RASSEGNA STAMPA 2021
www.purpleryta.it
Purpleryta, la vita e il vino come un'opera d'arte DI LARA LORETI
Donne spettinate, sirene, pesciolini, personaggi storici: a Barolo l'artista delle Langhe utilizza Nebbiolo, Barbera e altri vini per dipingere su cotone figure reali e fantastiche ricche di gusto e sfumature di tannini. "La mia degustazione esalta lo spirito: verso il vino sulla tela e la macchia mi suggerisce che cosa creare" / Video 19 Luglio 2021 2 minuti di lettura
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La testa ben salda fra le nuvole della creatività e i piedi ancorati con orgoglio al territorio delle Langhe. Nel favoloso mondo di Purpleryta ogni cosa ha la sua sfumatura violetta, dai vestiti alle pareti dell’atelier, nel centro storico di Barolo, agli accessori fino a quei Nebbioli e a quelle Barbere che tanto hanno da raccontare, soprattutto a chi ha tempra e voglia di mettersi comodo, in ascolto di ciò che la natura vuole comunicare attraverso gli occhi, le mani e la fantasia dell’artista. Ryta Barbero (nomen woman, ma attenzione “Io sono una Barbera d’Asti,
non di Alba”, sentenza enunciata dalla pittrice langarola col sorriso, ironico e consapevole, di chi sa di cosa sta parlando) lavora da sempre nel mondo del vino, di cui conosce soprattutto i segreti della comunicazione, della narrazione, della capacità di scovare curiosità e personaggi che valga la pena esplorare e raccontare. Ma “solo” dal 2013 ha iniziato a rapportarsi all’universo dei tannini con uno sguardo più curioso e più profondo allo stesso tempo: quello di un’artista “macchiaiola” che crede nel processo di metamorfosi, delle cose e dello spirito. Nata a Torino, cresciuta fra Montà e Alba, in età adulta si trasferisce a Barolo, consapevole che quando lavori nel mondo del vino, se vuoi fare sul serio, non basta raccontare una storiella carina o fare una visita in vigna. Ti ci devi tuffare anima e corpo in quella botte. Devi sporcarti le mani, scavare e saper tirare fuori qualcosa che nessuno mai ha osato prima: una meta arte che va oltre l’essenza, in un percorso a ritroso che diventa terapia dei sensi ed esercizio di sensibilità. Nascono così le tanto amate e strapazzate “donne spettinate”, cavallo di battaglia tra i soggetti delineati da Ryta sulla carta cotone.
Purpleryta all'opera nel suo atelier a Barolo Donne che hanno così chiara la differenza fra apparire ed essere da non preoccuparsene minimamente. Donne ben consce di se stesse e del
mondo che le circonda, naturalmente vanitose, quanto basta per indossare foglie d’oro e d'albero, organze color porpora e farfalle in altorilievo, come tocco distintivo. Figure reali e fantastiche, sirene, fate, personaggi storici e eroi della musica, ma anche pesciolini liberi e sguizzanti, creature marine che nella loro dimensione liquida si mescolano senza freni né pregiudizi ai frutti della terra. Opere d’arte nate dall’istinto prima che dallo studio. Un bicchiere di vino può nascondere tante sorprese. Quella proposta da Ryta è una degustazione dell’altrove: “Metto il vino nel bicchiere e poi lo verso sulla tela: si forma così una macchia che io lascio esprimere liberamente. È lei a suggerirmi che cosa dipingere, il soggetto prende vita da sé: il mio intervento sta nell’indirizzare con delicatezza col pennello un’opera che ha già deciso il messaggio da divulgare”. Una tecnica, quella della macchia di vino, messa a punto dalla stessa artista.
La mappa della Mga di
Serralunga dipinta col vino da Purpleryta, commissionata da Luigi Vico (foto @Franco Giaccone) Gli ultimi arrivati sulle tele di Purpleryta - al passo col segno dei tempi del vino - sono i cru. Quelle ormai ben note Mga (Menzione geografica aggiuntiva) in cui vengono divisi i territori più rinomati del vino – Langhe in primis - per valorizzare sapori e caratteristiche delle singole particelle dei vigneti, che rendono unico ogni sorso. Incredibile la precisione e la vitalità delle mappe delineate con le sfumature dello stesso vino che in quelle terre prende corpo. Ne è un esempio quella di Serralunga d'Alba commissionata alla pittrice dal produttore vitivinicolo Luigi Vico dell'azienda Serralunga Casa Mia. Un lavoro impegnativo in mostra che l’artista fa conoscere sul territorio e non solo. I quadri di Purpleryta hanno fatto e continuano a fare il giro del mondo: nuove esposizioni sono in cantiere in Europa e negli Usa. E un progetto in arrivo coinvolgerà anche il territorio torinese della Freisa. Un’arte che ha ancora tanto da dire, da scoprire. E da bere tutta d'un fiato.
