura

• Mappe per le attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida alla stesura del riassunto

• Guida alla stesura del testo informativo-espositivo

• Escape game di fonologia e ortografia

• Esercizi di potenziamento di fine unità

• Esercizi multilivello di fine sezione

• Compito di realtà Filastrocche in formato podcast per esercitarsi con gli accenti

Educazione civica

• Esercizi di ripasso di fine sezione

Obiettivi

Conoscenze e abilità

• Conoscere i suoni e le lettere della lingua italiana, l’alfabeto e le combinazioni di suoni.

• Conoscere le principali regole ortografiche, la sillaba, gli accenti della lingua italiana e la loro funzione, l’elisione e il troncamento, la punteggiatura e l’uso della lettera maiuscola.

• Collocare le parole in ordine alfabetico, distinguere vocali e consonanti, pronunciare e scrivere correttamente le combinazioni di suoni, distinguere le parole omografe.

• Scrivere correttamente le parole, dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente, usare l’accento in modo corretto e distinguere le parole in base alla sua posizione, applicare le regole dell’elisione e del troncamento, usare correttamente la punteggiatura e le maiuscole.

Competenze

• Applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative alla fonologia e all’ortografia.

• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.

• Produrre testi scritti e orali corretti.

• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.

Unità

1

La fonologia

La fonologia studia i suoni della lingua (vocali e consonanti) e il modo in cui sono pronunciati e combinati per formare le parole.

I suoni della lingua sono detti fonemi e sono rappresentati da segni scritti detti grafemi o lettere.

La fonologia

studia

fonemi (suoni della lingua)

sono

vocali consonanti

formano grafemi (lettere) alfabeto rappresentate da

Sblocco il ricordo

1  Leggete questo breve brano e rispondete: quali sono le lettere dell’alfabeto italiano in sciopero?

Lo sciopero delle vocali

Un giorno le vocali decisero di scioperare: si sentivano sfruttate, essendo le lettere più usate dell’alfabeto. Naturalmente portarono l’esempio della parola aiuole. «Vergogna,» gridarono: «ci lavoriamo tutte e cinque con l’aiuto di una sola consonante! D’ora in poi quelle sfaticate di consonanti lavorino da sole!».

Così scioperarono. Come fecero? È semplice: sparirono dai discorsi e dagli scritti. E appena sparirono successe il finimondo.

Quel mattino, uscendo di casa, i bambini invece del solito «ciao mamma», «ciao papà» dissero un bel «c mm» e «c pp» da far accapponare la pelle. Non essendoci più le vocali, pronunciavano infatti solo le consonanti.

Arrivati a scuola, salutarono il maestro col solito rispettoso «Buon giorno, signor maestro», che però divenne un bel «Bn grn, sgnr mstr».

Invito alla lettura

Inquadra il QR code per leggere il seguito del racconto.

2  Quante lettere compongono l’alfabeto italiano, senza considerare le lettere straniere?

3  Le vocali sono ancora in sciopero, per questo le parole scritte qui sotto hanno solo le consonanti. Inserite le vocali mancanti (fate attenzione: potete creare più di una parola per ogni gruppo di consonanti) e confrontatevi con il resto della classe: chi ha trovato più parole?

1. lmpd: ................................................................................

2. prt:

3. crt:

4. pzz: ....................................................................................

5. rb:

6. lbr :

4  Adesso provate a scoprire quale parola è composta solo dalla consonante r unita a quattro vocali (suggerimento: è un mezzo di trasporto…).

Flipped classroom

A casa

• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa ai suoni e alle lettere dell’alfabeto.

• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.

In classe

• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.

• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 8-10.

• Correggete gli esercizi.

R IFLETTO

1. I suoni e le lettere

dell’alfabeto

Ciao, Kevin con la kappa

Leggi bene la vignetta: contiene tutte le lettere dell’alfabeto? Se ne mancano alcune, scrivile qui sotto in ordine alfabetico.

Tra le lettere presenti nel dialogo, ce n’è una straniera: quale?

Nella vignetta sono presenti tutte le vocali dell’alfabeto italiano: riportale nell’ordine in cui compaiono.

Ascolta l’audio del libro digitale, facendo attenzione a come vengono pronunciate le parole messi e tremano: che cosa noti riguardo alla pronuncia della e?

Scrivi in ordine alfabetico tutte le consonanti che trovi nella vignetta.

Osserva ora le parole in neretto, vicini e banco: quale consonante è presente in entrambe le parole, ma con una pronuncia diversa?

L’alfabeto

Le parole che pronunciamo sono composte da suoni prodotti dal nostro apparato fonatorio (polmoni, laringe, bocca e naso), detti fonemi

Quando scriviamo una parola, rappresentiamo i fonemi che la compongono per mezzo di lettere, chiamate anche grafemi.

L’insieme delle lettere, disposte secondo un ordine prestabilito, si chiama alfabeto. Le lettere dell’alfabeto italiano sono in tutto 26, 5 delle quali (j, k, w, x, y) si usano per scrivere alcune parole straniere o di origine latina e greca. Ogni lettera ha una forma maiuscola e una forma minuscola:

Le vocali

Le vocali sono suoni autonomi, cioè pronunciati senza l’aiuto di altri suoni

Le vocali si indicano con 5 grafemi (a, e, i, o, u) a cui però corrispondono 7 fonemi. Infatti la e e la o possono avere una pronuncia aperta (indicata nel dizionario con l’accento grave, come in insième o sòlito) o chiusa (indicata con l’accento acuto, come in méttere o córsa). Per questo esistono parole che si scrivono allo stesso modo ma che hanno un significato diverso a seconda che la vocale sia chiusa o aperta (parole omografe):

vènti plurale di vento fòssi plurale di fosso venti fossi

vénti numero 20 fóssi congiuntivo imperfetto di essere

Le consonanti

Le consonanti sono suoni che hanno bisogno di almeno una vocale per essere pronunciati.

Le consonanti si indicano con 16 grafemi: b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z. In generale, a ognuno di questi grafemi corrisponde un solo fonema. Soltanto quattro consonanti hanno due pronunce diverse: la c e la g possono avere un suono dolce (vicini, gita) o duro (banco, gambe), la s e la z possono avere un suono sonoro (presento, zampa) o sordo (solita, grazie).

L’h è l’unica consonante «muta»: non ha un suono proprio, ma viene inserita all’interno dei gruppi ce, ci, ge, gi per indicare che vanno pronunciati con un suono «duro» (foche, chimica, laghi, righello).

L’h viene usata anche per trascrivere parole straniere, come habitat, hobby, hotel.

Esercizi autocorrettivi

L’alfabeto

è composto da sono

lettere (grafemi) suoni (fonemi)

rappresentano

5 vocali a, e, i, o, u

a cui corrispondono

7 fonemi

a, è, é, i, ò, ó, u

16 consonanti

b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z

5 lettere straniere j, k, w, x, y

L’alfabeto

1 Le lettere che compongono le parole delle seguenti frasi sono state unite in modo errato. Riscrivete le frasi in modo che abbiano senso, come nell’esempio.

1. Ilbusè a rriva tosubito.

Il bus è arrivato subito.

2. Ierilas tra daerainter rotta.

3. Hofa ttota rdiascu ola. ...............................................................................................................................................................

4. Nellapento laè rima stodelriso. ............................................................................................................................................

5. Marce llohai ca pellico rti.

6. Lan evecop rele cim edeim onti.

2 Disponi in ordine alfabetico le parole di ogni gruppo utilizzando i numeri da 1 a 6.

1. [ ] borsa – [ ] arco – [ ] pugnale – [ ] carne – [ ] suola – [ ] finestra

2. [ ] dente – [ ] dito – [ ] digitale – [ ] diurno – [ ] domani – [ ] dromedario

3. [ ] lampione – [ ] lanterna – [ ] lumaca – [ ] limpido – [ ] limone – [ ] lontano

4. [ ] martello – [ ] jazz – [ ] fusto – [ ] koala – [ ] sincerità – [ ] sibilo

5. [........] automobile – [........] autista – [........] autostop – [........] autostrada – [........] autogoal – [........] autore

6. [........] mostra – [........] monitor – [........] monsone – [........] messaggio – [........] mano – [........] mignolo

3 INVALSI Quale parola risponde alla seguente definizione?

Insieme di segni grafici che rappresentano le lettere di una determinata lingua:

4 LESSICO Sostituisci la prima lettera di ogni parola con un’altra lettera, in modo da ottenere una parola di significato diverso.

1. zolla

2. zelo

3. vite ..................................

4. serra ...............................

5. porta

6. tarlo

7. castello

8. suono ............................

9. moto ..............................

10. tigre

11. campione

12. lista

13. petto ..............................

14. lardo ..............................

15. rapace

5 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole straniere.

16. valutare

17. bianco

18. fuori ................................

19. dotto ..............................

20. denso

hotel – staff – star – killer – broker – jolly – ring – corner – set – goal – weekend – yogurt – thriller – app –hobby – caravan – streaming – buffet – kiwi – pullman – stand – box – yo-yo – jeep – smartphone

6 LESSICO Scrivi l’anagramma delle seguenti parole: cambia cioè l’ordine dei grafemi per ottenere parole di significato diverso.

1. pipa

2. vena

3. cena

4. roca

Le vocali

5. toro

6. castori

7. pali

8. doni

9. mare

10. sopra

11. tale

12. nano

7 Cambiate la vocale in neretto per formare una nuova parola, come nell’esempio.

1. sala

2. muta .....................................................................................

3. arto ........................................................................................

4. cervo

5. mento

6. tenda

7. ira ...........................................................................................

8. pasto .....................................................................................

9. getto

10. foro

8 LESSICO Inserisci le vocali in modo da formare le parole suggerite dalle definizioni.

1. Serve per giocare a tennis. r __ cch tt

2. Si festeggia il giorno in cui si è nati. c __ mpl __ __ nn __

3. L’animale con la proboscide. __ l __ f __ nt __

4. Si appoggia sulle pentole. c __ p __ rch __ __

5. Si percepiscono con le orecchie. r __ m __ r __

6. Rappresenta la superficie terrestre. pl __ n __ sf __ r __

7. Servono per tagliare. f __ rb __ c __

8. Serve per salire i piani di un edificio. __ sc __ ns __ r __

9. Si trova spesso in un incrocio stradale. s __ m __ f __ r __ sola

F ACCIO

9 LESSICO PRODUZIONE Con l’aiuto del dizionario, scrivi il diverso significato che le parole elencate assumono quando la vocale è aperta e quando è chiusa. Poi, con ciascuna parola, componi una frase sul quaderno.

e aperta (è) e chiusa (é)

pesca

collega .................................................................. ..................................................................

legge

esca .................................................................. .................................................................. o aperta (ò) o chiusa (ó)

volgo .................................................................. ..................................................................

rosa

posta .................................................................. ..................................................................

volto

Le

consonanti

10 Cerchiate le consonanti che compongono le seguenti parole, come nell’esempio.

1. aghi

2. impastare

3. lingua

4. originale

5. cerchio

6. pallone

7. raggruppare

8. felicemente

9. giornale

10. treno

11. buio

12. mela

11 LESSICO Sostituisci la consonante in neretto per ottenere una parola dal significato diverso.

1. moglie

2. cuccia ...............................................

3. pane ..................................................

4. orzo

5. lago

6. rame ..................................................

7. conte .................................................

8. tavola

9. buono

10. corpo ...............................................

11. sapore .............................................

12. fioco

12 LESSICO Sostituisci alle seguenti espressioni le parole di significato equivalente che iniziano con h.

1. Umorismo. ......................................... 2. Condizione sfavorevole, disabilità. ......................................... 3. Territorio intorno a una grande città. ..................................... 4. Sala d’ingresso degli alberghi. .................................................

5. Panino imbottito con würstel. 6. Terreno contenente sostanze organiche. 7. Albergo.

8. Assistente di volo.

9. Film e racconti che descrivono scene raccapriccianti. 10. Passatempo. 11. Formula di saluto inglese («salve»).

Gli esercizi 4, 7 e 11 ti fanno capire che i fonemi sono suoni distintivi, cioè alternandosi producono parole di significato diverso.

I suoni delle consonanti

I suoni delle vocali sono prodotti da un flusso d’aria che parte dai polmoni ed esce dalla bocca senza incontrare ostacoli sul suo cammino. Invece i suoni delle consonanti si formano quando il flusso d’aria viene compresso o interrotto da labbra, lingua, palato o denti. In base agli organi della bocca che intervengono nella produzione dei fonemi, distinguiamo:

p, b, m consonanti labiali: le labbra si toccano

d, t consonanti dentali: la punta della lingua tocca la parte interna dei denti superiori

f, v consonanti labiodentali: i denti superiori toccano il labbro inferiore

l, n, r, s, z consonanti alveolari: la punta della lingua tocca la parte finale del palato

c, g (dolci) consonanti palatali: la lingua tocca il centro del palato

c, g (dure), q consonanti velari o gutturali: la lingua si ritira verso la gola

In generale, a ogni consonante corrisponde un solo fonema, tranne nel caso della c, g, s e z, che possono essere pronunciate in due modi diversi:

c, g hanno un suono dolce o palatale:

• davanti alle vocali e, i: cena, cibo, gelo, giro;

• davanti alle vocali a, o, u, se sono seguite da i: ciabatta, ciotola, ciurma, giacca, giovane, giustizia.

hanno un suono duro o gutturale:

• davanti alle vocali a, o, u: capo, coro, cugino, gamba, gola, gusto;

• davanti a un’altra consonante: clima, cresta, glicine, grande;

• davanti alle vocali e, i, se sono seguite da h: chela, chiave, ghetto, ghianda;

• in fine di parola: tic, gong. s ha suono dolce o sonoro:

• tra due vocali: caso, esito;

• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbattere, sdegno, sgomento, slegare, smemorato, snocciolare, sradicare, sveglia;

• nelle parole che terminano in -asi, -esi, -isi, -osi: fasi, paesi, analisi, psicosi.

ha suono aspro o sordo:

• all’inizio di parola, prima di una vocale: sambuco, sedia, silenzio, sosta, sultano;

• prima delle consonanti c, f, p, q, t: scarpa, sfinito, sparo, squadra, stampa;

• dopo una consonante: borsa, psicologia;

• quando è doppia: visse, osso;

• in fine di parola: gas, rebus, virus z ha suono dolce o sonoro:

• all’inizio di parola: zenzero, zampa, zufolo;

• tra due vocali: azalea, lazo;

• nei suffissi -izzare, -izzazione: organizzare, organizzazione

ha suono aspro o sordo:

• prima dei gruppi ia, ie, io: pigrizia, pazienza, ozio;

• quando è doppia: durezza, bozza;

• nelle parole che terminano in -anza, -enza: tolleranza, presenza

Le consonanti possono essere pronunciate in modo più intenso. Questa maggiore «forza» del suono viene espressa, nella scrittura, con il raddoppiamento: mamma, ricco, arrivare.

In alcuni casi, pronunciare (e scrivere) correttamente la consonante semplice o doppia permette di distinguere parole diverse: bela – bella, camino – cammino, nono – nonno.

ESERCIZI

1 Collega ogni parola alla tipologia della sua consonante iniziale.

1. bagaglio

2. tentoni

3. virata

4. rotatorio

5. cicerchia

6. quacchero

a. dentale

b. alveolare

c. palatale

d. velare

e. labiodentale

f. labiale

2 Sottolinea la c e la g se hanno suono dolce o palatale, cerchiale se hanno suono duro o gutturale. Consiglio: leggi le parole ad alta voce.

casco – canguro – riga – gesto – gelido – cura – carta – cece – cerimonia – calligrafia – gommista – gonna – generale – gentilezza – garbo – legale – noce – guanto – camino – geranio – vicolo – vicenda – legare – governare – caldo – ceto – agio – ago – gettare – guastare – gara

3 Sottolinea la s e la z se hanno suono dolce o sonoro, cerchiale se hanno suono aspro o sordo. Consiglio: leggi le parole ad alta voce.

segnale – sibilo – scontro – zaino – zeta – garanzia – losco – risata – disgrazia – selezione – sensazione – cosa – risultato – testo – zelo – isolante – zampa – sano – fossa – disagio – bersaglio – sfinge – grazia – rossa – storia – baldanza – dieresi – svogliato – organizzare

4 LESSICO Completa le parole inserendo le consonanti s o z.

1. fera

2. ......... attera

3. ......... aluto

4. o tenere

5. di po i ione

6. tortuo ......... o

7. ......... igomo

8. afferano 9. o iare

10. a ..................... annare

11. a ......... portare

12. fo ato

5 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Per rimuovere tutta la neve dal vialetto abbiamo usato la pala / palla. 2. Si pensava che fossero quadri originali di Picasso, ma in realtà erano soltanto copie / coppie. 3. Prima di ordinare, si prega di fare lo scontrino alla casa / cassa. 4. Calata la note / notte, il cielo si coprì di stelle. 5. Non abbiamo potuto giocare perché la pala / palla era sgonfia. 6. La casa / cassa dei nonni è arredata con mobili degli anni Settanta. 7. Le note / notte di quella melodia hanno creato una piacevole atmosfera. 8. La classe è stata divisa in copie / coppie per svolgere l’esercizio.

6 LESSICO Inserisci le consonanti mancanti per ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto ti potranno aiutare.

1. a __ o Si usa per cucire.

2. o io Organo della vista.

3. i i __ e __ a Veicolo a due ruote.

4. a __ io Il quinto mese dell’anno.

5. i u io Riparo, protezione.

6. __ a __ io Arto del corpo umano.

Dittonghi, trittonghi e iati

Come sai, una vocale viene pronunciata senza l’aiuto di altri suoni. Con un’unica emissione di voce è possibile però pronunciare anche gruppi di due o tre vocali, chiamati dittonghi e trittonghi.

Un dittongo è formato dalle vocali i o u precedute o seguite da un’altra vocale, su cui cade l’accento della parola, o dalle vocali i e u insieme.

I possibili dittonghi in italiano sono:

ià piano uà guardia ài mai àu pausa

iè piede uè guerra èi lei èu neutro

iò fioco uò uomo òi poi iù fiume uì guida ùi lui

Nei gruppi cia, cie, cio, ciu, glia, glie, glio, gliu, gia, gie, gio, giu, scia, scie, scio, sciu le vocali non formano dittongo, perché la i, in questi casi, è solo un segno grafico che serve per indicare un suono dolce.

Nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi il dittongo iè si trasforma in e e il dittongo uò si trasforma in o; questo fenomeno prende il nome di dittongo mobile:

piede pedone, pedale fuoco focoso, focolare tiene teniamo, tenevamo muore morente, moriva

Un trittongo è un gruppo di tre vocali che si pronunciano con un’unica emissione di voce. Un trittongo si ha quando si incontrano i seguenti gruppi di tre vocali:

iài cambiai uài attuai

ièi miei uòi suoi

iuò aiuola uiè inquieto uià reliquia

Le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo fanno parte della stessa sillaba, perciò la divisione sillabica corretta è pia-no e non pi-a-no, cam-biai e non cam-bia-i

Ci sono casi in cui le vocali, pur essendo vicine fra loro, vengono pronunciate con emissioni di voce distinte; in questo caso si dice che formano uno iato. Lo iato si ha:

• quando a, e, o si incontrano tra loro: aorta, creato, poeta;

• quando a, e, o si incontrano con una i o una u su cui cade l’accento della parola: mìo; baùle; bùe;

• nelle parole composte con i prefissi re-, ri-, bi-, tri-: reazione, rianimare, biennale, triangolo;

• nei plurali che terminano in -ee o -ii: azalee, zii

Le vocali che costituiscono uno iato, essendo pronunciate con emissioni di voce distinte, fanno parte di due sillabe diverse, perciò la divisione sillabica corretta è a-or-ta e non aor-ta, re-a-zio-ne e non rea-zio-ne

ESERCIZI

1 Sottolinea le parole che contengono un dittongo e cerchia quelle che contengono un trittongo.

suono – vorrei – lattaio – cuore – scoiattolo – Europa – puoi – tuono – dieci – fiamma – miei – guai –aumento – uovo – violetta – ambiente – flauto – suoi – rischiai– sassaiola – pieve – nuoto

2 Sottolinea le parole che contengono uno iato.

poema – zaino – fauce – zio – paura – leone – ideale – trionfare – riammettere – triennio – raucedine –poesia – automobile – rielaborazione – riascoltare – suola – reagire – boato – aereo – calzolaio – storia – miagolio

3 INVALSI Quale delle seguenti terne non presenta un dittongo, uno iato e un trittongo?

A chiaro, creatura, aiuola

B causa, poeta, buoi

C maglia, baule, miei

D guai, chiave, boato

4 LESSICO Ognuna delle seguenti parole deriva da una parola che contiene un dittongo mobile. Quale?

1. sonoro

2. cotto

3. scolaro

4. novità ..............................................

