ALLA SCOPERTA DI BISCEGLIE, il borgo e i casali

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CASALE DI GIANO E TEMPIO DI GIANO

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l CASALE DI GIANO è legato ad un’antica memoria del dio Giano. Il dio Giano è la più antica delle divinità romano-italiche, il cui culto non viene mutuato dal mondo greco o dall’Oriente ma affonda le radici nella più remota antichità della nostra penisola. Giano è il dio di tutto ciò che significa inizio e cambiamento, legato alla crescita delle messi e al ciclo inarrestabile della natura. L’iconografia di Giano è connotata dal celebre volto bifronte, rivolto nel contempo al passato e al futuro. Il calendario romano dedicò a Giano il mese successivo al solstizio d’inverno, che, con l’introduzione del calendario giuliano nel 46 a.C., diviene il primo mese dell’anno, da cui ovviamente il nostro mese di gennaio. La diffusione del culto di Giano fu talmente sentita e capillare sul suolo italico, tanto che fiumi, città e paesi portano nel nome e nello stemma riferimenti alla divinità, anche senza un effettivo riscontro archeologico circa la presenza di un luogo di culto pagano. Il CASALE DI GIANO è una struttura che risale al primo Medioevo ed è costituito da una cinta muraria che racchiude una chiesetta, un pozzo e un magazzino disposti intorno ad una corte. E' ubicato al confine del territorio di Bisceglie con Trani, lungo la stessa strada che porta al casale di Pacciano, a circa 3 Km. da questo e a 4 Km. dal centro urbano. Il riferimento al CASALE DI GIANO compare per la prima volta in un documento, datato al 965 e contenuto nel Codex diplomaticus cavensis. Qui il CASALE DI GIANO è riportato come pertinenza di Trani (pertinentis tranensis civitatis). Dell'antico casale resta ben poco: è possibile ammirarne solo il tempietto ad architettura romanica, a pianta rettangolare con abside semicircolare e cupola centrale, e con abbozzo di transetto costituito da due nicchie. La costruzione in pietra locale lavorata quasi senza malta poggia sulle rovine di un tempietto pagano. Con l'avvento del cristianesimo , venne soppresso il culto pagano e divenne protettrice del casale SANTA MARIA DI GIANO . All'interno vi sono affreschi raffiguranti la morte di Maria, San Nicola Pellegrino e San Giacomo. Vi si trova anche un altare detto di San Lorenzo sotto cui vennero trovate delle monete bizantine e dove nel 1182 venne deposto il braccio di Santo Stefano che si conservava nel monastero di Colonna a Trani, oggi conservato in Cattedrale. Nel 1727 la chiesetta fu restaurata e fino a non molto tempo fa i biscegliesi vi si recavano in pellegrinaggio tra la Pasqua e la Pentecoste, per fare suppliche in tempo di siccità.

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