Polizia Penitenziaria - Maggio 2009 n. 162

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web e dintorni

Il carcere su internet ristretti, innocenti evasioni e pianeta carcere documenti, opinioni e web 2.0 egli ultimi anni la comunicazione istituzionale sul web ha fatto passi da gigante. Dopo un iniziale periodo di contenuti online messi a caso tanto per esserci (Fase I), si è passati ad una fase di informazione senza l’ascolto, cioè venivano pubblicate informazioni che si ritenevano essere utili ai visitatori senza preoccuparsi di ascoltare le richieste dei visitatori stessi (fase II). Poi, dopo la sbornia della Legge 150/2000 che regolamenta i tempi e i modi della comunicazione delle amministrazioni pubbliche, si è iniziati a prendere in considerazione anche il punto di vista e le esigenze dei visitatori e si è iniziato anche a parlare di “servizi al cittadino” (Fase III). Oggi qualche pioniere sta provando ad esplorare il cosiddetto Web 2.0 che sostanzialmente sfrutta le potenzialità dei servizi al cittadino unite alla partecipazione stessa degli utenti, creando delle comunità virtuali in cui i visitatori non si limitano ad una fruizione passiva del sito web, ma ne diventano essi stessi parte attiva (Fase IV). In questo modo ogni persona che si imbatte in questo tipo di siti web ha la potenzialità di diventare essa stessa creatrice di informazione grazie alla possibilità di condividere con gli altri le proprie conoscenze e le proprie informazioni. E’ il fenomeno dei social network, come Facebook per intenderci, che se venisse applicato come modello ai siti istituzionali, avrebbe la potenzialità di avvicinare i cittadini alle Istituzioni, rendendoli davvero partecipi dell’Amministrazione Pubblica. In questo flusso di cambiamenti non tutti vanno alla stessa velocità e in molti non hanno fatto per forza tutti i passaggi uno

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La Home page di pianeta carcere

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per volta: c’è chi ha saltato qualche fase, chi è arrivato direttamente alla Fase IV, c’è chi è rimasto fermo al primo passaggio. Per quanto riguarda il sistema penitenziario in Italia, i siti istituzionali, con molta fatica e con ingiustificabile ritardo, stanno passando dalla prima alla seconda Fase. E’ il caso delle pagine del Ministero della Giustizia che a fronte di una moltitudine di visitatori che si interessano del carcere in Italia (anche dall’estero), sono sostanzialmente ferme ai contenuti pubblicati otto anni fa e in alcuni casi si è anche tornati indietro. E’ il caso del sito de Le Due Città che potrebbe fare molto di più di una semplice copia carbone della rivista cartacea ed è il caso del sito della Polizia Penitenziaria di cui il Sappe si è occupato più volte per

denunciarne l’assoluta inadeguatezza a rappresentare una delle cinque Forze di Polizia dello Stato, senza ricevere risposta alcuna da parte del DAP. In questo contesto in cui c’è una forte domanda di informazione e poca capacità di soddisfarla, ecco che fioriscono una moltitudine di siti che parlano del carcere e della Polizia Penitenziaria, senza un coordinamento delle attività o dei contenuti come ad esempio il sito web del carcere di Bollate (realizzato da una Banca), quello della circondariale di Lauro (abbandonato), Spezia (web gratuito), Lucca (associazione privata), Lorusso e Cotugno di Torino (ultimo aggiornamento settembre 2006), Prato (ospitato dall’Università). I link a questi siti si possono trovare su www.ristretti.it (associazione di detenuti e volontari di Padova) che a tutt’oggi è il

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