Musicare 3/2016

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Indice

La stecca «La musica avrà ammansito e civilizzato le belve di Orfeo, ma non è ancora riuscita a civilizzare i musicisti!» (John Gay, 1685-1732, poeta e drammaturgo britannico)

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notEventi

Direzione Sud Italia, alla riscoperta dello Stivale di Ilaria Fantin

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Ordinaria specialità: è il cartellone firmato Orchetra del Teatro Olimpico di Giovanni Costantini

Una stagione che “tira”: sarà impossibile resisterle di Giovanni Costantini

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backStage

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musicaMese

Viaggi, danze e colori sotto lo sguardo di Palladio a cura della redazione

Musica & drink nel cuore di Vicenza: tornano le “OpeNights” estive di Paolo Meneghini

Tradizione, sperimentazione... gioco: “Omaggio a Palladio” diverte con qualità di Marco Bellano

«Esecuzione ed emozione: alti livelli con questi giovani colleghi» di Klaus Manfrini

audioVisivi

L’occhio esorta l’orecchio, poi è musica di Marco Bellano

d’altro ouverture canto

L

a stroncatura è una specie quasi estinta nell’ecosistema dei mezzi di comunicazione. Forse perché la qualità media dell’opera da recensire è aumentata. Ma la percezione della qualità dipende anche dal processo di costruzione del consenso attorno all’artista. Non basta l’opera sola, fosse anche un capolavoro, serve la promozione. E se è vero che le acquietanti conferme sono più gradite delle sorprendenti smentite, chi si assumerà il rischio di contraddire una diffusa opinione favorevole? A che pro, poi? Il critico paventerà il pericolo di vedersi negare la prossima richiesta d’intervista; una generosa distribuzione di aggettivi invece avrebbe fatto tutti contenti, l’artista, che si sentirà “compreso”, chi lavora con lui e chi lo ammira. Il processo si autoalimenta e il radicarsi del conformismo impedisce quasi di immaginare un giornale che scansi il concerto di un divo per seguire la performance di uno sconosciuto, che buchi la mostra del venerato pittore per segnalare i lavori di un esordiente, un giornale che cerchi un’altra qualità, oscurata magari solo dalla carenza di mezzi. Facile pronosticare un destino infausto a quella coraggiosa redazione. Difficile spiegare la ragione del fallimento, se si individua nel racconto di realtà inattese, quei fatti che alimentano il serbatoio delle notizie, il compito principale di ogni giornalista. Anche i giornalisti di cultura e spettacoli li si vorrebbe allineati alle decisioni prese in altre sedi. Così le stroncature si incattiviscono e si rifugiano nel web, un far west quasi sempre ostile a ogni pacato argomentare. ●

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