5. mossa

6. presidente

7. celeste

8. nocivo .............................................

9. scossa

10. letizia

11. bontà

12. commosso ....................................

5 Completa le frasi con i gruppi di vocali adatti; poi indica se hai aggiunto un dittongo (D), un trittongo (T) o uno iato (I).

1. Ho incontrato Mar ( ) in p zza ( ) Anton ( ) Gramsci. 2. La ch iave ( ) del b le ( ) è sulla mensola. 3. Se v ( ) un a to ( ) rivolgiti a L gi ( ). 4. Il l ne ( ) spalancava anno to ( ) le f ci ( ). 5. I m ( ) nonni vivono in un p .................... se (....................) del Trentino. 6. Mi p ..................... (....................) elencare le caratteristiche di un tr .................... ngolo (....................) equilatero?

6 PRODUZIONE Scrivi un testo di senso compiuto di circa 30 parole in cui dovrai inserire il maggior numero possibile di dittonghi, trittonghi e iati. Al termine dell’esercizio, confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne: chi è riuscito a inserirne di più?

Digrammi e trigrammi

Uno gnomo con il ciuffo scivola sugli scogli dei laghi di montagna.

Uno sciocco sciacallo raccoglie un guscio con l’artiglio.

Le frasi qui sopra non servono per farti esercitare con gli scioglilingua, ma per richiamare la tua attenzione sui gruppi di due o tre lettere evidenziati in neretto. Questi gruppi hanno una caratteristica in comune: si pronunciano tutti emettendo un solo suono.

Le coppie di lettere che rappresentano un unico suono (come quelle evidenziate nella prima frase) si chiamano digrammi

In italiano ne esistono sette:

gn agnello, ragni, gnomo, gnu

ch panche, orchi

gh streghe, laghi

ci + a, o, u camicia, ciondolo, ciuffo

gi + a, o, u giardino, adagio, giudice

sc + e, i scena, scivolo

gl + i scogli, figli

Se provi a leggere ad alta voce le parole glicine, negligenza, glicerina, geroglifico, anglicano, ti accorgi che il gruppo gl seguito dalla vocale i non si pronuncia come in scogli o figli. In questi casi, infatti, la g e la l hanno ciascuna un suono distinto, quindi non formano un digramma.

Le terne di lettere che rappresentano un unico suono (come quelle evidenziate nella seconda frase che hai letto) si chiamano trigrammi.

In italiano ne esistono due:

gli + a, e, o, u fogliame, raccogliere, artiglio, pagliuzza

sci + a, o, u sciarpa, guscio, asciutto

Le lettere che costituiscono un digramma o un trigramma fanno parte della stessa sillaba, perciò la divisione sillabica corretta è ra-gni e non rag-ni, gu-scio e non gus-cio.

ESERCIZI

1 Sottolinea i digrammi e cerchia i trigrammi contenuti nelle seguenti parole. asciutto – egli – scoglio – cinghiale – ingegnere – chiamare – ghiottoneria – chiave – sciocco – riccio –giudicare – anche – magnifico – regno – scimmia – figli – righe

2 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi e i trigrammi adatti.

1. iaccio

2. iavi

3. ena

4. elta

5. bac etta

6. ustizia

7. ovane

8. casta a

9. luo i

10. oglilingua

11. i oranza

12. biri inata

13. cre ita

14. so ola

15. occolato

16. ba ore

3 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi e i trigrammi adatti.

1. Ho bevuto due bic ieri di aran ata. 2. Sulla so a di casa il vento aveva radunato tante fo ................... e sec ................... e. 3. Nata ................... a si è messa in ................... in ................... eri per la festa! 4. Mise un cubetto di ................... iaccio nel bic .................... iere per raffreddare la limonata. 5. Gu elmo si è laureato in ar itettura. 6. Un gran io stava sullo sco o. 7. Infine stirò la tova a e la ripose nel cassetto. 8. Il cane, irritato, rin iava contro i passanti. 9. Dalla finestra entrava un ba ore di luce. 10. Adele è cre uta in campa a, in mezzo alla natura.

4 LESSICO Scrivi una parola per ciascuno dei seguenti digrammi e trigrammi. gli sci sc ch gl gn ci gi gh

5 INVALSI In quale delle seguenti terne il gruppo gl non produce un unico suono formando un digramma o un trigramma?

A famiglia, paglia, tovaglia

B glucosio, glicerina, negligenza

C artiglio, soglia, fanghiglia

D moglie, sbagliare, sogliola

6 Classifica le parole dell’elenco. gloria – artigli – negligenza – glucosio – famiglia – glicerina – paglia – sbadigli – glutine – deglutire –soglia – sbagli – gluteo – mogli – gorgogliare – fanghiglia – glaciale – gleba

7 LESSICO Rispondi alle seguenti domande, tenendo presente che la risposta deve contenere un digramma.

1. Chi ha un distintivo a forma di stella sul petto?

2. Chi possiede le branchie invece dei polmoni? ...............................................................................................................

3. Come può essere chiamato un pranzo sontuoso? .......................................................................................................

4. Come si chiama un piccolo corso d’acqua?

5. Su cosa si scrive con il gesso?

6. Cosa si trova al Polo Nord?

7. Dove si versa una bibita?

8. Qual è il sesto mese dell’anno? ..............................................................................................................................................

9. Qual è il contrario di «bagnato»? ...........................................................................................................................................

Com’è nata la scrittura?

L’invenzione della scrittura risale alla più lontana antichità: fin dal 3300 a.C. l’essere umano ha tentato di rappresentare graficamente le parole.

La prima forma di scrittura era pittografica (da pictus, «dipinto», e graphìa, «scrittura») ed era basata su pittogrammi, disegni che raffiguravano in modo stilizzato persone, oggetti, animali.

Le antiche civiltà del Mediterraneo cominciarono a fare uso della scrittura ideografica, basata su ideogrammi, disegni in grado di evocare un’idea, un concetto astratto.

Le scritture ideografiche più famose, che sono state anche decifrate, sono la scrittura geroglifica, usata in Egitto, e la scrittura cuneiforme, usata in Mesopotamia.

Per capire meglio la differenza tra pittogrammi e ideogrammi, osserva questo esempio:

come pittogramma indica il sole come ideogramma rappresenta il giorno

Come puoi immaginare, scrivere con questi sistemi non era né semplice né veloce, e così fu inventata la scrittura alfabetica, in cui ogni segno grafico rappresenta un suono.

I primi a impiegare la scrittura alfabetica furono probabilmente i Fenici, che crearono dei grafemi per rappresentare i suoni delle consonanti della loro lingua. Il termine alfabeto deriva proprio dalle prime due consonanti fenicie, aleph e beth.

L’alfabeto fenicio può essere considerato l’antenato di quello che usiamo oggi, ma i Fenici, diversamente da noi, scrivevano da destra a sinistra. Furono invece i Greci a prendere l’abitudine

ETRURIA

alfabeto etrusco (VII secolo a.C. - III secolo a.C.)

OCEANO ATLANTICO

ROMA

alfabeto latino (VII secolo a.C. - oggi)

GRECIA alfabeto greco (VII secolo a.C. - oggi)

FENICIA

alfabeto fenicio (XI secolo a.C. - II secolo a.C.)

MESOPOTAMIA scrittura cuneiforme (3300 a.C. - IV secolo a.C.)

EGITTO scrittura geroglifica (3100 a.C. - IV secolo d.C)

Tavoletta con pittogrammi.
Tavoletta con scrittura cuneiforme.

Alfabeto fenicio

Tabella comparativa degli alfabeti

Alfabeto greco

Alfabeto etrusco

caratteri nome suono caratteri nome lettere caratteri lettere suono

ʾāleph ʾ

bēth b

gīmel g

dālet d

hē h

wāw w

zayin z

hēt h

tēt ṭ

Alfa A A a

Beta B B b

Gamma G C c

Delta D D d

Epsilon E E e

Upsilon U , V, U v, w, I

Zeta Z Z z, ts

Heta H H h

Theta T O thi

jōd j lota I I i

kāph k

Kappa K K k

lāmed l Lambda L L l

mēm m Mi M M m

nūn n Ni N N n

sāmek ś Xi S S s ʿayin ʿ Omicron O O o pē p Pi P P p

sʿādē ṣ́ Sho S X sci

qōp q

rēš r

sīn s

tāw t

Qoppa Q Q q

Rho R R r

Sigma S S sci

Tau T T t

Psi PS khi

Phi F phi

Chi X

Omega O

Prova a scrivere il tuo nome secondo l’alfabeto fenicio, greco ed etrusco.

Il mio nome in fenicio: Il mio nome in greco antico: ...................................................................................................................................................

Il mio nome in etrusco: ..............................................................................................................................................................

A coppie, inventate un alfabeto segreto per mandarvi alcuni messaggi cifrati.

1. I suoni e le lettere dell’alfabeto

Come si cercano le parole nel dizionario?

Nei prossimi anni di scuola, ad accompagnarti nello studio della grammatica e nello sviluppo della padronanza lessicale ci sarà un valido aiutante: il dizionario, cioè quel libro, cartaceo o digitale, che contiene i vocaboli della lingua disposti in ordine alfabetico. Che cos’è l’ordine alfabetico? È un sistema per mettere in ordine le parole secondo la posizione che le loro lettere iniziali hanno nell’alfabeto. Si considera innanzitutto la prima lettera: anno, barba, camion... Se la prima lettera è uguale, le parole si mettono in ordine alfabetico considerando la seconda: camion, cena... Se le prime due lettere sono uguali, si considera la terza: camion, canto... e così via.

Qui sotto trovi alcune istruzioni per la ricerca dei vocaboli in un tipico dizionario di italiano. Per conoscere meglio questo utilissimo strumento di lavoro, vai a p. 488.

1 Per agevolare la ricerca, il dizionario indica in alto a sinistra la prima parola della pagina, in alto a destra l’ultima.

2 Durante la ricerca di una parola, considera innanzitutto la prima lettera. Può esserti utile l’alfabeto stampato in verticale a lato della pagina.

3 Dopo la prima lettera, considera la seconda, poi la terza e così via. Nota che, a parità di lettere iniziali, la parola più breve viene prima di quella più lunga.

4 Il dizionario riporta anche l’accento, sia per capire come si pronunciano le parole sia per distinguere gli omografi.

Leggi ad alta voce questa frase: Una ragazza corsa ha fatto una corsa di cinque chilometri. Hai pronunciato correttamente i due omografi corsa? Prova a verificarlo con l’aiuto del dizionario e riporta qui sotto le informazioni che ti ha dato.

• Mappa modificabile

• Guida al riassunto

Sotto la guida dell’insegnante disponetevi a coppie e:

1. completate la mappa inserendo gli esempi dove richiesto; 2. scrivete il riassunto dell’unità basandovi sulla mappa. (Suggerimento: per sapere come si riassume un testo, leggete il file Guida al riassunto.)

La fonologia

fonemi (suoni della lingua)

a volte formano

dittonghi per esempio:

vocali cioè:

grafemi (lettere che rappresentano i fonemi)

studia sono a volte formano

consonanti cioè:

digrammi per esempio:

trittonghi per esempio:

tra le quali

tra le quali

trigrammi per esempio:

iati per esempio:

possono avere possono avere possono avere

suono aperto per esempio: suono chiuso per esempio:

suono aspro per esempio: suono dolce per esempio: e

suono dolce per esempio: suono duro per esempio:

Verifica autocorrettiva e percorso personalizzato

Conoscenze

1  Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

1. Il fonema è una lettera, il grafema è un suono. V F

2. Le parole omografe hanno lo stesso significato. V F

3. Le vocali e e o possono avere suono aperto o suono chiuso.

4. La consonante s è sempre dolce.

5. La consonante h è solo un segno grafico.

V F

V F

V F

6. Il dittongo è l’insieme di due vocali pronunciate con un’unica emissione di suono. V F

7. Le vocali che formano un trittongo sono pronunciate con emissioni di suono diverse. V F

8. Lo iato è formato da due vocali che appartengono a sillabe diverse. V F

9. I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico suono. V F

10. I trigrammi sono gruppi di due lettere che formano un’unica sillaba.

Abilità

V F

1 punto per ogni risposta corretta: ........ /10

2  Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole numerandole da 1 a 20.

[ ] dalia

[.......] notizia

[.......] cadenza

[ ] zoccolo

[ ] quaderno

[ ] lontananza

[.......] balsamo

[.......] sole

[ ] tatuaggio

[ ] faro

[ ] hotel

[.......] gas

[.......] jazz

[ ] pulce

[ ] rospo

[ ] amore

[.......] canzone

[.......] festa

[ ] mania

[ ] vela

0,5 punti per ogni risposta corretta: /10

3  Indica se le seguenti parole contengono un dittongo (D), un trittongo (T) o uno iato (I).

1. realtà D T I

2. bestiale D T I

3. inviai D T I

4. piantare D T I

5. giusto D T I

6. paese D T I

7. tuoi D T I

8. Manuele D T I

9. prendiamo D T I

10. seguiamo D T I

11. miei D T I

12. friabile D T I

13. rientro D T I

14. pietra D T I

15. miele D T I

16. creatura D T I

17. luccichio D T I

18. causa D T I

19. sedia D T I

20. triennale D T I

1 punto per ogni risposta corretta: /20

4  Sottolinea le parole con la c e la g dolci e cerchia le parole con la c e la g dure.

1. Non tutte le ciambelle riescono col buco. 2. Cesare è stato interrogato in chimica. 3. Il fiume era gelido e livido. 4. Samira preferisce i vestiti eleganti; suo fratello invece, che è un tipo sportivo, d’inverno indossa il giubbotto. 5. Il gufo e la civetta hanno il becco ricurvo. 6. Il sole illuminava le guglie del duomo di Milano. 7. Giulia e Anna mi stupiscono per le loro idee geniali.

1 punto per ogni risposta corretta: /20

5  Sottolinea le parole con la s e la z dolci e cerchia le parole con la s e la z aspre.

1. Elisa ha disdetto l’appuntamento dal notaio. 2. Sergio salì di corsa le scale. 3. Teresa ha seguito la lezione di storia con grande attenzione. 4. La zampogna è uno strumento a fiato simile alla cornamusa.

5. Dopo le analisi del sangue resto in attesa delle risposte.

1 punto per ogni risposta corretta: /20

6  Sottolinea l’alternativa corretta.

1. L’insegnante di scienze ci corrèsse / corrésse subito il compito. 2. Jasmine è una persona molto còlta / cólta e intelligente. 3. L’accètta / accétta era appoggiata al tronco dell’abete. 4. Via Mazzini colléga / collèga piazzale Kennedy con via Curiel. 5. Nel bosco si poteva osservare ogni sòrta / sórta di funghi. 6. Si stese sul divano, pòse / póse gli occhiali sul tavolino e si appisolò. 7. Mio padre ha il mènto / ménto sporgente come mio nonno. 8. L’elettricista eseguì con il trapano il fòro / fóro nel muro per far passare il filo elettrico. 1 punto per ogni risposta corretta: ........ /8

7  Completa l’insegna del locale con le vocali mancanti.

0,25 punti per ogni risposta corretta: ........ /2

8  Sottolinea le parole che contengono digrammi e cerchia quelle che contengono trigrammi. 1. La gallina era accovacciata sulla paglia. 2. Si consiglia di chiamare il ristorante con largo anticipo per prenotare. 3. Il vento spazzò via la ragnatela. 4. La sciabola è una disciplina della scherma.

1 punto per ogni risposta corretta: /8

9  Quali consonanti ti porteranno da «beta» a «zeta»? Completa la tabella. Puoi aiutarti con il dizionario.

0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /2

Punteggio totale: ........ /100

AUTOVALUTAZIONE

In base al punteggio ottenuto, valuta il tuo livello e segui il percorso che fa per te.

Esercizi di recupero, p. 2 del Quaderno attivo

Esercizi di potenziamento, p. 84 del Quaderno attivo

BETA _ETA _ETA _ETA _ETA ZETA

Laboratorio delle competenze

1  Leggi ad alta voce la seguente f ilastrocca dello scrittore torinese Nico Orengo (1944-2009). Ripeti la lettura finché l’espressività della tua voce non ti soddisfa pienamente.

La triglia di Camogli sbadiglia sugli scogli

La triglia di Zoagli piange ancora i propri sbagli

da N. Orengo, Canzonette, Einaudi

2  L’autore trova lo spunto per la sua f ilastrocca in un preciso ambiente naturale e geografico. Quale?

3  Sottolinea con un tratto di matita i digrammi e con due tratti i trigrammi presenti nella f ilastrocca.

Secondo te in che modo influenzano il suono e il ritmo del componimento?

4 PRODUZIONE Prendi spunto da uno o più elementi del territorio in cui vivi per scrivere una breve filastrocca sul modello di quella di Nico Orengo.

Nico Orengo diede al figlio alcune istruzioni per scrivere filastrocche come le sue. Eccole: forse saranno utili anche a te.

«Per scriverle bisogna mettersi seduti, magari al tavolo di cucina, ma anche in giardino. Poi bisogna usare una matita numero tre, con una punta ben fatta che punge e avere a portata di mano dei fogli di carta bianchi, rettangolari e cinesi. Se non si hanno fogli cinesi, ci si può accontentare di un quaderno a quadretti, sia molto grande che piccolissimo. Ma, per carità, non un quaderno a righe perché spesso c’è sdraiata una tigre. Alla peggio, però, in questo caso, si può sempre prendere una gomma e cancellarla.»

cit. in D. Bisutti, L’albero delle parole, Feltrinelli

2 Unità L’ortografia

Scrivere senza errori in italiano non è affatto semplice; delle regole che servono per scrivere (e pronunciare) le parole in maniera corretta si occupa l’ortografia (dal greco orthós = «retto, corretto», e graphía = «grafia, scrittura»).

L’ortografia dà anche indicazioni sul buon uso dei segni di punteggiatura e degli altri segni grafici (accento e apostrofo).

L’ortografia

dà le regole per scrivere correttamente

parole segni grafici accento sillabe apostrofo segni di punteggiatura si dividono in

Sblocco il ricordo

1  Leggete questa spassosa filastrocca di Gianni Rodari (1920-1980). Nel testo ci sono quattro gravi errori di ortografia: trovateli e correggeteli.

Il museo degli errori

Signori e signore, venite a visitare il museo degli errori, delle perle più rare.

Osservate da questa parte lo strano animale gato: ha tre zampe, un solo baffo e dai topi viene cacciato.

Nel secondo reparto c’è l’ago Maggiore:

provate a fare un tuffo, sentirete che bruciore.

Ora tenete il fiato: l’eterna «roma» vedremo tornata piccola piccola come ai tempi di Romolo e Remo.

Per colpa di una minuscola la storia gira all’indietro: questa «roma» ci sta tutta sotto la cupola di San Pietro.

da G. Rodari, Il libro degli errori, Einaudi

2  A volte non serve visitare un «museo degli errori»: basta leggere le scritte che compaiono sui muri delle nostre città per imbattersi in certi orrori. Osservate, a questo proposito, gli esempi qui sotto, e riscrivete in modo corretto le frasi dei tre graffitari sgrammaticati!

3  Adesso, per gioco, scrivete una breve filastrocca piena di errori. Leggete tutte le vostre creazioni in classe e votate quella più divertente.

Flipped

classroom

A casa

• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa alla sillaba.

• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.

In classe

• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.

• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 38-39.

• Correggete gli esercizi.

1. Gruppi di lettere problematici

Abbasso la squola!

Come puoi vedere, Alice ha confuso cu con qu.

Tu come te la cavi con questi due gruppi di lettere? Fra le seguenti coppie di parole, cancella quella sbagliata:

scualo-squalo aculeo-aquleo innocuo-innoquo

aqua-acqua soqquadro- soccuadro colloquio-collocquio

Nella vignetta, Alice e il suo compagno sbagliano di proposito la pronuncia di due parole: sottolineale e scrivile qui sotto nella forma corretta.

Nella vignetta sono evidenziati alcuni gruppi di lettere che sono spesso causa di errori ortografici: usali per completare le seguenti «parole interrotte». fa bilan la ada

Ora prova a completare queste parole: inco nte cro ra be........ensante Dovresti aver usato delle lettere diverse rispetto a prima, vero?

I gruppi cu / qu

I gruppi cu e qu hanno la stessa pronuncia. Per scriverli correttamente, ricorda che:

• davanti a una consonante si usa sempre cu: curva, aculeo, custode;

• davanti a una vocale si usa quasi sempre qu (questo, colloquio, liquore), raramente cu, in parole come cuoco, cuore, cuoio, innocuo, proficuo, arcuato, scuola e nei loro derivati (batticuore, scuolabus).

Per indicare il rafforzamento del suono di cu e qu si usa:

• cqu davanti a una vocale: acqua (e i suoi derivati acquario, acquazzone…), acquisire, acquistare, nacque, piacque, tacque, tranne che nella parola taccuino;

• ccu davanti a una consonante: accusa, accurato, accumulare, occupare;

• qqu solo nella parola soqquadro.

I gruppi ni / gn / gni e li / gli

Per scrivere correttamente le parole con ni, gn e gni + vocale, ricorda che:

• ni si usa in poche parole: niente, genio, colonia, Campania;

• gni si usa quando la i è accentata (compagnìa) e, nei verbi in -gnare, alla 1a persona plurale dell’indicativo presente (noi bagniamo) e alla 1a e 2a persona plurale del congiuntivo presente (che noi sogniamo, che voi guadagniate);

• gn si usa in tutti gli altri casi: disegnare, agnello, ragno, ognuno

Per scrivere correttamente le parole con li e gli + vocale, ricorda che:

• li si usa: all’inizio di parola (liana, lievito), tranne che nei pronomi glielo, gliela, gliene; quando la i è accentata (rosolìa, malìa, regalìa); in presenza di una doppia l (idillio, allievo, allietare); in parole che mantengono la grafia latina (cavaliere, olio), tra cui alcuni nomi propri di persona (Giulio) e di luogo (Italia);

• gli si usa in tutti gli altri casi: coniglio, figlie, sogliola, famiglia, Marsiglia.

I gruppi mp / mb, scie / sce, cie / ce, gie / ge

Davanti a p e b si usa sempre la m, mai la n: bambino, ambizione, impero, lampada.

Fanno eccezione i composti di bene: benpensante, benparlante.

Per scrivere correttamente le parole con scie e sce, ricorda che:

• scie si usa solo in scienza, coscienza e nei loro derivati (scienziato, incosciente, coscienzioso) e nelle parole usciere e scie (plurale di scia);

• sce si usa in tutti gli altri casi: scena, ascensore, discendere, scelta, conoscenza…

Ce e ge si usano nel plurale dei nomi che hanno una consonante prima della c o della g: provincia –province, frangia – frange.

Cie e gie si usano:

• nel plurale dei nomi che hanno una vocale prima della c o della g (acacia – acacie, valigia – valigie) o la -i accentata (farmacìa – farmacìe, bugìa – bugìe);

• nelle parole cielo, cieco, pasticciere, specie, società, sufficienza, igiene, effigie.

Esercizi autocorrettivi

Per scrivere correttamente

attenzione a particolari gruppi di lettere ni genio, niente gni compagnìa, noi sogniamo, che voi guadagniate gn agnello li lievito, rosolìa, allievo, Giulio, Italia gli famiglia mb bambino mp campanella np benpensante scie scienza, scientifico sce ascensore ce facce ge frange cie camicie, farmacìe, cielo gie valigie, bugìe cu scuola, acuto qu questo ccu accurato cqu acqua qqu soqquadro

F ACCIO

I gruppi cu / qu

1 Sottolineate l’alternativa corretta, come nell’esempio.

1. aquisto / acquisto

2. arquato / arcuato

3. soqquadro / soccuadro

4. licuidare / liquidare

5. acquatico / aquatico

6. secuenza / sequenza

2 Completa le parole con c o q.

1. a ............ uilone

2. ............ uoco

3. e uino

4. con uista

5. a ume

6. uestura

7. liquore / licuore

8. naqquero / nacquero

9. cospiquo / cospicuo

10. scuola / squola

11. acquilone / aquilone

12. ecuivalente / equivalente

7. s ............ uoiare

8. ............ uando

9. batti uore

10. dopos uola

11. eva uazione

12. ruba uori

13. cir ............ uito

14. e ............ uitazione

15. malin uore

16. al uni

17. li uido

18. os uro

1. Gruppi di lettere problematici

v a RAFF

3 Completa le frasi con ccu, cqu o qqu.

1. Fu a sato di aver usato banconote false per l’a sto di un tablet di ultima generazione. 2. La torta preparata a ratamente dallo zio faceva venire l’a olina in bocca! 3. La folaga e il germano reale sono uccelli a atici.

4. Da quando è in Italia, Mohamed ha a ................................................. isito un’ottima padronanza della lingua.

5. In cucina conserviamo un ta ............................................. ino con le ricette di famiglia. 6. Fabio, per cercare il passaporto, ha messo a so adro tutti i cassetti di casa sua. 7. I volontari e le volontarie del canile a discono i cani randagi del quartiere e si o pano delle loro necessità. 8. I fertilizzanti chimici possono contaminare in modo irreversibile le falde a fere. 9. Il grande artista e scienziato Leonardo na e a Vinci nel 1452.

I gruppi ni / gn / gni e li / gli

4 Completate le parole inserendo ni, gn o gni, come nell’esempio.

1. scrutinio

2. opi ....................... one

3. dise amo

4. comu one

5. ge o

6. pa ere

5 Completa le parole inserendo gli o li.

1. cavi a

2. petro ................... era

3. squadri ................... a

4. vermi o

5. gioco ere

6. sma ................... atura

7. lu ................... o

8. o o

6 Correggi le parole errate.

1. migliardario

2. Giugliana

3. paliaccio

4. vagliare

5. soliola .............................................

7. co ....................... ome

8. ba ....................... ato

9. so o

10. i oto

11. cer era

12. vi eto

9. vigi a

10. umi ................... azione

11. a ................... o

12. abba ante

6. consilio

5. umigliato

8. Giulio

9. miliorare

10. milione ...........................................

13. ma one

14. mobi ................... o

15. ita ................... ano

16. baga o

11. fogliame

12. miglio

13. Marsilia

14. abbaliava

15. paglia ...............................................

7 PRODUZIONE Correggi gli errori. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.

1. bisognio

2. impeniava

3. conseniato

4. timognere

5. cognuge ............................................................................

6. ogniuno

7. riugnione

8. convegnente

9. igniorante

10. bagniando .......................................................................

F ACCIO

I gruppi mp / mb, scie / sce, cie / ce, gie / ge

8 Completate le parole con mp o mb, come nell’esempio.

1. i mpatto

2. i .......................... ianchini

3. la ada

4. i ranato

5. te o

6. po iere

7. co .......................... ilare

8. ava .......................... raccio

9. i egno

10. i evibile

11. co inazione

12. ca ane

9 PRODUZIONE Correggi gli errori. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.

1. inperatore ...........................................................................

2. conpagno

3. anbiente

4. lanpadario

5. onbroso

10 Completa le parole inserendo sce o scie.

1. u re

2. na

3. di polo

4. fa ............................... tta

6. conbattente .......................................................................

7. bempensante

8. inbracciare

9. inporre

10. tinbro

7. ndere

8. icco

9. a .......................... nsore

10. bi ......................................

5. pe .................................... 6. lta

11 Sottolinea l’alternativa corretta.

11. co nte

12. di ndere

13. ntifico

14. inco ........................ nza

15. convale ................ nza

16. mi la

17. o no

18. di sa

19. ma ............................. lla

20. a .......................................

1. Quattro attrici fecero il loro ingresso sulla sciena / scena. 2. Gli asceti / ascieti conducono una vita solitaria. 3. Tra le anche e le ginocchia si trovano le coscie / cosce. 4. Quanto è fastidioso questo moscierino / moscerino! 5. Alla nostra auto sono state messe le ganasce / ganascie perché si trovava in sosta vietata. 6. La conoscienza / conoscenza della grammatica si acquisisce con il tempo. 7. Per lo spettacolo di fine anno ci esibiremo su un vero palcoscienico / palcoscenico! 8. I miei nonni hanno uno sciendiletto / scendiletto nella loro camera. 9. I pirati irruppero a bordo del vascello / vasciello e rubarono il tesoro. 10. Il ramoscello / ramosciello di ulivo è simbolo di pace. 11. La scienografia / scenografia del film era curata nei minimi dettagli. 12. La bandiera degli Stati Uniti d’America è a stelle e strisce / striscie.

12 Completa le parole con ce, cie, ge o gie.

1. a to 2. farma .............................

3. provin ............................

4. gri

5. indi stione

bilan

grattu

1. Gruppi di lettere problematici

13 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Agnese e Valeria sono socie / soce di una agenzia / agienzia di comunicazione famosa per la sua efficienza / efficenza e affidabilità. 2. Le farmacie / farmace vendono anche prodotti per l’igiene / igene personale. 3. La superfice / superficie del pavimento era rovinata da macchie grige / grigie. 4. Alcune spiagge / spiaggie in Italia sono selvagge / selvaggie e incontaminate. 5. Quando lavora, la dottoressa

Kaur porta il camice / camicie, mentre per uscire ama indossare le camicie / camice. 6. Gli antichi Romani combattevano con lancie / lance e freccie / frecce, che venivano scagliate dagli arcieri / arceri.

14 LESSICO Trova la parola che corrisponde alla definizione, poi trasformala al plurale.

1. Ha i bottoni e il colletto:

2. In campeggio fa luce:

3. Il cane la usa per dormire:

4. Per tirarla serve l’arco:

5. Acqua che cade dalle nuvole:

Esercizi di riepilogo

15 INVALSI Quale parola risponde alla definizione: «parte della grammatica che si occupa della corretta scrittura della parola di una lingua»?

A ortografia B calligrafia C epigrafia D fonografia

16 Completa le parole con mp, mb, li, gli, ni o gn.

1. co erare

2. i ......................... ezione

3. pu ............................ ese

4. prigio a

5. U erto

6. petro o

7. te .......................... orale

8. so ........................ atore

9. riposti o

10. i ressione

17 Sottolinea l’alternativa corretta.

11. colo a

12. e ............................. orio

13. inge ............................. o

14. co asso

15. a iguo

16. o uno

17. Euge ........................... a

18. imbro ......................... o

19. i revisto

20. matti ero

1. La provegnenza / provenienza di questo pacco è ignota / igniota. 2. Il cogniato / cognato di mia figlia / filia si chiama Togno / Tonio ed è caliaritano / cagliaritano. 3. Il ragiogniere / ragioniere firmò l’assegnio / assegno. 4. Prima di versare l’impasto, bisogna inburrare / imburrare la telia / teglia 5. Il nostro cagnolino vuole senpre / sempre stare in compagna / compagnia. 6. L’unione / ugnione fa la forza.

18 Completa le frasi.

1. Il nonno ha accompa ato i nipoti a s ola. 2. Sulla copertina del mio .................... aderno di .............................. nze ho scritto il mio nome e co..................ome. 3. .................... esto condomi ...................... o ospita .................... attro appartamenti per o .................... i piano. 4. I miei genitori hanno ammobi ato l’appartamento con un arredo acco ente. 5. ntinaia di persone erano in Piazza del Ca o in occasione del pa o. 6. ando vado al mare, passo tutto il te o a fare il ba o. 7. La leg proibi di in inare le a ue dei fiumi.

2. Le doppie e la h

La prima lezione di lettere

Come puoi vedere, una delle due parole evidenziate nella vignetta ha una consonante doppia (ovvero), l’altra no (lezione).

Tu sai usare correttamente le doppie? Sottolinea le parole dell’elenco scritte in maniera errata:

potabbile – nemmeno – davero – raggione – incredibile – oppure – grazzie – suvia

Osserva la vignetta: le doppie tirano un brutto scherzo ad Alice, quale?

Divertiti a togliere tutte le doppie dallo scioglilingua di Alice: hai ottenuto anche parole di senso compiuto? Quali?

Nella vignetta trovi due parole evidenziate, hanno e anno. Conosci altre parole che si distinguono solo grazie alla h?

A proposito, che cosa significa non capire un’acca? A cosa si deve, secondo te, il significato di questa espressione?

L’uso delle consonanti doppie

In italiano tutte le consonanti, tranne la h, si possono raddoppiare, ma solo se si trovano tra due vocali (lettere, Salvucci) o tra una vocale e la consonante l o r (agglomerato, affresco). Per usare correttamente le consonanti doppie, segui queste indicazioni.

Non si raddoppiano mai:

• la b davanti al gruppo -ile: abile, mobiletto, credibile;

• la g davanti al gruppo -ione: prigione, ragionevole;

• la z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io: pulizia, grazie, spazio.

Si raddoppia la consonante iniziale della seconda parola nelle parole composte con:

• contra (contrabbando), sopra (soprattutto), sovra (sovrapporre);

• a (aggiungere), da (davvero), fra (frapporre), su (supporre);

• e (eppure), o (oppure), né (nemmeno), se (seppure);

• così (cosiddetto), più (piuttosto).

Usare correttamente le doppie permette anche di distinguere due parole dal significato completamente diverso: pala – palla, polo – pollo.

L’uso della h

La h è l’unica consonante che non si può raddoppiare, perché non ha un suono proprio (si dice infatti che è «muta»).

La h è comunque molto importante perché indica il suono duro nei gruppi che, chi, ghe, ghi e si usa per trascrivere alcune parole straniere (hobby, hotel) o di origine latina (habitat).

Inoltre la h si usa:

• in quattro voci dell’indicativo presente del verbo avere (ho, hai, ha, hanno);

• nelle esclamazioni (ah, oh, ahi, ohi, ehm).

In diversi casi, la h permette di distinguere parole che hanno lo stesso suono, ma significato diverso (parole omofone). Osserva la tabella:

ho (voce del verbo avere) o (congiunzione) oh (esclamazione)

Ho un cane. Vuoi la pizza o la pasta? Oh, che bello! hai (voce del verbo avere) ai (preposizione articolata) ahi (esclamazione)

Hai molti amici. Andiamo ai giardinetti? Ahi, che dolore! ha (voce del verbo avere) a (preposizione semplice) ah (esclamazione)

Alice ha due sorelle. Sono a casa. Ah, che sbadato! hanno (voce del verbo avere) anno (nome)

Kevin e Ahmed hanno fame. Sarà un bellissimo anno.

Esercizi autocorrettivi

Per scrivere correttamente

attenzione a consonanti doppie

in alcune mai nelle parole con

parole composte ovvero, contraddire, suvvia, cosiddetto

b + -ile abile

g + -ione prigione z + -ia, -ie, -io pulizia, grazie, spazio

lettera h

verbo avere ho, hai, ha, hanno esclamazioni oh, ahi, ah

che, chi, ghe, ghi foche, chimica, righello, laghi

parole straniere hobby, hotel parole latine habitat

L’uso delle consonanti doppie

1 Per ogni coppia di parole sottolineate quella corretta, come nell’esempio.

1. sopratutto / soprattutto

2. arieggiare / ariegiare

3. fraporre / frapporre

4. staggione / stagione

5. stabbilità / stabilità

6. palpabbile / palpabile

7. ragione / raggione

8. scorrazzare / scorazzare

9. aggitato / agitato

10. soprafatto / sopraffatto

2 INVALSI Perché scrivere «raggionevole» e «organizzazzione» è sbagliato?

A Perché la g non si raddoppia davanti al gruppo -ione, la z davanti al gruppo -io.

B Perché la g e la z non si raddoppiano mai.

C Perché la g e la z si raddoppiano solo davanti al gruppo -ile.

D Non è affatto sbagliato: si scrivono proprio così.

3 Questa favola di Fedro è stata trascritta con diversi errori. Evidenziali nel testo e riscrivi le parole in modo corretto.

La rana e il bue

Una volta una rana vide un bue in un prato. Pressa ........................................................................................................ dall’invidia per quel’imponenza, prese a gonfiare la sua pele rugosa. Chiese poi ai suoi picolli se era diventata più grande del bue. Esi risposero di no. Subbito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fose più grande. Queli risposero: ........................................................................................................ «Il bue». Sdegnatta, volendo gonfiarsi sempre più, ........................................................................................................ scopiò e morì. Quando gli uomini piccoli vogliono immitare i grandi, finiscono male.

adatt. da Fedro, Animalinellefavolediieriedioggi, Giunti-Marzocco

4 LESSICO PRODUZIONE Nelle seguenti coppie di parole sottolinea quella corretta. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.

1. fraposto / frapposto

2. inabile / inabbile

3. origginale / originale

4. ozioso / ozzioso

5. lezzione / lezione

L’uso della h

6. contabile / contabbile

7. nubile / nubbile

8. dimesso / dimmesso

9. suddiviso / sudiviso

10. ragionato / raggionato

11. emozione / emozzione

12. siffatto / sifatto

13. polizzia / polizia

14. potabile / potabbile

15. aggiunto / agiunto

5 Sottolineate l’alternativa corretta, come nell’esempio.

1. Quali città hai / ai visitato in vacanza? 2. Per uscire devo chiedere il permesso ai / hai miei genitori.

3. I gemelli anno / hanno invitato tutta la classe alla loro festa di compleanno. 4. L’anno / hanno scorso ci siamo trasferiti in una nuova città. 5. Quando ho / o freddo indosso una giacca pesante. 6. Sai se domani il professore spiega o / ho interroga? 7. Un arcobaleno a / ha colorato il cielo dopo il temporale.

6 Completa le frasi con ha, ah, ho, oh, hai o ahi.

1. Cosa ti detto quando lo incontrato? 2. che dispiacere!

3. Non mi ........................ ancora restituito il libro. 4. In pizzeria .......................... ordinato una pizza margherita.

5. Non ....................... capito cosa mi .......................... chiesto. 6. Giacomo .......................... dodici anni, sua sorella ne tre di meno. 7. , che fatica! portato da solo tutti gli scatoloni fino all’ultimo piano. 8. Non nulla da rimproverarmi. 9. , male al piede destro!

7 INVALSI Quale frase non contiene errori nell’uso dell’h?

A Le college della mamma sono state invitate a cena.

B O dato questo libro a tuo fratello.

C Che belle rose hai raccolto in giardino!

D Marisa a apparecchiato la tavola con cucciai d’argento.

3. La sillaba e l’a capo

R

Per l’entusiasmo, Alice pronuncia la parola palestra sillaba per sillaba.

Quale delle seguenti altre parole della vignetta è composta dallo stesso numero di sillabe?

allora – pallavolo – no – dire

Nella vignetta c’è anche una parola di ben cinque sillabe! Trovala e scrivila qui sotto, provando a dividerla in sillabe:

Alice ha tentato di rispondere alla professoressa, ma ha invertito le vocali di due sillabe adiacenti: quali sono queste due sillabe?

Qui sotto trovi alcune parole prese dalla vignetta, ma con le sillabe mescolate. Prova a rimetterle in ordine.

di-in-zio: .........................................................................

zio-ser-vi: .......................................................................

ca-ne-du-zio-e:

In tutte queste parole c’è una sillaba in cui compare lo stesso dittongo: quale?

