La Testata n*7

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LA TESTATA DEI CIRCOLI - CANTÙ E MARIANO

Un nuovo motore per il legno arredo Mentre a Mariano le maggiornaze litigano, il PD pensa al futuro del nostro territorio

Alessandro Borghi

i si lamenta che in questa campagna elettorale non si parli dei problemi veri, quelli che interessano agli Italiani. Lo si dice a tutte le elezioni. Chissà poi cosa interessi veramente agli Italiani.

C

A parlare di cose serie ci ha provato il Partito Democratico in due incontri sul lavoro tenutisi nelle scorse settimane a Mariano e a Cantù. L'obiettivo comune era cercare di lanciare uno sguardo oltre l'immediate difficoltà della crisi economica per immaginare una nuova Italia. Perché tutti sono d'accordo che l'ampliamento della cassa integrazione sia una soluzione temporanea, necessaria per tenere aperte le imprese e sostenere i lavoratori fintanto che non inizierà una ripresa vera. Quello a cui guarda il Partito Democratico, però, è la progettazione di una nuova fase di sviluppo economico, in grado di imprimere un cambiamento

anche qualitativo al nostro paese. A livello nazionale si cerca di mettere un freno agli errori del centro destra. Come ha ricordato l'on. Cesare Damiano, quando sta per arrivare l'uragano, il governo preferisce togliere l'Ici anche per i reddito medio-alti. In questo modo i Comuni si trovano in apnea proprio nel momento in cui le imprese chiedono regolarità nei pagamenti perché manca liquidità. Altro colpo è stata la detassazione degli straordinari: ma se non c'è lavoro quante persone avranno straordinari da farsi detassare? Palliativi. Così come la social card che pare sia costata molto di più di quanto abbia effettivamente trasferito nelle tasche dei cittadini. E si dice "pare" perché esattamente quanto sia costata nemmeno il governo è stato in grado di dirlo con certezza. A livello locale l'area di Cantù-Mariano cerca un nuovo motore per il legnoarredo dopo il tracollo del Clac. Si sta lavorando a un centro alternativo, in grado di dare supporto concreto

alle aziende. Fonte di finanziamento potrebbe essere l'1% dell'Ici sugli immobili produttivi, una delle poche forme di Ici rimaste. La cifra complessiva potrebbe aggirarsi intorno al milione di euro, dando così la possibilità di azioni concrete di sviluppo sul territorio. Azioni di cui, negli ultimi anni, si è sentito davvero la mancanza.


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