RICERCA e INNOVAZIONE
SHAREBOT, LA RICERCA, LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA STAMPA3D PROFESSIONALE SHAREBOT HA INIZIATO ANNI FA UN PERCORSO PER LO STUDIO E REALIZZAZIONE DI STAMPANTI 3D PER IL MONDO DELLA RICERCA E LA PMI
A
di Arturo Donghi
Analizzando le necessità dei laboratori di ricerca di università ed aziende chimiche ha focalizzato due necessità di base: lo studio e creazione di nuovi materiali e la possibilità di avvicinare studenti e ricercatori ed utilizzatori alle tecnologie della futura fabbrica 4.0 anche con budget limitati a disposizione, 86
M &A | MARZO 2021
prima di affrontare investimenti considerevoli. Per Sharebot era importante anche la possibilità di far si’ che le sue stampanti, grazie alla progettazione hardware e software fatta interamente fossero considerate anche piattaforme per sviluppi e sperimentazioni speciali. L’analisi delle necessità ha rilevato le seguenti fasi critiche: aree di stampa limitate per evitare l’uso di grandi quantità di materie prime di stampa, il rispetto dello
standard della tecnologia delle stampanti industriali professionali, i parametri di processo completamente aperti con la possibilità di analizzare a posteriori le singole attività eseguite, aggiunta di dispositivi che possano aiutare a realizzare applicazioni di machine learning o IA e la connettività in rete per la condivisione delle informazioni ottenute durante la stampa. Inserire tutto questo in una stampante 3D è stata una sfida che Sharebot ha iniziato cinque anni fa ed alla fine ha raggiunto l’obbiettivo. Il progetto si è concretizzato grazie a 2 stampanti 3D : Snowwhite , stampante per sinterizzazione di polveri termoplastice con tecnologia SLS e matalONE stampante3D per polveri metalliche a tecnologia DMLS. Snowwhite2 SLS con una area di 100x100x100 mm grazie al carico variabile permette di stampare provini con soli 300 g di polvere ed un singlo layer con 100 g di polvere. Puo’ anche realizzare geometrie complesse e particolari test. Sono state sperimentate diverse polveri dal PA12 al PA11 al TPU sia ‘puri’ che caricati con materiali inerti di vario tipo quali alluminio, grafene, vetro, ceramica. Interessante l’utilizzo per analizzare nuovi materiali per il settore medicale con la realizzazione di scaffold test. Oltre 60 università e centri di ricerca nel mondo utilizzano SnowWhite2 per ricerche su nuovi materiali ed avvicinare i giovani alla tecnologia disponibile alla fabbrica 4.0. Il secondo progetto incomincia a prendere forma 3 anni fa ed è estremamente ambizioso: una stampante 3D con tecnologia DMLS per metalli dall’acciaio al titanio all’alluminio che, oltre ad avere tutte le caratteristiche sopra citate, necessiti di un budget limitato sotto i 100.000 euro, il tutto per rendere ‘democratica’ ed accessibile alla ricerca ed alla PMI la stampa 3D metallo. Utilizzando un laser fibra da 250W ed un layer di 30 mu si raggiungono densità superiori al 98% e porosità inferiori all1% con polveri di acciaio 316L, alcune università ed il CNR di Lecco stanno utilizzando la metalONE (il nome significa la tua prima stampante3D a metallo) per profilare polveri di titanio , cromo-cobalto ed alluminio. L’implementazione di una telecamera interna che registra le imma-