I vigneti ricamati di Serralunga
https://youtu.be/U6w21nyKXQo
https://youtu.be/ppwKCdh1vwE
http://www.bella.it/dipingere-con-il-vino/
IN AUTUNNO VIA LIBERA ALLA CREATIVITA’ CON IL WINE PAINTING, LA TECNICA DI PITTURA COL VINO SVILUPPATA DALL’ARTISTA PIEMONTESE PURPLERYTA, CHE PARTE DA UNA MACCHIA SPONTANEA SU CARTA PER ELEVARLA AD ARTE FIGURATIVA. SI APPRENDE IN UN WORKSHOP DOVE VISTA, GUSTO E OLFATTO VENGONO SOLLECITATI IN FORMA ORIGINALE E GOLOSA DA UN CALICE DI VINO. UN ALTRO DEGLI APPUNTAMENTI ESPERIENZIALI DI AFEA ART & ROOMS DI PALERMO PER I PROPRI OSPITI APPASSIONATI DI ARTE E STREET ART, DAL 15 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRE 2021
Un calice di vino rosso, pennelli e fantasia: occorrono pochissimi strumenti al wine paintingper esprimersi, una tecnica artistica che fa del wine on paper, una macchia spontanea di vino su carta, un’opera tra l’astratto e il figurativo. Il vino viene utilizzato in purezza, senza subire trattamenti, e la carta su cui viene versato è naturale, 100% cotone acid free. Qualche minuto in attesa che asciughi e che la macchia si esprima e poi l’artista interviene con il pennello interpretando e completando di significato, assecondando le forme e attribuendogli nuove sembianze. «Dipingere col vino attiva il pensiero laterale guardando il vino da un altro punto di vista» spiega Purpleryta, un’artista piemontese che vive e lavora nelle Langhe e che ha fatto del wine painting un’espressione di vita. A stretto contatto con il mondo del vino, ogni giorno da esso trae ispirazione in un rapporto di amore e rispetto che diventa interscambio attivo e rigenerazione interiore: «Dipingere col vino, così come lo faccio io, educa alla pazienza» conferma Purpleryta e prosegue: «Bisogna aspettare che asciughi, che la macchia sia stabile e definita prima di decidere come completare l’opera. E bisogna accettare quello che fa il vino con la carta: non sempre decidi tu ma hai sempre l’opportunità di giocarti al meglio quello che il vino ti offre. E’ un esercizio creativo continuo».
https://www.lepaginedelvino.it/10066/i-pensieri-laterali-del-vino-sidipingono/?fbclid=IwAR10HDB2-oLsTnvlotW3Nr_lKnA2b5kPWwRIGED3QUstNYDQs6_8QCduLgc
I PENSIERI LATERALI DEL VINO? SI DIPINGONO Inserito da matilde pozzi | 30 Ott 2021 | Il bicchiere della staffa
#ilbicchieredellastaffa – Alla scoperta del wine painting, tecnica di pittura col vino sviluppata dall’artista piemontese Purpleryta. Il vino si degusta, col vino si dipinge. Non è una pazza idea. Si può iniziare con un corso. Si èpuò finire in un atellier delle Langhe. Un workshop nel quale vista, gusto e olfatto vengono sollecitati in forma originale e golosa da un calice di vino. Un appuntamento esperienziale di Afea art & Rooms di Palermo per i propri ospiti appassionati di arte e street art fino al 30 novembre 2021. di Matilde Pozzi
Il vino diventa veicolo espressivo e attivatore sensoriale. Bastano un calice di vino rosso, pennelli e fantasia: occorrono pochissimi strumenti al wine painting per esprimersi, una tecnica artistica che fa del wine on paper, una macchia spontanea di vino su carta, un’opera tra l’astratto e il figurativo. Il vino viene utilizzato in purezza, senza subire trattamenti, e la carta su cui viene versato è naturale, 100% cotone acid free. Qualche minuto in attesa che asciughi e che la macchia si esprima e poi l’artista interviene con il pennello interpretando e completando di significato, assecondando le forme e attribuendogli nuove sembianze. Dipingere col vino attiva il pensiero laterale guardando il vino da un altro punto di vista, come spiega Purpleryta, un’artista piemontese che vive e lavora nelle Langhe e che ha fatto del wine painting un’espressione di vita. A stretto contatto con il mondo del vino, ogni giorno da esso trae ispirazione in un rapporto di amore e rispetto che diventa