Il Mare - Eco del Golfo Tigullio 3

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E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o Anno IV - n. 3/ 2011 • Direttore responsabile: Emilio Carta

REGIONE E COMUNE Quanto guadagnano

PARCHEGGI E VIABILIT¤ La città è malata

SANTA/ASCOM Papini: me ne vado!

TORNA IL MOTORADUNO DAL 27 AL 29 MAGGIO A RAPALLO

SOPRANNOMI Altri rapallini nellÊelenco

VIAGGIARE

O giornale o l'é comme l'äze, quello che ti ghe metti o porta Il giornale è come l'asino, quello che ci metti, porta (Antico proverbio genovese)

una rosa archeologica nel deserto IL MARE è consultabile anche on line sul sito

www.marenostrumrapallo.it Stampato in 15.000 copie - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Associazione Culturale

Caroggio Drito

Associazione Culturale


I ricchi stipendi dei Consiglieri Regionali di Emilio Carta

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

IL MARE

Mensile di informazione Anno IV - n. 3/ 2011 Edito da: Azienda Grafica Busco Editrice Rapallo - via A. Volta 35,39 - rapallonotizie@libero.it tel. 0185273647 - fax 0185 235610

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n un precedente numero del nostro periodico, su sollecitazione di un lettore che si definiva indignato, abbiamo pubblicato i costi della politica.

Autorizzazione tribunale di Chiavari n. 3/08 R. Stampa Direttore responsabile: Emilio Carta Redazione: Carlo Gatti - Benedetta Magri Elena Busco - Daniele Roncagliolo Hanno collaborato a questo numero: R. Bagnasco - P. Bellosta C. Gatti - B. Magri M. Mancini - E. Ricci D. Roncagliolo - G. Tassara Ottimizzazione grafica: Valentina Campodonico - Ivano Romanò Fotografie: Fabio Piumetti - Luigi Tersano Archivio Azienda Grafica Busco Agente pubblicitario: Roberto Marino tel. 348-2653107

La collaborazione a Rapallo Notizie è gratuita e ad invito

IN QUESTO NUMERO: Consiglieri Regionali: i guadagni di E. Carta

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Consiglieri Comunali: emolumenti di R. Bagnasco

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Parcheggi e viabilità di D. Roncagliolo

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Torna il Motoraduno Internazionale

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Ascom, Papini lascia di P. Bellosta

6

Pernigotti: “Mi ripresento” di E. Carta

7

1866: la Corsa del Tè di C. Gatti

8/9

I soprannomi rapallini/7 di M. Mancini

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I giovani e la lettura di B. Magri

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Una rosa nel deserto di G. Tassara

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Il Giro dʼItalia va a scuola di E.Ricci

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Lettere e notizie

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Liguri Antighi - i Rapallin

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questo numero de “IL MARE” esce in versione ridotta per improvvisi problemi tecnici. Ce ne scusiamo con i lettori. Torneremo alle consuete 32 pagine nel numero di giugno

In particolare abbiamo riportato una tabella, stilata dal settimanale L’Espresso, relativa agli emolumenti e ai vari benefit dei nostri parlamentari. Risultato? Cifre assolutamente da paese del Bengodi, soprattutto se parametrate alla crisi che il Paese sta vivendo ed agli stipendi di un operaio o di un impiegato per non parlare di precari e pensionati costretti a stringere una cinghia che ormai non ha più buchi. Visti i commenti, e la relativa spinta emotiva che quelle cifre hanno provocato, abbiamo provato a mettere mano sugli emolumenti dei consiglieri regionali, coloro, lo ricordiamo, eletti dai cittadini liguri perché si facciano portavoce delle istanze e delle sollecitazioni che emergono dai rispettivi territori di appartenenza. Qui, lo confessiamo, la ricerca per porre mano a dati ufficiali si è fatta stranamente più difficile e abbiamo dovuto cercare fonti autorevoli altrove come ad esempio il Sole 24 Ore e sul Web. IN ITALIA Abbiamo così scoperto che i consiglieri regionali non se la passano poi tanto male. I più pagati dopo i piemontesi (16mila euro mensili) sono quelli della Puglia (13mila 830 euro al mese), Abruzzo (13mila 359), Lombardia (dodicimila 555), Sardegna (11mila 417), Calabria (11mila 316 euro) e Emilia-Romagna (11mila euro). Quanto ai presidenti di regione, invece, spicca su tutti quello pugliese: Nichi Vendola percepisce 18mila 885 euro

mensili. Alle sue spalle i Governatori di Sardegna (Cappellacci) e Sicilia (Raffaele Lombardo), che incassano rispettivamente 14mila 624 e 14mila 329 euro mensili. IN LIGURIA Ma quanto guadagna un consigliere regionale della nostra regione? Difficile fare un conto esatto perché ogni Regione i vari benefit aggiuntivi li assicura in misura diversa e quindi

restano difficilmente equiparabili o comunque tracciarli voce per voce. Ma il problema affrontato trovava per così dire un muro di gomma: abbiamo provato a cercare delle fonti certe e sicure nella nostra regione ma purtroppo senza esito alcuno. Come detto ci siamo rivolti quindi a il Sole 24 Ore e a un sito Web e abbiamo verificato quanto segue:

Fonte il Sole 24 Ore del febbraio 2010

I parametri tra alcune Regioni In quest’altra interessante tabella abbiamo affiancato alcune i regioni, tralasciando quelle a Statuto speciale perché le voci trascritte sarebbero state troppo crudeli per le coronarie dei lettori PRESIDENTE CONSIGLIO E GIUNTA Regione

Friuli

Lazio

Indennità 7.550

8.545

5.760

5.937

4.795

8.788

Rimborso

735

4.003

5.851

6.127

3.682

0

8.265

12.548

11.611

12.064

8.477

8.788

Totale

Liguria Lombar. Marche Piemonte

CONSIGLIERE REGIONALE Regione

Friuli

Lazio

Indennità 4.417

4.330

3.485

3.602

3.127

6.453

Rimborso 3.945

5.627

5.851

8.952

3.682

10.176

Totale

9.958

9.337

12.555

6.810

16.830

8.362

Liguria Lombar. Marche Piemonte

Fonte: WEB24NEWS pubblicato il 06 Aprile 2011


POLITICA

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di Renzo BAGNASCO

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

Consiglio Comunale: cerchiamo di capirci! n un periodo in cui si ritiene che la politica ci costi e i politici guadagnino troppo, con la nostra consueta obiettività ci pare doveroso rendere di dominio pubblico qual’é il vero costo imputabile ai nostri rappresentanti locali.

I

Altra cosa sono gli sprechi o i non risparmi, troppe volte dovuti alla incapacità di coloro che noi abbiamo eletto. Per fare un po’ di chiarezza, esaminiamo adesso quanto percepiscono i singoli componenti di un Consiglio Comunale in una città come Rapallo e quanto sono impegnati. Quasi tutti hanno una prebenda mensile, solo i singoli Consiglieri vengono retribuiti con un gettone di presenza che scatta ad ogni riunione di Consiglio. Mediamente si può calcolare che si riuniscano dai 60 ai 70 Consigli anno. Le cifre che vedremo sono LORDE. Non è possibile arrivare al netto perché non si applica una aliquota di imposta eguale per tutti. Il prelievo è condizionato dalle posizioni fiscali di cadauno. Cominciamo con l’esaminare il tempo che ciascuno deve mettere a disposizione per esercitare in maniera soddisfacente il proprio mandato. Notiamo che il Sindaco di una città come la nostra non può che lavorare a tempo pieno e senza orario, perché spesso deve spostarsi presso le varie Istituzioni Regionali e Provinciali, nonché a Roma per contattare i componenti del Governo al fine di perorare le nostre “cause”. Deve presenziare le Giunte e i Consigli. Per prepararli richiedono giorni di lavoro tali che deve per forza lasciare il proprio tradizionale lavoro per tutta la durata di un ciclo amministrativo e limitare alla famiglia i tempi residui. A fine mandato sarà riuscito a mantenere tutti i suoi vecchi clienti per ricominciare? Anche lui, come molti Assessori poi ha le matti-

Liste Nozze

nate dei giorni festivi occupate per presenziare a cerimonie istituzionali. Agli Assessori è richiesto un po’ meno impegno ma certo, fra attuare il programma illustrato durante la campagna elettorale, essendo loro il vero braccio operativo, governare il proprio Assessorato, assistere a tutte le Giunte (mediamente una a settimana), ai vari Consigli Comunali nonché pensare a come coordinare le proprie decisioni con quelle degli altri Assessori, il tempo vola. Come noto poi debbono preventivamente parlare con il Sindaco sul loro intento, visto che è lui che gli ha conferito i poteri di cui godono. In parole povere loro sono la “longa manus” del Sindaco così come i Consiglieri Delegati, un “escamotages” per poter scaricare anche su altri il lavoro, visto che la legge stabilisce un invalicabile numero massimo di Assessori, tali per cui sarebbe impossibile fare tutto quanto previsto per legge. E qui troppo spesso “casca l’asino”. Un Sindaco che fosse accentratore di tutto perché non si fida di chi ha scelto, paralizza l’intera burocrazia Comunale come un imbuto dalla capiente entrata ma dal piccolo foro d’uscita; intasa tutto e con gravi ritardi e danni anche per la burocrazia che è l’ingranaggio attraverso il quale, alla fine, si attuano le decisioni. Come si intuisce, è poi in definitiva la burocrazia Comunale a determinare i tempi. Da qui l’importanza che dovrebbero dare i nostri eletti a quella branchia attuativa che, se non funziona o funziona male o involontariamente viene intralciata non decidendo, o non ha gli uomini giusti al posto giusto, vanifica tutto il programma annunciato. Il Sindaco non è tenuto a spiegare il perché dia fiducia agli Assessori, trattandosi di fiducia personale, così come quando glie la toglie. Il Tar quindi non potrà mai integrare un fascista “ripic-

