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Che poi è anche una questione di virtù. Ne volete la certezza? Secondo uno studio dell’Università di Anversa, pubblicato sul giornale Appetite, è proprio la condivisione che migliora le qualità morali delle persone. In base a questa ricerca, realizzata su un campione di 500 ragazzi belgi, esiste una forte correlazione tra l’abitudine a condividere il cibo e l’orientamento verso una vita più generosa. Abbracciamo questa “attitude” condividendo al 100% i risultati della ricerca: di tutta questa condivisione a noi piace il “prima”: pensare a che cosa cucinare per gli invitati, l’attenzione nel preparare la tavola e la scelta della mise en place, il riguardo nel cucinare le ricette scegliendo tutto ciò che sappiamo piacere di più ai nostri cari, il grande impegno per fare in modo che tutto vada al meglio. è proprio vero, il cibo è anche questo: far emergere il nostro lato più altruista. l

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Così, ad esempio, la piattaforma e social network MyBusyMeal ha come slogan “Feed your ideas” coniugando alla perfezione i due concetti di affari e cibo. Attraverso un sistema di localizzazione incorporato, MyBusyMeal permette di geolocalizzare i profili dei BusyPeople e i BusyMeal più vicini e di individuare i BusyPartner ristoranti o strutture per poter organizzare gli incontri. Al momento la piattaforma funziona molto bene in Francia, dove è stata fondata, ma anche in Italia ha parecchi iscritti. Noi ci siamo registrati... non tanto per il business quanto per vedere le location dedicate ai pranzi. Restiamo speranzosi in attesa di qualche invito. E a proposito di inviti. Il cibo è anche corteggiamento. Diffida dunque, caro lettore, da chi per conoscerti meglio ti propone di bere un caffè insieme. Una proposta svogliata e disattenta, una strategia oltremisura rapida per approcciare che Blumirtillo (http://blog.cookaround.com/blumirtillo/), blog di cucina gaudente, non può che valutare “n.c.”, non classificabile, appunto. Premesso che il brunch è il minimo sindacale (ma mai per flirtare!), tutto il resto, che va dal cocktail rinforzato al gala dinner è vivamente suggerito. Esiste anche lo slunch, nato dalla fusione dei due termini inglesi “supper” (cena) e “lunch” (pranzo), che si colloca a metà strada tra un aperitivo sostanzioso e una cena leggera. Una proposta per chi vuole restare leggero e folleggiare nel dopo cena. Altro che caffè. E la funzione aggregante del cibo è talmente sentita che anche le grandi aziende hanno creato l’area “convivialità” che raccoglie tutti gli strumenti che riguardano la cucina dedicata a chi ama stare in gruppo: grill, piastre, raclette, fondue, pentole tajine. è cambiato anche il modo di arredare le cucine: dagli anni 80 ad oggi il progresso è incredibile. Da minuscoli “angoli cottura” ottimizzati, quasi timorosi nell’esibire un utensile (tanto al massimo ci si mangiavano le pennette panna e vodka) con l’odioso tavolo “a scomparsa” 4 posti, alle aree living di oggi: enormi, attrezzate per la coltivazione di erbe aromatiche, tripli piani cottura, zone di lavoro multitasking, elettrodomestici smart collegati in rete, soprattutto immense tavole per ospitare decine di amici. Proposte di arredamento in linea con le nuove tendenze che esaltano tutto ciò che è sharing.

Cenate per la prima volta con una persona che potrebbe diventare speciale? Certo non potete chiudervi in cucina... e nemmeno proporre qualcosa di banale.

Ecco la soluzione: PACCHERI AI GAMBERI E AGRUMI (Ingredienti per 4 persone) 400 gr di paccheri, 2 arance, 2 limoni, 16 gamberi, sale, pepe, olio extravergine di oliva. Per prima cosa pulite molto bene i gamberi. Mettete quindi a bollire l’acqua e concentratevi sul sugo. Grattate la scorza delle due arance e dei due limoni. Ricavatene anche il succo. In una pentola bassa e larga unite il succo di arancia e limone, 2 cucchiai di olio, sale e pepe, scaldatelo leggermente ed aggiungete subito i gamberi. 3/4 minuti e saranno cotti. Durante la cottura girateli. Aiutandovi con una schiumarola togliete i paccheri dall’acqua (sì, non li scoliamo) e metteteli direttamente in padella. L’obiettivo è portare un po’ di liquido di cottura nella padella. Se non avete la schiumarola scolate i paccheri e mettete da parte un mestolo di acqua di cottura che andrete ad aggiungere subito ai gamberi. Saltate i paccheri aggiustando di sale e pepe, un altro filo d’olio e servite. Cena da chef!


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