interscambio attivo e rigenerazione interiore: Dipingere col vino, così come lo faccio io, educa alla pazienza, spiega Purpleryta, bisogna aspettare che asciughi, che la macchia sia stabile e definita prima di decidere come completare l’opera. E bisogna accettare quello che fa il vino con la carta: non sempre decidi tu ma hai sempre l’opportunità di giocarti al meglio quello che il vino ti offre. É un esercizio creativo continuo. Il suo atelier e le sue opere sono popolate di donne spettinate, sirene che sorseggiano Barolo, angeli custodi, tutti più o meno spettinati a seconda di quanta energia esprime la macchia originale. Tutti rimandano al messaggio Il vino contiene cultura! Non solo territoriale, enologica, gastronomica ma anche artistica. A cominciare dal gesto di rovesciare il vino, assolutamente provocatorio: vuol far fermare a riflettere quante potenzialità siano racchiuse in questo nettare. E invita i partecipanti ai suoi workshop creativi a sviluppare una certa sensibilità all’ascolto e alla visione. Anzitutto di ciò che hanno sulla carta, e poi di ciò che custodiscono nell’anima.
https://www.cronacheturistiche.it/2021/09/07/dipingere-col-vino-ad-afea-artrooms-di-palermo/
Purpleryta pittrice In autunno via libera alla creativita’ con il wine painting, la tecnica di pittura col vino sviluppata dall’artista piemontese Purpleryta, che parte da una macchia spontanea su carta per elevarla ad arte figurativa. Si apprende in un workshop dove vista, gusto e olfatto vengono sollecitati in forma originale e golosa da un calice di vino. un altro degli appuntamenti esperienziali di afea art & rooms di Palermo per i propri ospiti appassionati di arte e street art, dal 15 settembre al 30 novembre 2021 Un calice di vino rosso, pennelli e fantasia: occorrono pochissimi strumenti al wine painting per esprimersi, una tecnica artistica che fa del wine on paper, una macchia spontanea di vino su carta, un’opera tra l’astratto e il figurativo. Il vino viene utilizzato in purezza, senza subire trattamenti, e la carta su cui viene versato è naturale, 100% cotone acid free. Qualche minuto in attesa che asciughi e che la macchia si esprima e poi l’artista interviene con il pennello interpretando e completando di significato, assecondando le forme e attribuendogli nuove sembianze. «Dipingere col vino attiva il pensiero laterale guardando il vino da un altro punto di vista» spiega Purpleryta, un’artista piemontese che vive e lavora nelle Langhe e che ha fatto del wine painting un’espressione di vita. A stretto contatto con il mondo del vino, ogni giorno da esso trae ispirazione in un rapporto di amore e rispetto che diventa interscambio attivo e rigenerazione interiore: «Dipingere col vino, così come lo faccio io, educa alla pazienza» conferma Purpleryta e prosegue: «Bisogna aspettare che asciughi, che la macchia sia stabile e definita prima di decidere come completare l’opera. E bisogna accettare quello che fa il vino con la carta: non sempre decidi tu ma hai sempre l’opportunità di giocarti al meglio quello che il vino ti offre. E’ un esercizio creativo continuo». Il suo atelier e le sue opere sono popolate di donne spettinate, sirene che sorseggiano Barolo, angeli custodi, tutti più o meno spettinati a seconda di quanta energia esprime la macchia originale! Tutti rimandano al messaggio «Il vino contiene cultura! Non solo territoriale, enologica, gastronomica ma anche artistica». A cominciare dal gesto di rovesciare il vino, assolutamente provocatorio: vuol far fermare a riflettere quante potenzialità siano racchiuse in questo nettare. E invita i partecipanti ai suoi workshop creativi a sviluppare una certa sensibilità all’ascolto e alla visione. Anzitutto di ciò che hanno sulla carta, e poi di ciò che custodiscono nell’anima. Il vino, dunque, come veicolo espressivo e come attivatore sensoriale.