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coso” che è stato sfiduciato, per di più a “furor di popolo”. In fine i Consiglieri. Devono presenziare ai Consigli Comunali che di solito iniziano dopo cena ma vanno avanti pure per parte della notte. Devono arrivarci preparati e documentati su quanto prevede l’ordine del giorno del Consiglio. E ogni giorno devono fare un salto nel Palazzo Comunale per vedere se c’è qualcosa che li riguarda oltre che, come tutti gli altri, tenere i contati con i propri elettori e tenere i contatti con il partito di appartenenza. Come si vede tempo a tutti ne resta pochino e le retribuzioni che percepiscono non ripagano certo l’impegno richiesto. Ma allora perché lo fanno ? Per i giovani è la gavetta che ti può fare entrare in politica, per gli anziani è dare una mano alla propria città, forti del consenso di un certo numero di cittadini che li hanno votati. Per chi ancora lavora, può rappresentare un premio alla propria attività, facendoli sentire vivi e utili, il tutto non disgiunto da un certo appagamento personale potendo ave-

re un certo qual potere e visibilità, che li può far emergere da un certo anonimato e giustifica una esistenza prima dedita al lavoro ed ora al bene comune. I disonesti non ci interessano in questa disamina. Invece troppe volte votiamo gente che non ha ne arte ne parte; sa solo parlare bene ed ha la battuta pronta per ogni occasione. Se così non fosse non saremmo dove siamo. Ma lì siamo noi che sbagliamo, non loro. Votando, cerchiamo di affidare la città agli uomini migliori. Ed ecco le cifre annunciate all’inizio. Sono gli appannaggi lordi mensili o di gettone, stabiliti dalla legge: Sindaco : € 3485,28 al mese Vice Sindaco : € 1916,90 al mese Presidente Consiglio Comunale: € 1568,38 al mese Assessore, se lavoratore dipendente: € 784,19 al mese Assessore, se lavoratore autonomo: € 1568,38 al mese Consigliere, gettone di presenza per ogni consiglio Comunale: € 34,16 a volta.

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AMBIENTE E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

di Daniele RONCAGLIOLO danironca@hotmail.it

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QUALITÀ DELLA VITA

Parcheggi e viabilità, i soliti problemi Si cercano nuove soluzioni affidandole anche all’elettronica. Ma il tempo passa... a viabilità caotica e la mancanza di parcheggi sono i due più grandi problemi che affliggono Rapallo. Inutile negarlo, anche monsieur La Palisse sarebbe fiero di questa ovvietà.

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Per quanto riguarda il traffico però, le cose potrebbero migliorare in tempi ragionevoli. Migliorare e non risolvere, perché l’unica opera in grado di farci vivere “felici e contenti” come nelle fiabe è il tunnel con Santa Margherita che si farà solo quando il Congo vincerà il campionato del mondo di calcio e Nichi Vendola si porterà a letto Belen Rodriguez. Quindi mai. Ma altre soluzioni sono al vaglio, già pronte e studiate nei dettagli: la rotatoria in zona Siggi, l’allungamento della seconda corsia a scendere in via Mameli e l’allargamento della strettoia di San Michele, imbuto maledetto e causa di ripetuti improperi quando al volante della propria auto, con indosso il costume e la crema abbronzante nello zaino, ci vediamo arrivare l’immancabile pulman che blocca per minuti interminabili la nostra voglia di mare. E a proposito di pulman, c’è la novità del varco elettronico pronto ad entrare in funzione per evitare il viavai di mezzi pesanti lungo la litoranea tra Rapallo e Santa Margherita Ligure. Inoltre sono già stati completati alcuni interventi: la nuova strada di Savagna, l’allargamento di via San Pietro, le modifiche alla viabilità nella zona del casello autostradale che sembra avere leggermente migliorato la precedente situazione. In questo quadro bu-

colico, qualcosa che non funziona però c’è e riguarda proprio la nuova viabilità dal casello: possibile che nessuno si sia accorto che chi dal centro va verso l’autostrada si immette nella corsia di San Pietro per poi cambiare direzione all’ultimo momento, con tutti i pericoli del caso, reinserendosi nella corsia di sinistra a pochi metri dall’entrata in rotatoria? Una comunicazione più chiara, preventiva e soprattutto leggibile anche a chi non ha dieci/decimi di vista, risolverebbe l’intoppo evitando numerosi rischi. Al di là di questo particolare, bisogna riconoscere che qualcosa si è mosso e si muove. Si muoverà anche? È difficile affermare con certezza di sì, perché da un momento all’altro potrebbe spuntare qualcuno deciso a bloccare tutto in nome di un Dio superiore. E quando le scuse saranno finite ci verrà domandato: “vogliamo mica spendere i soldi per delle opere che non serviranno visto che i Maya hanno predetto la fine del mondo per il 21 dicembre 2012?”. E giù ricorsi alla Corte dei Conti, magari anche a quella di Cancun visto che interessando i Maya potrebbe essere tutto di competenza della magistratura messicana. Dopo una bella notizia ce n’è sempre una brutta. Nell’era della par condicio non potrebbe essere altrimenti. E allora cominciamo col dire che giorno dopo giorno i posti auto in città diminuiscono invece di aumentare. Colpa dei cantieri soprattutto. Quello del ponte Mobile, per esempio, ha cancellato per mesi decine e decine di posteggi in un periodo molto

delicato come quello estivo. Poi, certo, interessava sapere se i pistoni fossero solidi, se il bottone per azionare il meccanismo fosse blu acciaio o blu di Prussia, e se il piatto preferito dagli operai della Silcei fosse la pizza o la pastiera. Però è inutile girarci attorno: il vero danno è stato quello, poche storie. Adesso la situazione si ripete con il cantiere della nuova chiesa di Sant’Anna che ha cancellato una decina di parcheggi nell’area esterna del Macera. Insomma le motivazioni sono nobili, però se togli un po’ di qua e un po’ di là le cose peggiorano e siccome la città in parcheggi non abbonda, bisognerebbe ponderare meglio. Con l’imminente pedonalizzazione di piazza Molfino il centro di Rapallo perderà altri venti parcheggi diventati, tra l’altro, liberi da pochi mesi. Verranno ricavati immediatamente da un’altra parte, sostiene l’inguaribile ottimista. Lo auspicano tutti perché, insomma, i buoni politici devono avere pronta la soluzione che compensi un danno su-

bìto dalla comunità: d’altronde quando escono da un partito ne hanno uno pronto ad accoglierli all’istante, così come fanno i calciatori con i propri club e gli innamorati che lasciano il partner solo quando sanno di avere un altro approdo altrettanto sicuro per il proprio cuore. Ma la scarsa considerazione per i posteggi la si è notata con il caso depuratore: secondo un tecnico di Iren, intervenuto nella trasmissione speciale andata in onda su Telepace, i lavori in via Betti avrebbero potuto comportare la perdita di numerosi posti auto nel piazzale dietro la stazione per la durata dell’intervento, circa tre anni e mezzo. Sempre in merito alla questione depuratore, quando pareva deciso per via Betti, l’amministrazione aveva raggiunto un accordo per acquistare un’area di proprietà delle Ferrovie adiacente l’impianto preesistente; il costo totale sarebbe di circa 600mila euro. Sembra che adesso l’orientamento vada verso l’ex area Viacava. Ecco quindi che quel terreno potrebbe essere comunque comperato per realizzare posteggi liberi, coprendo la spesa con qualche box privato. Un’idea forse non concretizzabile, chissà. Certo è che viene da chiedersi come sia possibile che a Sestri Levante, Chiavari, Zoagli e Santa Margherita Ligure, tanto per non andare troppo lontano, abbiano costruito dei parcheggi interrati e a Rapallo questo non sia ancora avvenuto. Un primato di cui i rapallesi farebbero volentieri a meno. Da tempo si parla di realizzarne uno sotto il campo Macera, ma prima che questo progetto veda la luce, intesa come l’ultima pietra posata, passeranno altri anni. E i cittadini ne hanno già aspettati troppi.