La sillaba

La sillaba è un’unità sonora che viene pronunciata con un’unica emissione di voce e che contiene almeno una vocale

Una sillaba può essere costituita da:

• una sola vocale: a-ria, po-e-ma;

• un dittongo: au-la, uo-vo;

• un trittongo: a-iuo-la;

• una o più vocali insieme a una o più consonanti: schiaf-fo, ar-ti-glio.

Quante sillabe può avere una parola?

Una, due, tre o anche di più. In base a quante sillabe contengono, le parole sono dette:

• monosillabe (una sola sillaba): in, per, do, la;

• bisillabe (due sillabe): co-me, pia-ce, chia-ma, no-ia;

• trisillabe (tre sillabe): re-go-le, fi-si-ca, al-me-no;

• polisillabe (quattro o più sillabe): pre-fe-ri-ta, e-du-ca-zio-ne.

La divisione in sillabe

Ecco alcune regole per dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente (ricorda che quando spezzi le parole per andare a capo non puoi separare le lettere di una stessa sillaba!).

Fanno parte della stessa sillaba:

• le vocali e i dittonghi all’inizio di parola quando dopo c’è una sola consonante: A-li-ce, au-to-mo-bi-le;

• i dittonghi e i trittonghi: cau-sa, in-di-zio, nien-te, cam-biai;

• la consonante + la vocale, il dittongo o il trittongo da cui è seguita: co-piai, ci-lie-gi-na;

• i digrammi e i trigrammi: chia-ma-to, i-gno-ran-za, o-ri-glia-re, a-sciu-ga-ma-no;

• la s + una o due consonanti: pa-sta, pa-le-stra;

• i gruppi di consonanti formati da b, c, f, g, p, t, v + l o r, come in A-bruz-zo, de-mo-cra-zi-a, A-fri-ca, e-mo-glo-bi-na, ca-pra, a-tlan-te, so-vra-no.

Fanno parte di sillabe diverse:

• le vocali di uno iato: pa-e-se, le-o-ne;

• le doppie: bat-tu-ta, pal-la-vo-lo, nem-me-no, es-se-re;

• la c e la q del gruppo cq: ac-qua, ac-quisto;

• i gruppi formati da due consonanti diverse che non possono stare all’inizio di parola: for-za, tan-to, col-pa, tem-po, op-zio-ne, mag-ma (in italiano non esistono parole che iniziano con rz, nt, lp, mp, pz, gm, quindi i gruppi di questo tipo vanno divisi tra due sillabe diverse).

Quando devi andare a capo, non lasciare un apostrofo a fine riga (sull’-albero), ma dividi la parola apostrofata (sul-l’albero) o la parola successiva (sull’al-bero).

Esercizi autocorrettivi

Le sillabe

unità di suono sono

formate da si individuano secondo regole precise

stessa sillaba sillabe diverse

dittonghi cau-sa trittonghi co-piai gruppi di consonanti pa-sta, A-fri-ca, ca-pra, so-vra-no

digrammi i-gno-ran-za trigrammi o-ri-glia-re almeno una vocale A-li-ce iati pa-e-se gruppi di consonanti che non possono stare a inizio parola for-za, tan-to doppie pal-la gruppo cq ac-qua

La sillaba

1 Riordinate i gruppi di sillabe così da ottenere parole di senso compiuto, come nell’esempio.

tavola

1. la-vo-ta .........................

2. zio-na-ne

3. a-no-bi-ta

4. tà-ri-ca .........................

5. der-qua-no

6. o-si-a

7. ta-bat-cia .........................

8. cal-to-re-cia

9. te-pon

2 Unisci una sillaba della colonna di sinistra con una sillaba della colonna di destra così da ottenere quattro parole di senso compiuto per ogni gruppo.

1. a lo or mo sal glio col to

2. cuo bro pon io gua te li re

3. om a sco no tre bra bo glio

3 LESSICO Inverti l’ordine delle sillabe così da ottenere parole di senso compiuto.

1. sole .........................

2. lame .........................

3. scava

4. doni

5. vista .........................

6. nasce .........................

7. pera

8. mali

9. lime .........................

10. mora .........................

11. rase

12. nano

La divisione in sillabe

4 Correggete la divisione in sillabe delle seguenti parole, come nell’esempio.

1. pi-a-nis-ta

pia-ni-sta

2. sci-ac-qua-re .....................................................................

3. co-nquis-ta-re ..................................................................

4. pa-lest-ra

5. co-nos-ce-nza

6. flu-i-do

7. gra-nde-zza

8. a-ndam-mo .......................................................................

9. a-mmi-ra-re .......................................................................

10. soa-ve

11. b-ri-ga-nte

12. dr-o-me-da-ri-o

5 INVALSI Qual è l’esatta divisione in sillabe della parola cambiai?

A cam-bi-ai, perché -ai è un dittongo e costituisce una sillaba a sé.

B ca-mbiai, perché due consonanti vicine non vanno mai divise.

C camb-iai, perché -iai è un trittongo e costituisce sillaba a sé.

D cam-biai, perché la consonante b forma una sillaba con il trittongo -iai.

6 Dividi in sillabe le seguenti parole.

1. ospedale

2. accompagnato

3. ammirazione

4. trasparire ............................................................................

5. assolto .................................................................................

6. ottobre

8. astro

7. acquario

9. circondare

10. lucidità .................................................................................

11. brivido ..................................................................................

12. inginocchiarsi

7 Dividi le parole in sillabe, quando è possibile. Poi, tra parentesi, scrivi M se la parola è monosillaba, B se è bisillaba, T se è trisillaba, P se è polisillaba.

1. eventualmente ( )

2. ma ( )

3. virtù ....................................................................... (............)

4. re ............................................................................. (............)

5. paese ( )

6. domani ( )

7. quando ( )

8. amico ( )

9. regola ( )

10. disposizione ( )

11. trasferimento ( )

12. partirò .................................................................. (............)

13. fratello ................................................................. (............)

14. tuono ( )

15. scrittura ( )

16. tra ( )

17. serenamente ( )

18. vedevamo ( )

8 A coppie, provate a risolvere il rebus. Suggerimento: dovrete ottenere una parola formata

L’epica, un inizio difficile

In alcune parole della nuvoletta della prof di italiano sono evidenziate le sillabe su cui «cade l’accento» (cioè che vengono pronunciate con maggiore forza).

Per la precisione, l’accento cade sulle vocali di queste sillabe: verificalo ascoltando l’audio del libro digitale.

Adesso individua nelle seguenti parole pronunciate da Ahmed le sillabe su cui cade l’accento. Sottolinea anche la vocale accentata.

maestra – parlato – scuola – primaria –epica – studiano

In alcune parole della vignetta trovi evidenziate le vocali su cui è segnato l’accento: è sempre uguale in tutte le vocali?

Individua nella vignetta le e accentate e pronuncia le parole che le contengono (verifica la pronuncia corretta sul libro digitale).

Secondo te in questi casi qual è la diversa funzione dei due segni d’accento?

L’accento tonico

L’accento tonico è l’innalzamento del tono della voce su una sillaba della parola. Questa sillaba è detta tonica, mentre le altre, non accentate, si definiscono atone: sillaba atona sillaba tonica sillaba atona

fa-re-mo

Esistono anche parole monosillabe atone, prive di accento proprio, che nella pronuncia si «appoggiano» o alla parola che le segue (proclitiche) o alla parola che le precede (enclitiche). In particolare:

• gli articoli e le preposizioni sono parole proclitiche: la maestra, in epica;

• le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne possono essere proclitiche (si vende, ci andiamo) o enclitiche (vendesi, andiamoci: come vedi, in questo caso si scrivono unite alla parola precedente).

Su quale sillaba cade l’accento?

Spesso sulla penultima, ma non sempre. Le parole, infatti, possono essere:

• tronche (accento sull’ultima sillaba): no-vi-tà, get-tò;

• piane (accento sulla penultima sillaba): pri-mà-ria, re-ci-tà-to, do-ló-ri;

• sdrucciole (accento sulla terzultima sillaba): è-pi-ca, stù-dia-no, dif-fì-ci-li;

• bisdrucciole (accento sulla quartultima sillaba): mià-go-la-no, te-lè-fo-na-mi.

L’accento grafico

Quando scriviamo, su alcune parole indichiamo l’accento, che perciò si dice grafico («scritto»)

L’accento grafico è obbligatorio:

• sulle parole tronche di due o più sillabe: comò, trentatré, viceré, lealtà, lassù;

• sui monosillabi con due vocali: già, ciò, più; fanno eccezione qui e qua;

• su alcuni monosillabi per distinguerli da altri che hanno un significato diverso:

dà (verbo dare) da (preposizione) ché (poiché) che (pron. e cong.)

Chi mi dà una mano? Da dove vieni? Esco, ché è tardi. Che hai detto?

dì (giorno) di (preposizione) né (congiunzione) ne (pronome)

Buon dì! Ho voglia di gelato. Né carne né pesce. Ne vuoi un po’?

è (verbo essere) e (congiunzione) sé (pronome) se (congiunzione)

Sara è una ragazza. Hai carta e penna? Pensava tra sé e sé. Dillo se lo sai.

là (avverbio) la (articolo e pronome) sì (avverbio) si (pronome)

Andiamo là. La vuoi la pizza? Ho detto di sì. Si spaventò.

lì (avverbio) li (pronome) tè (nome) te (pronome)

Sei lì? Li conosco. Bevo il tè. Te l’ho detto.

Come vedi, l’accento grafico può essere:

• grave (`): si usa sulle vocali a, i, u (dà, dì, più) e sulle vocali e, o quando hanno suono aperto (è, ciò);

• acuto (´): si usa sulle vocali e, o quando hanno suono chiuso (né).

Esercizi autocorrettivi

L’accento tonico (rafforzamento del tono della voce)

cade su può essere

una sillaba di ogni parola

monosillabi atoni mi, ti, il, la, di, a tranne nei

indicato nelle parole scritte (accento grafico)

è obbligatorio in può essere

parole tronche con più sillabe comò

alcuni monosillabi dì, è, sì, nè

acuto perché grave novità, tè

L’accento tonico

1 Segnate l’accento tonico sulle parole elencate e classificatele nella tabella dividendole in tronche, piane, sdrucciole e bisdrucciole, come nell’esempio. dànza – marina – tesoro – garzone – reazione – maestrale – andò – frangia – lievita – girasole – sillaba – bambino – diventano – amaca – segheria – Africa – lucido – liberare – ossigeno – possibile – pampino –verifica – angolo – libertà – ricordatevelo

Tronche Piane

Sdrucciole

Bisdrucciole

2 Sottolinea le parole proclitiche e cerchia le enclitiche. 1. Me ne andrò domani. 2. Vacci subito, ti aspettano. 3. Ve lo racconterò quando ci rivedremo. 4. Vestiti con eleganza e cura il tuo aspetto. 5. Non te lo far ripetere, mangialo tutto! 6. Fermatevi, mangeremo un piatto di spaghetti insieme. 7. Ti cercavano; presentati in orario!

3 INVALSI Quale dei seguenti gruppi contiene una parola tronca, una piana e una bisdrucciola?

A gatto, patata, città

B telefonami, dirò, libro

C comunicamelo, dolore, pero

D tavolo, dà, povero

L’accento grafico

4 In questo elenco di parole sono stati dimenticati alcuni accenti. Segnateli voi, come nell’esempio.

gioventu – giu – settembre – correra – stanza – mai – percio – va – lunedi – verra – silenzio – fa – quassu –puo – Peru – tardi – sta – caffe – me – ventitre – su – finche

5 Inserisci nelle frasi il monosillabo corretto fra i due proposti tra parentesi.

1. Sauro non ha telefonato (né / ne) ieri (né / ne) oggi. 2. Alla nonna non piace il caffè, beve solo (tè / te) . 3. Venite subito (quì / qui) , ho bisogno di voi. 4. Laura è sicura e autonoma, vuole fare tutto da (sé / se)

5. Sposta questa sedia, mettila (la / là) vicino alla cassapanca. 6. La professoressa (da / dà) i compiti dopo ogni lezione. 7. (Si / Sì) ......................... grazie, ne mangerei volentieri un’altra fetta. 8. La dottoressa gli ha prescritto mezz’ora di camminata due volte al (di / dì) ..........................

6 Completa le frasi con li o lì, la o là, da o dà, di o dì, si o sì.

1. Per il mio compleanno ho preparato dei dolcetti e ho portati in classe. 2. spiaggia non va inquinata con i nostri rifiuti. 3. La professoressa ......................... musica ha organizzato un corso di improvvisazione. 4. Il treno parte ........................ Bari e arriva a Pescara. 5. Anna ci aspetta , in fondo alla strada. 6. Ho lasciato un biglietto sul tavolo. 7. Leopardi scrisse una poesia intitolata La sera del di festa. 8. Valentina ogni mattina un biscotto al suo cane. 9. Samira rispose con convinzione dicendo « !». 10. Il gatto riposava all’ombra della quercia.

7 Completa le frasi con che o ché, ne o né, e o è, se o sé, te o tè.

1. Per farei qualsiasi cosa! 2. Ho sentito dire che ci sarà uno sciopero dei mezzi: tu sai qualcosa? 3. Il commesso chiese alla cliente aveva bisogno di una busta. 4. In Inghilterra è tradizione bere il alle cinque. 5. Ahmed è un ragazzo molto sicuro di 6. La titolare dell’azienda ha annunciato ........................ verrà assunta una nuova responsabile. 7. D’estate Sonia non va ........................ al mare ........................ in montagna: preferisce restare in città. 8. Hai visto l’ultimo episodio della serie? Che ne pare? 9. Forza, sbrigati, si sta facendo tardi! 10. La Sicilia la Sardegna sono due tra le isole più grandi del Mediterraneo.

8 PRODUZIONE Componi sul quaderno un breve testo che contenga i seguenti monosillabi. dì – è – là – né – sé

F ACCIO

9 Nelle seguenti frasi ci sono degli errori nell’uso dell’accento grafico. Riscrivile in forma corretta.

1. Andro in citta domani mattina.

2. Gli disse di venire quì ma non sì mosse.

3. Non mi piace ne la marmellata, ne la cioccolata.

4. Non bere piu tè con troppo zucchero perche ti fa male.

5. Li ho incontrati in piazza è sono rimasto li con loro a parlare.

6. Se ne penti amaramente perche non lo aveva portato con se.

7. Dà un po’ di tempo il mio cane Tom non mi da retta.

8. Se né stette buono per tutto il di.

9. Si, ti accontentero, ma esci subito di qui.

10. «Ti ricordi di mè?» «Si, sei il ragazzo che abitava nella casa in fondo al vicolo».

11. Lassu in soffitta ho trovato dei vecchi giornalini.

10 Nel seguente brano, tratto da un articolo di giornale, sottolinea le parole in cui compare l’accento grafico, poi classificale nella tabella.

Lunedì è stato pubblicato il nuovo rapporto di sintesi dell’IntergovernmentalPanelonClimateChange (IPCC) dell’ONU, il principale organismo scientifico internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. Il documento non presenta novità rispetto alle analisi già diffuse, ma è molto importante perché riassume migliaia di pagine di ricerche in un formato più fruibile, fondamentale per i governi che devono concordare e adottare nuove politiche per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. La nuova sintesi come per i precedenti rapporti è alquanto netta: senza iniziative rapide e molto costose, i danni causati al pianeta dalle attività umane saranno in gran parte irreversibili e avranno enormi conseguenze. Secondo gli autori del documento, agendo molto in fretta e con misure drastiche c’è ancora tempo per evitare gli esiti più catastrofici. «La finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti si sta rapidamente chiudendo», ricorda comunque il rapporto.

da ilpost.it, 20 marzo 2023

Parole con due o più sillabe Monosillabi

L’uso facoltativo dell’accento grafico

– Il poeta dell’Iliade si chiama forse come un osso del braccio?

– No! Il poeta si chiama Omèro, l’osso invece si chiama òmero!

Osserva nel dialogo le parole Omèro e òmero: perché abbiamo indicato i segni di accento?

Come sai, l’accento grafico è obbligatorio solo nelle parole tronche che hanno due o più sillabe (comò, trentatré), nei monosillabi con due vocali (più, già) e in alcuni monosillabi per non confonderli con altri (né, dà). La parola omero non fa parte di nessuno di questi gruppi. Delle volte, però, l’accento grafico può essere segnato per distinguere le parole omografe, che si scrivono con le stesse lettere ma hanno un significato diverso a seconda della sillaba su cui cade l’accento. Ecco perché abbiamo scritto Omèro e òmero: grazie all’accento grafico, le due parole si distinguono più facilmente. Altri esempi di parole omografe su cui, in base al contesto in cui vengono usate, si può scegliere di segnare o no l’accento grafico, sono:

càpitano (voce del verbo capitare) capitàno (nome)

Gli errori càpitano. Il capitàno guida la nave. lèggere (verbo) leggère (aggettivo)

Mi piace lèggere.

Le piume sono leggère. prìncipi (figli del re e della regina) princìpi (fondamenti)

I prìncipi ereditano il regno. La scienza segue i suoi princìpi.

Come si fa a sapere dove cade l’accento?

Consultando il dizionario! Per ogni parola, infatti, il dizionario indica l’accento tonico, come nell’esempio accanto.

Sapere dove cade l’accento è fondamentale nel caso delle parole omografe, per stabilire il significato corretto. Per esempio, prova a cercare sul dizionario la parola formica: indica soltanto l’insetto o, cambiando l’accento, cambia anche il significato?

ESERCIZI

1 LESSICO Segna l’accento tonico sulle parole sottolineate.

1. Alice ha seguito un corso di teatro. 2. Il seguito del film sarà trasmesso venerdì. 3. La nonna ricama delle tendine di pizzo. 4. Cadendo si è strappato il tendine 5. L’investigatore ha intuito chi era il colpevole. 6. Ha un grande intuito. 7. Impari facilmente le poesie? 8. Fra i due la lotta era impari.

2 LESSICO PRODUZIONE Sottolinea la parola adatta al significato di ciascuna frase. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola che non hai scelto.

1. Angelo e Piero si pèrdono / perdόno d’animo facilmente. 2. Siamo in balìa / bàlia degli eventi. 3. Dario cerca sempre di tenére / tènere testa a chiunque! 4. Non so ancóra / àncora dove trascorrerò le vacanze. 5. Gli atleti affronteranno un circùito / circuìto di 8 chilometri con un dislivello di 700 metri.

e il troncamento

Un’arancia a ricreazione

Individua nella vignetta e trascrivi qui sotto le coppie di parole separate da un apostrofo.

Sapresti spiegare perché in questi casi si usa l’apostrofo?

Nella vignetta trovi evidenziata una parola, bel, che è una forma accorciata di

Conosci almeno un altro aggettivo che ha due forme, una più breve e una più lunga?

Adesso rileggi bene la vignetta: oltre a bel, c’è un’altra parola che è la forma accorciata di una parola più lunga: quale? (Un piccolo suggerimento: è un articolo e nella vignetta è presente più volte…)

L’elisione

L’elisione è la caduta della vocale finale non accentata di una parola. Questo fenomeno si verifica quando la parola successiva inzia per vocale o per h. L’elisione è segnalata dall’apostrofo

L’elisione è obbligatoria:

• con gli articoli lo, la e con le rispettive preposizioni articolate: l’occhio, l’anima, nell’albero, dell’acqua;

• con gli aggettivi bello (bell’esempio) santo e santa (sant’Elia, sant’Anna), quello e quella (quell’anno, quell’isola);

• con ci + i verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;

• davanti alle cifre che, trascritte in lettere, iniziano per vocale: l’8 marzo, l’11 settembre;

• in espressioni come senz’altro, quand’ecco, tutt’al più, a quattr’occhi, sott’occhio, mezz’ora, pover’uomo, buon’anima, d’altronde, d’ora in poi, d’altra parte, fin d’ora, fin d’allora, d’altro canto.

