Museo d’arte sacra e religiosità popolare “Beato Angelico” a Vicchio

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sopravvissuti in Europa: è qui che già nel Trecento i fabbricanti di stoffe fiorentini mandavano la lana, per sottoporla alla “gualcatura”, la fase della lavorazione consistente nella bagnatura e battitura delle pezze, che avveniva mediante speciali macchine azionate dalla forza idraulica, dette appunto “gualchiere”. Una visita più ravvicinata a tali edifici, che non consente però d’inquadrarne l’intero complesso, si può fare recandosi in località Rosano, nel Comune di Bagno a Ripoli, da raggiungere o attraversando l’Arno al ponte di Varlungo oppure svoltando per Rosano all’altezza di Pontassieve. Proseguendo sulla Statale 67, poco dopo il cartello che indica la frazione Sieci, si può fare una prima escursione verso nord, deviando a sinistra sulla Provinciale e seguendo le indicazioni per Molino del Piano, nel cui centro abitato (il Monumento ai Caduti in bronzo, databile agli anni Venti del Novecento, è di Giovanni Giovannetti) un’esauriente segnaletica guida alle vicine lomuseo d’arte sacra “beato angelico” a vicchio

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Fig. 1. Gualchiere di Remole


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