Joy e la ricerca della felicità - estratto - paoline

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FRANÇOIS GARAGNON, nato a Neuilly, in Francia, nel 1957, vive sulle rive del lago di Annecy. È autore di una ventina di opere, tutte caratterizzate da un’assidua ricerca dei valori spirituali. Nel 1984 ha fondato la casa editrice Monte-Cristo Éditions. Il suo best seller Giada e quei benedetti misteri della vita, tradotto in molte lingue, è pubblicato in Italia da Paoline Editoriale Libri (20042), come pure il recente Segreto d’amore (2008).

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JO Y E L A RIC ERC A DELLA FELICITà Franç o is G aragno n

La ricerca della felicità non è più cosa da filosofi greci. Sagamore, per esempio, giovane un po’ svagato originario di non si sa bene quale lontano paese, è venuto a cercare la felicità nella grande città. Qui tutto lo stupisce, a cominciare dal fatto che la gente non si stupisce più di nulla. Nella sua ricerca, Sagamore incontra Joy, una ragazzina dal nome quanto mai opportuno, che gli fa da guida con mistico entusiasmo, « come se l’infinito fosse entrato per sbaglio dentro di lei ». Joy è un torrente di vita, e si diverte a provocare benevolmente in tutti quelli che incontra un « sussulto dell’essere », una sferzata che li scuota dal torpore. Con l’incoraggiamento di questa musa in calzini bianchi, la ricerca di Sagamore prende i toni di una storia ricca di colpi di scena, altalenante come i volteggi della gioia nei destini umani: presenza vulnerabile ma duratura, sempre attesa e sempre minacciata, vezzeggiata e incompresa, pronta ad abbandonare i suoi territori per poi tornare con tutta la sua vitalità proprio quando si pensava di averla perduta per sempre.

FRANÇOIS GARAGNON

J OY E LA RICERCA DELLA FELICITÀ

Parigi, Quartiere Latino. Nel cortile di Rohan si incrociano i destini di personaggi quanto meno singolari, come Sagamore, che dorme su un albero; Joël, che non si separa mai (salvo imprevisti…) dal suo organetto diatonico; Tommaso, bello e spavaldo, con qualche segreto; Maria Amata, la libraia che riceve lettere da uno sconosciuto; Nabil, studente di filosofia con un fisico da body-guard; fra Teofane, che lascia messaggi su una lavagnetta nera… E poi c’è lei: Joy, una ragazzina appena dodicenne, curiosa, impertinente, che a volte ha la saggezza di un centenario, a volte sembra nata la sera prima per la disarmante ingenuità delle sue uscite. Tutti sono alla ricerca di qualcosa che non saprebbero definire con precisione, ma che li coinvolge nel profondo. Cercano forse la felicità? In una sorta di simposio rinascimentale, l’« allegra brigata » si ritrova intorno a una tavola imbandita a discutere: che cos’è la felicità? e dove si trova? Ma le parole, sebbene necessarie, non bastano. In una memorabile festa sulle colline toscane, abbacinati dalla bellezza dei luoghi e pervasi da un sentimento mistico che concilia i contrari – il fuoco dell’azione con quello della meditazione, l’entusiasmo dionisiaco con la serenità della contemplazione –, Joy e i suoi amici sperimentano la Gioia perfetta. Vivere ogni istante con l’entusiasmo dell’infanzia e la perseveranza della maturità: in fin dei conti, l’arte di vivere sta tutta qui.

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