L’elisione è vietata:

• con la preposizione da (da amare), tranne nelle espressioni con d’ indicate sopra (d’altronde ecc.);

• davanti alle parole che iniziano con ia, ie, io, iu: lo iato, quella iena;

• con ci + le parole che iniziano per a, o, u (ci aiuterà, ci offrì, ci unisce) e le forme ho, hai, ha, hanno del verbo avere (ci ha invitato);

• con i pronomi li e le: li aspetto, le inviterò;

• con l’articolo le e l’aggettivo quelle: le aquile, quelle aquile;

• con l’articolo uno, perché davanti alle parole che iniziano per vocale o per h si usa la sua forma tronca un: un amico, un hotel.

Il troncamento

Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale nelle parole che terminano con una vocale non accentata. Questo fenomeno si può verificare indipendendentemente dalla lettera con cui inizia la parola successiva.

Il troncamento è obbligatorio:

• con l’articolo uno e con alcuno, nessuno, ciascuno: un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;

• con gli aggettivi bello, santo, quello + nomi che iniziano per consonante: bel libro, san Francesco, quel giorno;

• con l’aggettivo buono: buon anno, buon riposo; tranne davanti a parole che iniziano per s + consonante, gn, ps, z, x: uno scoiattolo, nessuno gnomo, quello psichiatra, bello zaino, santo Stefano

• con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, cavaliere, suora e frate seguiti da un nome proprio: il signor Carli, il professor Said, l’ingegner Totti, il dottor Pieri, il cavalier Pennisi, suor Amelia, fra Cristoforo;

• in espressioni come amor proprio, ben detto, fin qui, mal di testa, a fior di labbra

Le parole che terminano con una vocale non accentata

possono perdere

vocale finale

vocale o sillaba finale

se seguite da se seguite da

parola che inizia per vocale o h

parola che inizia per vocale o consonante

elisione troncamento

richiede l’apostrofo l’occhio, bell’esempio, sant’Anna, quell’isola, c’era, l’11 settembre, d’altronde

F ACCIO

L’elisione

non richiede l’apostrofo un armadio, nessun altro, ciascun ragazzo, bel libro, san Francesco, quel giorno, buon anno, signor Carli, ben detto

1 Nelle seguenti frasi mancano alcune elisioni: segnatele voi, come nell’esempio.

1. La unica volta che ti ho chiesto un favore non mi hai aiutato

2. Dov’è quello edificio che hanno restaurato?

l’unica

3. Ho letto lo ultimo romanzo di quella scrittrice. ....................................................................................................................

4. Cosa ci era nello armadio della altra stanza? .........................................................................................................................

5. Sullo aereo ci erano molti turisti giapponesi.

6. Tra mezza ora saremo da te.

2 Inserisci lo, la, le o l’.

1. ........................ elefante

2. iuta

3. erba

4. aiuole

5. angurie

6. ........................ panca

7. ........................ onestà 8. angolo

9. casa 10. uva 11. imbuto 12. ........................ zoccolo

........................ alba

errore

8 settembre

evasore

aziende

........................ Calabria

3 Inserisci quella, quelle o quell’.

1. strega

2. allodole

3. ........................ alleanza

4. ........................ mano

5. antologia

6. epoche

7. .................... interesse

8. .................... operaio

5. L’elisione e il troncamento

uovo

unione

.................... albero 12. .................... orologio

13. invenzioni

14. ore

15. ................. anziano

16. .................iena

4 INVALSI In quale, tra le seguenti espressioni, l’elisione è obbligatoria?

A Li aspetterò in stazione.

B Ci hanno assalito delle iene!

Il troncamento

C Non senti anche tu un orribile olezzo?

D Quella estate è stata davvero caldissima.

5 Nelle seguenti frasi mancano alcuni troncamenti: segnateli voi, come nell’esempio.

1. Quello ragazzo ha il male di testa. ........................................................................................................................................

Quel ragazzo, mal di testa.

2. Che bello paesaggio! ...................................................................................................................................................................

3. Quello giorno a Bari si festeggiava il patrono, Santo Nicola.

4. Malik è davvero uno buono amico.

5. Purtroppo nessuno esercizio era svolto correttamente.

6. Il dottore Pasquali lavora come chirurgo in uno ospedale.

6 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. quel / quello sparviero

2. ciascun / ciascuno piede

3. nessun / nessun’ altro

4. signor / signore Anselmi

5. un / uno uovo

6. male / mal di pancia

7. buon / buono lavoro

8. quel / quello psicologo

7 Nelle seguenti frasi correggi gli errori.

9. alcuno / alcun uomo

10. buono / buon compleanno

11. bene / ben fatto

12. bel / bello zoo

1. Antonio è un’amico di mio fratello. 2. Un buono libro è un strumento perfetto per passare il tempo. 3. È stato visitato dallo dottore Colli. 4. Incontriamoci davanti a quello palazzo. 5. Che bel scherzo ti hanno fatto!

6. L’auto di mia madre non ha mai dato alcuno problema. 7. Quello progetto ha ricevuto uno premio.

Esercizio di riepilogo

8 Il seguente testo è stato riscritto con alcuni errori nell’uso delle elisioni e dei troncamenti: sottolinea gli errori e correggili.

La struttura del tempio greco rimase invariata per molti secoli, sempre rispettando criteri di armonia e simmetria dello insieme, nella costante ricerca di proporzioni ideali. Alcun’elementi che lo compongono hanno tuttavia subito variazioni significative. Nello tempo si andarono sviluppando tre stili (o ordini) architettonici, che presero il nome dai popoli che abitavano la Grecia: il dorico (introdotto dai Dori), usato a partire dallo VIII secolo a.C., l’ionico (caratteristico degli Ioni), sviluppatosi nel VI secolo a.C. nelle regioni della Asia Minore, e il corinzio, comparso nella città di Corinto alla fine del V secolo a.C. da C. Cristiani, Spazio Arte, Gruppo Editoriale Raffaello Parole corrette:

L’uso facoltativo dell’elisione e del troncamento

Non sempre l’elisione e il troncamento sono obbligatori o vietati: ci sono casi in cui il loro uso è facoltativo e, quindi, puoi scegliere se scrivere la parola per intero oppure senza l’ultima vocale o sillaba, in base al tuo gusto personale.

Attenzione, però: se scegli la forma accorciata e la parola successiva inizia per vocale, devi capire se si tratta di un’elisione o di un troncamento, perché nel primo caso dovrai inserire l’apostrofo, nel secondo no.

L’elisione è facoltativa:

• con gli aggettivi questo, questa: quest’anno / questo anno, quest’estate / questa estate;

• con l’articolo una: un’officina / una officina;

• con l’aggettivo bella: bell’idea / bella idea;

• con le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne: m’illuse / mi illuse, t’aspettai / ti aspettai, s’accorse / si accorse…;

• con la congiunzione anche + i pronomi io, egli: anch’io / anche io, anch’egli / anche egli;

• con i pronomi lo, la: l’alzò / lo alzò, l’osservò / la osservò;

• con la preposizione di: d’uscire / di uscire;

• con gli avverbi come, dove + il verbo essere: com’era / come era, dov’è / dove è.

Il troncamento è facoltativo:

• con quale e tale davanti a consonante o vocale: qual / quale è, a tal / tale proposito;

• con ora e i suoi composti: or / ora dunque, ancor / ancora di più;

• con l’aggettivo grande: gran / grande frastuono.

Elisione o troncamento?

Quando si scrive può capitare di avere dubbi sull’uso dell’apostrofo: buon’anno o buon anno? buon’annata o buon annata?

Per non sbagliare, ecco un semplice ragionamento: se la parola senza la vocale finale può mantenere questa forma accorciata anche davanti a una parola che comincia per consonante, non ci vuole l’apostrofo, perché si tratta di un troncamento (attenzione: davanti a un nome o a un aggettivo il raffronto va fatto tra parole dello stesso genere, maschile o femminile).

Facciamo la prova con i nostri esempi: buon’anno o buon anno? possiamo dire buon lavoro (lavoro = nome maschile come anno) quindi la forma corretta è quella senza apostrofo buon’annata o buon annata? non possiamo dire buon stagione (stagione = nome femminile come annata) quindi la forma corretta è quella con l’apostrofo

Ora prova tu: scriveresti nessun elefante o nessun’elefante? Spiega il ragionamento che hai seguito per decidere.

Come sai, di norma il troncamento non vuole l’apostrofo. Ci sono però alcune eccezioni:

po’ = poco Dammi un po’ di succo. to’ = togli (= prendi) To’ il pallone! mo’ = modo A mo’ di esempio. be’ = bene Be’, continua tu! da’ = dai Da’ a Mario il suo zaino. sta’ = stai Sta’ zitto, ti prego. fa’ = fai Fa’ subito un salto. di’ = dici Di’ quello che sai.

Un’altra particolarità riguarda il troncamento di piede, che viene eccezionalmente segnato con l’accento: Achille piè veloce

ESERCIZI

1 Le seguenti parole sono state scritte unite: riscrivile separandole e usando, quando è possibile, anche la forma senza elisione.

1. questinverno

2. daltronde

3. anchio ..................................................................................

4. doveri ..................................................................................

5. mannoio

6. vinganna

7. senzaltro

8. lascoltò ................................................................................

9. comè ....................................................................................

10. nientaltro

2 PRODUZIONE Scegli quattro parole dell’esercizio precedente e usale per comporre un breve testo sul quaderno (scegli la forma con l’elisione o quella senza, in base al tuo gusto personale).

3 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Ti prego, sta’ / stà / sta fermo per cinque minuti! 2. Mi passeresti un pò / po’ / po d’acqua, per favore?

3. Fa’ / Fà / Fa come ti pare: io ti ho avvertito. 4. Alice, dà / da’ / da una mano al nonno se ne ha bisogno. 5. Un libro universitario contiene molte note a pie / pie’ / piè di pagina. 6. Per giocare a pallavolo abbiamo legato un filo tra due alberi a mo / mò / mo’ di rete. 7. Il leone sta / sta’ / stà in agguato. 8. Il tuo ragionamento non fà / fa / fa’ una piega. 9. Be’ / Bè / Be, non so cosa dire. 10. Chi fa’ / fa / fà da sé, fa’ / fa / fà per tre.

4 Completa con un, una o un’. Se sono possibili due alternative, scrivile entrambe.

1. istrice

2. armonia

3. altro

4. affare

5. opera 6. enormità

7. aiuola

8. allegoria

9. esempio 10. ippopotamo 11. analisi 12. acqua

anno

oca

inno

età

5 Riscrivi le frasi al singolare, usando quando possibile le due forme, con o senza elisione o troncamento.

1. Ci sono delle allodole che volano laggiù.

2. Queste aquile fanno un nido.

3. Questi indizi sono sicuri.

4. Anche noi ci accorgiamo.

5. Le analizza con attenzione.

6. Queste automobili ci sono passate vicino. ......................................................................................................................

R IFLETTO

6. I segni di punteggiatura

La maniglia del bagno

Osserva attentamente i testi della vignetta: contengono alcuni segni grafici che abbiamo già esaminato nelle pagine precedenti (lettere, accenti, apostrofi), ma anche un altro tipo di segni, i segni di

Scrivi quali di questi segni trovi nella vignetta.

Rifletti sui segni di punteggiatura evidenziati nella vignetta, cioè i due punti e il punto: potrebbero essere sostituiti da altri segni di punteggiatura? Con quali diversi effetti?

In questa vignetta soffermati sulle virgole e spiega in che modo vengono usate.

Ora prova a rispondere: in quale delle seguenti frasi la punteggiatura è usata in modo corretto?

Laura, è andata al mare con lo scooter.

Laura è andata al mare, con lo scooter.

Laura è andata al mare con lo scooter.

I segni di punteggiatura

Quando parliamo, per comunicare efficacemente facciamo delle pause e cambiamo il tono di voce. Nello scritto, invece, per ottenere questi effetti usiamo i segni di punteggiatura.

I segni di punteggiatura si suddividono in:

• pausativi: indicano le pause della voce nella lettura e rendono chiara e ordinata la struttura delle frasi; sono il punto (.), il punto e virgola (;), i due punti (:) e la virgola (,);

• espressivi: suggeriscono l’intonazione della voce ed esprimono emozioni e sensazioni; sono il punto interrogativo (?), il punto esclamativo (!), il punto misto (?!) e i puntini di sospensione (...);

• ortografici: segnalano specifiche parti di testo, per esempio un discorso diretto; sono le virgolette alte (“ ”) o basse (« »), le parentesi tonde [( )] o quadre ([ ]), il trattino (-), la lineetta (–) e l’asterisco (*).

Il punto, il punto e virgola e i due punti

Il punto si usa:

• alla fine di una frase, per indicare una pausa lunga. È sempre seguito da una lettera maiuscola: Si è fatto molto freddo. Penso che nevicherà.

• nelle abbreviazioni (sig. = signore) e nelle sigle (d.C. = dopo Cristo).

Il punto e virgola indica una pausa di media lunghezza e si usa:

• per separare frasi di una certa lunghezza collegate concettualmente fra loro: Mio fratello è estroverso e allegro; i suoi amici lo considerano il più simpatico del gruppo.

• per distinguere gli elementi di un elenco complesso: Nel mio ufficio ci sono: Nicola e Benedetta, i redattori; Alessandra e Giorgio, i grafici; Silvia e Stefania, le responsabili di reparto.

I due punti indicano una pausa breve prima di:

• un elenco: Il treno si fermerà in molte città: Milano, Bologna, Rimini e Ancona.

• una spiegazione: Il pubblico fece silenzio: stava per iniziare lo spettacolo.

• un discorso diretto: Laura disse: «Mi devi raccontare tutto nel dettaglio».

La virgola

La virgola indica una pausa breve e si usa:

• per separare gli elementi di un elenco o una serie di frasi: In cartoleria ho acquistato un astuccio, due quaderni e tre penne. / Sonia entrò in casa, prese l’ombrello e uscì di nuovo

• prima di congiunzioni come ma, però, anzi, invece, poiché, mentre, quando, anche se, sebbene, quando introducono nuove frasi: L’allenatore mi ha convocata, ma alla fine non ho giocato.

• per isolare il nome della persona a cui ci si rivolge: Non gridare, Fabio

• all’inizio e alla fine di un inciso: Il caffè, come tutti sanno, è una bevanda eccitante.

• dopo sì, no, bene: No, non ti voglio ascoltare! / Bene, fai come vuoi. / Sì, lo farò.

Ricorda che la virgola non si usa mai:

• tra il soggetto e il verbo: Alice, beve Alice beve;

• tra il verbo e il complemento oggetto: Alice beve, un succo Alice beve un succo;

• davanti a e, né, o: Alice beve succo, e latte Alice beve succo e latte.

I segni di punteggiatura

si distinguono in

espressivi ? ! ?! … pausativi

ortografici « » “ ” ( ) [ ] - – *

due punti :

pausa lunga a fine frase e nelle abbreviazioni

punto e virgola ; punto . virgola , pausa breve prima di congiunzioni, negli elenchi e negli incisi, dopo Sì, No, Bene

pausa breve per spiegare, introdurre un elenco o un discorso diretto pausa media per separare frasi e negli elenchi complessi

F ACCIO

I segni di punteggiatura

1 Indicate se nelle frasi compaiono segni di punteggiatura pausativi (P), espressivi (E) o ortografici (O), come nell’esempio. In alcune frasi sono presenti segni di più tipi.

1. A cena siamo sempre in tre: io, mia madre e mio padre.

2. Mi potresti ripetere quello che hai detto?

3. Lara non poteva crederci: aveva vinto il primo premio!

4. Gli chiese di chiudere la porta a chiave (come sempre).

5. Angela urlò: «Vi prego, aiutatemi!».

6. Non saprei proprio cosa dire…

Il punto, il punto e virgola e i due punti

2 Sapete cosa significano queste abbreviazioni e sigle? Scrivete le parole complete, come nell’esempio.

1. pag

2. a.C.

pagina

3. dott.ssa

6. I segni di punteggiatura

3 Inserisci nel testo i punti e le maiuscole.

Non si sa dove e quando sia stato preparato il primo caffè, ma esistono molte leggende una di queste racconta che il caffè fu scoperto in Etiopia: un giorno il pastore Kaldi notò che le sue capre, dopo aver mangiato le bacche di un alberello che contenevano piccoli chicchi verdi, si eccitavano e cominciavano a saltellare di qua e di là incuriosito, mangiò qualche bacca e si sentì tutto allegro ne portò poi un po’ a un santone che, indignato per l’effetto che producevano, le buttò nel fuoco per distruggerle, ma appena cominciarono a bruciare si sprigionò un buon profumo il santone allora tolse dal fuoco i piccoli chicchi rimasti, li buttò nell’acqua e così preparò il primo caffè.

adatt. da A. Uva, Enciclopediadeiragazzi, treccani.it

4 Inserisci il punto e virgola dove manca.

1. C’erano tantissime persone in fila per entrare a teatro e pensavamo di non riuscire a prendere i biglietti alla fine, però, ce l’abbiamo fatta. 2. Sandro era uscito in orario e sperava di prendere il treno delle 8 arrivato in stazione, tuttavia, si accorse che era già partito. 3. Il mio gatto ama dormire al sole sul tetto scende soltanto quando vuole mangiare. 4. Stiamo ultimando i preparativi per la festa domani dovremo soltanto passare in pasticceria a ritirare la torta.

5 Inserisci i due punti dove mancano.

1. La settimana prossima abbiamo ben tre compiti in classe matematica, inglese e geografia. 2. Le campane suonarono era mezzogiorno. 3. Mio nonno dice sempre «Chi ben comincia è a metà dell’opera». 4. Non sapevo quale piatto scegliere dal menù sembravano tutti buonissimi. 5. La Basilicata confina con tre regioni Puglia, Campania e Calabria. 6. La professoressa ci chiese «Avete capito?».

La virgola

6 Nelle seguenti frasi le virgole sono state messe al posto sbagliato. Rimettetele al posto giusto, come nell’esempio.

1. Sul treno c’erano famiglie, studenti, e turisti. 2. Simone mi, diresti che ore sono? 3. Per domani secondo, il meteo non sono previsti, temporali. 4. Marika era ispirata perciò ha scritto, una poesia. 5. Il viaggio è andato bene anche se, l’aereo era in ritardo. 6. La preside, entrò in classe ci salutò e uscì.

Esercizi di riepilogo

7 Inserisci le virgole e i due punti.

1. Marco il più simpatico dei miei cugini mi ha invitato alla sua festa. 2. Per andare in presidenza devi salire le scale percorrere il corridoio entrare nella quinta stanza a destra. 3. Per la merenda Carlo ha preparato molte cose dei panini una torta del gelato e delle patatine. 4. Claudia mi disse «A domani!».

8 Nel seguente testo inserisci i segni di punteggiatura mancanti. Una tartaruga e una lepre continuavano a discutere sulla loro velocità Finalmente fissarono un giorno e un punto di partenza e presero il via La lepre data la sua naturale velocità non si preoccupò della cosa si buttò giù e si addormentò La tartaruga invece consapevole della sua lentezza non cessò di correre e così passando avanti alla lepre che dormiva raggiunse il premio della vittoria.

I segni di punteggiatura espressivi

I segni di punteggiatura espressivi aiutano a capire con quale tono di voce viene pronunciata una frase e, di conseguenza, anche lo stato d’animo di chi parla.

Il punto interrogativo (?) indica un’intonazione della voce ascendente (cioè che sale), tipica delle frasi che esprimono una domanda diretta o un dubbio. È seguito dalla lettera maiuscola: Mi puoi prestare la tua bicicletta? Sì, certamente.

Il punto esclamativo (!) indica un’intonazione della voce discendente (cioè che scende), tipica di una frase che esprime un ordine o una richiesta, oppure sorpresa, gioia, disperazione o esultanza. È seguito dalla lettera maiuscola: Che bella sorpresa mi hai fatto! Non me l’aspettavo davvero.

Il punto misto (?!), formato dal punto interrogativo ed esclamativo, indica sorpresa o incredulità. È seguito dalla lettera maiuscola: Alla fine hai deciso tu?! Non ci posso credere.

