A80.dic.2010

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Attualità Lettera aperta di Luigi D’Antuono

CARO SINDACO,

Caro Sindaco, ti scrivo dopo aver assistito per un paio d’ore (più di tanto non sono riuscito a resistere) ad un evento storico : il primo Consiglio comunale decentrato, tenutosi il 17 novembre scorso presso la Sala Teatro della nuova Chiesa di S. Maria di Costantinopoli. Innanzitutto, ritengo doveroso complimentarmi con te per aver tenuto fede ad un impegno elettorale, lodevolmente finalizzato ad avvicinare i cittadini alle Istituzioni ed alla Politica. Purtroppo, i complimenti e le lodi finiscono qui, perché la parte della serata a cui ho assistito è tutta da dimenticare. Per prima cosa, non mi sembra che vi sia stata, come ha rilevato qualche consigliere, un’adeguata pubblicità dell’evento tra gli abitanti della zona e la risposta del Presidente ha sostanzialmente confermato l’ inadempienza organizzativa. In secondo luogo, la scenografia non è stata certamente ottimale e rispettosa sia dei cittadini,sia dei Consiglieri comunali, costretti a parlare ai piedi del Sindaco (vero dominus della scena, che, inoltre, ha goduto della gestione, non imparziale, del dibattito da parte del Presidente del Consiglio e del suo Vice) e con le spalle al pubblico, il quale aveva quindi difficoltà a comprendere i loro interventi. Per carità, capisco le difficoltà logistiche che si sono dovute affrontare, ma non

ANGRI ‘80 IL TUO

TI SCRIVO… /3 penso di sbagliare se ritengo non casuale questa predisposizione, in puro stile berlusconiano, della sala. A proposito di berlusconismi non ho potuto (con irritazione) non notare numerose somiglianze tra te ed il Cavaliere di Arcore, quali: l’insofferenza nei confronti dell’opposizione (anche se rappresentata dai fin troppo educati e compìti Ferraioli e Squillante), il terrorismo psicologico per mettere in soggezione l’interlocutore, l’applicazione continua della teoria del “ghe pensi mi” (vedi imperiosa ed inelegante espropriazione del microfono al Sorrentino Presidente ed al Sorrentino Assessore), la criminalizzazione dell’avversario, l’imputazione ai propri predecessori, di destra e di centrosinistra, di tutti gli errori e gli orrori possibili ed immaginabili, l’autoesaltazione delle proprie capacità decisionali e operative (salvo, poi, toppare sulla richiesta di dichiarazione dello stato di calamità, a cui, su proposta del tanto vituperato consigliere Squillante, è stato, opportunamente, aggiunto lo stato di emergenza), il sottolineare continuamente il grande impegno, 24 ore su 24, non solo tuo, ma anche dei tuoi Consiglieri e di… Marcello Ferrara. Caro Sindaco, mi fermo qui, anche perché mi è venuto da ridere, ricordando quando sfottevi il Sindaco Postiglione, il quale, secondo te, sottolineava troppo, troppo spesso, il suo impegno H 24 e quello di un allora giovane e, per allora, fedelissimo consigliere, il quale, meritoriamente, si alzava all’alba per controllare il lavoro dei netturbini e che si chiamava…… Marcello Ferrara. Del resto, è lo stesso sorriso che mi era venuto durante il Consiglio comunale quando ti sei opposto e hai fatto respingere la proposta di Cosimo Ferraioli di invertire l’ordine del giorno, togliere le interrogazio-

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ni dall’ultimo punto e discuterle ad inizio seduta: quante, quante volte durante i tuoi lunghi anni di opposizione avevi fatto la stessa identica richiesta di Ferraioli? (Oltretutto sempre esaudita al punto da essere, poi, istituzionalizzata!) Caro Sindaco, al di là di qualche sorriso, quella sera mi sono veramente arrabbiato molto; soprattutto perché, con il tuo comportamento, totalmente opposto a quello che avresti dovuto avere (era, infatti, lo stesso di quando eri all’opposizione), hai rovinato una serata, per tuo merito, storica, contribuendo, secondo me, ad allontanare i cittadini dalle istituzioni, anziché avvicinarli. Quando i nostri figli erano piccoli era spesso proiettato in Tv un cartone animato italiano di cui era protagonista il draghetto Grisù, il quale aveva un sogno: diventare Vigile del Fuoco. Purtroppo, Grisù apparteneva alla stirpe dei draghi sputafuoco, per cui il suo sembrava un sogno impossibile; invece, dopo aver tanto lottato, il draghetto riusciva non solo a diventare Vigile del Fuoco, ma a farlo talmente bene, da meritare anche una medaglia. Purtroppo, al momento della premiazione che ti combina Grisù? Si distrae e gli scappa proprio una bella fiammata, per cui viene immediatamente cacciato dai VV.FF. Intelligenti pauca! (A buon intenditor, poche parole!) Caro Pasquale, pardon, Caro Sindaco, mi fermo qui e spero che anche questa volta accetterai i miei rilievi, sapendo che essi vogliono solo evitarti gli stessi errori nei prossimi Consigli comunali, stimolarti ad entrare, finalmente, nel ruolo che oggi rivesti e, soprattutto, ricordarti che hai il dovere di non essere un cattivo Maestro per i tuoi giovani Consiglieri comunali (attuale e, anche, futura classe dirigente del nostro paese). Ciao … alla prossima ! Luigi D’Antuono P.S.: Qualcuno, per giustificare il tuo provocatorio atteggiamento, ha sostenuto che era voluto, in quanto finalizzato a rafforzare e cementare il tuo gruppo, visto che c’è già qualche scricchiolio nella maggioranza. Non sono d’accordo, anche perché questa giustificazione, alla fine, ti si ritorce contro; essa presuppone, infatti, che tu, nonostante la tua esperienza, non abbia ancora imparato che, in questi casi, al Sindaco conviene dimostrare ai potenziali dissidenti che i suoi rapporti con l’opposizione sono di reciproco rispetto e non pregiudizialmente ostili, al punto tale che potrebbero, potenzialmente, portare, prima o poi, anche a nuove maggioranze.

