Pro.di.gio. Ottobre 2015

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Zeni: “prima di tutto la dignità della persona, spingiamo di più sulle Dat”

“A

bbiamo il dovere di interrogarci per capire come possiamo mettere al centro di tutto la dignità della persona”. Con queste parole, l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni, ha aperto i lavori di un seminario dedicato al tema delle dichiarazioni anticipate di volontà nei trattamenti sanitari, che si è tenuto a Trento e a cui hanno partecipato medici, infermieri, farmacisti, psicologi, assistenti sociali, amministratori locali ed in generale chi lavora nel campo dell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali. “Siamo consapevoli delle difficoltà giuridiche della questione - ha detto Zeni - perché la competenza è statale, e manca una legge di riferimento, e perché sappiamo che le dichiarazioni anticipate di trattamento non sono vincolanti per il medico. Per questo non ci siamo mossi a livello legislativo. Tuttavia, nel 2013, la Giunta provinciale ha dato mandato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari di elaborare modalità di raccolta e registrazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario dei soggetti interessati, garantendo l’informazione al medico curante. Ci si è concentrati in particolare sull’informazione alle persone con malattie cronico-degenerative, ma dobbiamo spingere di più anche sull’informazione e la possibilità di dichiarazioni anticipate di trattamento anche per le persone sane, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale. La vera sfida - ha aggiunto l’assessore - è quella di uscire da un dibattito a volte troppo ideologico e lavorare per costruire un percorso di informazione, coinvolgendo medici, pazienti e cittadini, che porti ad una maggiore consapevolezza nelle scelte, per fare in modo che le dichiarazioni anticipate di trattamento non siano un atto meramente formale e vengano dunque tenute nella giusta considerazione”. È un dibattito che coinvolge tutta la società civile quello sulle direttive anticipate nei trattamenti sanitari, in quanto affronta l’autonomia della persona quale valore imprescindibile nella relazione di cura. Il tema è stato al centro di un seminario promosso dall’Assessorato provinciale alla salute e politiche sociali nel corso dei quale sono state messe a confronto varie esperienze sulla materia. Stefano Pustetto, consigliere

regionale del Friuli-Venezia Giulia, ha spiegato come la Regione abbia legiferato due volte nel 2015 sulla materia, istituendo il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma che le leggi siano state impegnate dal Governo. Deciderà la Cor te Costituzionale. “Le DAT non sono vincolanti, ma sono un segno tangibile della volontà del paziente - ha detto Pustetto che ha ricordato come in Parlamento vi siano ben 11 disegni di legge in materia che attendono di essere esaminati. “Il Parlamento si arroga il diritto di legiferare - ha detto ancora Pustetto - e poi non legifera”. “Si tratta di un tema che lacera le coscienze e la società” ha detto Marco Ioppi, presidente dell’ordine dei medici del Trentino. “Noi medici siamo un punto di riferimento - ha sottolineato Ioppi - per il cittadino che sof fre e dobbiamo por tare avanti una cultura della condivisione. Per questo dobbiamo essere coinvolti e abbiamo biso gno di re gole cer te, non rigide, puntando a costruire un’alleanza solida co n i p a z i e nt i n e l l ’a m b i to della relazione di cura”.

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Olivi: “il Progettone strumento per rendere più bello il nostro Trentino”

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stato riconsegnato alla collettività l’ex comando austriaco dei Virti, nel comune di Folgaria, grazie al lavoro degli uomini e delle donne impegnati nei lavori socialmente utili. Recentemente il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha avuto modo di vedere di persona quanto fatto nell’ultimo anno in uno dei sette cantieri aperti sugli Altipiani Cimbri. “È importante far capire al Trentino - ha spiegato il vicepresidente Olivi - che le donne e gli uomini che ogni anno noi impieghiamo nei lavori socialmente utili sono persone che grazie ad una organizzazione che funziona e un forte impegno degli enti locali vengono valorizzati per restituire alla comunità, come è accaduto qui, spazi che sarebbero altrimenti degradati e abbandonati. È il caso dei monumenti della Grande guerra ma è il caso anche delle numerose aree ricreative realizzate o recuperate e che oggi sono fruibili grazie al lavoro di oltre 3.000 persone che per la provincia sono soprattutto persone a cui offrire un’opportunità di lavoro”. A Virti erano presenti i cinquanta lavoratori impegnati nella manutenzione del territorio ed in vari interventi di valorizzazione del patrimonio ambientale della zona, il dirigente del Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale Innocenzo Coppola e dall’ex dirigente della Soprintendenza per i beni culturali, arch Flaim. Presenti i sindaci dei Comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna e la presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri. Sono complessivamente oltre 1600 i lavoratori impegnati nel Progettone in Trentino per un investimento da parte della Provincia di oltre 49 milioni di euro all’anno. Quello dei “lavori socialmente utili” è uno strumento pensato per dare un aiuto alle fasce più deboli dei lavoratori, consentendo a chi per vari motivi è uscito dal contesto produttivo, di lavorare, percepire uno stipendio e maturare i contributi per la pensione. Nello stesso tempo rappresenta una opportunità per gli enti e le amministrazioni locali che, in collaborazione con la struttura provinciale che coordina il Progettone (il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale), possono realizzare importanti lavori di manutenzione o abbellimento del territorio. “Per la fine di ottobre - ha aggiunto il vicepresidente Olivi - è previsto un convegno con il Ministro del lavoro Giuliano Poletti e gli assessori regionali competenti per far capire che i lavori socialmente utili possono ancora essere uno straordinario strumento di solidarietà e di efficienza delle pubbliche amministrazioni. Vorremmo rilanciare il Progettone perché vogliamo dimostrare come le persone che ci lavorano possono essere organizzate da una pubblica amministrazione efficiente per dare risposte che altrimenti né le imprese, né la pubblica amministrazione sarebbe in grado di fare”. Nello specifico per il 2015 nei comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna, nel Progettone sono state sette le zone di intervento, con 20 lavoratori coinvolti. “Il Progettone per noi rappresenta l’orgoglio del Trentino - ha spiegato ancora il vicepresidente Olivi - sta a noi saperlo riformare, saperlo diventare strumento di inclusione sociale ma anche di efficienza dal punto di vista delle risposte che deve dare in termini di qualificazione del nostro paesaggio e del nostro territorio”.

