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Il Presidente relaziona i signori Consiglieri in merito all’iniziativa immaginata nel giugno 2011 con altre Casse ed Enti di previdenza delle professioni tecniche, quali l’INARCASSA, la Cassa geometri e l’Ente pluricategoriale, che ha ad oggetto la valutazione e verifica di massima di quali potessero essere le condizioni minime necessarie per la creazione di un apposito Fondo finanziario che si occupasse di investimenti infrastrutturali. L’obiettivo principale che si è inteso perseguire è stato quello di verificare in che modo un Ente di previdenza possa rendersi parte attiva di un processo di sviluppo economico del Paese per poi poterne trarre anche benefici previdenziali diretti. In effetti, un rilancio del mercato del lavoro nel campo delle infrastrutture determinerebbe, quale sua naturale conseguenza, un vantaggio concreto per i liberi professionisti impegnati nelle aree tecniche per i quali si incrementerebbe l’offerta di lavoro, che in un momento di crisi sistemica, quale quello attuale, non è un elemento da trascurare anche per un Ente di previdenza. Infatti, la finalità istituzionale della nostra Fondazione è quella di garantire prestazioni pensionistiche che a loro volta sono intimamente legate all’esercizio dell’attività e alla produzione di reddito. È indubbio che l’attività professionale e il reddito professionale costituiscono due condizioni oggettive imprescindibili per la esistenza stessa degli Enti di previdenza. La creazione del Fondo finanziario che verrebbe istituito dalle Casse ed Enti di previdenza delle aree tecniche dovrà indirizzare, quindi, gli investimenti prevalentemente nelle infrastrutture greefiled, vale a dire nella realizzazione di opere ancora da costruire oltre che nella sicurezza del territorio nazionale. Allo stesso tempo, coerentemente al progetto generale di investimento infrastrutturale, sono state considerate le opportunità che potrebbero essere conseguite da una partecipazione ad un altro progetto promosso dall’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per il tramite della sua Fondazione Patrimonio Comune. L’Ente potrebbe partecipare, quale socio promotore, alla Fondazione il cui scopo prioritario è quello di valorizzare il patrimonio di proprietà dei comuni italiani, stimato in circa 230 mld di euro, con un impegno diretto a ricercare le professionalità, funzionali e necessarie per la realizzazione del progetto stesso, nell’ambito delle categorie professionali tecniche iscritte alle relative Casse ed Enti di previdenza promotori. La fondazione si occuperà della preliminare formazione dei professionisti, tesa ad unificare le procedure e protocolli delle varie attività che saranno loro assegnate. Fornirà, quindi, ai

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