Radio Talpa '77 - '84

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CATTOLICA - Notiziario comunale. Direttore responsabile Franco G. Mascilongo. Inizia la pubblicazione nel 1971 con fogli ciclostilati e una copertina di cartoncino colorato. La rivista nasce ufficialmente nel 1973 con l'autorizzazione del tribunale di Rimini n. 86 del 18-6-1973. Il notiziario comunale “Cattolica” risulta un documento sicuramente parziale (scritto spesso ad uso e consumo di chi governa la città, mancano le voci degli altri attori: la stampa locale, le opposizioni, le altre realtà politiche e sociali che agiscono sul territorio, ecc.), ma nonostante tutto risulta di grande importanza la sua consultazione. E' il documento col quale si può ricostruire il racconto amminnistrativo e politico di una Cattolica proiettata nella sua fase progettuale tra le più importanti dopo quella del dopoguerra. Si pensano e si realizzano diverse grandi opere, le scelte di fondo della città. Il Notiziario registra tutto (o quasi) il dibattito-dialogo-scontro nei Consigli comunali tra le forze politiche e sociali. Ma c'è altro. Viene fuori una classe politica (prevalentemente quella comunista del Pci e a ruota quella del Psi) pensante e progettuale. Politici che, forse, grazie allo scontro ideologico in atto in quegli anni (il clima di guerra fredda e il regime democristiano agiscono come stimoli) fanno politica a 360 gradi. Il locale entra in gioco col territorio provinciale (il Circondario perché ancora non era costituita la provincia di Rimini) e regionale; la nostra comunità si fa carico dei problemi nazionali e spesso anche delle brutalità che succedono nel mondo. Tanti O.d.G. (ordini del giorno) su tanti temi di politica nazionale e internazionale... e poi quanti appelli al governo nazionale (targato Dc) contro scelte legislative, tagli ai bilanci degli enti locali... (come oggi...). Il Pci dalle sue roccaforti rosse (tre regioni e tanti comuni) si pone come alternativa di governo, anzi di “buon governo”. Questo serve anche per insinuare contraddizioni nell'elettorato democristiano, denunciando l'inerzia, complicità oscure, ruberie e tant'altro. Ma non è solo tattica politica, c'è anche una sensibilità diversa, più attenta e responsabile in tanti politici di sinistra che si trovano ad essere amministratori della cosa pubblica. Trovano anche il forte supporto nei loro partiti che si fanno carico del sostegno politico, mediatico e organizzativo. La sensibilizzazione delle coscienze, la politica come crescita civile viene perseguita e organizzata. Ma è merito anche dell'incalzare dei movimenti, della cosiddetta sinistra extraparlamentare (forte e incisiva la presenza di Lotta Continua a Cattolica) che sprona il Pci come partito e come governo. Deve governare bene, deve fare vedere che è più bravo dei “forchettoni e magnoni” della Dc (verso destra), e deve fare e dire cose di “sinistra“ per non lasciare spazio ad altri personaggi e organizzazioni in quell'area culturale e politica di sinistra. Un “gioco” contaminante e fruttuoso, anche se lo scontro c'è tutto, ed è forte, dal '68 in poi. La politica nazionale acuisce lo scontro politico e culturale e il '68 prima e il '77 dopo, consuma due grandi rotture storiche coi partiti tradizionali, in particolar modo col Pci. Chi criticava e cercava uno spazio in quell'area culturalmente e d elettoralmente “egemonizzata” dal Pci non aveva vita facile, anche sul piano individuale. Noi veniamo tacciati di volta in volta “estremisti”, “demagoghi”, “che facciamo il gioco della destra e dei fascisti”... e poi il calunnioso “chi vi paga?”.. . Anche noi non si scherzava, e allora: “revisionisti”, “nuova polizia”, “servi dell'Unione sovietica”, “palazzinari”, “complici dello sfruttamento”, “servi della Dc”... Ma questi due mondi spesso comunicano, devono comunicare, perché c'è un nemico comune più grande: i rigurgiti fascisti, i tentativi di colpo di stato, lo strapotere della Dc, l'influenza pervasivo del bigottismo clericale... e poi c'è la soluzione di tanti problemi

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