I puntini di sospensione (...), che sono sempre tre, segnalano che il discorso viene lasciato in sospeso e si usano:

• per esprimere imbarazzo, meraviglia, incertezza, minaccia: In effetti non saprei

• per segnalare l’interruzione di una frase che non c’è bisogno di completare, perché se ne intuisce la conclusione: Mi sono spiegato? A buon intenditor…

ESERCIZI

1 Inserisci il punto esclamativo, il punto interrogativo o il punto misto.

1. Esci subito 2. Vuoi dirmi qualcosa 3. In quale anno è caduto il muro di Berlino 4. Davvero hai vinto la gara Complimenti 5. Ho fatto tombola, evviva 6. Pensavo di partire dopo pranzo, va bene 7. Chi ti credi di essere Chiedi subito scusa 8. Buongiorno, vi do il mio benvenuto 9. Non hai sentito che hanno suonato Corri ad aprire la porta 10. Ti posso chiedere un favore

2 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno un breve dialogo in cui due amici o amiche, alla fine dell’estate, si incontrano e si raccontano come hanno passato le vacanze, facendosi domande e mostrando sorpresa e curiosità.

I segni di punteggiatura ortografici

I segni di punteggiatura ortografici aiutano a individuare particolari porzioni di testo (citazioni, incisi, discorsi diretti).

Le virgolette possono essere basse (« ») o alte (“ ”) e vengono usate:

• per introdurre un discorso diretto: Mi disse: «Non crederai di aver vinto!»;

• per contrassegnare una citazione: «Nel mezzo del cammin di nostra vita»;

• per evidenziare una parola o un’espressione usata in modo ironico, non usuale, scherzosa: Giovanni è un “mostro” in algebra;

• per citare i titoli di libri, film, giornali: “La tregua” di Primo Levi, il “Corriere della Sera” .

Le parentesi possono essere tonde o quadre.

Le parentesi tonde [( )] vengono utilizzate:

• per isolare un inciso: Se fossi molto ricco (ma non lo sono) ti regalerei un palazzo a Venezia;

• per segnalare una spiegazione, un esempio: La dominazione longobarda in Italia durò circa due secoli (VI-VII secolo).

• in una citazione, per indicare il nome dell’autore: Il bosco era fitto, impraticabile, Cosimo doveva aprirsi la strada. (I. Calvino)

Le parentesi quadre ([ ]) servono:

• per inserire nel testo lettere o parole che non ci sono, per precisare, chiarire, commentare:

A Bologna [Carducci] conobbe Pascoli;

• quando racchiudono i puntini di sospensione, per segnalare l’omissione della parte di un testo: Di lì si potevano vedere i monti imbevuti di azzurro, e più vicina l’ultima linea dei colli [...]. E sui colli si vedevano prati e case e alberi di castagne e filari di viti [...]. (G. Berto)

Il trattino (-) si usa:

• per unire due parole che vengono accostate senza formare una parola composta: la partita Milan-Roma, il cane-poliziotto;

• per dividere le sillabe quando si va a capo: pia-neta.

La lineetta (–), simile al trattino ma più lunga, si usa:

• all’inizio e alla fine di un discorso diretto, al posto delle virgolette: – Dove andate in vacanza? –ci chiese Stefania.

• all’inizio e alla fine di un inciso: I mezzi pubblici – specialmente quelli ecologici – saranno sempre più diffusi

L’asterisco (*) si usa:

• per rimandare a una nota a margine o in fondo al testo:

Io sottoscritto, allego alla presente dichiarazione la fotocopia del seguente documento d’identità: * n. , rilasciato da in data

* Indicare la tipologia di documento di identità (carta d’identità, patente di guida, passaporto)

• ripetuto tre volte, per sostituire una parola che non si vuole nominare: Il bravo venne a riferire che il giorno avanti il Cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato a ***, e ci starebbe tutto quel giorno. (A. Manzoni)

Da alcuni anni, soprattutto online, l’asterisco viene usato anche in fine di parola per riferirsi a due o più persone di sesso diverso, evitando specificazioni di genere che vengono ritenute non inclusive: Car* tutt* , vi scrivo per informarvi delle ultime novità.

ESERCIZIO

1 Per ogni coppia di frasi, indica quella in cui i segni di punteggiatura ortografici sono stati usati correttamente.

1. A «Buongiorno!» disse la professoressa. «Buongiorno!» rispose la classe.

B «Buongiorno!» disse la professoressa. “Buongiorno!” rispose la classe.

2. A Ci sei sabato alla festa?] chiese Valentina. [Non lo so, ti faccio sapere] disse Sara.

B – Ci sei sabato alla festa? – chiese Valentina. – Non lo so, ti faccio sapere – disse Sara.

ESERCIZI DI RIEPILOGO

1 Sottolinea il segno di punteggiatura corretto.

1. “ / ( / [ Il barbiere di Siviglia ” / ) / ] è un’opera di Rossini. 2. Il personale di sala accolse i clienti dicendo: [ / « / ( Buonasera ] / » / ). 3. “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. ( / ! / [ P. P. Pasolini ! / ] / ) 4. Spero di essere stata chiara. Chi vuole intendere ?! / … / * 5. Un problema molto sentito ( / * / [ dai mercanti ) / * / ] era quello della sicurezza durante i viaggi.

2 Inserisci le virgole, i due punti, le parentesi, i puntini di sospensione, le virgolette. 1. Usa queste matite per rappresentare un bosco alberi cespugli sassi e un parco scivolo panchine giochi e giostra. 2. Con materiale di recupero come colla forbici spago elastici si possono creare costumi e maschere. 3. Si può giocare a oggetti parlanti utilizzando i seguenti oggetti forchetta e coltello tappo e bottiglia calzino e scarpa. 4. Cerca di esprimere con il volto le seguenti sensazioni paura freddo gioia caldo rabbia. 5. Il fratellino di Lucia ripeteva sempre le stesse sillabe ba-ba ma-ma da-da.

3 Nelle seguenti frasi la punteggiatura è stata usata in modo scorretto. Riscrivi le frasi sul quaderno inserendo i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici adatti.

1. Che cosa significa, il proverbio (a caval donato non si guarda in bocca)! 2. Mi offri, una tazza; di tè disse Claudio. 3. Non è né cattivo né antipatico ma la sua compagnia non mi piace. 4. Il mio gatto siamese ha quattro mesi; è di colore chiaro; ha le zampe bianche: gli occhi azzurri! 5. Il mio vicino di casa; tutte le volte che mi incontra mi ferma: mi parla con voce seria come se dicesse cose importantissime.

4 Nelle seguenti frasi mancano completamente i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici: inseriscili.

1. Non sono stanco non ho sonno Posso rimanere ancora un po’ 2. Ti vuoi sbrigare 3. Non si muove una foglia disse Jem guardate laggiù 4. Il principe disse Maestà i nemici sono alle porte 5. Qual è nel racconto la parola chiave Sottolineala con il rosso 6. Ogni attore del teatro antico romano impersonava un personaggio fisso il ghiottone il vecchio avaro lo sciocco 7. La maschera in latino era chiamata persona dal verbo personare ossia suonare più forte perché faceva da amplificatore per la voce degli attori.

5 Inserisci i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici nella breve favola che segue. Ricordati di scrivere, dopo il punto, la lettera maiuscola. La cicala dopo aver cantato tutta l’estate si trovò sprovvista di cibo quando giunse l’inverno andò a piangere miseria dalla sua vicina formica e la pregò che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione ti restituirò il capitale con gli interessi parola di animale la formica si sa non presta volentieri e questo è il suo più piccolo difetto che facevi nella bella stagione disse a colei che le chiedeva il prestito giorno e notte cantavo per chi passava se non ti dispiace cantavi me ne rallegro molto ebbene ora balla.

da J. de La Fontaine, Oeuvrescomplètes, Gallimard

L’uso della maiuscola

Come sai, in alcuni casi la punteggiatura richiede l’utilizzo della lettera maiuscola all’inizio di parola. La maiuscola è obbligatoria:

• all’inizio della frase: Arrivarono in ritardo

• dopo il punto fermo, il punto interrogativo, il punto esclamativo e il punto misto: Pensi di uscire? Non lo so ancora. Ci penserò. Che fame! Mi preparo un bel pranzo.

• all’inizio di un discorso diretto: Paolo disse: «Preparatevi, usciamo!»

In altri casi l’uso della maiuscola iniziale non dipende dalla punteggiatura, ma è comunque obbligatorio. In particolare iniziano con la maiuscola:

• i nomi propri di persona (Carmen), di animale (il cane Pluto), di luoghi (i Pirenei), i cognomi (il signor Capua) e i soprannomi (il Masaccio);

• i nomi di festività: Natale, Ramadan, Pesach;

• i nomi di corpi celesti: La Terra gira intorno al Sole;

• i nomi di secoli (il Seicento), avvenimenti storici (la Rivoluzione francese) e movimenti culturali (il Romanticismo);

• i nomi degli dei e delle persone venerate dai fedeli di tutte le religioni (la Madonna, Allah, Buddha), i loro appellativi (il Misericordioso, l’Altissimo), i testi sacri (Vangelo, Corano, Torah) e gli oggetti di culto (la Menorah);

• i nomi che indicano istituzioni (il Senato) e associazioni (Libera);

• i titoli di film, libri, giornali e opere artistiche: Le città invisibili, il David;

• i nomi di popoli antichi: i Greci, i Celti, i Piceni;

• le forme di cortesia: Egregio Signor Calbi, La informo…

Nel caso delle sigle, di solito tutte le lettere sono maiuscole: AVIS, CONI, WWF. Alcune sigle possono essere scritte con la sola iniziale maiuscola: Coni

Ricorda di non usare mai la maiuscola:

• con i nomi delle stagioni (in primavera), dei mesi (a luglio) e dei giorni della settimana (la domenica);

• con gli aggettivi che si riferiscono a popoli o nazioni: i formaggi francesi, le necropoli picene, le divinità greche.

Il «potere» della maiuscola

In alcuni casi l’uso appropriato della maiuscola è fondamentale perché permette di distinguere il significato delle parole, come nei seguenti esempi: la chiesa della mia città (edificio) la Chiesa cattolica (istituzione) sono in uno stato digrazia (modo di sentirsi) sono nello Stato italiano (entità politica) la camera daletto (stanza della casa) la Camera deideputati (assemblea legislativa)

Ora prova tu: che differenza c’è tra la Borsa di Milano e una borsa daviaggio? Spiegalo qui sotto (puoi aiutarti con il dizionario).

ESERCIZI

1 Correggi le seguenti parole scrivendo, dove occorre, la lettera maiuscola. pane – luca – canarino – america – orsa minore – onu – pasqua – esame – rinascimento – il monte cervino – pirenei – egregio signor cerioni – giuseppe verga – piazza aurelio saffi – il cane tobia – la juventus – il bacino del danubio

2 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. La Domenica / domenica non si va a scuola. 2. Il mese di Febbraio / febbraio ha 28 giorni. 3. Andrò a vedere il concerto di Ed Sheeran / ed sheeran. 4. Oggi al cinema Impero / impero danno il film di animazione Soul / soul. 5. Alessandro Manzoni / alessandro manzoni è uno dei più grandi scrittori dell’Ottocento / ottocento. 6. Ho aperto un conto corrente alla Banca Popolare / banca popolare di Milano / milano. 7. A Roma abbiamo visitato il Colosseo / colosseo. 8. A Carnevale / carnevale ogni scherzo vale. 9. In Primavera / primavera arrivano le rondini. 10. Il fratello della Dottoressa / dottoressa Bianchi / bianchi è un mio carissimo amico.

3 Nelle seguenti frasi inserisci le maiuscole dove mancano. 1. Mia figlia maria vittoria si trova in california per motivi di studio. 2. La ragazza chiese: «e tu, paola, non ridi?». 3. Il pittore Michelangelo merisi è da tutti conosciuto come il caravaggio. 4. a new york c’è la sede dell’onu. 5. trascorreremo le vacanze di pasqua a creta con la famiglia togni. 6. Il colosseo, la torre di pisa, il canal grande, il duomo di milano sono visitati da molti turisti. 7. Sono stata nel sinai e ho visitato il monastero di santa caterina che sorge sul luogo in cui, secondo la bibbia, mosè ricevette i comandamenti da dio.

4 INVALSI Leggi la frase: «Gli insegnanti sono funzionari dello stato». Quale delle seguenti affermazioni è corretta?

A Insegnanti deve essere scritto con la maiuscola perché indica il nome di una categoria di persone.

B Funzionari deve essere scritto con la maiuscola perché indica una forma di cortesia.

C Stato deve essere scritto con la maiuscola perché indica un’entità politica e giuridica sovrana.

D La frase va bene così, non contiene nessun errore.

5 Nel seguente testo è assente la punteggiatura. Inserisci i segni che consideri necessari, ricordandoti di aggiungere le maiuscole quando servono.

La vecchia zia Ada quando fu molto vecchia andò ad abitare nel ricovero dei vecchi in una stanzina con tre letti dove già stavano due vecchine vecchie quanto lei la vecchia zia Ada si scelse subito una poltroncina accanto alla finestra e sbriciolò un biscotto secco sul davanzale brava così verranno le formiche dissero le altre due vecchine stizzite invece dal giardino del ricovero venne un uccellino beccò di gusto il biscotto e volò via ecco borbottarono le vecchine che cosa ci avete guadagnato ha beccato ed è volato via proprio come i nostri figli che se ne sono andati per il mondo chissà dove e di noi che li abbiamo allevati non si ricordano più.

da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

• Mappa modificabile

• Guida al riassunto

Sotto la guida dell’insegnante disponetevi a coppie e:

1. completate la mappa inserendo gli esempi dove richiesto;

2. scrivete il riassunto dell’unità basandovi sulla mappa. (Suggerimento: per sapere come si riassume un testo, leggete il file Guida al riassunto.)

L’ortografia

dà le regole per scrivere bene le parole dividere le parole in sillabe per esempio: ......................................

usare i segni grafici usare i segni di punteggiatura

gruppi di lettere problematici per esempio: consonanti doppie per esempio:

apostrofo

accento per esempio: .............................

va messo in caso di non va messo in caso di

h per esempio:

elisione per esempio:

troncamento per esempio:

altri casi per esempio: ...................................... si usa anche in a volte richiedono in particolare

lettera maiuscola per esempio: ......................................

VERIFICA DI FINE UNITÀ

Conoscenze

1  Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

Verifica autocorrettiva e percorso personalizzato

1. L’ortografia regola la corretta scrittura delle parole. V F

2. La sillaba è un’unità di suono pronunciata con un’unica emissione di voce. V F

3. Le parole formate da tre sillabe sono chiamate bisillabe. V F

4. L’apostrofo è il segno grafico che indica il troncamento di una parola. V F

5. Nella lingua italiana l’accento può essere grave o acuto. V F

6. Le parole che hanno l’accento sulla penultima sillaba sono dette tronche.

7. La virgola indica una pausa lunga. V F

8. La maiuscola è obbligatoria dopo un punto. V F 1 punto per ogni risposta corretta: ........ /8

Abilità

2  Riscrivi correttamente le seguenti parole.

1. lavania

2. risquotere

3. consiliere ...........................................

4. aglievo ...........................................

5. scuillare

6. pionbo

7. bempensante

8. freccie ...........................................

9. crocera ...........................................

10. azzienda

0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /5

3 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione! Tre parole sono esatte.

1. acquerello

2. cuoziente

3. aquario

4. socquadro ........................................

5. acqusare ........................................

6. cuadro

7. acquila

8. aquedotto

9. cuocere

10. quoco ...............................

11. Pascua ...............................

12. acquilone

4 Completa le parole inserendo i gruppi li e gli.

1. vigi .............................. a

2. cande .............................. ere

3. o era

4. spira o

5. a ante

6. polti a

7. mi .............................. aia

8. Emi .............................. a

9. Gu elmo

10. vo era

11. tova a

12. sce ere

13. irrecquietezza

14. promisquità

15. accuirente

16. accuitrino .........................................

17. squoiato .........................................

18. circuire

0,5 punti per ogni risposta corretta: /9

13. gi .............................. o

14. ferma .............................. o

15. mo e

16. baga o

17. Sici a

18. sco era

0,5 punti per ogni risposta corretta: /9

5 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Ai / Hai deciso di venire con noi a Roma? Hai chiesto il permesso ai / hai tuoi genitori?

2. Aimè / Ahimè, ho un terribile / terribbile mal di denti!

3. Quest’anno tutti anno / hanno partecipato alla gita scolastica.

4. Anno / Hanno fatto il possibile per te ma tu non lo ai / hai capito.

5. Nessuno ha capito la ragione / raggione del comportamento di Karim.

6. Oh / Ho, scusa, non ti oh / ho visto!

7. Vuoi la pasta opure / oppure la verdura?

8. Giulia ha molti gioielli, sopratutto / soprattutto anelli e collane.

9. Di che hanno / anno sei? Hai già festeggiato il tuo compleanno?

10. Vorrei un succo, grazie / grazzie.

6 Dividi in sillabe le seguenti parole.

1. bambù ...................................................................................

2. serale

3. liquore

4. separazione

5. sbuffo

0,5 punti per ogni risposta corretta: /7

6. disastro .................................................................................

7. aiuola

8. festivo

9. Italia 1 punto per ogni risposta corretta: ........ /9

7  Segna l’accento grafico o tonico sulle seguenti parole, poi scrivi T se sono tronche, P se sono piane, S se sono sdrucciole e B se sono bisdrucciole.

1. poliziotto ( )

2. disponibilita ( )

3. periodico ( )

4. rarita ( )

5. romanzo ( )

6. condizione ......................................................... (............)

7. andra .................................................................... (............)

8. Nicola ( )

9. ricordaglielo ( )

10. lacrima ( )

11. sognera ( )

12. giudizio ( )

13 domenica ( )

14. satellite ( )

15. insegne ................................................................ (............)

16. termine ................................................................ (............)

17. verificalo ( )

18. partecipano ( ) 0,5 punti per ogni risposta corretta: /18

8  Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Qual / Qual’ è la risposta che dovevi ricevere?

2. Mio padre è andato dal dottore / dottor Martini per mostrargli gli esiti dell’ / dello esame del sangue.

3. La / L’ adolescenza è ricca di cambiamenti.

4. Il tuo è un bel / bello cagnolino, il più affettuoso tra quelli che conosco.

5. Ci / C’ era il sereno, poi allo / all’ improvviso si alzò un grande vento a cui seguì uno / un acquazzone violento.

0,5 punti per ogni risposta corretta: /4

9  Nelle seguenti frasi cerchia le lettere che dovrebbero essere scritte in carattere maiuscolo.

1. Ho visitato cagliari, nuoro e olbia, città della sardegna. 2. A roma il presidente della repubblica ha incontrato l’ambasciatore del senegal. 3. la dottoressa serri si è laureata a napoli. 4. questa sera i tifosi seguiranno sul teleschermo la partita italia-grecia. 5. quando Carlo mi incontrò mi disse: «chi si rivede!». 6. a parigi ho visitato il museo del louvre e ho navigato sulla senna con un battello. 0,5 punti per ogni risposta corretta: /10

10  Il testo seguente, ricco di parti dialogate, è privo di punteggiatura. Inserisci i punti, le virgole, i due punti, i punti interrogativi ed esclamativi, le virgolette che servono a delimitare il discorso diretto.

Carolina, ostrica sognatrice

Abbarbicata al suo scoglio che l’onda tranquilla eternamente carezza Carolina ascolta a bocca aperta i racconti meravigliosi delle meduse danzanti attorno a lei

Lo sapete ostriche sonnacchiose che sulle isole la sabbia è tutta d’oro

Ohhh tutta d’oro esclamano in coro le piccole ostriche

E che farfalle di mille colori volteggiano tra le palme mentre un fiume dolcissimo disseta i fiori dei prati

Com’è un fiume dolcissimo domanda Carolina

Ma soddisfatte dell’effetto prodotto dalle loro parole sulle ingenue ostriche dello scoglio già le meduse scendono danzando verso i verdi abissi del fondo e ora tutto lo scoglio vibra del chiacchiericcio delle miriadi di ostriche eccitate

Solo Carolina tace tutta chiusa nella sua conchiglia bivalve ruvida e scabra all’esterno ma ben levigata nella parte interna Tace e sogna le isole del sole il fremito del vento tra le palme il fruscio della sabbia d’oro il sapore dolcissimo del fiume azzurro che canta tra i fiori esotici

Un sospiro le gonfia il cuore

Potessi andare anch’io laggiù Per un giorno un giorno solamente

Riapre piano piano la sua valva e si guarda attorno tristemente Ogni cosa le appare ad un tratto squallida monotona senza luce come è insulso quel vecchio polipo che si dondola eternamente sul fondo Com’è tetro il corallo bianco su cui sonnecchiano attaccati per la coda gli stupidi cavallucci marini

adatt. da G. Righini, I figli di Kira, Editrice Massimo

0,5 punti per ogni risposta corretta: /21

Punteggio totale: /100

AUTOVALUTAZIONE

In base al punteggio ottenuto, valuta il tuo livello e segui il percorso che fa per te.