Programmi Motoclub Olivari 2011 27° MOTORADUNO INTERNAZIONALE D’ECCELLENZA

2° prova trofeo “PIERO BOTTINO” 2011 VENERDI 27 MAGGIO 2011 15:30 Apertura iscrizioni presso i posteggi/giardini di p.za IV Novembre Giro turistico: Visita al Santuario di Montallegro (mt.620), panorama del Golfo del Tigullio 19:00 Apertura stand gastronomico presso lʼarea del raduno, p.za IV Novembre Agli iscritti un “1°piatto” offerto dal Motoclub A. Olivari

SABATO 28 MAGGIO 2011 10:00 Apertura iscrizioni presso p.za IV Novembre 10:30 Giro turistico, partenza da Rapallo in direzione di Santo Stefano dʼAveto (sosta con possibilità di pranzo convenzionato), passo del Tomarlo, passo Cento Croci, Varese Ligure e rientro 12:30 Apertura stand gastronomico presso lʼarea del raduno 17:00 S.Messa nellʼantico Oratorio dei Bianchi (Centro Storico). Qui è custodita una copia della Madonnina della Creta di Castellazzo Bormida, Patrona dei Centauri 18:00 Saluto delle autorità ai rappresentanti dei M.C. Stranieri e Italiani Premiazione classifiche partecipanti stranieri secondo le modalità stabilite dalla FMI Seguirà rinfresco presso lo stand gastronomico 19:00 Apertura stand gastronomico 21:00 Spettacolo di intrattenimento

DOMENICA 29 MAGGIO 2011 08:00 Apertura iscrizioni presso p.za IV Novembre Colazione offerta a tutti gli iscritti 11:00 Partenza del giro turistico PARATA DELLE NAZIONI, corteo motociclistico preceduto dalle Forze dellʼOrdine, con il seguente itinerario: Rapallo – San Lorenzo – Ruta – Recco (Sosta per aperitivo con degustazione della focaccia di Recco). Rientro a Rapallo passando per Santa Margherita 12:30 Apertura stand gastronomico 14:00 Saluto delle Autorità. Premiazione classifiche secondo le modalità stabilite dalla FMI 16:00 Termine della manifestazione I mezzi devono essere in regola con il codice della strada. Lʼorganizzazione declina ogni responsabilità prima, durante e dopo la manifestazione in oggetto e si manleva da ogni responsabilità riguardo ad eventuali cambiamenti di programma non dipendenti dallʼorganizzazione.

Il MOTO CLUB RAPALLO “A.OLIVARI” oltre al Mototurismo ha un folto gruppo di appassionati del settore dʼEpoca e della mitica FIAT 500 ed organizza:

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COMMERCIO

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di Paolo BELLOSTA

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

ASCOM

“Santa”, è ora di voltare pagina! Intervista al Presidente dei commercianti Claudio Papini che, tra bilanci e anticipazioni future, ci rivela la sua intenzione di lasciare l' incarico a fine anno: «Largo ai giovani» Da quanti anni è Presidente dell'Ascom? Com'è cambiata la situazione nell'ultimo periodo? Sono Presidente dell'Ascom dal 2002, facendo un rapido bilancio il mio giudizio non può che essere positivo, infatti a dispetto della chiusura di diverse attività gli associati sono sempre stati in aumento. L'unico cruccio è che appena si inizia un nuovo mandato c'è sempre grande entusiasmo e coinvolgimento da parte di tutti ma poi, appena i risultati cominciano a tardare, rimangono sempre le solite tre o quattro persone a collaborare e questo è davvero un peccato. I mandati durano 5 anni, ora siamo arrivati quasi al termine del mio secondo ed ultimo mandato, infatti dopo 15 anni di collaborazione con l'Ascom (come Consigliere prima e Presidente dopo) penso che sia giunta l'ora di lasciare spazio ai giovani, credo infatti che un rinnovamento sia necessario per dare nuovo entusiasmo alla città e per responsabilizzare maggiormente i miei concittadini, facendo crescere sia loro che Santa. La Presidente dell' Ascom di Rapallo Elisabetta Lai ha denunciato una scarsa adesione da parte degli associati, che spesso si limita solamente a determinate iniziative favorevoli per i commercianti. Qui la situazione è analoga? Non posso che appoggiare l'invito del Presidente dell'Ascom di Rapallo e chiedere una maggiore collaborazione da parte di tutti i commercianti. Inoltre siccome il mio ultimo mandato sta per terminare voglio fare un augurio al mio successore e, come ho già

da Mario

detto, spero che l'entusiasmo dei giovani aiuti Santa a crescere ulteriormente. L'estate si avvicina, la crisi non si allontana, cosa propone Santa per incentivare il turismo? Diciamo che dal punto di vista organizzativo non ci sono particolari novità. Ci auguriamo che la situazione migliori e che ci sia una ripresa già a partire da questi giorni. Infatti dal punto di vista economico i mesi di gennaio e febbraio sono stati terribili, dopo un inverno sottotono speriamo che già dalle festività pasquali si registri un'inversione di tendenza. Fortunatamente la Liguria si trova in una posizione ideale infatti è facilmente raggiungibile da Milano e da tutte le altre principali città del Nord Italia in poche ore. Speriamo in un incremento del turismo convinti che una buona Pasqua sia il preludio di un'estate ancora più ricca. Da parte vostra viene fatto tutto il possibile per incentivare il turismo? Sicuramente promuovere nuove iniziative è indispensabile per incentivare e favorire il turismo. Un buon inizio potrebbe essere, per quanto riguarda la zona del centro storico e della passeggiata mare, non limitare l'apertura serale dei negozi solo a qualche week-end sporadico o alla Notte Bianca ma estenderla a tutti i fine settimana. Il problema è che certe iniziative non sempre sono così facili da realizzare. Spesso infatti il ritorno economico è inferiore alla spese e tenere aperto fino a tarda notte significa stipendiare nuovo personale, inoltre può talvolta capitare che gli incassi siano inferiori

Trattoria a Rapallo dal 1 9 6 3

Claudio Papini

alle aspettative ma i negozianti dovrebbero essere comunque favorevoli a portare avanti certi progetti, malgrado il rischio di guadagni non sempre ottimali. Credo che una maggiore collaborazione e flessibilità siano qualità indispensabili per i commercianti di una città che fa del turismo la sua maggiore fonte di introiti. Cosa si potrebbe fare per incrementare il turismo anche durante la bassa stagione? In estate nonostante qualche difficoltà il turismo è comunque in crescita, effettivamente il problema maggiore riguarda il periodo che va da novembre a febbraio. Per prima cosa, potrebbe aiutare parecchio limitare la chiusura delle strutture alberghiere durante gran parte del periodo invernale, poi sicuramente l'ampliamento del porto sarebbe di vitale importanza. Sarebbe finalmente possibile ospitare molte più navi da crociera oltre che riunioni e congressi vivacizzando così i mesi più critici.

Si potrebbero offrire sconti, promozioni e carte cortesia per aiutare i turisti ed allo stesso tempo per smuovere l'economia, un'operazione simile era stata fatta per la “Regata Pirelli”, assicurando sconti nei ristoranti affiliati alla manifestazione. Inoltre il progetto”Società Santa Benessere&Social” renderebbe possibile la creazione di nuovi posti barca, l'apertura di diversi negozi e la nascita di un centro talassoterapeutico. Per ora l'iniziativa è ancora agli albori, si è discusso molto tra i commercianti, sui possibili vantaggi che un'operazione del genere garantirebbe all'economia cittadina, si potrebbero, ad esempio, affiliare buoni sconto per il centro ai turisti ed ai croceristi. Questo però è un discorso ancora in evoluzione, si parla di un progetto che comunque potrebbe realizzarsi non prima di 4 o 5 anni ed è una decisione da prendere con assoluta calma. Sarà una scelta che condizionerà in maniera determinante l' economia di Santa Margherita.

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L’INTERVISTA E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

di Emilio CARTA

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PROVINCIA

Massimo Pernigotti si ricandida e rilancia Torna la stagione dei “banchetti” ma non sono cene elettorali a politica ritorna nel centro di Rapallo: il consigliere provinciale Massimo Pernigotti e gli altri amici di “Liguria Moderata” propongono alla città il nuovo movimento.

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Programmi di che tipo, consigliere? Programmi per i comuni, le province, e la regione. Condividere il manifesto significa accettare la nostra impostazione, iscriversi al movimento significa smetterla di mugugnare e tentare di mettersi in gioco ad ogni livello, partecipare alla vita del movimento significa contribuire a farlo crescere potendo esporre le proprie idee, le proprie visioni, le proprie istanze in chiave amministrativa. C’è posto per tutti? Si, a patto che non siano i soliti a cui piace passare da un carrozzone ad un altro. Quelli restino pure dove sono.

A chi guardate come possibile elettorato? Nessun elettorato Emilio. Siamo al servizio delle richieste dei cittadini cercando un coinvolgimento sano e dal basso. Ci interessano i cittadini e i loro problemi. Dal coinvolgimento di giovani e meno giovani trarremo delle indicazioni sul tenore del mugugno e cercheremo di costruire qualcosa di nuovo. Qualcosa di importante. Qualcosa che sia sano. Vitale. E se sarete quattro gatti? Significherà che il sottoscritto ne trarrà le debite conclusioni, nella certezza di aver provato a scavare un nuovo solco per sostituire la politica dei soliti quattro gatti, con una politica di persone nuove e possibilmente pulite e motivate, anche sotto il profilo della freschezza intellettuale, della formazione, e delle capacità. Insomma qualche laureato in più non guasterà. Come si può pensare di essere innovativi e riformatori in una terra ligure in cui gli anziani prevalgono sui giovani? Come si può pensare ad un cambiamento in una terra conservatrice soprattutto a causa dell’età avanzata dei suoi abitanti? La risposta esatta io non ce l’ho. Vorrei cercarla con tutti coloro che sono stanchi e stressati di questo andazzo negativo, ma che non

hanno mai avuto tempo e voglia di mettersi in gioco. Magari vorremmo un po di partecipazione di quel 40% di non votanti schifati e nauseati che sono benpensanti da divano ma poco inclini a metterci tempo, risorse e lavoro per cambiare le cose. D’altro canto l’alternativa la conosciamo bene. E’ quella che viviamo tutti i giorni. Lei come si giudica politicamente? MI giudico trasparente e corretto. Do modo ai cittadini di verificare il mio operato sul sito. E ho fondato un movimento perché ho capito che è meglio sbagliare contando su se stessi, che rischiare di fare bene solo perché hai obbedito al “padrone”. E L’asino, per usare una metafora allegra, lo attaccheremo non dove dicono i soliti noti, ma

dove indicheranno i cittadini. Scherzi a parte in quattro anni ho prodotto in consiglio provinciale oltre 250 iniziative e mozioni che sono state votate dalla maggioranza pur essendo io un oppositore molto duro. Credo di aver fatto bene. Sono davvero in pace con me stesso e credo fortemente nella possibilità di coinvolgere tanta gente nuova, operosa, che creda nei valori quali la legalità, l’etica e l’amore. L’amore!? Si l’amore. Senza l’amore e la passione non si va da nessuna parte. Almeno noi la pensiamo così. Che i cittadini vengano presso i nostri banchetti senza timore. Senza togliere nulla agli altri, noi ci siamo e ci mettiamo il cuore.

