Dicembre 2010

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FOLIGNO DICEMBRE 2010

dalla Città

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Polisportiva disabili Foligno Scuola e Salute Appello alla Città e alle Istituzioni contro Quando la promozione della salute inizia i tagli della Finanziaria 2011 dalla scuola MASSIMO CATARINUCCI

Nel momento in cui servirebbero più risorse da dedicare al settore sociale, per compensare una grave crisi economica, queste vengono ridotte, acutizzando gli effetti della crisi stessa sulle famiglie italiane più fragili. Il taglio più importante riguarda il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, ridotto costantemente in questi ultimi anni, quest’anno il taglio è di 299 milioni, ben due terzi dell'intero finanziamento. Dal 2007 a oggi lo Stato ha destinato 400 milioni di euro alle associazioni di volontariato, cooperative sociali. Da oggi saranno solo 100 milioni, il 5 per mille è infatti stato ridotto a un quarto rispetto agli anni precedenti. Il 5 per mille, raccolto grazie alla solidarietà dei contribuenti, è dunque vitale per la nostra sopravvivenza. Ridurre a un quarto questa risorsa significa uccidere un intero settore. Le associazioni che si basano sul volontariato sono le uniche che, con pochi soldi e grande agilità, riescono a difendere le fasce più deboli e le aree marginali. In un momento di crisi occupazionale come questo e di difficoltà delle famiglie, le risorse statali per il sociale, che verranno erogate nel 2011 alle Regioni, e poi attraverso queste ai Comuni, diminuiranno notevolmente. Si tratta di decisioni di governo che vanno in controtendenza rispetto alle necessità attuali del Paese. Il risultato complessivo di

questi tagli sarà un ulteriore aggravio di spesa per le famiglie bisognose e soprattutto per quelle famiglie dove all’interno vive una persona svantaggiata. La manovra varata dal Governo non dà risposte alle reali esigenze dei cittadini e frena lo sviluppo del Paese, calpestando valori, persone, territori ed enti locali; non dà risposte concrete alle reali esigenze del Paese, ma si limita a tagliare risorse colpendo soprattutto gli enti locali. La manovra aggrava le differenze sociali, mettendo in seria difficoltà gli enti locali, a causa

della nuova finanziaria del Governo il Comune di Foligno avrà 10 milioni di euro in meno nei prossimi due anni. Vorremo, da chi ci governa, nuove proposte per il futuro. È necessario efficientare i servizi, semplificare, far crescere il rapporto pubblico-privato, investire su formazione scuola e ricerca, scommettere su acqua ed energia, applicare il principio di solidarietà, sussidiarietà e mutualità, coltivare la cultura del merito. È importante costruire una nuova classe politica, con nuovi sistemi di selezione della classe dirigente che restituiscano ai cittadini la possibilità di scegliere. È fondamentale tener presente, che l’aumento della disoc-

cupazione probabilmente colpirà quegli individui che stanno affrontando già ora discriminazioni nel mercato del lavoro, come ad esempio le persone affette da una qualche disabilità. La crisi economica e i tagli alla spesa pubblica stanno facendo sentire anche in Umbria i loro effetti sui soggetti più deboli, sugli anziani soli e spesso inabili, sul mondo della non autosufficienza. Investire nei servizi sociali è positivo per gli individui e per la società e il non riuscire a svilupparli e migliorarli, specialmente in un periodo di recessione, significa abbandonare i cittadini. Qualsiasi riduzione dei servizi costituirebbe inoltre un passo indietro nel raggiungere i propri obiettivi di uguaglianza, pari opportunità e di una qualità di vita dignitosa per tutti. La “Polisportiva Disabili Foligno” è in allarme, sia per le sorti della stessa, che come la maggior parte cooperative rischia posti di lavoro, sia per i propri associati e le loro famiglie: la diminuzione dei servizi alle persona, negherà il diritto alle pari opportunità, all’autonomia, perdendo la fiducia in se stessi e la consapevolezza, pur vivendo la propria disabilità, di sentirsi utile alla società. La Polisportiva si appella alla Città, alle Istituzioni, di esortare il Governo, affinché tutti quei valori sociali in cui abbiamo creduto fino ad ora, non vengano meno, fornendo risposte e interventi fondati sul riconoscimento delle persone nella loro globalità e in rapporto al loro contesto di vita.

LEONARDO MERCURI

Non passa giorno che nei media non ci sia una notizia su come la scuola italiana faccia acqua da tutte le parti, oppure su quanto il piano formativo non tenga conto delle reali necessità degli studenti. Sinceramente non è facile dare torto a molte di queste critiche, ma se come si dice, per cambiare bisogna partire dalle piccole cose, io credo che possiamo avere una speranza. Mi sono imbattuto in una piccola realtà in cui la scuola cerca di affrontare delle problematiche reali, quelle in cui un ragazzino può trovarsi davanti tutti i giorni. Cannara conta circa 5000 abitanti,vi è una unica scuola primaria, l’istituto comprensivo “Anna Frank” in cui la dirigenza scolastica ha capito l’importanza di avere nel piano di offerta formativa anche delle materie che riguardano problematiche sociali come la droga, l’alcool, il doping, e non ultima l’educazione alimentare e motoria. La dirigente ha cosi messo in moto una serie di progetti atti a portare i suoi ragazzi ad avere la consapevolezza scientifica di ciò che potrebbero trovare sulla propria strada, anche al di fuori della scuola, in particolare ha rivolto la propria attenzione ai ragazzi delle 3° medie che sono quei ragazzi che dovranno lasciare Cannara per seguire la scuola secondaria in altre cittadine. I progetti messi in campo