Punteggio <45 45-59 60-69 70-79 80-89 90-96 97-100

Livello 4 5 6 7 8 9 10

Esercizi di recupero, p. 4 del Quaderno attivo

Esercizi di potenziamento, p. 86 del Quaderno attivo

Laboratorio delle competenze

1  Leggi attentamente il seguente testo.

Melodia e armonia

La melodia, o tema, è una successione di suoni di diversa altezza, durata, intensità e timbro la cui struttura genera un organismo musicale di senso compiuto.

La sua caratteristica principale è quella di essere facilmente individuabile all’interno di una composizione, di restare impressa nella mente. La melodia è quella che ci si ritrova a canticchiare, fischiettare, anche solo dopo un semplice ascolto. Per dare più movimento, più vivacità, in un brano si alternano almeno due melodie che «dialogano» fra loro: una più narrativa, la strofa, e un inciso o ritornello.

L’armonia riguarda l’organizzazione verticale dei suoni ed è finalizzata a far suonare bene più voci di diverse altezze o più strumenti. Presuppone conoscenze tecniche ma anche buon gusto e spiccata musicalità.

L’armonia è fondamentale per l’accompagnamento musicale, che varia a seconda del genere, e prende il nome di arrangiamento.

ritornello: parte che in una composizione si ripete identica più volte.

adatt. da M. Pasetto, D. Conati, Soundcheck, Gruppo Editoriale Raffaello

2  Secondo te da quale tipo di libro è tratto il brano che hai appena letto? Da cosa lo capisci?

Ora inquadra il QR code a lato e confronta la tua risposta con i contenuti del file a cui dà accesso.

3 Sotto la guida dell’insegnante, dividetevi in piccoli gruppi ed esaminate come vengono impiegati i segni di punteggiatura nel brano. Potreste usarli diversamente? Come? Discutetene prima all’interno del vostro gruppo e poi con l’intera classe.

4 PRODUZIONE Il brano che hai letto ti sembra abbastanza chiaro? Prova a riscriverlo per renderlo ancora più comprensibile. Se vuoi, puoi aggiungere la spiegazione di altri termini difficili o nuove immagini trovate nel web.

Escape game

Livello iniziale

1  Quale delle seguenti lettere è una vocale?

A s B o C d D n

2  In ogni parola manca la stessa consonante: trovala e scrivila. bom a cam io s uffare am ola om rello

3  Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole.

cisterna – zerbino – dentifricio – bufera – marmotta – saluto

4  In quale parola la consonante g ha un suono duro?

A gesto B gatto

5  Quale parola contiene un trittongo?

A aula B chiesa

C gelato D gettare

C aiuola D piede

6  In tutte queste parole è presente lo stesso digramma, tranne in una: quale?

A scelta

B pesce

7 In quale parola c’è un errore di ortografia?

A cur va B cuadro

8 Quale parola è scritta in modo scorretto?

A prigione

B nazione

9 Come si divide in sillabe la parola «palazzo»?

A pala-zzo B pa-laz-zo

C nasce D scatola

C cespuglio D campagna

C davvero D mobbile

C pal-azz-o D p-a-l-a-z-z-o

10 In quale frase è presente una parola accentata in modo scorretto?

A Ti prego, vieni giù.

B Quì a Rovigo sta diluviando.

C Ricordati di prendere lo sciroppo tre volte al dì.

D Non ho più incontrato Massimo.

11 In quale coppia di parole occorre mettere l’apostrofo?

A un amico B un estate

12 Scegli il segno di punteggiatura corretto.

A Come va!

C un esempio D un anziano

B Come va, C Come va? D Come va:

Livello base

1  Quale dei seguenti nomi non è inserito in modo corretto in ordine alfabetico?

A pera B piadina C programma D pomodoro

2 In quale parola la consonante g ha un suono duro?

A gente B angolo C girare D orologio

3 Sottolinea le parole in cui è presente un dittongo. chiodo – creatura – schiuma – guasto – pianura – suolo – poeta

4 In ogni parola manca lo stesso trigramma: trovalo e scrivilo. ....................... arpa acca ...................... arsi gu ...................... o a .................... ugamano

5 Completa le parole inserendo il gruppo di lettere adatto. 1. la ada 2. provin 3. batti ore 4. fami a

6 Quale delle seguenti frasi è scritta correttamente?

A Franco è un ragazzo molto pazziente.

B La persona arrestata non haveva gniente a che fare con il delitto.

C Mia sorella Gemma vuole sempre avere ragione.

D Il qustode a sorvegliato l’ingresso per tutto il pomeriggio.

7 Qual è la parola trisillaba?

A coriandolo B giardino C campionato D razzo

8 Quale parola è stata divisa in sillabe in maniera scorretta?

A i-ni-zia-le B scar-pie-ra C pa-squa-le D qua-rtie-re

9 Scrivi gli accenti dove sono necessari.

1. Verro li da te verso le ventitre. 2. Qui non c’e ne acqua ne caffe. 3. Aldo avra circa la tua eta. 4. E un tipo in gamba: si impegna in tutto cio che fa.

10 In quale gruppo di parole l’apostrofo è usato in maniera scorretta?

A un’aquila reale

C un’anno meraviglioso

B un inizio entusiasmante

D un’amica simpatica

11 Quale frase non presenta errori nell’uso della punteggiatura?

A Durante le vacanze ho visitato diverse città: Siracusa, Ragusa e Catania.

B Durante le vacanze ho visitato, diverse città: Siracusa, Ragusa e Catania.

C Durante le vacanze ho visitato diverse città. Siracusa, Ragusa e Catania.

D Durante le vacanze ho visitato diverse città: Siracusa Ragusa e Catania.

Livello intermedio

1  In quale gruppo le parole sono disposte correttamente in ordine alfabetico?

A risposta, ritorno, riunione

C risposta, riunione, ritorno

B ritorno, riunione, risposta

D riunione, ritorno, risposta

2  Sottolinea le parole in cui la s ha un suono dolce. analisi – scatola – sbuffare – rosa – passatempo – rospo

3  In quale parola non è presente un trittongo?

A guai B tuoi

C pialla D mariuolo

4  In ogni elenco sottolinea la parola che contiene un digramma.

1. figli − patria – pescatore – bozza

2. scarpe – cuscino – stanga – globo

3. oggi – camice – glicine – laghetto

4. forza – falsità – consigli − glicerina

5  Sottolinea le parole scritte in maniera scorretta. esiglio – niente – sceicco − congenio – ispezzione – frecce – castagnie – correggere – eccezzione –soprattutto – coalizione – miliaia – stanpante – circuito – connazzionale – raggio

6  Quale coppia di parole è scritta correttamente?

A nome – sopranome C porre – sovraporre B mobile – sopramobile D naturale – soprannaturale

7  Quale parola è stata divisa in sillabe in maniera scorretta?

A soq-qua-dro B ad-des-tra-re C ap-par-ta-men-to D i-gno-ran-za

8  Indica la parola sdrucciola.

A canzone B cavolo C città C caricalo

9  Fai l’elisione.

1. Alla ombra .........................................................................

2. Lo equilibrio ......................................................................

3. La insalata

4. La azione ............................................................................

5. Sullo armadio ..................................................................

6. Quella aquila

10  In quale frase i segni di punteggiatura e le maiuscole sono usati correttamente?

A Tommaso chiese: «Dove vai!». Simona rispose «In banca?».

B Tommaso chiese «dove vai?». Simona rispose «in banca».

C Tommaso chiese dove vai. Simona rispose in banca.

D Tommaso chiese: «Dove vai?». Simona rispose: «In banca».

Livello avanzato

1  Fai l’anagramma delle seguenti parole.

1. pasto ....................................................................................

2. contare . ..............................................................................

3. mirto

4. limone .................................................................................

5. toccare ................................................................................

6. barile

2  Sottolinea le parole in cui la s e la z hanno un suono aspro. carezza – asma – postino – sasso – ottimizzare – analisi – liquirizia – coerenza – erosione

3  Considera le parole triennale e chiodo: quale affermazione è corretta?

A Contengono entrambe uno iato.

B Contengono entrambe un dittongo.

C La prima contiene uno iato e la seconda contiene un dittongo.

D La prima contiene un dittongo e la seconda contiene uno iato.

4  Completa le parole inserendo un digramma o un trigramma. vec ia un ia bisbi are sba are u ire .............. opero

5  In quali coppie di parole non è presente un errore ortografico?

A Agnese – bagnato

C esiglio – luglio

B sopratutto – soprannaturale

D scempio – scelta

6  Se riduci la consonante doppia interna di ognuna delle seguenti parole, ne trovi un’altra di significato diverso. Solo in un caso non è possibile: quale?

A serra B grasso C carro D pollo

7  In quale gruppo tutte le parole sono divise in sillabe correttamente?

A ag-guan-ta-re, gro-vi-glio, me-ta-mor-fo-si

C pa-stic-cio, co-raz-za, maia-le

8  Completa le frasi con ne, né o n’è.

B ris-chia-re, par-te-nza, ci-vet-ta

D i-ti-ne-ra-ri-o, con-ta-bi-le, ra-gio-nie-re

1. Se andato sbattendo la porta. 2. Andiamoce prima che ritorni Carlo. 3. Non ci ha risposto sì no. 4. Se sta là in disparte tutto solo. 5. Miriam non ........................... ha voluto sapere di fare i compiti di matematica. 6. Questa torta sembra buonissima: me ........................... daresti una fetta? 7. Dobbiamo uscire a comprare la pasta: non ce ........................... più in casa. 8. Stefano ha sempre mille idee in testa: una ........................... fa e cento ........................... pensa.

9  Inserisci i segni di punteggiatura adatti.

1. Hai letto Il piccolo principe 2. Aiuto gridò la ragazzina impaurita. 3. Come dice il proverbio: Chi va con lo zoppo impara a zoppicare 4. La Divina Commedia è composta da tre cantiche l’Inferno il Purgatorio e il Paradiso.

Sezione

La morfologia 2

La morfologia (dal greco morphé che significa «forma» e lògos che significa «studio») è il ramo della grammatica che studia la forma delle parole e le classifica in nove categorie dette «parti del discorso».

Alcune parti del discorso sono variabili, cioè cambiano forma in base al contesto in cui vengono usate e alle informazioni che devono trasmettere.

Altre parti del discorso sono invariabili, ovvero non cambiano mai forma.

La morfologia

studia

parti del discorso

analisi grammaticale attraverso

variabili invariabili

sono

possono essere

sono

nome verbo pronome avverbio preposizione interiezione congiunzione

aggettivo articolo

Sblocco il ricordo

1 Nella seguente frase sono rappresentate tutte le nove parti del discorso. Di’ a quale parte del discorso corrisponde ogni parola. Attenzione: nomi, preposizioni e articoli compaiono più di una volta.

Evviva! | A | maggio | io | e | la | mia | classe | visiteremo | Firenze. | Non | vedo | l’ | ora!

Contenuti

In questo volume

Unità 3 - Il verbo ........................................................................................... p. 72

Unità 4 - Il nome p. 184

Unità 5 - L’articolo p. 228

Unità 6 - L’aggettivo p. 244

Unità 7 - Il pronome p. 302

Unità 8 - L’avverbio ................................................................................... p. 348

Unità 9 - La preposizione p. 378

Unità 10 - La congiunzione p. 396

Unità 11 - L’interiezione ........................................................................ p. 416

Esercizi di fine sezione p. 428

Nel Quaderno attivo

• Esercizi di recupero

• Esercizi di potenziamento

• Esercizi di fine sezione

• Compito di realtà Ricette anti-spreco: usare il cibo che altrimenti andrebbe buttato

Educazione civica

• UDA Parole e immagini per conoscermi e raccontarmi

Orientamento

• Esercitazioni INVALSI

Risorse digitali

• Invito alla lettura

• Mappe per le attività flipped

• Esercizi autocorrettivi

• Mappa dell’unità modificabile

• Verifica autocorrettiva

• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento

• Guida alla stesura del riassunto

• Guida al testo descrittivo

• Guida al dibattito

• Guida alla parafrasi

• Escape game di morfologia

• Esercizi di ripasso di fine sezione

• Esercitazioni INVALSI CBT

• Allenamenti INVALSI aggiuntivi

Obiettivi

Conoscenze e abilità

• Riconoscere le funzioni delle parti variabili e invariabili del discorso e usarle correttamente.

• Eseguire l’analisi grammaticale di tutte le parti del discorso.

• Arricchire il proprio patrimonio lessicale.

Competenze

• Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative alla morfologia.

• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.

• Produrre testi scritti e orali corretti.

• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.

3 Unità Il verbo

Il verbo è la parte variabile del discorso che indica:

• un’azione compiuta (Flavio gioca) o subita (La porta viene chiusa);

• l’esistenza o presenza di qualcuno o qualcosa (Sara c’è);

• un modo di essere o una qualità (Alice è allegra).

Attraverso le sue diverse forme, il verbo esprime la persona, il numero, il modo e il tempo dell’azione o situazione descritta. L’insieme delle forme che il verbo assume per esprimere queste informazioni si chiama coniugazione.

forme varia prendendo numerose

Il verbo

può essere

transitivo / intransitivo attivo / passivo / riflessivo

compongono le coniugazioni (1ª / 2ª / 3ª) ed esprimono

persona numero

singolare / plurale 1ª / 2ª / 3ª

ma alcuni verbi sono impersonali

modo

finito / indefinito

tempo presente / passato / futuro

può svolgere funzioni particolari

ausiliare / servile / fraseologica

Sblocco il ricordo

1  Leggete le prime strofe della canzone che il cantante Lorenzo Baglioni ha dedicato al congiuntivo. E voi, ricordate che cosa avete studiato di questo modo alla scuola primaria? Mettetevi alla prova e sottolineate tutti i congiuntivi che riuscite a trovare nel testo.

Che io sia

Che io fossi

Che io sia stato

Oh-oh-oh

Oggigiorno chi corteggia

Incontra sempre più difficoltà

Coi verbi al congiuntivo

Quindi è tempo di riaprire

Il manuale di grammatica

Che è, che è molto educativo

Gerundio imperativo

E Infinito indicativo

Molti tempi e molte coniugazioni ma...

Il congiuntivo ha un ruolo distintivo

E si usa per eventi

Che non sono reali

È relativo a ciò che è soggettivo

A differenza di altri modi verbali

E adesso che lo sai anche tu

Non lo sbagli più

Invito all’ascolto

Inquadra il QR code per ascoltare l’intera canzone.

2  Nel testo non si parla solo del congiuntivo, ma vengono citati anche altri modi. Quali?

3  Vi ricordate quali altri modi esistono in italiano, oltre a quelli citati nel testo? Provate a scriverli.

Flipped classroom

A casa

• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa alla struttura del verbo, ai verbi transitivi e intransitivi o alla forma del verbo (l’insegnante sceglierà quale assegnarvi).

• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.

In classe

• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.

• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 76-77, 150-151 o 156-157 (l’insegnante vi assegnerà quelli relativi alla mappa su cui avete lavorato).

• Correggete gli esercizi.

R IFLETTO

1. La struttura del verbo

Un annuncio a metà

Individua nella vignetta tutti i verbi.

Ora osserva i tre verbi evidenziati. Questi verbi si assomigliano perché hanno una parte in comune: quale?

In quale parte, invece, sono diversi?

Osserva i due verbi evidenziati e rispondi alle domande:

In quale persona è espresso il primo verbo? 1ª 2ª 3ª

In quale numero è espresso il secondo verbo? singolare plurale

Alice usa un verbo che indica un’azione presente, uno che indica un’azione passata e uno che indica un’azione futura.

Quali sono questi tre verbi?

La radice e la desinenza

In tutti i verbi, per esempio penso, pensi, pensate, ci sono due parti:

• la prima parte (pens-) si chiama radice: è invariabile, cioè non cambia, e indica il tipo di azione o situazione espressa dal verbo (il pensare);

• la parte finale (-o, -i, -ate) si chiama desinenza: è variabile, cioè cambia per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo dell’azione o situazione espressa dal verbo (pens-o = 1ª persona singolare, modo indicativo, tempo presente).

La persona e il numero

La persona è il soggetto del verbo, cioè l’essere vivente o la cosa (o l’insieme di esseri viventi o cose) di cui il verbo indica l’azione o la situazione

Si parla di 1ª, 2ª o 3ª persona a seconda che il soggetto del verbo sia chi parla o scrive (spiego = 1ª persona), il destinatario (pensi = 2ª persona) o l’oggetto del discorso (sarà = 3ª persona). Ogni persona può essere di numero singolare o plurale:

Singolare Plurale

1ª persona (io) aspett-o (noi) aspett-iamo

2ª persona (tu) aspett-i (voi) aspett-ate

3ª persona (lui/lei) aspett-a (loro) aspett-ano

Il modo e il tempo

La desinenza indica chiaramente la persona e il numero del verbo, quindi i pronomi personali (io, tu...) possono essere sottintesi

Le azioni o situazioni espresse dal verbo possono essere presentate in un certo modo e collocate in un certo rapporto di tempo.

Il modo indica l’atteggiamento del soggetto verso l’azione o situazione espressa dal verbo, che può essere presentata come una certezza (faremo un’uscita didattica), un desiderio o un timore (temo che sia troppo presto), una possibilità (a breve dovreste avere tutti i dettagli), una richiesta (aspettate ancora un po’). I modi del verbo sono 7:

4 modi finiti (precisano la persona) 3 modi finiti (non precisano la persona) indicativo congiuntivo condizionale imperativo infinito participio gerundio (tu) porti (tu) portassi (tu) porteresti (tu) porta! portare portato portando

Il tempo indica se l’azione o situazione espressa dal verbo avviene:

• nello stesso momento in cui si parla o si scrive (tempo presente: a me piace);

• in un momento precedente (tempo passato: avete deciso);

• in un momento successivo (tempo futuro: porterete).

I tempi dei vari modi si distinguono in:

• semplici, formati da una sola parola: penso, andavamo, porteresti, vedere;

• composti, formati dall’ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del verbo: ho pensato, eravamo andati, avresti portato, avere visto.

Il verbo

non cambia

cambia per precisare radice desinenza

1ª / 2ª / 3ª singolare / plurale penso, pensiamo pensi, pensate pensa, pensano

presente / passato / futuro penso, pensavo, penserò

persona e numero

modo tempo

finito penso indefinito pensare

F ACCIO

La radice e la desinenza

1 Per ogni verbo dell’elenco indicate la radice e la desinenza, come nell’esempio.

mangerò – restiamo – parlava – correrete – imparai – partissero – celebrava – volevano

semplice / composto penso, ho pensato

2 Completa le voci verbali con la desinenza adatta.

1. Lisa vol uscire, ma i suoi genitori non er d’accordo. 2. Per favore, l’ultimo chiud la porta. 3. Angelica cambi lavoro, se trov un’offerta adatta a lei. 4. Domani io e mia sorella prepar ..................... una crostata. 5. Samuele, ti prego, abbass ........................ la voce! 6. Per and ........................ in Spagna, domani Ivan prend ..................... l’aereo. 7. Ora ti spieg ..................... come accend .................................. il computer. 8. Quando frequent la scuola primaria, mio fratello si prepar per l’esame di maturità.

La persona e il numero

3 Completate le seguenti frasi con le persone indicate nell’elenco, come nell’esempio. loro – voi – noi – tu – io – lui / lei

1. Tu mi infastidisci con questo comportamento arrogante.

2. abbiamo ancora fame: ci puoi dare ancora un po’ di pasta?