PAGINA REDAZIONALE

Pernigotti cosa vi proponete con questi banchetti? Vogliamo presentare a tutta la Liguria, e quindi perché no, anche alla città di Rapallo, il nuovo movimento di “Liguria Moderata”, un nuovo contenitore cristiano liberale che si fonda su un manifesto di dodici punti da condividere per proporsi ai cittadini e creare assieme a loro i programmi del futuro.


STORIE DI MARE E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

8

di Carlo GATTI

COMMERCIO

I Clipper, le „Ferrari‰ dellÊOttocento 1866: La Grande Corsa del Tè lipper, (dall’inglese to clip=tagliare, il vento, le onde, i primati ecc...) fu il nome attribuito all’ultimo esemplare, il più perfezionato dell’evoluzione della nave a vela.

C

Nacque in America nel 1820 sull’onda di una profetica intuizione mercantile: “il commercio prenderà le vie del mare”. Ma i Cantieri americani ebbero un’altra intuizione, questa volta d’ingegneria navale: “lo spostamento della sezione maestra dello scafo verso prua conferirà al veliero una maggiore stabilità in navigazione”. Tuttavia, la caratteristica principale del clipper doveva essere la velocità derivante dalle più affinate linee d’acqua dello scafo e dalla maestosa superficie velica ben superiore alle unità equivalenti dell’epoca. Il clipper fu quindi progettato per essere un autentico levriero degli oceani, e per raggiungere tale obiettivo fu persino diminuita la capacità di trasporto del carico. I risultati raggiunti ripagarono questo sacrificio. Il clipper raggiungeva, infatti, una velocità di 15 nodi con punte di 20 nodi quando la velocità massima degli altri velieri e delle stesse navi a vapore era di 5-7 nodi in condizioni ottimali. I clippers furono costruiti da cantieri inglesi, olandesi, francesi e americani, ma i primi a scendere in mare furono i piccoli Clippers di Baltimora (USA) che entrarono in scena durante la guerra (USA-UK) del 1812, proprio per le tensioni commerciali. La storia di questa categoria di velieri si usa suddividerla in cinque periodi dell’800: 1830-1850: I Clippers dell’Oppio. La Compagnia delle Indie manteneva il monopolio sulla vendita della droga. Erano velieri di limitate dimensioni, ma partico- larmente ben costruiti e soprattutto veloci. Armati di qualche cannone ed esperti equipaggi, andarono scomparendo intorno al 1860, quando venne abolito il monopolio ed il traffico della droga divenne meno redditizio. 1845-1860: I Tea-Clippers americani. Nel periodo aureo ne furono costruiti ben 137 per fronteggiare l’aumento del consumo del tè negli Stati Uniti. Furono varati a New York e nella Nuova Inghilterra, tuttavia, a causa della forte richiesta, il legname impiegato per la loro costruzione non poteva raggiungere una buona stagionatura, e questa limitazione dimi-

nuiva la resistenza alle forti sollecitazioni dell’alta velocità. Per questo motivo, i clippers americani furono meno longevi dei loro rivali inglesi. Dopo il 1849, con la scoperta dell’oro in California, i Tea-Clippers furono adibiti al trasporto dei cercatori d’oro che si trasferivano dalla costa atlantica degli Stati Uniti a San Francisco via Capo Horn. Il viaggio lungo e pericoloso proseguiva nel Pacifico verso la Cina per l’imbarco del tè. Da qui i clippers ripartivano con rotta a ponente e, doppiato il Capo di Buona Speranza, affrontavano l’Atlantico puntando su New York dove si concludeva il giro del mondo. Nel 1850 giunse a Londra il primo clipper americano carico di tè cinese. La cantieristica inglese fu messa in allarme di fronte al “vascello” che aveva impiegato solo 97 giorni da Hong Kong a Londra. Questo periodo si concluse con l’apparire delle prime navi a motore e gli affondamenti provocati dai corsari sudisti durante la guerra di secessione. I clippers superstiti furono venduti ai portoghesi di Macao e agli Arma- tori Liguri del Callao (Lima) che li adibirono al trasporto di emigranti cinesi in Perù per la raccolta del guano, ottimo fertilizzante naturale molto richiesto in Europa. 1850-1875: I Tea-Clippers Inglesi. Costruiti con solido e stagionato teak birmano, avevano la linea dello scafo più lunga, aggraziata e filante di quelli americani. I maggiori costruttori di Clippers inglesi furono: A.Hall, H.Hood, Connell, R.Steele di Aberdeen-Scozia, Pile di di Sunderland, Chaloner di Liverpool, Laurie di Glasgow e infine Scott & Linton di Dumbarton, i costruttori del celebre Cutty Sark. In coperta avevano un piccolo castello a prua ed una tuga a poppa. Il cassero accoglieva invece gli alloggi del Capitano e degli ufficiali. Nel 1863 i clippers inglesi adottarono una tecnica mista di costruzione che prevedeva l’ossatura in ferro, mentre rimaneva invariato l’impiego del legno per il ponte di coperta ed il fasciame esterno. I migliori Tea-Clippers furono costruiti proprio in quegli anni, e con quella tecnica innovativa segnarono l’apogeo della vela nel trasporto rapido delle merci. Erano tutti sotto le 1.000 ton. di stazza e i loro nomi divennero celebri: Serica (1863), Taeping (1863), Young Lochinvar (1863), Chinaman (1865), Ariel (1865), Sir Lancelot (1865), Titania (1866) e, naturalmente, molti altri. 1820-1865: I Clippers-Passeggeri. Noti come “packets”, (da cui Paque-

La cartina mostra la rotta principale dei Tea-Clippers da Foochow (Cina) a Londra che fu teatro di epiche regate commerciali. Le frecce nere indicano i venti predominanti nel periodo compreso tra maggio e settembre. In condizioni favorevoli i Clippers raggiungevano 20 nodi di velocità, come un traghetto di oggi, ma erano spinti dal vento e manovrati da superbi marinai.

bot in Francia e Pacchetti in Italia), furono pur sempre comodi e veloci clippers adibiti al trasporto passeggeri. Collegavano i porti atlantici USA: New York, Boston, Filadelfia e Baltimora con il Nord Europa. Rimasero in attività un cinquantennio e precedettero di un secolo “i famosi transatlantici di linea” che continuarono quel flusso regolare fino al 1970. Comandati da esperti uomini di mare, e manovrati da equipaggi sceltissimi, questi clippers offrivano comode e lussuose sistemazioni per una cinquantina di passeggeri. Per il viaggio di ritorno trasportavano emigranti in cerca di fortuna negli States. La traversata durava in media 15-20 giorni. Una singolare testimonianza d’efficienza dei “packets” ci fu lasciata da un romantico epitaffio dedicato al ritiro di un clipper della Black Ball Line: “Era uno dei più veloci e lussuosi. In 29 anni effettuò 116 traversate complete. Non aveva mai perduto gente in mare, né subito avarie notevoli. Trasportò 30.000 passeggeri e vide 1200 nascite e 200 matrimoni”. 1865-1890: I Colonial o Wool-Clippers. In ordine di tempo fu l’ultima categoria di quei velieri veloci che furono costruiti in Inghilterra e negli USA per assicurare i collegamenti commerciali con l’Australia, la Nuova Zelanda e la Tasmania. Gli scafi dei colonials furono dapprima in legno, in seguito vennero costruiti con la “tecnica mista” già descritta, che permise di realizzare unità estremamente solide e di notevoli dimensioni facendo così fronte alla grande richiesta di navi per le rotte australiane. Fu proprio il ferro usato

