Firenze dispari 01

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nel corso dei lavori. Per limitarci al campo delle sorprese archeologiche, pur dovendo scavare poco, per una tramvia, abbiamo avuto tre episodi che ci anno fermato i lavori: una casa etrusca, la banchina portuale medicea presso una spalla del nuovo ponte sull’Arno ed un presunto convento in piazza della Stazione.” Solo per fare degli esempi, evidentemente. “Però, e lo dico spogliandomi della mia funzione, guardiamo al risultato: la tramvia funziona bene. Gli impianti vanno bene, i tram vanno bene e hanno un ottimo indice di disponibilità, la gente è contenta.” “Cosa cambierebbe, per Firenze, tra l’avere una linea sola e averne due o tre? “Una città come questa ha bisogno delle tre linee e di qualcosa di più, per risolvere razionalmente i problemi di mobilità. Poi si deve anche considerare che una parte dei soldi investiti nella linea 1, in particolare quella relativa al deposito, è stata spesa nell’ottica del sistema completo. E l’incidenza dei costi generali di gestione si ridurrà al crescere della rete.” Guardiamo avanti: c’è un’ipotesi molto affascinante di andare sottoterra, ed è contenuta nel piano strutturale. “Nel dettaglio, mi risulta che si scenderebbe un po’ prima della stazione dell’Alta Velocità in via Gordigiani, quindi ci sarebbe una fermata sotterranea a Santa Maria Novella, poi un’altra in piazza della Repubblica e ancora sottoterra in piazza Santa Croce. Il tram riemergerebbe dopo piazza Piave per andare verso viale Europa e Bagno a Ripoli. Una diramazione dovrebbe poi uscire in superficie nella zona delle Cure per andare verso Campo di Marte e Rovezzano, dopo una fermata in piazza San Marco.” Sul passaggio sotterraneo si sono naturalmente creati i partiti dei pro e dei contro. “Su un piano di principio è una soluzione interessante, ma va esaminata attentamente, senza pregiudizi di alcun genere.” Quali sono i problemi? “Tutto o quasi è possibile tecnicamente ma va tenuto conto anzitutto dei costi. E’ molto probabile che si debba andare molto in profondità, per motivi di stabilità degli edifici e di falda acquifera. Solo se ci fosse un corridoio libero, sufficientemente largo, tra gli edifici, sarebbe pensabile di poter fare una galleria poco profonda. Gallerie e stazioni profonde comportano costi elevati, certamente ben più dei 45-50 milioni al kilometro di cui ho letto su un giornale.“ In altre parole: è più possibile passare al di sotto di un viale che sotto le case. “Se devo passare sotto un tessuto urbano privo di un ampio corridoio vuoto, vado fatalmente sotto gli edifici e la profondità della galleria deve allora essere tale da non disturbare le fondamenta, in particolare degli edifici storici. Può essere necessario andare a meno 25 metri, con infrastrutture complesse, che richiedono importanti dotazioni di scale mobili, e ascensori, impianti di sicurezza; cose che costano sia nella fase di costruzione sia in quella di gestione.” E Sirio potrebbe andare sottoterra? “C’è un problema di normativa di sicurezza. In galleria il convoglio deve avere una classe di resistenza al fuoco superiore, a quella richiesta in superficie. I tram della linea 1 non potrebbero andarci, così come sono ora, ma adeguare una nuova serie di Sirio non è un problema. E poi in galleria i tram non possono procedere a vista ma devono essere dotati di equipaggiamenti di segnalamento e di protezione.” Un lungo elenco di ‘problemi’, chiamiamoli così. Allora non si può fare la 2 in galleria? “Non ho assolutamente gli elementi necessari per pronunciarmi. Ricordo solo, che a Modena volevano fare una cosa del genere, ma un’apposita commissione valutò che era un progetto insostenibile economicamente. A Parma è andata peggio: hanno speso un bel po’ di soldi prima di accorgersi che non ce la facevano. Certo, ci sono i positivi esempi di alcune Stadtbahnen tedesche, in un contesto diverso.” firenze*d1spar1 #01


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