Museo Bandini di Fiesole

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giornato nell’insistito chiaroscuro e nelle articolate lumeggiature, chiaramente ispirate agli stilemi cimabueschi. Questa aggiornata versione del Cristo crocifisso è stata ipoteticamente ricondotta all’operato di un pittore dell’ambiente di Ristoro d’Arezzo. 12. bernardo daddi (Firenze 1290/95-1348) San Giovanni evangelista 1335-1345 ca. tempera, oro su tavola; cm 67×34 La tavola, riquadrata in alto e ridotta nella parte inferiore, era lo scomparto laterale di un polittico, la cui ricostruzione è stata a più riprese proposta dalla critica con l’individuazione del pannello con Santa Caterina già in collezione Serristori a Firenze, di quello con il museo bandini di fiesole

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Santo vescovo (san Biagio?) dell’Alte Pinakothek di Monaco e della tavola centrale con la “Madonna del Magnificat” della Pinacoteca Vaticana. Il dipinto della collezione Bandini reca la raffigurazione di un evangelista canuto, privo di attributo ma individuato negli inventari ottocenteschi in san Giovanni intento a vergare il testo in un libro. La figura, benché essenziale e cromaticamente impoverita, risulta di notevole fascino per la posa naturalistica e il morbido plasticismo delle forme avvolte in fluidi panneggi. Questi caratteri insieme al fuso cromatismo dalle tonalità trasparenti sono chiaramente riconoscibili come tipici di Bernardo Daddi, pittore che attua una personale sintesi tra il sostrato giottesco della sua formazione e gli stilemi pittorici dell’arte


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