Afea Art & Rooms, Un esercizio di introspezione e creatività che è alla base del workshop in esclusiva per Afea Art & Rooms, struttura ricettiva e incubatore artistico nel cuore di Palermo da sempre coinvolta in iniziative di stampo artistico o in collaborazioni attive tra pubblico e street artist. La durata del workshop include un’ora di sessione tecnica e operativa con Purpleryta e pernottamento con colazione presso Afea Art & Rooms al costo di 90,00 euro a notte, a camera doppia (quindi per due persone) + la tassa di soggiorno (1,50 euro a persona). Il workshop è IN OMAGGIO a soggiorni di almeno due notti. L’iniziativa si terrà dal 15 settembre al 30 novembre in classi di minimo 8 – massimo 12 partecipanti. Soggiornare all’interno di un’opera d’arte, diversa in ogni ambiente, in ogni camera, in ogni dettaglio. Questa è la proposta ricettiva di Afea Art & Rooms: 10 camere decorate, affrescate, personalizzate da artisti del pennello e della bomboletta che hanno reso unici ambienti, dettagli, atmosfere. Tutti interattivi, da seguire tramite QRCode durante i work in progress. Il risultato è una struttura ricettiva unica e originale, ambienti caratterizzati da una personalità forte e avvincente, storie che si sviluppano su pareti, armadi, cuscini e oggetti d’arredamento. Ogni artista ha impresso uno stile e un racconto, fatto di immagini, esperienze tattili e visive, culminanti in un tripudio di colori, in una formula ricettiva emozionante e condivisibile attraverso un’app e l’installazione di QRCode al di fuori di ogni stanza. Afea Art & Rooms nasce a fine 2018, quando i proprietari Danilo Alongi e Carmen Russo (soci nell’attività e compagni di vita) hanno diffuso, con la collaborazione di varie realtà come il “Distretto A di Faenza”, una open call cui hanno aderito numerosi artisti e professionisti della street art, dando piena disponibilità alla realizzazione del progetto. Tra gli altri, hanno contribuito Riccardo Buonafede, fondatore del festival Manufactury Project di Comacchio, che ha omaggiato il capoluogo siciliano attraverso alcune immagini ispirate al film “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni, collegando l’immagine ironica della banana alla copertina dei “Velvet Underground” di Andy Warhol. Giovanni Lo Verso ha attinto da un passato di scultore, ceramista e scenografo per decorare la camera Li Pupi. Molti esponenti della Scuola del Fumetto di Palermo hanno partecipato alla scenografia della camera Popeye, dedicata a Braccio di Ferro e Olivia. I supereroi di Solo si rifanno alla pop-art, mentre Diamond ha un segno stilistico elegante e provocatorio che si ispira all’Art Nouveau. Lo Stregatto e il Cappellaio Matto sono i personaggi onirici che hanno ispirato un altro artista, Vincenzo Caradonna. Il tema scelto per la “stanza di Alice” è legato al sogno e alla fantasia e quello di “Alice nel paese delle meraviglie” è un racconto dal respiro universale che piace a grandi e piccini e in cui tutti possono immedesimarsi. Breve elenco degli artisti intervenuti all’interno dello spazio Afea Art & Rooms: I Palermitani Igor Scalisi, Boink, Antonio Fester, Danilo Maniscalco, Francesco Collura, I mangiatori di patate, Antonio Curcio, Giovanni LoVerso, Demetrio Di Grado, R. Marchetta e G. Spadaro della Grafimated Cartoon (Scuola del Fumetto Palermo) oltre a Fabieke, Ligama, Make, Riccardo Buonafede (Manufactury Project), Shot, Davide Currao, Silvia Zacchello e gli Street Artist Solo, Diamond, Chekos (167 /B Street) oltre ad Angelo Crazyone, la giovane artista lucchese di origine
siciliana Giulia Noeyes, l’artista brasiliano Gui Zagonel, Florinda Cerrito e Massimo Sirelli l”’Artista dei Robot”, writer, pittore, creativo e docente presso l’Istituto Europeo di Design.