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Nasce Hit, Hub innovazione trentino

asce HIT, Hub Innovazione Trentino, società consortile partecipata da Università degli Studi di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach e Trentino Sviluppo. HIT si propone di promuovere e valorizzare i risultati della ricerca e l’innovazione del sistema Trentino al fine di favorire lo sviluppo dell’economia locale. Si occuperà di catalizzare innovazione, trasferimento tecnologico e scouting di opportunità di innovazione per i soci e per il territorio della Provincia Autonoma di Trento, a livello nazionale, europeo ed internazionale, negli ambiti individuati nel Piano della Ricerca approvato nei mesi scorsi dalla Giunta Provinciale e dei quali si fa promotrice, direttamente e indirettamente, la Provincia Autonoma di Trento. Recentemente il nuovo soggetto è stato costituito davanti al notaio ed è stato presentato durante il consueto incontro della Giunta provinciale con la stampa. Con il governatore Ugo Rossi e l’assessora all’università e ricerca Sara Ferrari, erano presenti il rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, il presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi, il presidente della Fondazione Edmund Mach Andrea Segré e il segretario generale della Fondazione Bruno Kessler Andrea Simoni.

“C’è soddisfazione - ha sottolineato il presidente Ugo Rossi perché con questo atto si dà continuità allo sforzo delle strutture deputate alla ricerca di mettere in campo e condividere il meglio del loro lavoro per l’innovazione e l’internazionalizzazione del nostro sistema economico”. “Il tre luglio scorso - ha aggiunto l’assessora Ferrari - avevamo annunciato l’intenzione di procedere assieme alla costituzione di un nuovo soggetto in grado di mettere a sistema le diverse potenzialità dei nostri poli di ricerca e innovazione. Oggi siamo qui per dire che questa idea è diventata realtà, con l’obiettivo di capitalizzare quanto già si sta facendo e di rapportarsi in modo ancora più efficace con le esigenze espresse dalle imprese. Vogliamo aiutarle a posizionarsi meglio nella competizione mondiale e vogliamo anche rendere ancora più attrattivo il sistema territoriale trentino”. L’Hub sarà il luogo dove potrà diventare concreto il trasferimento tecnologico, ovvero la traduzione di ciò che si fa nei centri di ricerca trentini in innovazione al servizio delle imprese locali, affinché queste possano essere in grado di affrontare la competitività dei mercati e internazionalizzarsi. L’idea di varare questa nuova iniziativa era stata avanzata dall’assessora provinciale all’università e ricerca Sara Ferrari, nei primi giorni di luglio, durante i lavori del convegno “Dalla ricerca all’innovazione. Strategie e strumenti per il Trentino”. L’Hub avrà una struttura “leggera” e si avvarrà di competenze specifiche. L’assessora Ferrari ha ricordato che è in fase di liquidazione Trento Rise. “Oggi - ha spiegato - rispetto a quell’esperienza si amplia la base societaria e si allarga lo spettro delle possibili attività, che non riguarderanno più soltanto l’ambito Ict, le tecnologie per l’informazione e la comunicazione, ma tutti i settori produttivi”. Uno dei primi obiettivi del neonato soggetto sarà la predisposizione di un piano strategico che metta a fuoco le attività da svolgere e l’organizzazione di cui avvalersi. Del consiglio di amministrazione di Hit fanno parte Mauro Casotto, direttore del Dipartimento Internazionalizzazione, Attrazione e Sviluppo Imprese di Trentino Sviluppo, con funzioni di presidente, il prorettore vicario con delega al supporto del sistema produttivo Flavio Deflorian, Andrea Simoni, segretario generale di Fbk, Sergio Menapace, direttore di Fem, e Maria Letizia Paltrinieri, commercialista e Segretaria del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Trento. È stato per questo individuato un periodo transitorio, fino alla fine dell’anno in corso. Dei circa quaranta attuali collaboratori di Trento Rise, una parte sarà assorbita dal nuovo Hub, nell’ambito delle attività che risulteranno coerenti con il piano strategico. Per gli altri sarà realizzato un percorso di accompagnamento verso altre opportunità lavorative. “È molto utile - ha sottolineato il rettore Collini - avere un soggetto comune che dialoghi con il settore produttivo e con la nuova imprenditoria”. Il presidente di Fem Segrè ha evidenziato l’apporto che a questo nuovo progetto potrà dare la ricerca applicata al settore agroalimentare. Per Andrea Simoni va rimarcata anche la velocità con cui è stata data concretezza all’idea originaria. “ Sono soddisfatto - ha aggiunto Tosi - perché oggi si dialoga. Le nostre aziende hanno bisogno di un rapporto costante e continuo con la ricerca”.

...IL TRENTINO CHE NON LASCIA SOLO NESSUNO...

pro.di.gio. progetto di giornale | www.prodigio.it | redazione@prodigio.it | ottobre 2015 - n. 5

Foto archivio Ufficio stampa Pat (M. Renzi)

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - PAGINA A CURA DELL’UFFICIO STAMPA - PIAZZA DANTE, 15 - 38122 TRENTO


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