negli ultimi anni dai dirigenti scolasti dell’istituto “Anna Frak” cercano di colmare quella lacuna generazionale tra ragazzi e famiglia che li porta a non discutere o parlare con la famiglia dei problemi che incontrano nel loro percorso di crescita. Lo scorso anno scolastico i ragazzi delle 3° classi hanno potuto usufruire di professionisti che hanno spiegato loro le problematiche legate alla droga e all’alcool, in questo anno scolastico, sempre le 3° classi potranno usufruire di un progetto chiamato “Costruisci la tua salute” che li porterà durante tutto l’arco dell’anno a scoprire le regole di base di una sana e corretta alimentazione, cos’e la sicurezza alimentare, come si deve nutrire un giovane atleta, cosa è il doping, perché fumare è pericoloso, ecc, ecc. La salute di una persona si costruisce da bambini e soprattutto si costruisce se si insegna ai ragazzi come affrontare i pericoli ad essa correlati. Ma questo piccolo comune non stupisce solamente per l’impegno e la pro-

fessionalità elevata dei suoi dirigenti scolastici, basta guardare come nel piccolo auditorium cittadino una dottoressa della farmacia comunale in collaborazione con le istituzioni comunali, sempre attente e presenti, organizzi dei convegni pubblici in cui la popolazione può ritrovarsi dei Medici del calibro del dr Gabriele Perriello docente di nutrizione all’Università di Perugia, che spiegano ed aiutano la popolazione ad affrontare patologie come il diabete o la sindrome metabolica, o ancora gli incontri futuri che vedranno Dietisti laureati all’università di Perugia affrontare argomenti come la promozione per un invecchiamento di successo nella popolazione anziana. Allora se un piccolo comune può avere dirigenti comunali e scolastici cosi attenti e virtuosi bisognerà volgere la nostra attenzione alle piccole realtà in cui si fanno ancora buone cose piuttosto che copiare utopistici castelli nel deserto realizzati spesso dalle grandi città.

di nuclei di controllo sugli abusi. Insomma, di contenimento dei consumi e repressione degli sprechi, anche con misure incentivanti la green economy. Continuiamo imperterriti a lavare i nostri panni con l’acqua minerale, pensando che sia una risorsa senza fine. Sarebbe invece proprio questo il momento, a bocce ferme, per impostare una saggia politica di lungo termine. Se non serve a questo, l’acqua pubblica. Per la cronaca, le previsioni stagionali elaborate dalla

NOAA per il prossimo inverno 2010-2011continuano da mesi ad avvertire sul rischio di un inverno caratterizzato da precipitazioni scarse e da molta ventilazione orientale, per il nostro comparto. Con i conseguenti rischi di una fortissima evapotraspirazione, analoga a quella che ci mise in ginocchio nel 2001-2002. A questo punto, immagino che molti di voi stiano già facendo gli scongiuri. Appunto. Se servono gli scongiuri, di nuovo, dopo 10 anni, vuol dire che non è cambiato nulla, da allora.

Le pioggie eccezionali non bastano a reintegrare le risorse idropotabili Senza una seria politica di risparmio intelligente dei consumi di acqua potabile neppure le alluvioni garantiscono il futuro dell’acqua pubblica LUISITO SDEI

In questi giorni di grandi piogge, perfino di locali esondazioni, può sembrare assurdo parlare di deficit pluviometrici, di falde al lumicino. Eppure, i dati sulla portata delle sorgenti appenniniche umbre, disponibili a fine novembre 2010, mettono in luce tutta l’enorme fragilità del sistema di approvvigionamento idrico, soprattutto idropotabile, della nostra regione e del comprensorio folignate in particolare. Siamo appena reduci da uno dei semestri freddi più pio-

vosi della storia recente del nostro territorio. Le stazioni pluviometriche collinari registrano già, per l’anno 2010, quantitativi di precipitazioni cumulate superiori a 1.000 mm.; e già l’anno 2009 si era concluso in maniera favorevole, con gli ultimi due mesi dell’anno molto al di sopra delle medie. Di fronte a questi diluvi, e a un’estate caratterizzata da precipitazioni nella norma, molto ben distribuite, e da temperature inferiori alle medie, ci si sarebbe potuti attendere una rosea situazione, nella pancia dei nostri monti. Niente affatto. Tutte le sorgenti appenniniche sono tor-

nate al punto di partenza dell’ottobre 2009, con incrementi di portata modestissimi, se non nulli; al massimo pari al 20% su un anno fa. “Tanto rumore per nulla”, si potrebbe dire; ma a Foligno usiamo un’espressione più colorita ed efficace: “Ci siamo mangiati tutto il grasso”. Per una riprova, basta andare su http://www.arpa.umbria.it/retiacque/default.asp ?idapp=2 Un’annata così favorevole avrebbe dovuto invece costituire scorte consistenti per tempi più magri. Così non è: il nostro sistema idrico sotterraneo è sottoposto a un tale prelievo, da bruciare qualunque scorta, la-

sciandoci inermi di fronte ad eventuali colpi del destino e delle mutazioni climatiche in atto. Quanti invocano una seria, dura politica di risparmio idrico e di razionalizzazione dell’uso della risorsa più importante ricevono, a parole, belle pacche sulla schiena. Peccato poi che di interventi concreti, a parte alcuni lodevoli investimenti sulla rete idrica, se ne parli ma non se ne faccia nulla. In nome dei tempi magri dell’economia, nessuno parla più di imporre il doppio scarico in tutte le case, di impianti di riciclo dell’acqua piovana, di doppio ciclo, etc. Nessuno parla più


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