per la loro costruzione che permise ai colonials di resistere ancora per un ventennio dominando su tutti i mari fino alla fine del secolo. Gli Inglesi la definirono “La grande corsa del tè del 1866” Nella “Londra Vittoriana”, con il consumo del tè, ci fu un vero cambiamento di costume nazionale, in pratica s’instaurò una moda che ebbe molte ripercussioni persino nei trasporti marittimi. L’annuale arrivo del primo carico di tè primaverile cinese, considerato il migliore (una pianta dava tre raccolti), veniva pagato 10 scellini ogni 50 piedi cubici, e 100 sterline di premio erano destinate al Capitano del clipper che arrivava per primo sui mercati. Questo tangibile riconoscimento diede il via ad una vera e propria “corsa del tè” che coinvolse navi e capitani famosi, in primo luogo il “Cutty Sark” che, ironia della sorte, non riusciva ad imporsi sul diretto concorrente “Thermopylae”, malgrado la sua meritatissima fama. Molte furono le coppie rivali di clippers che divisero l’opinione pubblica mondiale in vere e proprie tifoserie di scommettitori e appassionati che investivano somme ingenti sulle vittorie di questi “levrieri d’altura”. Qui si aprirebbe un capitolo lunghissimo e affascinante, purtroppo, per ragioni di spazio, non possiamo che fare riferimento soltanto a quella che fu la gara più spettacolare che sublimò le grandi corse dei clippers. Benché sedici fossero i Clippers alla fonda nella rada di Pagoda a Foochow-Cina, gli occhi di tutto il mondo erano puntati sul Teaping (767 T.) al comando del Capitano Donald Mckin-


non e sull’ l’Ariel (853 T.) del famoso Capitano John Keay, il quale, riferendosi al suo clipper diceva: “Posso contare su di lui come su un essere vivente”. I clippers erano velieri molto sensibili all’assetto del carico e cap. Keay ben presto s’accorse che la sua nave era troppo appruata e perdeva velocità. Fece spostare pani di ghisa di zavorra, ancore, catene e persino delle casse dentro la sua cabina. Erano trascorsi 21 giorni dalla partenza e in quel momento Keay non sapeva che il Fiery-Cross lo precedeva di un giorno. Spinti dagli Alisei di Sud-Est entrambi volarono verso le Isole Mauritius. Pochi giorni dopo anche il Teaping, il Serica e il Taitsing attraversarono lo stretto lanciandosi al loro inseguimento sull’oceano indiano. Qualcuno da terra li vide e la notizia del loro passaggio rimbalzò a Londra suscitando l’entusiasmo di migliaia di scommettitori Inglesi. Doppiato il Capo di Buona Speranza, l’Ariel mise la prua a Nord-Ovest con gli Alisei in poppa, lasciò l’Isola di S.Elena sulla sinistra e si trovò il 4 di Agosto nelle calme equatoriali in compagnia del Fiery-Cross e del Teaping. Quando cap. Keay giunse il giorno 5 in vista della costa meridionale del-

l’Inghilterra, credette d’aver vinto il race fino a quando, all’improvviso, intravide sottovento la sagoma inconfondibile del Taeping che avanzava sospinto da forti colpi di vento. La suspence giunse al massimo stadio quando i due Clippers, attraversato lo stretto di Dover, si presentarono appaiati alla foce del Tamigi, agganciarono contemporaneamente il rimorchiatore portuale per risalire il fiume e si diressero verso i rispettivi Docks d’attracco. Ma nel finale di questa “nevrotica quanto appassionante” traversata accade ancora qualcosa d’imprevisto. Il capitano Keay dell’Ariel decise di rallentare il suo clipper per evitare d’incagliarsi durante il riflusso della bassa marea. Il Taeping aveva un pescaggio inferiore ed il suo capitano McKinnon non solo sorpassò il rivale ma lo precedette di circa un’ora, ma fu costretto a dare fondo l’ancora a causa della bassa marea. A questo punto l’Ariel, convinto per l’ennesima volta d’aver vinto, anche perché la sua banchina era più vicina di quella del rivale, sopraggiunse sorpassando l’avversario che stava salpando l’ancora. Purtroppo il calcolo dell’ora di marea fu impreciso: il momento dell’inversione della marea, e quindi l’altezza

I Clippers inglesi Ariel (1865-1872) e Taeping (1863-1871) immortalati in un celebre quadro

dell’acqua non era ancora sufficiente per consentirgli l’attracco. L’attesa delle giuste condizioni durò ancora un’ora, giusto il tempo di permettere al Taeping di ormeggiare per primo. Il Teaping aveva vinto per soli 23 minuti. Ma ciò che rese “storico” quel viaggio fu la coincidenza che vide tre clippers, partiti insieme dalla Cina,

entrare quel giorno nel porto di Londra con la stessa marea. Il Serica attraccò un’ora dopo. L’apertura del Canale di Suez (1869) e quello di Panama (1914) ridussero di mesi i percorsi marittimi e segnarono, insieme al progressivo perfezionamento dei motori marini, la fine di una grande epopea velica.

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RICORDO O SOGNO? QUANDO... E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

di Mauro MANCINI

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RAPALLIN

Quando i cognomi erano conosciuti solo all’anagrafe/7 ”e tûtto resûscita” staseja, da l ’erto de ’sta liggia, me s’ empe i êuggi de mâ, e oege de silensio e ö chêu d’ ûn vento câdo; ö sô, lazzù a pönente, ö s’ infïa drento rammi d’ oia dönde ûn sciammo de möscin ö çerca l ’urtimo câdo;

a lunn-a, chi a levante, a strascinn-a pe-i cavelli a nêutte ch’ a nö ne vêu savei; grosci gabbien se rattellan pe ûn pescio pescôu, da ’n bosco de pin main ’na vöxe de figgiêu ch’ a l ’ è l ’ eternitae:

Disegno di Giampietro Pastene

” moae ! ”

“Quarche sörvianömme di rapallin ” / 7 ö Barbagianca : (Barba bianca), Federico Cuneo, l’architetto di villa Costa. ö Pescôu arraggiôu: (il pescatore irato), Cordano Andrea delle ”Nagge”. ö Mangiatæra: (il mangiaterra), Arata Italo, contadino di s. Agostino. a Ramûæa: (ramaia), ferramenta in piazza del Pozzo. ö Pöe: (la polvere), Alfredo Solari, accanito pirotecnico di s. Ambrogio. ö Talla: Pagano Gio Batta, ballerino provetto. Giöanin dö cianön : (Giovanni della piana) Giovanni Canessa, intarsiava mobili in località ’il Pellegrino’. ö Börche: (le forche), originario della frazione di Foggia. ö Cönte carretta: (conte carriola), Cambiaso, vantava ascendenti nobili. ö Scimönin: Caraffa Simone, autista autobus. ö Nöxe: Noce Ernesto, grande nuotatore degli anni ’20, eterno secondo. ä Rönseggia: (la falce), antica trattoria di sant’ Anna. ö Manegin: (piccola maniglia),dava al braccio, nell’incedere, un movimento rotondo. ö Straggia marenghi : (sciupone di monete d’oro), persona che ostentava ricchezza senza possederla. i Drûi: (i rudi), i vecchi fratelli Solimano, ferramenta. ö Rapido: (il rapido), Giuliano Vatteroni, pescatore dalle lente movenze. ö Mëgo Cian-cianin: (il dottore, piano-piano), lento sulla bicicletta. ö Rabbin: (il rabbino), appellativo molto usato per definire una persona tirchia e poco scrupolosa. Giöan bagascia: Ghione Giovanni,persona astuta. ö Cillin: Giovanni Risso, fabbro in via Betti. i Tôgnella: famiglia Cuneo. i Casettêu: fratelli Bafico, costruttori edili. e Fûrnæe: sorelle Canale, fornaie a s.Anna. ö Cappo: Canale Attilio, piccolo bar in piazza Garibaldi. e Cavalle matte: (le cavalle pazze), merlettaie. Præ Ciccön: (prete fumatore), insegnante.

”e tutto risorge” stasera,/dall’alto di questo dirupo,/ mi si riempiono gli occhi di mare,/le orecchie di silenzio/e il cuore d’un vento caldo;/il sole,laggiù a ponente,/ s’infila dentro rami d’ulivo/dove uno sciame di moscerini /cerca l’ultimo caldo;/la luna qui a levante,/trascina per i capelli /la notte che non ne vuol sapere;/grossi gabbiani si bisticciano/per un pesce pescato,/da un bosco di pini marini/una voce di bimbo/che è l’eternità:/”mamma!”.

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PIANETA GIOVANI E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

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di Benedetta MAGRI

L’INCHIESTA

I ragazzi e la lettura: quale libro ha meno pagine? Parlano i librai di Chiavari: opinioni discordanti sul difficile rapporto tra i giovani e la letteratura a lettura è considerata una delle problematiche del nostro Paese. Secondo i dati ISTAT del 2010, sono quattro milioni gli italiani che leggono un libro al mese in media, il 15,1% dei lettori totali e il 7,1% della popolazione sopra ai 6 anni. Ecco il profilo del lettore “mi-