3. Per la festa hanno scritto un biglietto di auguri.

4. Domani non posso venire in piscina perché ho la febbre.

5. abita al terzo piano con il suo cagnolino.

6. .............................. salirete a piedi o prenderete l’ascensore?

4 Trasforma al plurale le seguenti frasi.

1. Tu studiavi troppo in fretta.

2. Lei discute con tutti. .....................................................................................................................................................................

3. Io supererò l’esame.

4. Vedrà lui cosa fare.

5. Tu sei molto disponibile. ...........................................................................................................................................................

6. Io dico che farò tardi. ...................................................................................................................................................................

7. Lui spera di incontrarti.

8. Tu sei partito per le vacanze.

5 Trasforma al singolare le seguenti frasi.

1. Di mattina leggiamo il giornale.

2. Ascoltate la radio quando viaggiate in auto? ..................................................................................................................

3. Verrete in pizzeria sabato?

4. Anche loro hanno iniziato il corso di teatro.

5. Loro parlavano mentre noi ascoltavamo. .........................................................................................................................

6. Sono persone molto noiose. ...................................................................................................................................................

7. Vogliamo andare in vacanza a Roma.

8. Quando finite i compiti, potete uscire.

Il modo e il tempo

6 Indicate se l’azione espressa dal verbo sottolineato è presente (PR), passata (PA) o futura (FU), come nell’esempio.

1. Passami il coltello, per favore! PR PA FU

2. Domani inizierà il corso di nuoto. PR PA FU

3. Kevin dormiva serenamente. PR PA FU

4. Al mare passammo delle giornate spensierate. PR PA FU

5. Chiederemo al professore di rispiegare il teorema di Pitagora. PR PA FU

6. Prendo l’ombrello, dato che piove. PR PA FU

7. La lettera anonima conteneva una poesia romantica. PR PA FU

8. In inverno visiteremo Praga o Budapest. PR PA FU

F ACCIO

7 Nelle seguenti frasi sono sottolineati alcuni verbi: classificali nella tabella a seconda del modo in cui l’azione viene presentata.

1. Magari piovesse! 2. Ieri abbiamo festeggiato il compleanno di mia sorella. 3. Berrei volentieri una limonata freddissima se non avessi mal di gola. 4. Entrate subito in casa! 5. Pensi che non ci abbia visti? 6. Ho notato che la vernice del cancello è screpolata. 7. Vorrei che tu dimostrassi una maggior fiducia nei miei confronti. 8. Era così felice che avrebbe urlato a squarciagola se fosse stata da sola. 9. Comportati in modo educato!

Fatto certo e reale

Fatto che si realizza solo a certe condizioni

Dubbio, speranza, opinione

Comando, ordine, richiesta

8  A piccoli gruppi, elaborate una frase di senso compiuto che contenga il maggior numero possibile di verbi appartenenti ai vari modi. Per ogni verbo presente nella frase, assegnatevi un punteggio diverso a seconda del modo a cui appartiene, sulla base della seguente griglia:

Indicativo Congiuntivo Condizionale Imperativo Infinito Participio* Gerundio 1 punto 3 punti 2 punti 2 punti 1 punto 3 punti 3 punti

* Il participio passato può essere utilizzato per formare alcuni tempi degli altri modi (ho cantato, abbia fatto, avrei detto…): in questo caso non dovete conteggiarlo.

Quanti punti avete ottenuto? ..............................................................

Confrontate il vostro punteggio con quello degli altri gruppi: quale gruppo ha realizzato il punteggio più alto? Con quale frase? ..................................................................................................................................................................

9 Sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi composti. 1. Noi osserviamo il panorama. 2. Ho ascoltato un paio di nuove canzoni. 3. Abbiamo partecipato alla gara. 4. Esco e vado a scuola. 5. La dentista mi ha curato un dente. 6. Hanno lasciato le valigie in hotel. 7. Hai finito di disturbare? 8. Mi presterai il libro di geografia? 9. Ho avuto il permesso per fare un bel viaggio. 10. Avrei voluto che tu venissi da me. 11. Avevano studiato per superare l’esame ma non ci riuscirono. 12. Avessi seguito il vostro consiglio! 13. Si accomodi, l’aspettavo. 14. Domani incontreremo i nostri amici. 15. A pranzo avrei mangiato volentieri una pizza. 16. Chiudi la porta perché non voglio che gli altri ascoltino. 17. Parlerò con tua sorella questa sera. 18. Se avessi saputo che c’era questo bellissimo panorama, avrei portato con me la macchina fotografica.

10 INVALSI In quale sequenza sono presenti un verbo al tempo composto e due verbi di modo indefinito?

A hanno vinto, giocato, leggendo

B studiare, ebbe pulito, parcheggeranno

C avrai saputo, partire, fosse stato

D pagante, saltai, abbiamo riso

11 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. Visto che domenica ha piovuto / pioverebbe tutto il giorno, sono rimasta / rimango a casa. 2. Dopo aver visto / vedere il film al cinema, Susanna vai / è andata al supermercato. 3. Sbagliando / Avendo sbagliato si impara. 4. La prossima settimana visiterò / avrò visitato un misterioso castello medievale.

5. Se Andrea avesse fatto / farebbe più esercizi di matematica, avrebbe svolto / svolge la verifica con più facilità. 6. Stasera ho / avrò in programma di uscire / essere uscito con i miei amici.

12 Classifica nella tabella i verbi dell’elenco.

vincemmo – correndo – perdente – dormiva – catturato – inventerà – aver narrato – giocando – spalancato – avrete salutato – avessi confidato – dormisse – dimenticherei – parlante – promosso – indurito – corri! – abbia ottenuto – guarda! – scoprirei – avendo copiato – inventando

Verbi di modo finito

Verbi di modo indefinito

13 Completa il brano inserendo i verbi dell’elenco. avessero divulgato – era – lavorando – temeva – cancellassero – sapevano – produrre – aver – perdere – sarebbe finita

Aveva trovato il modo di energia sfruttando dei micromovimenti naturali. Se la sua scoperta probabilmente la schiavitù dal petrolio.

La lotta per l’energia .................................................. una questione che non poteva essere ignorata, lo ............... ........................................... tutti. Ora però, inspiegabilmente, avevano deciso di chiudere il progetto al quale stava in gran segreto da anni.

Chi poteva interesse a «far sparire» un progetto come il suo? Forse qualche magnate del petrolio, che di il controllo sul mercato energetico mondiale? Non poteva permettere che in pochi istanti anni di duro lavoro. adatt. da D. Conati, Alberi a vento, in AA. VV., Noi siamo il futuro, Gruppo Editoriale Raffaello

14 Sottolinea tutti i verbi e classificali nella tabella.

Al termine della Seconda guerra mondiale il governo degli Stati Uniti promosse una politica fondata sulla cooperazione e sugli aiuti finanziari. L’idea era chiara: solo un rapido recupero dell’economia europea avrebbe garantito benessere e sviluppo, scongiurando il rischio di crisi e tensioni rivoluzionarie. Per questo motivo, Washington promosse il Piano Marshall (vedi Unità 7), l’insieme di misure di sostegno finanziario e industriale che permisero a molti Paesi dell’Europa occidentale un rapidissimo e impetuoso sviluppo, talmente eccezionale da prendere il nome di «miracolo economico».

adatt. da B. Goldstein Bolocan, Chronos. Alla scoperta della storia, Gruppo Editoriale Raffaello

Indicativo Condizionale Imperativo Infinito Participio Gerundio

2. I modi finiti

R IFLETTO Giovedì uscita didattica!

Alessandro si rivolge a Francesco con il verbo tu porta. Con questo verbo Alessandro intende esprimere: un dubbio una richiesta un fatto certo e sicuro

Sottolinea i verbi che il professore usa con la stessa intenzione.

L’indicativo

Per esprimere un fatto certo e sicuro, come nella frase Abbiamo organizzato una passeggiata, si usa il modo indicativo.

L’indicativo è il modo dell’obiettività: serve a indicare ciò che è vero, sicuro, reale, o che il soggetto del verbo considera tale.

L’indicativo ha otto tempi: uno per il presente, cinque per il passato (imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto) e due per il futuro.

Tempi semplici presente imperfetto passato remoto futuro semplice porto portavo portai porterò

Tempi composti passato prossimo trapassato prossimo trapassato remoto futuro anteriore ho portato avevo portato ebbi portato avrò portato

Il congiuntivo e il condizionale

Per esprimere un desiderio, come nella frase Vorrei che la gita durasse tutta la giornata!, si usa il modo congiuntivo.

Il congiuntivo è il modo della soggettività: serve a indicare le opinioni, i dubbi, i timori o i desideri del soggetto del verbo.

Il congiuntivo ha quattro tempi: uno per il presente e tre per il passato.

Tempi semplici presente imperfetto partiamo partissimo

Tempi composti passato trapassato siamo partiti fossimo partiti

Il condizionale è il modo della possibilità: serve principalmente a indicare un’azione o una situazione che si può verificare solo a certe condizioni.

Dovremmo rientrare per le 14:30, se (condizione) riuscissimo a partire alle 8:30.

Il condizionale ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.

L’imperativo

Tempo semplice presente dovremmo

Tempo composto passato avremmo dovuto

L’imperativo è il modo della richiesta: serve a indicare un’esortazione, un ordine, un invito L’imperativo ha solo il tempo presente. Ha soltanto la seconda persona singolare (porta) e plurale (prendete); per le altre persone (terza singolare, prima plurale e terza plurale) si usa il congiuntivo presente (Iniziamo la lezione!).

A volte il verbo è sottinteso, cioè non viene espresso ma si può comunque ricavare dal contesto: (facciamo una) pausa pranzo con partita e accompagnamento musicale!

I modi finiti sono

indicativo

esprime certezza

presente penso imperfetto pensavo passato remoto pensai futuro semplice penserò

congiuntivo esprime opinioni, dubbi, timori, desideri

condizionale esprime eventi che dipendono da certe condizioni

imperativo esprime ordini, inviti

F ACCIO

L’indicativo

passato abbia pensato trapassato avessi pensato Esercizi autocorrettivi

passato prossimo ho pensato trapassato prossimo avevo pensato trapassato remoto ebbi pensato futuro anteriore avrò pensato

presente pensi imperfetto pensassi presente penserei presente pensa!

passato avrei pensato

1 Sottolineate i verbi al modo indicativo, come nell’esempio. Quel mattino lo svegliò il silenzio. Marcovaldo si tirò su dal letto col senso di qualcosa di strano nell’aria. Non capiva che ora era, la luce fra le stecche delle persiane era diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Aperse la finestra: la città non c’era più.

da I. Calvino, Marcovaldoovverolestagioniincittà, Einaudi

2 Sottolinea l’alternativa corretta.

1. La Rivoluzione francese era scoppiata / scoppiò nel 1789. 2. Mia sorella è nata / era nata cinque anni fa.

3. Catia era uscita / usciva di casa da appena cinque minuti, quando improvvisamente iniziò a piovere. 4. Il palazzo Foschi oggi ospita un museo: in passato apparteneva / appartiene a una nobile famiglia.

3 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase per ciascuna forma verbale. aveva invitato – volano – usarono – era andato – giudicherà – ameranno – correvi

TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI

Il congiuntivo e il condizionale

4 Collegate le frasi in modo opportuno.

1. Preparerei una torta

2. Lucia sarebbe andata in centro

3. Miriam correrebbe

4. Le zie verrebbero a trovarci

5. Chiara e Anna avrebbero preso il treno

5 Sottolinea i verbi al congiuntivo.

a. se fossero arrivate in tempo in stazione.

b. se avessi tutti gli ingredienti.

c. se ci fosse stato il sole.

d. se non le facesse male la caviglia.

e. se avessero tempo.

1. Stefano non sa se sia il caso di avvertire suo padre. 2. Suppongo che Marta abbia svolto correttamente la verifica: aveva studiato molto. 3. Non li abbiamo aspettati perché pensavamo che non venissero. 4. Credo che tu ti debba coprire di più, è molto freddo. 5. Daniel spera che l’insegnante gli abbia dato un bel voto. 6. Lara vorrebbe che le sue amiche fossero più sincere con lei.

6 INVALSI Il condizionale è il modo della:

A richiesta B obiettività C soggettività D possibilità

7 Sottolinea i verbi al congiuntivo e cerchia i verbi al condizionale.

1. Luciano temeva che Andrea fosse in ritardo, altrimenti non lo avrebbe chiamato al telefono. 2. Gradirei che tu fossi più gentile. 3. Se avessi saputo che venivate anche voi, avrei chiamato il ristorante per chiedere di aggiungere tre posti. 4. Magari avessi più tempo libero! Inizierei sicuramente un corso di pittura. 5. Vorrei un succo di frutta, grazie. 6. Tutti temevano che la grandine rovinasse le coltivazioni.

8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase che contenga un congiuntivo imperfetto e una frase che contenga un condizionale passato.

L’imperativo

9 I verbi sottolineati nelle seguenti frasi sono al modo imperativo: indicate se esprimono un ordine (O) oppure un invito (I), come nell’esempio.

1. Benvenuto! Scegli il posto che preferisci. O I

2. Esci immediatamente! Nessuno può stare in questa stanza! O I

3. Se avete piacere di approfondire, leggete questa pagina. O I

4. Riordina la tua stanza! Ѐ in condizioni pietose. O I

10 Sottolinea i verbi all’imperativo.

1. Apri la porta, è arrivato il corriere! 2. Fa’ presto! 3. Tornate a trovarci, vi aspettiamo. 4. Spegni la luce.

5. Consegnate il compito, è finita l’ora. 6. Assaggiate queste pizzette, sono state appena sfornate.

11 Sul quaderno, riformula le richieste usando l’imperativo.

1. Vi invito a uscire in fila indiana. 2. Vi prego di fare silenzio. 3. Ti ordino di entrare. 4. Potresti alzare un po’ la voce? 5. Mi direste a che ora inizia la lezione? 6. Sapresti consigliarmi un buon film?

L’uso dell’indicativo

Come sai, il modo indicativo, usato per presentare azioni o situazioni sicure e reali, ha otto tempi: uno per il presente, cinque per il passato e due per il futuro. Esaminiamo le caratteristiche e l’uso di ciascuno di questi tempi.

Il presente

1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlo credo sento tu parli credi senti

lui, lei parla crede sente noi parliamo crediamo sentiamo voi parlate credete sentite loro parlano credono sentono

L’indicativo presente è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione che avviene nello stesso momento in cui si parla o si scrive: Mi faccio un selfie davanti al Colosseo.

L’indicativo presente si usa anche:

• per esprimere un’azione o una situazione che si ripete abitualmente (presente di consuetudine): Vado a scuola tutti i giorni con l’autobus;

• per affermare qualcosa che vale sempre (presente atemporale), per esempio un fatto vero e immutabile nel tempo (La stella Polare è la stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore), una legge (La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano), una definizione matematica (L’angolo retto misura 90 gradi), un proverbio (Chi va piano, va sano e va lontano), una credenza popolare (Il numero 17 porta sfortuna), una descrizione geografica (Il Po sfocia nel Mare Adriatico);

• per dare vivacità alla narrazione di fatti avvenuti nel passato (presente storico): Nel 1789 scoppia la Rivoluzione francese;

• al posto del futuro per indicare un’azione destinata a verificarsi in un tempo molto vicino (presente per il futuro): Domani vado (= andrò) al mare.

Il presente per il futuro è tipico del parlato, ma va evitato nello scritto.

L’imperfetto

1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlavo credevo sentivo tu parlavi credevi sentivi lui, lei parlava credeva sentiva noi parlavamo credevamo sentivamo voi parlavate credevate sentivate loro parlavano credevano sentivano

L’indicativo imperfetto è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione avvenuta nel passato e che viene descritta nella sua durata e nel suo svolgimento: Paolo leggeva con attenzione.

In particolare, l’imperfetto si usa:

• per indicare un’azione che in passato si ripeteva abitualmente (imperfetto di consuetudine): L’anno scorso andavo in palestra due volte a settimana;

• per indicare un’azione o una situazione che avviene nello stesso momento di un’altra, che viene indicata da un altro tempo passato (imperfetto di contemporaneità): Mentre facevo merenda, arrivarono i miei amici;

• nei testi letterari, per descrivere una persona, un animale, un oggetto, un sentimento (imperfetto descrittivo): Aveva due occhi vispi e tondi come perline e rigidi baffi grigi, e la sua coda assomigliava a un lungo pezzo di gomma nera. (O. Wilde, L’amico devoto);

• nelle cronache giornalistiche e in alcune scritture burocratiche, al posto del passato prossimo o del passato remoto (imperfetto storico), per creare un particolare effetto narrativo: I malviventi irrompevano nella banca e con un taglierino minacciavano i clienti.

Il passato prossimo

1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io ho parlato ho creduto ho sentito tu hai parlato hai creduto hai sentito lui, lei ha parlato ha creduto ha sentito noi abbiamo parlato abbiamo creduto abbiamo sentito voi avete parlato avete creduto avete sentito loro hanno parlato hanno creduto hanno sentito

L’indicativo passato prossimo è il tempo composto corrispondente al presente (si definisce così perché l’ausiliare che interviene nella sua formazione è coniugato al presente). Indica un’azione o una situazione avvenuta in un passato non troppo lontano (oggi, ieri, questa mattina…):

Ieri ho mangiato un gelato buonissimo. Il passato prossimo si può usare anche per indicare un fatto avvenuto in un passato lontano, ma i cui effetti durano nel presente:

Mi sono laureata nel 2002 (dunque ancora oggi posso dire di avere una laurea).

Il passato remoto

1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlai credetti sentii tu parlasti credesti sentisti lui, lei parlò credette sentì

noi parlammo credemmo sentimmo

voi parlaste credeste sentiste loro parlarono credettero sentirono

L’indicativo passato remoto è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione che è avvenuta e si è conclusa nel passato

Annibale attraversò le Alpi con gli elefanti.

Il passato remoto, spesso alternato all’imperfetto, è il tempo usato tradizionalmente nei testi letterari per le descrizioni:

Al rumore d’una cavalcatura che s’avvicinava, comparve sulla soglia un ragazzaccio, armato come un saracino; e data un’occhiata, entrò ad informare tre sgherri, che stavano giocando, con certe carte sudice e piegate a forma di tegoli. (A. Manzoni, I promessi sposi)

Passato remoto o passato prossimo?

Nella lingua d’uso del Nord Italia e di parte del Centro, il passato prossimo ha ormai soppiantato il passato remoto. Così, in queste zone sentirai quasi sempre frasi come:

Dieci anni fa ho frequentato (anziché frequentai) un corso di restauro.

Al contrario, nel Sud Italia il passato remoto è molto diffuso, tanto che spesso viene usato al posto del passato prossimo, come in questa frase:

Stamattina venne (anziché èvenuto) Giuseppe.

Questa maniera di usare i tempi verbali è accettabile nella conversazione e nella scrittura spontanea, ma nello scritto e nel parlato controllato è bene rispettare le regole che hai studiato.

Come si usano il passato remoto e il passato prossimo nella vostra zona? Discutetene insieme facendo alcuni esempi di usi che contravvengono alla norma grammaticale.

A NOI la PAROLA!

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

A noi la parola! è un corso di grammatica italiana per la scuola Secondaria di primo grado che pone al centro studentesse e studenti, con le loro esperienze, il loro linguaggio, le loro modalità di interazione. L’approccio inclusivo e motivante è pensato per aumentare il grado di coinvolgimento ad ogni livello, attraverso una didattica innovativa per fasi di apprendimento, basata su una metodologia consolidata e funzionale alla messa in opera della didattica per competenze.

• Approccio metodologico inclusivo per fasi di apprendimento (Rifletto, Apprendo, Fisso, Faccio)

• Massiccia presenza e varietà di esercizi, con percorsi personalizzati

• Laboratorio di lessico

• Escape game multimediali di fine sezione

• Primo incontro con il latino

• Introduzione allo storytelling e al digital storytelling

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