Dicembre 2010 Convegno “Agricoltura e Filiera Agroalimentare”, promosso dall’Associazione “Il Gabbiano”

Prodotti di qualità per dare slancio all’economia locale

C

on il convegno “Agricoltura e Filiera Agroalimentare” ad Angri si è ricominciato a parlare di sviluppo del settore primario. Numerosi i relatori di questo convegno, patrocinato dal Comune di Angri, e promosso dall’associazione “Il Gabbiano”, che ha visto, inoltre, anche la partecipazione dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura di Angri. Ad aprire il dibattito è stato don Luigi La Mura, che ha ospitato relatori e partecipanti nella Sala Riunioni della chiesa di S. Maria di Costantinopoli, affermando come ogni tipo di lavoro legato al settore primario non debba necessariamente essere considerato come gradino più basso della scala sociale, poiché anche l’agricoltore, in particolar modo oggi, è un tecnico specializzato nella cura delle piante e nella coltivazione. Ed ha così esortato i ragazzi dell’IPAA di Angri a proseguire ed impegnarsi nei loro studi, spinti dalla voglia di apprendere un lavoro che ha pari dignità rispetto ad altri. La parola è andata poi al prof. Giuseppe Abate, presidente Pro Loco di Angri, che ha illustrato le grandi possibilità economiche del settore primario in una zona come quella della Valle del Sarno. Sebbene – ha affermato – non vi sia più l’“oro rosso” che regnava negli anni ’70-’80, è bene ricominciare a puntare su prodotti agricoli di prima qualità, per stimolare nuovamente l’economia della Valle del Sarno. Qualità che va preferita alla quantità, in modo così da arginare l’entrata sul

mercato italiano e globale di prodotti a basso costo, ma di scarso valore qualitativo. Un buon trampolino di lancio per i prodotti della nostra terra, e in particolare per il pomodoro, potrebbe essere l’apertura di un “museo”, così come avviene in altre realtà simili alle nostre, che mostri al consumatore come avviene la lavorazione e che ne certifichi la qualità. La globalizzazione del mercato deve essere un nuovo stimolo per la nostra economia. Nel breve intermezzo che ne è seguito, due ragazze dell’IPAA di Angri, hanno letto un brano dalle “Georgiche” di Virgilio che esalta la vita contadina. La parola è passata poi nelle mani di due “tecnici”, il prof. Gianpiero Cordella, agronomo, e la dott.ssa Loredana Palmieri, biologa, che hanno informato gli uditori circa le normative vigenti in materia di sicurezza agroalimentare e sui metodi di contaminazione dei prodotti lavorati dal settore primario. Non sono nuove, infatti, notizie che riguardano i prodotti campani contaminati, come avvenne l’inverno scorso con le mozzarelle di bufala che presentavano una quantità di diossina superiore ai limiti consentiti dai protocolli UE. Per valorizzare i nostri prodotti e impedirne un’eventuale compromissione qualitativa, bisogna pertanto adeguarsi alle normative, anche tramite gli aiuti economici messi a disposizione dall’Unione Europea, che prevedono la realizzazione di una piattaforma informatica che pun-

ti sia sulla tracciabilità del prodotto, che deve essere seguito in ogni stadio del suo sviluppo, fino alla commercializzazione, sia sulla rintracciabilità, ovvero l’azione inversa. Il nostro territorio, inoltre, anche a causa della sua natura vulcanica, presenta quantità medio-alte di fluoruri, nitriti e nitrati, che, se non tenuti sotto controllo, possono nuocere alla salute, tuttavia i detriti del Vesuvio hanno reso la zona fertilissima, particolarmente adatta all’agricoltura e capace di produrre alimenti di prima qualità. Due ragazzi dell’Istituto per l’Agricoltura hanno svolto delle brevi analisi su dei campioni di latte, per dimostrarne la freschezza. Ha parlato poi il cavaliere Francesco Caiazzo, che si è detto rammaricato per la chiusura della Stazione Sperimentale di Angri, che aveva lo scopo di promuovere il progresso tecnico e scientifico dell’industria conserviera alimentare italiana.

È intervenuto, con un piccolo fuori programma, l’assessore alla Cultura e al Turismo, dott. Giuseppe Mascolo, che, nel suo breve intervento, ha accolto la proposta dell’apertura di un museo agroalimentare che stimoli l’economia cittadina, e ha approfittato dell’occasione per porre fine alla questione sorta con Abate (recentemente il Sindaco Pasquale Mauri ha drasticamente bocciato l’idea di allocare il suddetto museo a Palazzo Doria), impegnandosi a coinvolgere maggiormente le associazioni culturali sul territorio. Guido Milanese

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