L

gliore” in Italia: donna del Nord tra gli 11 e i 14 anni o comunque ancora studentessa, oppure laureata o con un impiego di livello notevole. Nello specifico, a Chiavari tutti i gestori di librerie evidenziano una forte carenza di lettori e concordano sul fatto che le donne leggano di più. Anche sul territorio sono così tanti i giovani che amano i libri? Su questo i vari esercenti sono divisi, forse per via delle proposte che offrono. Paolo Bonini, della libreria “La Zafra” sostiene che in Italia sia giovani sia adulti soffrano dello stesso male: «La mancanza di testa. Si concentrano tutti sui fenomeni di massa» e chi potrebbe migliorare questa condizione? Sembra che gli insegnanti non siano i più adatti, infatti la maggioranza dei giovani entra in libreria con un foglietto in mano e sopra scritto un titolo e un autore. Se i titoli sono più di uno si sceglie il libro con meno pagine, si chiede se c’è, lo si compra perché necessario e si esce, senza neppure interessarsi ai volumi circostanti. «Mio padre – racconta Bonini - mi aveva vietato di leggere Poe e proprio per questo i suoi gialli mi hanno affascinato, ma non si tratta certo di una soluzione plausibile». Non sarà un metodo canonico, ma può essere un modo per venire incontro ai giovani, che desiderano infrangere le regole. Altrimenti ci pensano gli editori, che nel tempo hanno fatto diventare grandi successi prima le storie d’amore (emblematico il caso della saga di Moccia) e ora il fantasy. È proprio questo il genere più gettonato, perché supportato dal cinema, per cui nel 2010

se si regalava un libro a un adolescente era stato scritto sicuramente da Stephenie Meyer, autrice della saga riguardante gli ormai famosi vampiri Cullen e Bella Swan. Sara Canelli guarda la situazione con occhio più positivo. «Dopo l’orario scolastico i ragazzi entrano in gruppetti e capita che sfoglino i libri. Quando comprano, di solito, scelgono un autore che conoscono e vogliono andare avanti nella lettura di una saga, altrimenti si lasciano attrarre dalla copertina, più che dal titolo». Il mondo multimediale offre delle novità e la tecnologia saprà avvicinare i giovani alla lettura? La risposta diffusa sembra essere un no. «A Chiavari sarà molto difficile – afferma Valentino Castelli, della libreria “Pane e Vino” – non siamo ancora pronti per una rivoluzione come l’ebook». Non si può neppure sottovalutare l’aspetto materiale del libro, che permette un contatto diverso e diretto, ma fa rinunciare alla comodità di portarsi appresso svariati volumi. Secondo Sara Canelli, un’altra alternativa potrebbe essere l’audiolibro, che crea comunque un contatti fisico tra lettore e libro. A Chiavari ci sono anche librerie specializzate, come “Il Portico” che si occupa d’arte, la quale riceve solo di rado visite da parte dei giovani. Funziona diversamente per la libreria “Edizioni Paoline”, frequentata soprattutto da ragazzi di CL e Azione Cattolica, che vengono indirizzati verso un titolo o un autore, ma spesso poi si lasciano andare anche nella lettura di testi differenti, che colpiscono la loro attenzione per la copertina o il titolo. I giovani che frequentano la libreria “Pane e Vino”, invece, sono attenti ai saggi sulla storia e «i pochi che si rivolgono a noi – spiega Castelli – danno soddisfazione perché non sono lettori occasionali». Alla lettura è strettamente connessa la scrittura, anzi, addirittura sembrano più i giovani scrittori che i lettori.

Una motivazione è la voglia di esprimersi e proporsi, ma la mancanza di una cultura classica forte porta a delle lacune, che le case editrici non ignorano. Esiste poi un’ulteriore categoria di librerie, il “Li-

braccio”, che sono molto frequentate dai giovani e non solo per i libri scolastici usati, ma anche per piacere personale. Soprattutto da universitari o bambini piccoli, perché Stilton non delude mai.

LETTURE IN COMPAGNIA I ragazzi si avvicinano ai libri stando con gli amici Se i ragazzi non leggono da soli, piuttosto tendono a incontrare i libri in compagnia, all’interno delle biblioteche. Molto frequentata la biblioteca della Società economica di Chiavari, dove gravitano ragazzi di varia età, che studiano su testi loro, utilizzano il servizio di wi-fi o consultano testi dell’archivio. Gli iscritti alla biblioteca – secondo i dati del 31 dicembre 2010 - sono 502, ripartiti in modo eterogeneo tra tutte le fasce di età, dai 14 anni in su. Infatti i minori di solito si devono appoggiare a un genitore. I prestiti effettuati nel 2010 sono stati 731 e gli ingressi in sede dei lettori 1044. I dati forniti riguardano tutte le fasce d’età, però la Dott.ssa Maria Simonella spiega che i lettori abituali sono quasi sempre adulti. I giovani si rivolgono alla biblioteca per studiare o fare ricerche sempre in compagnia, altrimenti prediligono libri di uscita molto recente e sono costretti a rivolgersi alle librerie. «Probabilmente – afferma la dottoressa - si trovano in un ambiente favorevole e quindi vengono qui a studiare». Sembra che non esistano lettori medi: ci sono gli assidui frequentatori e quelli che prendono solo il pesantissimo mattone che devono leggere per la scuola, ma spesso questi ragazzi non hanno voglia di cercare, quindi è più facile trovare i volumi necessari in casa o richiederli in libreria. B.M.

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E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

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ROSE NEL DESERTO

Madain Saleh, perla archeologica nel cuore dell’Arabia proibita

P

er un viaggiatore amante di archeologia, ci sono località nel mondo che, almeno una volta nella tua vita, vuoi vedere con i tuoi occhi, località magiche e uniche, perle nascoste in angoli nascosti di questo mondo, difficili da raggiungere e con tanti ostacoli burocratici e logistici da superare, ma una volta che ci sei arrivato, ti ripagano con sensazioni bellissime, difficili da raccontare e spiegare a parenti e conoscenti.

Ecco, Madain Saleh, la città del profeta Saleh (una volta chiamata Hegra), questo sito archeologico composto da 130 tombe scolpite dai re Nabatei nella roccia, situato nel cuore dell' Arabia Saudita, è, per me, uno di questi luoghi magici e, con emozione, l'ho raggiunta e visitata nel febbraio 2011. La storia di Hegra, parte dal II secolo A.C. : dal sud della Penisola Arabica i Nabatei, popolo di beduini nomadi, si spostano verso il nord e, lottando e vincendo le popolazioni locali, si stanziano nei deserti dell' Arabia Settentrionale, dove fondano Petra (nell' attuale Giordania) e Madain Saleh; queste due città diventano tappe fondamentali e crocevia

per le carovane di pellegrini e mercanti che percorrono la “via dell'incenso”, il percorso polveroso che,attraverso il deserto arabico del Rub Al Khali, dai porti yemeniti raggiungeva Damasco e i porti del Mediterraneo. Madain Saleh raggiunge ora il massimo splendore. Qui, tra le carovane di cammelli carichi di spezie, incenso, tessuti indiani e avorio, si incrociano eserciti, pellegrini, mercanti, viandanti,scienziati, esploratori in un crogiuolo di razze, idiomi e religioni..... ma attorno al 60 D.C. inizia il declino. I Romani sottomettono il popolo nabateo e dirottano i traffici commerciali attraverso i loro porti sul Mar Rosso; Hegra viene dimenticata, le sue 130 tombe scolpite in questi monoliti rocciosi che si estendono a vista d'occhio in questo paesaggio desertico ,vengono sepolte dalle tempeste di sabbia. L' Islam conquista l' Arabia ma non si addentra in queste valli, ha paura dei simboli e delle sculture scolpite su queste tombe; secoli dopo, con la comparsa dei fucili, chi passa da queste parti spara su queste facciate, per esorcizzare la paura: temono gli spiriti maligni, i “jiin”, che infestano le tombe. All'interno delle nicchie di pietra i corpi dei re nabatei si disfano in polvere, di notte le tombe diventano stalle per volpi e capre selvatiche. Ma accade qualcosa..... nel 1877, nel suq di

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Amman, un avventuriero -esploratore inglese diretto a La Mecca, Charles Doughty, sente parlare di case maledette scolpite nella roccia, e, aggregandosi a una carovana di pellegrini diretti a La Mecca, scopre il sito, scrivendo in un libro (“Travels in Arabia Deserta”) il viaggio percorso e la bellezza di Hegra. In seguito due missionari francesi, nel 1907, fanno la prima mappatura della zona archeologica, catalogando e numerando le 130 tombe, facendo conoscere al mondo moderno l'esistenza di questa città fantasma, come già successe per Petra. Tornando ai nostri giorni, il viaggio in Arabia Saudita per arrivare a Madain Saleh non è un viaggio da turista “fai da te”, ci sono molti ostacoli da superare: il piu' importante è il problema del visto, che l'ambasciata saudita rilascia, per problemi burocratici e organizzativi interni, col contagocce, essendo questo un paese ancora molto chiuso e non abituato al turismo. Altri ostacoli che si presentano durante il viaggio sono la presenza costante della polizia, che ti scorta nel tuo itinerario nelle regioni periferiche del paese, e i frequentissimi posti di blocco, situati principalmente al sud, vicino al confine yemenita, e nel nord, vicino al confine giordano, dove viene sempre richiesto di mostrare il passaporto con relativo visto. Le strutture ricettive sono sempre di livello dignitoso, più che sufficienti, e il contatto con la popolazione è buono, l'ospitalità araba non è mai mancata; dovunque si viaggia tranquillamente, in assoluta sicurezza, senza timori di atteggiamenti antioccidentali che, magari, ci si aspetta in un paese così integralista, (ricorderò per sempre una passeggiata che ho fatto da solo, senza compagni di viaggio, nella vecchia Jeddah, nel suq Al-Alawi, il più vasto della penisola Arabica, io unico occidentale in un dedalo di viuzze e vicoli, brulicanti di gente dalle mille provenienze e dai mille idiomi...). Il viaggio in Arabia ha la partenza da Riyadh e Jeddah: la prima è capitale e centro amministrativo, molto conservatrice e misurata; Jeddah, sulla costa occidentale, invece è molto più cosmopolita e aperta, bellissima da visitare la città vecchia, con il suk Al-Alawy, e la Corniche, 35 km di passeggiata sul mare, piena di locali e ritrovi

