PRIMAPAGINA Febb. 2010

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che ricordi felici”. Ricorda la sua prima volta? “Sono nato interista”. Si questo è noto. La prima volta che ha fatto l’amore? “Come si fa a dimenticare l’ingenuità, l’imbarazzo, la spontaneità dell’adolescenza?”. Quindi non mi vuole rispondere? “Lei era molto carina. Mora. Il luogo era l’oasi più amata dai teramani: il vecchio giardino botanico. Ricordo i profumi e le spine dei cespugli e gli aghi degli alberi”. Sta parlando della Villa Comunale, giusto? “Una volta era il giardino, l’orto botanico di Teramo. Quella tarda mattinata eravamo io, lei, un mio amico che oggi è un medico e la sua ragazza. Fu la prima volta un po’ per tutti. La vita era senza troppi problemi mentali. Non avevamo ansie o la necessità di dimostrare chissà che cosa. Era la prima volta. Cespugli, frasche, il caldo dell’estate, l’ombra e nessun dolore alla schiena e alle gambe. Eravamo dopati dall’entusiasmo”. Dal primo amore al suo grande amore. “Teresa”. Come vi siete conosciuti? “Arsita. Il negozio di alimentari della zia. Lei era timida. Riservata. Elegante nella sua semplicità di donna di altri tempi. Altri valori. Stava sempre dietro di me. Un passo indietro. Ho sempre sentito il suo essere tutto. (Campitelli si commuove) Moglie, amica, madre”. Dopo quanto corteggiamento siete usciti insieme la prima volta?

”Lei non ci crederà ma sono passati quasi sei mesi”. Se vuole può dedicare un pensiero a sua moglie. Le va di corteggiarla? “Ricordo un film di Benigni la Tigre e la neve. Potrei provare. Senza Teresa potete spegnere le stelle, buttare via la luna, tirare giù il sole, svuotare gli oceani, abbattere gli alberi, perché senza di lei, per me il creato non avrebbe più valore”. Vuole parlare della sua famiglia? “Vuole vedermi piangere?”. Una parola sul vice presidente della Teramo Calcio Ercole Cimini. “Il termine fratello ha ancora un valore? Ercole è il mio fantastico compagno di avventura. Peccato sia juventino!”. Come imprenditore ha mai fatto firmare una lettera di dimissioni firmate contestualmente ad un’assunzione? “Mi dicono che molti miei colleghi hanno questa usanza in particolar modo nei riguardi delle donne. Le donne che lavorano con la consapevolezza che una volta in maternità perderanno il posto di lavoro. Da noi, nella mia azienda, ti r a ras non sarà mai così. Le aolo T foto: P donne sono un valore ag-

giunto, sempre”. Si dice che lei a fine stagione avrà investito più di due milioni di euro. Non conveniva acquistare la Teramo Calcio in C2? “La colpa è di quel camino, dei racconti di mio padre, della politica dei piccoli passi, del bisogno di crescere dal basso, perché solo comprendendo l’ambiente piano piano si può sperare di avere le gambe e il cuore forte. L’importante è aver investito nei giovani, nei ragazzi. Sono sicuro che il settore giovanile sarà il nostro futuro”. Bebeto? “Bebeto è stato trattato come un figlio. Poi esistono altre figure nel mondo del calcio, forse sarebbe meglio parlare di figuri”. Che cosa vorrebbe fare ora? “Correre dietro ad un pallone e calciare un rigore decisivo nel derby Inter-Milan”. Sotto quell’abito elegante, Luciano Campitelli ha ancora le ginocchia sbucciate.

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