Un autunno bollente

Page 1

Q UN AUTUNNO BOLLENTE Nonostante la debole ripresa economica si preannuncia una stagione di dure lotte sindacali in tutto il Paese

F

di

PIETRO ADAMI

@pietroadami1

u il leader socialista Francesco De Martino a coniare l’espressione “autunno caldo”. È il settembre 1969 e l’Italia è attraversata dalla lotta sindacale, favorita dal clima politico del Sessantotto. La mobilitazione avviene in concomitanza con la scadenza triennale dei contratti di lavoro, in modo particolare quelli dei metalmeccanici. Le rivendicazioni salariali, nate spontaneamente nelle grandi fabbriche, trovano come alleato il movimento studentesco, teso a reclamare il diritto allo studio. Quasi 50 anni dopo la percezione è che una stagione bollente sia di nuovo alle porte. I dati dell’occupazione nazionale offrono un quadro di luci e ombre: secondo le rilevazioni dell’Inps, nei primi otto mesi del 2017 nel settore privato si è registrata una crescita delle assunzioni: il maggior contributo è dato però dai contratti a tempo determinato (+26,3% rispetto al 2016) e dall’apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,5%). Nel 2016 il tasso di occupazione del Paese è pari al 57, 2% della popolazione attiva, un livello inferiore alla media europea: sembra lontano l’obiettivo prefissato del 75% entro il 2020. Se guardiamo ai nostri vicini, in Francia è intorno al 64%, in Germania è oltre il 70% e la Spagna è passata in Quattrocolonne

3

15 ottobre 2017

pochi anni dal 55% al 60%. Il tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia 15-24 anni) è calato al 35 %, ma resta tra i più alti d’Europa. E nella generazione di mezzo, quella dei 35-49enni, i disoccupati sono quasi un milione. Per ovviare alla mancanza di domanda di lavoro, la legge di bilancio del 2018 prevede due forme di bonus per le assunzioni: uno per gli under 29, l’altro per chi ha tra 29 e 35 anni. Per i primi il taglio del 50% dei contributi vale tre anni, per gli altri 12 mesi. I consumatori, intanto, sembrano intravedere una via di uscita dalla crisi strutturale: l’indice che ne misura la fiducia, è sempre l’Istat a dirlo, è tornato ai livelli di giugno 2007. Se ripresa c’è, dunque (e la crescita del Pil stimata nel 2017 del 1,4 % sembra confermarla), la situazione del mercato del lavoro è lontana dall’essere risolta. Le vertenze aziendali attraversano trasversalmente l’intera penisola: mentre Alitalia e Ilva cercano ancora un acquirente, i sindacati alzano le barricate e annunciano una stagione di scioperi. Al centro, l’Umbria, fanalino di coda nei dati occupazionali del Centro Italia e cartina di tornasole per l’emergenza lavorativa Qui l’autunno è già diventato rovente. Q


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.