alla moda. Da RiyaDdh, con volo interno di 90 minuti, si raggiunge nel sud, al confine yemenita, la città-oasi di Najran, circondata da palmeti, ai bordi del deserto del Rub-Al-Khali; bellissimo il sito archeologico di Bir-Himma, con incisioni rupestri raffiguranti cammelli, figure umane e palmeti, vecchie di 5000 anni. Dal sud al nord: Tabuk, città a un tiro di schioppo dalla Giordania, fortemente militarizzata ( siamo anche vicini a Israele). Costeggiamo il Mar Rosso per poi salire nell'altopiano interno, facendo base ad Alula, bella cittadina al centro di un palmeto, siamo solo a 20 km dal sito di Madain Saleh, scopo di questo viaggio. L'arrivo a Madain Saleh è stupefacente: la bellezza del posto, il silenzio tutto attorno del deserto, senza le orde di turisti di Petra mi resteranno per sempre nella memoria! Le 130 tombe sono suddivise in gruppi, dapprima il gruppo E, 20 tombe, nella parte ovest; al centro la collina rocciosa chiamata “Kasr Al Bint” ( la fortezza della ragazza) , 23 tombe risalenti al 70 D.C., allineate una all'altra nei tre lati di questa roccia, alta 60 mt, che vista dall'alto ha l'aspetto di un sandalo. Di fianco il gruppo A, chiamato Kasr Al Fahad, 8 tombe, e più a sud si arriva alla tomba più suggestiva del sito, Kasr Al Farid (la tomba solitaria) un roccione isolato simile a un meteorite caduto dallo spazio. Qua è incastonata la facciata di una delle più belle tombe al mondo,la Solitaria, chiamata anche “Mahmal Al Megless” (luogo del consiglio) per i cubi di pietra posti ai fianchi, simili a sedili per una riunione; si capisce da questa facciata come i lavori degli antichi “architetti nabatei” inizias- sero dall'alto, dai 5 scalini scolpiti nella parte superiore, per poi scendere graduatamente verso il basso, buttando giù la roccia rimossa e segata, levigando sempre dall'alto al basso. E' il tramonto, la visita è finita, il viaggio in questo paese così misterioso è finito. La luce sta scomparendo, le tenebre calano sulle tombe e tutto attorno solo il continuo mormorio del vento.....i grandi sepolcri sono ora lontani e solitari, resta solo il deserto......


SCUOLA E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

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di Elisabetta RICCI

ISTRUZIONE E SPORT

Il Giro dÊItalia e il Concorso Biciscuola 2011

I

l Giro d'Italia è una corsa a tappe maschile di ciclismo su strada, ideata dal giornalista Tullo Morgagni, che si svolge lungo le strade italiane con cadenza annuale.

Occasionalmente il percorso può interessare località al di fuori dai confini italiani. Istituito nel 1909, da allora si è sempre disputato, salvo che per le interruzioni dovute alla prima e alla seconda guerra mondiale. Mentre il luogo di partenza è in genere ogni volta diverso, l'arrivo, salvo eccezioni come Firenze, Verona e Roma, è a Milano, città ove ha sede La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo che organizza la corsa sin dalla sua istituzione. Il Giro è una delle tre corse a tappe più importanti del calendario, e l'Unione Ciclistica Internazionale l'ha inserito nel suo circuito professionistico insieme alle altre due grandi corse internazionali, il Tour de France e la Vuelta a España. Storicamente è da ritenersi la seconda corsa a tappe più prestigiosa dopo quella francese, anche se, a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta (al tempo dei duelli Coppi-Bartali) e durante gli anni settanta, il prestigio e il numero di grandi ciclisti iscritti portarono il Giro ad avere un'importanza quasi pari a quella del

Tour. Il Giro d’Italia festeggia quest’anno il decimo compleanno di BiciScuola e il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il Progetto, promosso dalla Gazzetta dello Sport, si è rivolto alle scuole Primarie di tutta Italia ed ha ottenuto il patrocinio del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero del Turismo, del Ministero della Gioventù, del CONI e della Federazione Ciclistica Italiana. L’iniziativa si è posta l’obiettivo di far conoscere ai giovani il mondo e i valori del Giro d’Italia e avvicinarli all’uso della bicicletta, del fairplay, all’educazione ambientale ed alimentare, ai temi della sicurezza e dell’educazione stradale. Le classi sono state invitate a partecipare inviando i loro elaborati sui tre temi proposti e gli alunni delle classi quarta e quinta del plesso Delle Piane hanno realizzato elaborati grafico-pittorici ed elaborati scritti sui seguenti: 1.“A scuola di sicurezza”: osservando dalla finestra della classe il comportamento di automobilisti, ciclisti, pedoni bisogna scrivere un “verbale Biciscuola” in cui, come una vera pattuglia di Polizia Stradale, segnalare i comportamenti, gli errori, le infrazioni e indicare quelli che sarebbero stati i corretti comportamenti; inoltre proporre le

soluzioni per migliorare la viabilità vicino alla scuola. 2.“Una Gita nel verde” : immaginare di organizzare un’uscita in bicicletta con i compagni, in un bosco, prato, parco, giardino botanico vicino alla scuola ed ipotizzare un itinerario a due ruote alla riscoperta degli angoli verdi del territorio che più incuriosiscono. I lavori sono stati valutati e le classi saranno premiate perché meglio hanno raggiunto l’obiettivo del progetto. Inoltre avranno la possibilità di partecipare alle attività del Pullman Azzurro, promosse dalla Polizia Stradale. L’adesione a questa iniziativa è nata dalla consapevolezza dell’esigenza di attivare fin

dall’infanzia la conoscenza dei principi della sicurezza stradale, con particolare riguardo alle norme di comportamento degli utenti della strada, stimolando la curiosità per le principali regole, preparando i bambini ad affrontare un futuro in cui la circolazione stradale sarà uno dei problemi del loro vivere quotidiano se non verrà diffuso il concetto di mobilità sostenibile. L’Educazione alla Sicurezza Stradale è collocata nella trasversalità del curricolo, nella dimensione di continuità educativa cui concorrono tutte le discipline, ma curata con interventi mirati a favorire l’acquisizione di conoscenze e comportamenti corretti specifici.

LIBERA UNIVERSITA’ DISCIPLINE PSICOBIODINAMICHE

TAO CHUAN

La novità è che finalmente anche a Rapallo iniziano i Corsi di Kung Fu della Scuola Interiore Taoista “TAO CHUAN”, infatti da questʼanno anche la nostra città può beneficiare dei corsi di Kung – Fu, Tai Chi, e Chi Kung che sono tenuti dal S. Paolo Serra che da oltre 30 anni si dedica alla pratica ed alla divulgazione di questa nobile arte marziale. La Scuola “Tao Chuan” prende origine dagli albori del Kung Fu, trasmettendo ai praticanti le forme originali così come venivano praticate migliaia di anni prima, restando così fedeli alla millenaria tradizione. Il rapporto Maestro – Allievo segue ancora i canoni classici che prevede un rapporto diretto che consente di trasmettere la conoscenza degli stili e della Fisosofia Taoista. Durante i corsi lʼallievo avrà modo di conoscere i vari stili della Scuola, nel Gong Fu (meglio conosciuto come Kung Fu) esistono

due stili: il Neijia (Stile interiore) e il Weijia (Stile esteriore) lo Stile Interiore prevede lo studio del Bagua, Xing Yi e Tai Chi mentre per lo Stile Esteriore lo Shaolin, Tong Long e Tsuie Pa Hsien; e lo studio delle Armi del Gong Fu. Inoltre, per chi lo desideri, è possibile accedere a lezioni e seminari teorico pratici sulla concezione e metodica Taoista dellʼALIMENTAZIONE, MASSAGGIO, RESPIRAZIONE, CIRCOLAZIONE e CONTROLLO DELLʼENERGIA VITALE. Per terminare bisogna sapere che uno degli scopi ultimi della pratica è quello di preparare lʼallievo al fine di ottenere lʼequilibrio psicofisico, la padronanza ed il controllo del proprio corpo e della propria mente trovando quella serenità interiore che tutto crea. Per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa nobile arte marziale è prevista una lezione di prova gratuita

I corsi sono tenuti presso l’Istituto “F. Liceti” di Rapallo Nei giorni di

MERCOLEDÌ e VENERDÌ dalle 20,30 alle 22,30 Per informazioni S. Paolo SERRA Cell. 389 9350152

Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che conosce se stesso è illuminato. Colui che vince un altro è potente; colui che vince se stesso è forte. Colui che agisce con forza ha risolutezza; colui che sa soddisfarsi è ricco. Colui che non si discosta dal giusto posto sussiste a lungo; morire senza perire questa è longevità (Tao Tè Ching)

MONDO WIND C.P. co. S.r.l.

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Via Mazzini 107, Rapallo (GE) - Tel. 0185 271320 E-mail: paolose– 2007@libero.it


LETTERE E NOTIZIE

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

XXV Aprile /1

senza parole...

14 Invitiamo i lettori a volerci segnalare suggerimenti, problemi. Pubblicheremo le vostre istanze, raccomandandovi la brevità dei testi per evitare dolorosi tagli.

