Pegaso 2013

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MEDICINA

L’ORTICARIA, a cura del Dott. Antonino Azzaro

Specialista in Pediatria, Puericultura, Medicina dello Sport e Cardiologia L’orticaria è un’affezione di natura allergica caratterizzata dalla presenza di pomfi localizzati o disseminati su tutto il corpo che appaiono e scompaiono in breve tempo. È una dermatosi diffusa, con manifestazioni così caratteristiche che rendono la diagnosi non molto complicata, anzi direi abbastanza facile. In questa malattia, come in tutte quelle di natura allergica, il paziente è di grande aiuto per il medico: infatti un resoconto dettagliato rivela il più delle volte la natura della causa che ha scatenato l’affezione e permette quindi un trattamento di fondo più adeguato. Il classico sintomo dell’eruzione dell’orticaria è il pomfo, placca rilevata, ben delimitata, rotondeggiante, del diametro variabile(mm o cm), di colore rosso chiaro, con un caratteristico centro bianco e accompagnata da intenso prurito. L’orticaria determina un rigonfiamento(edema) diffuso, qualche volta di notevoli dimensioni. Gli occhi gonfi sono un sintomo molto frequente. I prurito è sempre presente e spesso è così insistente da rendere poco piacevole la giornata del malato, costantemente impegnato a grattarsi. Il pomfo appare rapidamente e altrettanto rapidamente dopo alcuni minuti o ore scompare. A volte, l’eruzione compare esclusivamente di notte e al mattino scompare. Il pomfo è uno dei guerriglieri più abili che si conoscano: colpisce e scompare. Di seguito espongo alcune varietà cliniche: 1. Orticaria emorragica, forma relativamente rara in cui si ha uno stravaso di sangue per eccessiva fragilità vasale; 2. Edema di Quincke o orticaria gigante, non esiste una figura ben precisa come il pomfo(ben delimitato), ma in un determinato territorio cutaneo(viso e genitali) si sviluppa una tumefazione bianca rosea, a limiti indistinti che dopo un certo periodo di tempo scompare in modo rapido(edema fugace). L’edema di solito non si accompagna a prurito(il pomfo porta intenso prurito), ma a sensazione di tensione e bruciore. 3. Orticaria allergica, in fase acuta può diventare cronica ed è interessante capire le origini o la causa. I momenti fondamentali attraverso cui si sviluppa sono:  introduzione nell’organismo di una determinata sostanza detta antigene;  formazione da parte del sistema di difesa dell’ organismo di sostanze, chiamate AC, destinate a bloccare l’eventuale azione nociva di quel determinato AG, quindi strettamente specifiche;  ulteriore introduzione dello AG e conseguente incontro AG-AC con scatenamento della malattia. L’organismo che ha fabbricato gli AC e li conserva o nel circolo sanguigno o nei tessuti si dice “sensibilizzato” verso quel determinato antigene detto “allergene”, se capace di scatenare la malattia. È evidente l’importanza che assumono la ricerca e la individuazione dell’allergia. La sua soppressione assumerà la più efficace guarigione in quanto saranno impediti i meccanismi che scatenano la malattia. 4. Orticaria accidentale, si sviluppa dopo contatti con sostanze irritanti di

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origine vegetale(ortiche), punture di insetti, o anche dopo esposizione al caldo o al freddo. In questi casi i pomfi compaiono solo nella zona di contatto . CAUSE:  Alcuni cibi, molluschi, crostacei, carne di maiale, selvaggina, uova, fragole, cioccolato, etc);  Alcune medicine, aspirina, piramidone, pennicilina, etc;  Alcune tossine messe in circolo da focolai infettivi, tonsilliti, granulomi dentari;  Alcune tossine dovute a parassiti intestinali, la tenia. I meccanismi biochimici che portano alla formazione del pomfo e all’edema sono determinati dall’unione dell’AG con l’AC. Si formano due composti chimici: l’istamina o sostanze istaminiche o simili e la serotonina che agiscono a livello dei vasi del tessuto sottocutaneo provocando una dilatazione o arrossamento e favorendo, poiché alterano la permeabilità dei vasi, la fuoriuscita del siero degli stessi(edema o pomfo). Individuare l’allergia è a volte impresa facile, basta eliminare una dopo l’altra le sostanze che possono essere responsabili oppure esporsi alla loro azione. A volte, però, quando il compito è più arduo, ci vengono incontro tecniche di laboratorio più precise, come le prove cutanee, che registrano le reattività della cute a diversi allergeni applicati o iniettati in essa. Infine, non bisogna dimenticare che l’organismo può essere sensibilizzato a moltissime sostanze, la cura, in questi casi, è molto impegnativa. Oltre allo stato allergico esistono condizioni particolari di altri organi e apparati che rendono più facile l’instaurarsi della malattia:  turbe digestive per cattivo funzionamento del fegato;  infezioni croniche, la colite;  alterazione del sistema endocrino, sono noti miglioramenti di alcune malattie allergiche con la pubertà;  predisposizione familiare ed ereditaria per cui non è raro riscontrare in membri di una famiglia la presenza della stessa o di altre malattie allergiche. TERAPIE:  Locale, assomiglia ad una guerra contro i fantasmi ed è destinata al più sicuro insuccesso se non si elimin ano le cause che la determinano e se non si osserva una alimentazione leggera. È importante solo per l’orticaria accidentale che migliora con l’applicazione di sostanze antistaminiche. Serve poco per l’orticaria allergica.  Generale, si divide in causale e di fondo. -La terapia causale si basa sull’uso di prodotti ad azione antistaminico, capaci di impedire il meccanismo biochimico responsabile dell’eruzione. Gli antistaminici calmano il prurito e il bruciore della pelle, fanno regredire rapidamente l’eruzione e prevengono un successivo attacco. L’uso di antireattivi più potenti come il cortisone o l’ACTH si riserva per i casi ribelli. -La terapia di fondo consiste nella soppressione dell’allergene: se si stabilisce che, per esempio, l’orticaria si manifesta in un individuo ogni volta che mangia carne di maiale, basta non mangiare più detta carne per non avere la reazione allergica. Quando il processo dura da tempo occorre stabilire una terapia desensibilizzante(vaccino).


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