Planum Magazine | Monographic Issue no.39 | 2019

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L’analisi avanzata per lo strumento paesaggistico del Piemonte5, invece, permette di sottolineare valori e criticità in relazione ai margini della dimensione della città contemporanea, alla ridefinizione di nuove ed efficaci accessibilità e alle soluzioni di continuità per gli spazi costruiti rifacendosi a buone pratiche internazionali e nazionali di integrazione tra margini urbanizzati e spazi rurali (Regione Piemonte, 2019). Il coinvolgimento della componente agricola nella pianificazione paesaggistica del Friuli Venezia Giulia6 sembra, per altri versi, richiamarsi ad ”un’agricoltura spostata” nella quale vaste aree territoriali, fortemente riconoscibili, hanno accolto interventi di trasferibilità per modelli ed usi agricoli; dove la componente rurale diventa “territorio agricoltura”, per conservare i segni di un’antica colonizzazione, di un riordino o di una ricomposizione fondiaria indirizzata ad aumentare la produttività. La definizione di immense aree destinate “all’agricoltura-vino-paesaggio” determina la valorizzazione e la salvaguardia delle eccellenze produttive nel settore agroalimentare dell’intero territorio friulano (Regione Friuli Venezia Giulia, 2019). La classificazione di tali aree potenzia una domanda di politiche agro urbane incentrate sul ruolo della campagna in città, sulla possibilità di individuare un metabolismo alimentare e sulla capacità di elaborare modelli agricoli a ridosso di quartieri urbani. Un caso esemplare di costruzione di strategie agrourbane in un contesto regionale viene descritto dallo Scenario Strategico del Patto Città Campagna all’interno del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale7 (Pptr) della Puglia che definisce un disegno agrourbano tra città e territorio agricolo generando una sfida per il paesaggio pugliese da cogliere per attuare uno sviluppo locale autosostenibile declinato dalla scuola territorialista (Magnaghi, 1998). Il Patto Città-Campagna pugliese cerca di ricomporre lo spazio del periurbano identificando nella “campagna del ristretto”8 il periurbano identitario; quel patrimonio in grado di ricucire politiche di agrourbanità e relazioni di prossimità con la campagna, dove la “campagna abitata”9, legata alla memoria storica della densificazione dello spazio rurale si distingue rispetto 5. Il Piano paesaggistico regionale della Regione Piemonte (Ppr), approvato con D.C.R. n. 233-35836 del 3 ottobre 2017 sulla base dell’Accordo, firmato a Roma il 14 marzo 2017 tra il Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC) e la Regione Piemonte prevede l’attuazione di cinque possibili strategie basate sulla valorizzazione paesaggistica. 6. Il Piano paesaggistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è stato approvato con Decreto del Presidente della Regione del 24 aprile 2018, n. 0111/Pres risultando efficace dal 10 maggio 2018. 7. Il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia è stato approvato definitivamente con DGR n. 176/2015. Esso prevede l’analisi del territorio (Atlante Patrimoniale), la cogenza del paesaggio (Sistema delle Tutele) e la visione strategica del paesaggio regionale in cinque progetti di valenza regionale (Progetti Strategici). Questi ultimi analizzano diverse tematiche che vanno dalla rete ecologica, alla mobilità lenta, alla valorizzazione dei beni patrimoniali, alla riqualificazione costiera e al Patto Città Campagna. 8. La campagna del ristretto è una fascia di territorio agricolo intorno alla città che inviluppa le sue frange periferiche. La campagna del “ristretto” del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia rievoca la ricostruzione degli antichi “ristretti”, un paesaggio agricolo che nel passato era ricco di relazioni con la città. Pur essendo ormai scomparsi perché su quei terreni si sono costruite le successive espansioni urbane, essi vengono pensati dal Patto Città Campagna come nuovi spazi agricoli posti ai limiti delle attuali periferie che ne ripropongono le originarie intenzionalità. Il significato di questa campagna periurbana si trasforma rispetto alle diverse relazioni che intrattiene con il contesto. Essa può essere infatti contigua ad aree produttive, alle maglie larghe e al tessuto compatto o a tessuti di bassa densità. 9. La campagna abitata comprende la diffusione di tessuti produttivi e abitativi legati al mantenimento di un rapporto con le attività agricole, mantenendo un forte legame funzionale fra città e campagna (modello fortemente presente ad esempio in Valle d’Itria come nel caso del Comune di Martine Franca, Taranto). Per questi territori il Piano Paesaggistico della Puglia propone il mantenimento delle modalità di costruzione fisica e sociale del legame della comunità residenziale con le attività agro-silvopastorali; la protezione della qualità dell’insediamento agricolo diffuso, dotando di servizi e infrastrutture i borghi e sostenendo gli interventi sull’edilizia rurale e in pietra a secco e le attività agrituristiche.

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Planum. The Journal of Urbanism


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