Queste istituzioni 17

Page 12

12 munque è risultata senz'altro conforme anche agli interessi di crescita e prestigio della tecno-struttura delle imprese a partecipazione statale e contemporaneamente agli interessi elettoralistici e di potere della classe politica: di qui quel fenomeno di divaricazione dell'azione imprenditoriale delle partecipazioni statali che è a tutti nota e che è finita per diventare connotato embiematico non solo del « sistema » in quanto tale, bensì anche dei singoli gruppi societari (o almeno dei maggiori) che del « sistema') sono parte, facendo così della « polisettorialità » una carta giuocabile su tutti i tavoli e per le esigenze più varie. Ora, però, è chiaro che la logica « presenzialistica» non poteva non indurre comportamenti assai differenziati nelle stesse attività delle partecipazioni statali di natura più schiettamente industriale, costringendo quindi le singole impree a seguire politiche aziendali diverse, se non altro a causa dei diversi punti di partenza (basti pensare al fatto che si trattasse o meno di imprese entrate nell'ambito delle partecipazioni statali a seguito di operazioni di salvataggio) e delle diverse aree territoriali e settoriali di intervento (basti pensare alle iniziative adottate per l'industrializzazione del Mezzogiorno) e pertanto del mutare delle aspettative che la somma degli interessi altrui (politici, sindacali, del capitale finanziario) su di esse, caso per caso, caricavano. La logica « presenzialistica» nella storia delle partecipazioni statali può essere considerata, se si vuole, il risvolto aziendalistico del fatto che nell'arco della loro esistenza le partecipazioni statali si sono sempre dovute misuràre con i problemi dell'occupazione, entro i diversi limiti in cui di volta in volta lo richiedevano o lo consentivano gli indirizzi del Governo in carica o l'assetto dei rapporti economico-sociali dell'epoca (basti pensare alle vicende che hanno variamente contraddistinto in diversi momenti le esperienze dell'IRI, del FIM e della GEPI). È quindi certamente esatto che l'obiettivo della salvaguardia dell'occupazione ha agito come super-norma nei rapporti tra governo e partecipazioni statali

(così S. Ristuccia, Salvataggio, fallimento, occupazione (note sull'analisi di Leon),

in «Queste istItuzioni», 1976/1977, n. 11, p. 17). Come è anche vero che in tal modo il principio di economicità ha trovato una sua specificazione come «pura legittimazione della richiesta di intervento delle casse dello Stato »; purché però si tenga presente che lo stesso principio - proprio in quanto concetto astrattamente neutro - si carica di valenze diverse a seconda del differente combinarsi degli interessi che abbiamo visto muoversi dietro al rapporto, diretto o indiretto che sia, che pure esiste tra la logica « presenzialistica» delle partecipazioni statali e l'obiettivo « sociale>' della salvaguardia dell'occupazione. La notevole espansione dell'attività delle partecipazioni statali nei settori delle infrastrutture e dei servizi in genere ha condotto, mutatis mutandis, a conseguenze in larga misura analoghe. Con questi interventi, infatti, numerosi soggetti facenti parte del « sistema' delle partecipazioni statali, appropriandosi di competenze tradizionalmente proprie dell'amministrazione in senso stretto, si sono inseriti nel cuore dei meccanismi di esercizio di funzioni a carattere tipicamente politico-amministrativo. Tutta una serie di imprese a partecipazione statale opera quindi a guisa di veri e propri organismi di disciplina di settore e comunque svolge una o tutte quelle funzioni di programmazione dell'attività, ovvero di progettazione ed esecuzione degli interventi che sono ritenuti essenziali per l'ordinamento e per il progredire delle condizioni di vita associata, il cui affidamento, peraltro, assicura sovente ai soggetti gestori un profitto garantito. Questo punto è probabilmente il più interessante agli occhi del giurista, ed in particolare dello studioso delle amministrazioni pubbliche: ciò perché (come ho cercato di dimostrare più analiticamente nella monografia su «Partecipazioni statali e Pubblica amministrazione », in via di pubblicazione), per un verso tale vicenda, se è vero che è espressione di un fenomeno di « concrescenza » di alcune strutture dentro altre, piuttosto che non di « separatezza », tra di esse va a riscontrare il consolidamento di una situazione di compresenza nell'ambito delle ammini-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.