DOCUMENTO POLITICO CONGRESSO CSP-PARTITO COMUNISTA

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borghese, assolutizzandole al di fuori e al di là di qualsiasi contesto storico e sostanza di classe. La visione del socialismo che ne scaturisce per specularità è quella di una cupa tirannide dove questi nobili principi sarebbero negati. Una rappresentazione falsa e del tutto subalterna alla propaganda borghese. Resta il fatto che le teorie di Berlinguer hanno prodotto il disarmo teorico ed organizzativo di ogni resistenza operaia e popolare in Italia e spianato la strada alle forze più retrive del capitalismo monopolistico, che stanno dissanguando l'Italia e il suo popolo. L’intervista a Giampaolo Pansa (proprio lui!) sul Corriere della Sera del 15 giugno 1976 sancisce l’accettazione definitiva dell’Occidente capitalistico e della sua micidiale alleanza militare, la NATO, portando a compimento la rottura con il campo socialista che, anche se infettato dal germe del revisionismo khruscioviano, rimaneva pur sempre il più formidabile baluardo di contenimento dell'imperialismo. «Pansa: “…insomma, il Patto Atlantico può esser anche uno scudo utile per costruire il socialismo nella libertà…” Berlinguer: “Io voglio che l’Italia non esca dal Patto Atlantico anche per questo, e non solo perché la nostra uscita sconvolgerebbe l’equilibrio internazionale. Mi sento più sicuro stando di qua….”». Ed infine, sempre su questo filone, c’è la famosa frase con cui, nel 1981, viene definitivamente reciso il ‘cordone ombelicale’, anche ideale, con la storia del movimento operaio e comunista: “…si è esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre…”. Assolutamente rilevante è poi la scelta strategica con cui Berlinguer ‘sposa’ il processo di unità europea e capitalistica mentre esistono ancora l’URSS ed il campo socialista. Nella famosa intervista con Eugenio Scalfari, uno dei distruttori del PCI, sul giornale La Repubblica del 2 agosto 1978: «“…Scalfari: “Il 1979 sarà l’anno dell’Europa. E lei ha detto nell’ultima riunione del Comitato Centrale che il PCI ha fatto una scelta europea definitiva. Lo conferma?”. Berlinguer: “Lo confermo. Sappiamo che il processo d’integrazione europea viene condotto, almeno per ora, prevalentemente da forze e da interessi ancora profondamente legati a strutture capitalistiche che noi vogliamo trasformare. Sappiamo che l’integrazione sopranazionale, condotta e guidata da quelle forze, pone vincoli al processo di trasformazione nazionale… Ma noi riteniamo che comunque bisogna spingere verso l’Europa e la sua unità e che la sfida che questo obiettivo comporta vada accettata, portando la lotta di classe, democratica e rinnovatrice, a livello europeo e a coscienza europea…”». Una rapida considerazione del pauroso peggioramento, sotto tutti gli aspetti, della condizione dei lavoratori e dello stesso ceto medio in conseguenza della dittatura dell'Unione Europea può certo darci la disastrosa portata degli errori teorici e delle deviazioni pratiche di questo segretario del PCI. Infine, alcune considerazioni sulla Costituzione italiana, che poteva essere considerata, non a torto, la più avanzata dell’Occidente capitalistico, frutto appunto dei rapporti di forza e della grande, ma non risolutiva, influenza dei comunisti

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