HI-TECH AMBIENTE n.1.2017

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massimo grado di trasferimento termico dei gas alla soluzione. Per lo stadio finale di asciugamento delle polveri saline recuperate è previsto l’uso di un sistema cogenerativo; l’intero processo è controllato da un sistema automatico altamente sofisticato, che è necessario per sincronizzare la raccolta dei gas caldi del forno con le operazioni di carico e scarico del forno stesso. di contaminazione del rottame di alluminio in entrata. IL PROGETTO ALUSALT

Il progetto europeo ALUSALT (Efficient Aluminium Salt cake recycling technology) si propone di sviluppare tecnologie che consentano il riciclaggio “in situ” delle scorie di fusione dell’alluminio, con capacità di trattamento intorno alle 10.000 ton/anno (corrispondenti cioè alla produzione annua di scorie di un tipico impianto di recupero). Il processo di recupero sviluppato nel corso del progetto si basa sulla macinazione delle scorie saline, in modo da recuperare il metallo in esse contenuto; successivamente le polveri vengono sciolte in acqua, entro un sistema completamente chiuso. La soluzione viene filtrata sotto vuoto e riscaldata in modo da far evaporare l’acqua e provocare la cristallizzazione dei sali, che ven-

gono separati per filtrazione o per evaporazione a spruzzo, essiccati e re-immessi nel processo di produzione. Rispetto ad altri processi già in uso, il processo sviluppato nel quadro del programma Alusalt si differenzia perché utilizza il calore dei gas in uscita dal forno rotativo per ottenere l’evaporazione della soluzione salina, realizzando così un consistente risparmio energetico, che si riflette in una riduzione del 75% delle spese di funzionamento dell’impianto. Per ottenere questo risultato sono stati messi a punto speciali ugelli di immissione del gas; temperatura e pressione di questo vengono controllate mediante immissione di vapore surriscaldato. È stato inoltre realizzato un sistema di pulizia degli ugelli mediante ultrasuoni. L’evaporazione dell’acqua contenuta nella soluzione salina viene ottenuta mediante un nuovo tipo di evaporatore monostadio a circolazione forzata, che assicura il

BILANCIO ECONOMICO

Si stima che un normale impianto di recupero dell’alluminio produca circa 10.000 ton/anno di scorie saline. Rispetto agli attuali impianti centralizzati di recupero di queste scorie, che recuperano il 5% come alluminio metallico e il

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45% come sali riutilizzabili, inviando il 50% a discarica, un riciclatore medio che installa un impianto Alusalt risparmierebbe 350.000 euro/anno di costi di smaltimento, più 225.000 euro/ anno di costi di trasporto. Il metallo recuperato porta un valore di almeno 450.000 euro/anno, e i sali recuperati consentono di risparmiare 180.000 euro/anno sull’acquisto di nuovi sali. Inoltre, sono ipotizzabili recuperi economici della vendita della frazione non metallica recuperata alla fine del processo. In aggiunta ai benefici economici, occorre considerare il vantaggio per l’ambiente derivante dalle mancate emissioni di CO2 e altri gas di scarico durante il trasporto delle scorie.


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