Produzione & Igiene Alimenti n. 5/2021

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LA STORIA DELLE POLITICHE PUBBLICHE DI INCENTIVAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Da anni il mercato dei macchinari industriali è influenzato da politiche pubbliche di incentivazione degli investimenti. Il 10 marzo 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto contenente la nuova disciplina per la concessione del contributo per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese. Le modifiche alla “Nuova Sabatini” prevedono che i contributi a favore delle PMI che acquistano beni strumentali possano essere concessi anche a fronte di finanziamenti erogati dalle banche e dalle società di leasing a valere su una provvista diversa dall’apposito plafond della Cassa Depositi e Prestiti. La Nuova Sabatini è stata poi prorogata dalle Legge di Bilancio 2017 e dalla Legge di Bilancio 2019. La Legge di Bilancio 2020, tra le agevolazioni per le imprese, comprende il credito d’imposta riconosciuto agli imprenditori e ai professionisti che acquistino beni strumentali nuovi funzionali all’attività d’impresa e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”, o beni immateriali come software. Le aliquote variano a seconda del tipo di beni, e valgono solo per beni destinati

un grande sforzo condiviso da imprese di ogni dimensione verso la realizzazione di linee complete, anziché macchine singole e verso l’offerta di gamme allargate di macchine per singoli prodotti o mercati. Il livello di innovazione nel settore è piuttosto alto. L’innovazione tecnologica rappresenta una delle principali armi competitive dell’industria italiana. Si tratta, tuttavia, di un’innovazione essenzialmente di tipo incrementale, tendente a migliorare continuamente le macchine prodotte e a incorporare gli avanzamenti tecnologici provenienti da altri settori (elettronica e nuovi materiali). Il processo innovativo è finalizzato all’aumento della produttività, dell’af-

Ottobre 2021

Produzione & Igiene

a strutture produttive ubicate in Italia. La nuova agevolazione non sarà applicabile agli investimenti per i quali è possibile applicare le norme in materia di super o Iper ammortamento ovvero quei beni per i quali entro il 31 dicembre 2019 sia stata già ottenuta l’accettazione dell’ordine d’acquisto e sia stato già versato un acconto pari al 20% del costo di acquisto. Il DDL di Bilancio 2021 prevede il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, che ha l’obiettivo di stimolare gli investimenti e dare stabilità alle imprese con misure che hanno effetto dal novembre 2020 a giugno 2023. La dotazione prevede circa 24 miliardi di euro per potenziare le aliquote di detrazione fiscale. Nello specifico è previsto l’incremento delle intensità d’aiuto e dei massimali di spesa sia per il credito d’imposta beni strumentali (ex super/iper ammortamento, che è stato prorogato fino al 2022 e che prevede nuove aliquote a partire dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021), che per R&S e innovazione (bonus prorogato fino al 2022), ma anche per il bonus formazione 4.0 (anch’esso prorogato fino al 2022 e con un allargamento delle tipologie di spesa ammesse).

fidabilità e della flessibilità, all’azzeramento dei fenomeni di contaminazione microbiologica degli alimenti nel rispetto di normative igieniche molto rigorose. Inoltre si assiste a un grande sforzo mirato alla standardizzazione delle macchine e dei componenti, operazione che consente di comprimere i costi della personalizzazione e contemporaneamente va incontro a una specifica richiesta dei grandi clienti: sono significativi i rapporti con le grandi multinazionali del comparto alimentare, infatti le imprese più importanti mirano ad accordi pluriennali che garantiscano continuità alla produzione di macchinari e la possibilità di sviluppo degli stessi in collaborazione con il cliente.

Le normative europee per la riduzione dei consumi energetici sollecitano un uso efficiente dell’energia e hanno un effetto di impulso al rinnovo sia delle tecnologie produttive sia dei prodotti finiti, con lo sviluppo della componente più evoluta in grado di contenere i consumi energetici e di acqua. Le imprese stanno inoltre mettendo in atto interventi specifici per il recupero di materiali, scarti e imballaggi, per lo smaltimento differenziato dei rifiuti, per la riduzione degli inquinanti. Emerge il tema dell’economia circolare e dello sviluppo a monte di prodotti concepiti con criteri di ecodesign per favorire un recupero dei componenti.

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