http://www.art-wine.eu/purpleryta-la-pittrice-enoica-delle-donne-spettinate-ode-alle-sireneamanti-del-barolo/
PURPLERYTA, LA PITTRICE ENOICA DELLE DONNE SPETTINATE. Ode alle Sirene amanti del Barolo di Fabio Giuseppe Carlo Carisio Purpleryta vive e lavora nelle Langhe. A stretto contatto con il mondo del vino ogni giorno da esso trae ispirazione ed allo stesso tempo ne prende le distanze, in un rapporto di interscambio attivo e rigenerazione interiore, applicando due imperativi che da sempre animano la sua passione per l’arte: semplificare la realtà e colorare il mondo. Attraverso le sue opere dipinte a vino su carta e le sue creazioni, Purpleryta trasmette i valori che la guidano. Primo fra tutti la convinzione il territorio in cui vive debba essere valorizzato per la cultura di cui è ricco. Purpleryta lo ricorda con #ilvinocontienecultura #laculturacontienevino, a sottolineare che dietro un bicchiere di vino si cela un ricco patrimonio culturale. Purpleryta, alias Rita Barbero, non solo è stata abile nell’utilizzare in modo eccellente un “colorante” assai difficile da gestire come il vino, estremamente liquido e pertanto pià arduo da maneggiare dei colori ad acquerello, ma con una sensbilità di donna vivace, intelligente ed estrosa ha saputo infondere sulle sue creazioni una sensualità un po’ dolce e un po’ ribelle che ha reso uniche e inimitabili le sue Donne spettinate.
La mappa del Barolo dipinta col vino e fotografata sulle vigne con il Castello di Barolo sullo sfondo
I suoi dipinti wine on paper sono opere d’arte ecosostenibili. Il vino viene utilizzato in purezza, senza subire trattamenti e la carta su cui viene versato è naturale, 100% cotone acid free. Anche gli accessori wine on me comunicano il valore positivo del riciclo delle materie, che da rifiuto diventano elementi di nuovi oggetti con una nuova vita. La passione è il valore più importante. Purpleryta nasce da un sogno e dalla passione per la pittura. Con il suo #swingproject invita tutti, non soltanto coloro che visitano il suo atelier e volano sulla sua altalena, a non smettere mai di sognare e ad avere il coraggio di inseguire i propri sogni.
Rita Barbero, in arte Purpleryta in versione “cowgirl” nella galleria dei suoi dipinti enoici Quando sei diventata artista? Ho sempre lavorato nel settore della comunicazione del vino e ho sempre dipinto. Ad un certo punto queste due attitudini si sono incontrate e ho iniziato a dipingere con il vino. Nel 2013 il desiderio di cambiare vita si è concretizzato ed è nata Purpleryta, artista e azienda, a sottolineare che volevo fare sul serio. Nel 2015 a Barolo ho messo radici e aperto il mio Studio al pubblico. Da allora il mio ruolo è sempre quello di comunicatore del vino, utilizzando però il vino in una nuova forma.
Cosa caratterizza il tuo stile artistico? La mia tecnica definisce il mio stile: dipingo col vino partendo da una macchia sulla carta. Lascio che si asciughi e che si esprima e poi intervengo con il pennello: completo l’opera con un’interpretazione della macchia in base a quello che la macchia stessa mi suggerisce. L’opera che ne risulta è un mix di astratto e figurativo, in equilibrio tra loro. Le mie opere sono popolate di donne spettinate, sirene che sorseggiano Barolo, angeli custodi, tutti più o meno spettinati a seconda di quanta energia esprime la macchia originale.
Lolita (sx) e Sirenetta (dx), due incantevoli dipinti di “donne spettinate” anche definite “sirene che sorseggiano Barolo” Come descriveresti le tue opere d’arte? Le mie opere e la mia tecnica sono continua ricerca. Non sono la prima e non sarò l’ultima artista che dipinge col vino ma la mia tecnica è unica perché rispetta totalmente la natura del vino: lo uso puro, non faccio riduzioni, non lo manipolo. Questo mi dà modo di scoprire gli effetti del colore sulla carta, di studiare gli effetti risultanti, di attivare il pensiero laterale guardando il vino da un altro punto di vista. Inoltre sono opere ecosostenibili. E parlano una lingua universale: grazie alla mie opere sparse in tutto il mondo (Usa, Cina, UK, Germania, Belgio, Messico, Svezia, Norvegia, Danimarca…) posso lanciare il mio messaggio ovunque.
Purpleryta durante mentre soffia sui suoi dipinti per agevolare l’essiccazione del vino sulla carta Quale messaggio vuoi lanciare? Il vino contiene cultura! Il mio gesto di rovesciare il vino sembra provocatorio ma vuol proprio far fermare a riflettere: le nostre colline sono famose per i vini eccellenti e per il buon cibo ma abbiamo molte altre ricchezze per cui vale la pensa visitare le Langhe e fermarsi qualche giorno in più che per un pranzo e una visita in cantina. Qualche nuovo progetto? Viaggiare per la mia arte. O meglio tornare a viaggiare per la mia arte!