Scriveteci a Redazione “IL MARE” via Volta 35 - 16035 Rapallo E-mail: rapallonotizie@libero.it

Fiocco azzurro per “IL MARE” La casa di Annalisa Noziglia e del marito Marco Mesiti si è arricchita di luce: il 10 maggio infatti è nato il piccolo GIACOMO, un batuffolo del peso di 3 chili e mezzo. Ai neo genitori i complimenti e gli auguri più affettuosi della nostra redazione

XXV Aprile /2

XXV Aprile /3

25 Aprile 2011 a Rapallo.- Che squallore ! Il corteo che parte dal Palazzo Comunale è composto dalla Banda Musicale Cittadina, che da sola fa già metà corteo; poi il gonfalone con dietro il Sindaco, l'assessore Milanti e il Consigliere Giudice. Nel corteo il Consigliere Costa e i rappresentati delle forze dell'Ordine. Poi, a seguire, le sezioni d'Arma degli Alpini, i Martinai e i Bersaglieri. A chiudere, le immancabili e uniche quattro o cinque bandiere comuniste. Sui marciapiedi noi, quattro gatti, ormai "bigi". Tutto qui. Dopo quasi settanta anni da quanti morirono per noi, ci siamo rimasti in vero molto pochi a ricordarli e assai delusi. I giovani ci ignorano, schifati dai politici sempre presenti per insultarsi in Tv ma qui, neppure i componenti l'Amministrazione di Rapallo. Voi, cari amici delle mie memorie, almerno siete morti trucidati convinti che oggi non sarebbe stato così. A noi invece, l'onta di prenderne mestamente atto. R.B.

Ogni anno sempre più infuocata esplode la polemica sulla commemorazione del 25 Aprile e sulla Resistenza dei Partigiani che "avrebbe" cacciato i nazifascisti. Io sono tra quelli che sostengono che, se non fosse stato per le forze angloamericane che, giocoforza e purtroppo, prima coi bombardamenti aeronavali subiti principalmente in Liguria, poi con le sanguinose battaglie di Montecassino e di Mignano Montelungo in Campania, saremmo costretti a fare da camerieri ai germanici. Inoltre, last but not least, se non fosse per gli americani, probabilmente indosseremmo ancor oggi le palandrane, dovremmo andare a Messa la domenica giacchettati e incravattati, e dai quattordici anni in su, anche col solleone, calzoni lunghi e... Marsch ! Cordialmente da Luigi Fassone, Camogli


Associazione

Liguri Antighi - I Rapallin

www.liguriantighi.it - info@liguriantighi.it Presidenza: tel. 349/3819645 - Segreteria: 0185/206073 - 328/7137716

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

I De Bernardis: radici a S. Margherita ma Rapallin da sempre

Il 2 giugno 2011 al nostro Presidente Onorario “Giusto tra le Nazioni” Mario Canessa verrà conferita la Cittadinanza Onoraria di Volterra, la terza dopo quella di Rapallo e di Tirano. La cerimonia avrà luogo nel salone consiliare del Palazzo dei Priori alla presenza delle massime autorità cittadine

Quarta ed ultima parte A metà ‘800 - scrive il Bertollo – vi è in Santa Margherita un De Bernardis mazziniano che, per la sua fervente propaganda a favore della “Giovane Italia”, è costretto a riparare a Tolone, mentre un altro De Bernardis, parroco di Santa Margherita, è un ostinato reazionario che ostacola Luciano Manara quando è di passaggio nel Borgo. Riporta inoltre che tra i De Bernardis vi sono stati molti benefattori e ne ricorda uno di nome Giuseppe, donatore, nel 1828, dei terreni per il nuovo Ospedale degli Agostiniani in Santa Margherita e la signora Margherita De Bernardis vedova Crovino, fondatrice negli anni 70 della “Casa della Provvidenza” e persona completamente dedita all’appoggio e al conforto dei diseredati. A cavallo dei secoli XIX e XX – continua il Bertollo – altri due De Bernardis, entrambi di nome Giovanni Battista, fanno parlare di loro. Uno è avvocato e politico attivo, conservatore ma illuminato, deputato del Parlamento prima subalpino e poi nazionale, l’altro è monsignore, primicerio del capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, rettore per due volte del Seminario Arcivescovile, professore di teologia morale e dottore utriusque juris. Alla metà del secolo XIX i De Bernardis, originari di Santa Margherita, si trovano pure a Rapallo e da questi proviene la famiglia dell’imprenditore Alberto De Bernardis, che nel 2010 è stato insignito con il “Rapallino d’Oro”. L’azienda di arredamento da lui diretta è stata fondata dal nonno paterno come ebanisteria nel 1870 e, alla sua morte nel 1898, è passata alla nonna e poi ancora al giovanissimo figlio Arturo che l’ha trasformata in mobilificio e l’ha gestita ininterrottamente prima come titolare unico poi, sino al suo ritiro, con il figlio Alberto il quale, dopo averla sviluppata notevolmente, la continua a dirigere tuttora con instancabile dinamismo e grande competenza. Anche Arturo De Bernardis, alla sua attività di imprenditore del mobile ha aggiunto con passione il suo impegno per gli altri. E’stato tra i principali costituenti dell’associazione cattolica giovanile S. Filippo Neri e, per il suo forte interesse per l’arte, è diventato protagonista e dirigente della Filodrammatica di Rapallo. E’ stato altresì uno dei fondatori della sezione locale del partito popolare prima dell’av-

vento del fascismo e poi della Democrazia Cristiana. Ha ricoperto a lungo la carica di Consigliere comunale di Rapallo e di Fabbriciere della Basilica dei SS. Gervasio e Protasio. E’ stato, in sintesi, un cattolico sempre impegnato, attento e pronto ad andare incontro a chi aveva bisogno e allo stesso tempo sempre battagliero per la difesa dei suoi ideali di democrazia, giustizia e fede. Chi scrive è stato testimone di un caso esemplare. Un conoscente mi aveva chiesto se potevo aiutarlo a trovare un lavoro. Ne parlai subito al signor Arturo, il quale mi rispose amabilmente in dialetto “cau, veddu in po’ cusse possu fa” ovvero “caro, vedo un po’ cosa posso fare”. Dopo due giorni il mio conoscente era stato assunto nella sua azienda, dove rimase sino al pensionamento. Disponibilità, umanità, pragmatismo, fermezza ma anche umiltà che, unite al suo credo religioso, hanno fatto di lui uno dei più importanti e benvoluti protagonisti della Rapallo del novecento. Come detto innanzi, il continuatore dell’attività nel settore dell’arredamento è Alberto De Bernardis, il più piccolo dei suoi sei figli; tre femmine, laureate e docenti in discipline varie, e tre maschi di cui uno, di nome Gino, funzionario comunale, deceduto da alcuni anni, e l’altro, don Pino, sacerdote e docente di teologia al liceo classico di Chiavari, tra i primi responsabili del Movimento di Comunione e Liberazione e direttore dell’Ufficio Regionale Diocesano per l’educazione e la scuola. Oggi i negozi e magazzini di arredamento De Bernardis sono conosciuti e presenti un po’ovunque: alcuni sono a Rapallo, altri a Chiavari, a Carasco e San Salvatore di Cogorno ed il loro marchio sconfina pure nella riviera romagnola dove, a suo tempo, sono stati aperti showroom a Rimini e Riccione. Alberto De Bernardis è da sempre operativo in ambienti di lavoro creativi e dinamici, pronto all’assunzione di nuove responsabilità per una crescita professionale ed aziendale sempre maggiore. Nonostante la sua intensa attività imprenditoriale, non manca di interessarsi, pure lui, positivamente degli altri. Oltre al sostegno di istituzioni benefiche, è da sempre impegnato attivamente in sponsorizzazioni di squadre e manifestazioni locali di ca-

rattere sportivo, musicale, culturale, come ad esempio la squadra femminile della Rapallo Nuoto, la Torta dei Fieschi di Lavagna, il Premio Bindi di Santa Margherita, spettacoli di cabaret come Il Palco o Una Rotonda sul Mare, il Festival di Valle Christi solo per citarne alcune. Questa sua disponibilità e liberalità insieme alla sua rapallinità e all’attività della sua azienda, presente a Rapallo da oltre

140 anni, sono stati infatti requisiti determinanti per assegnare a lui il “Rapallino d’Oro” nel 2010. Fine La prima e la seconda parte delle memorie sul casato dei De Bernardis sono state pubblicate sui numeri di settembre ed ottobre 2010 di “Rapallo Notizie”; la terza parte è stata invece pubblicata sul numero due di marzo 2011 de “IL MARE”

Venezia, 9 aprile 2011 - Gruppo di Rapallin in Piazza S. Marco

Domenica 29 maggio 2011 MATTINO

Pellegrinaggio al

Santuario di Nostra Signora di Soviore (Per Soci e Simpatizzanti)

Pomeriggio

VISITA a

PORTOVENERE (Passando per la Spezia) Costo complessivo Viaggio AR: Euro 18,00 Per 50 e più partecipanti Euro 15,00

Pranzo al Ristorante del Santuario € 20,00 (menù di terra); € 25,00 (menù di mare) Chi preferisce, può pranzare al sacco (Sotto i maestosi lecci del piazzale del Santuario)

Per la prenotazione e informazioni telefonare a: 0185/206073 – 328/7137716 entro il 15 maggio Partenza da Rapallo ore 8,30



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