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cietà cattolica", illustre gesuita molto noto, commentando su "lesus" del maggio 1996 i dati di due inchieste importanti (quella dell'Università Cattolica del 1995, che a suo avviso confermava quella di "Famiglia cristiana - lesus" del 1991) ha offerto dati abbastanza attendibili rispetto al giudizio complessivo sulla fiducia nella Chiesa Cattolica in Italia: il 27% degli italiani è negativo o critico, il 25% incerto, il 47% è positivo. C'è, dunque, soltanto una metà degli italiani che esprime un apprezzamento della Chiesa. Nella ricerca di Sciolla la percentuale degli italiani che avrebbero fiducia nella Chiesa è invece ben più alto. Un'incongruenza fra dati che sembrerebbe dimostrare che la cultura laica è più clericale della cultura cattolica, perché trova dei dati che addirittura i gesuiti di "lesus" non trovano, dovendosi accontentare di percentuali minori delle quali si lamentano. Nella ricerca di questi ultimi, il 66% del 47% di italiani che ha fiducia nella Chiesa esprime l'avviso che la sua funzione più importante sia quella di aiutare chi è nel bisogno e chi soffre; solo il 38% afferma che la funzione più importante è annunziare Gesù Cristo e il Vangelo. Quindi, la fiducia nella Chiesa sarebbe dovuta non al suo ruolo di guida spirituale ma alla sua capacità di offrire sostegno in casi di difficoltà pratica. Margiotta Broglio ha continuato a citare i dati offerti dal pa4re gesuita per quanto riguarda il rapporto fra appartenenza alla comunità religiosa e morale. Padre De Rosa scriveva nel 1995 che quello che più colpisce della religiosità degli italiani è lo scollamento esistente tra la pressione della fede e la pratica della morale insegnata dalla Chiesa. Il divorzio è accettato dal 63% dei credenti; l'avere esperienze omosessuali dal 38%; l'avere rapporti sessuali senza essere sposati dal 69% (che sale all'83% fra i giovani); il tradimento sessuale del coniuge o del convivente dal 19,8 %; vivere insieme senza essere sposati è accettato dal 64%, la masturbazione dal 55%; la contraccezione è accettata dal 55%, il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali dal 15%. Perfino l'aborto non è ritenuto lecito in nessun caso solo dal 20°to dei credenti, il 15% di loro è favorevole all'eutanasia, mentre solo il 42 è contrario". Senza poter giudicare la certezza di questi dati, (con l'eccezione di quelli dell'8 per mille), Margiotta Broglio ha proseguito prendendo in considerazione un altro dato del libro di Sciolla: l'Italia sarebbe il Paese in cui il pluralismo religioso è meno sviluppato. A questo proposito, ha però ricordato che l'Italia è l'unico Paese in cui ci sono accordi formali, ratificati dal Parlamento, fra lo Stato e le confessioni religiose di minoranza e che, 113


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