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L’ESTATE CHE È STATA
UNA RIFLESSIONE
ACCESSIBILE
Viaggiare è un’esperienza che trasforma: permette di conoscere altri punti di vista, vedere paesaggi mozzafiato e visitare città incantevoli. In ogni meta cultura, bellezza, divertimento, profumi sconosciuti, colori diversi si mescolano per donare qualcosa di unico. Un’offerta all’imprevedibile che non tutti, però, possono permettersi di fare.
C
HI HA UNA DISABILITÀ FISICA, tante volte si trova a combattere tra il desiderio di viaggiare e l’impossibilità di farlo, oppure il dover scegliere delle destinazioni in base all’accessibilità. Questo aspetto implica una scrematura di mete incredibile. Sì, perché sono ancora molte le barriere presenti e, nonostante le proposte per le persone con disabilità si siano ampliate, ci si scontra spesso con strutture inaccessibili e trasporti inadeguati. Se cerchiamo in rete, ci rendiamo conto che sono sempre più frequenti le lamentele di viaggiatori con disabilità che segnalano gravi disservizi riscontrati nei vari aeroporti. A chi è in carrozzina capita, addirittura, che gli venga smarrita la sedia a rotelle o che quella elettronica gli sia restituita danneggiata. Per non parlare delle brutte sorprese che si trovano negli
alberghi (il bagno troppo stretto, l’ascensore piccolo, l’impossibilità di accedere alla sala ristorante). IN UN PAESE CON UN IMMENSO patrimonio storico e artistico come l’Italia molto resta da fare. Un modello turistico ideale sarebbe quello di strutture nate per poter ospitare chiunque, un’accessibilità funzionale, efficiente, comoda e soprattutto di qualità. Si tratta di un elemento troppo spesso trascurato, come se fosse una richiesta opzionale, di serie B, scadente, ospedaliera e non attraente. Solo con lo sviluppo di una cultura che sappia guardare all’accessibilità come un’occasione per elevare la qualità del proprio prodotto, si potrà pensare di migliorare il servizio e di realizzare ambienti e spazi che possano divenire agevoli per tutti. ■
DI VALENTINA BAZZANI
TRA GIOCHI INCLUSIVI E RESIDENZE PER TUTTI
IL LAVORO AUDACE E COSTANTE DI DISMAPPA
Il 30 agosto la Fondazione Barbieri ha presentato il suo nuovo progetto dedicato all’inclusione delle persone con disabilità. Con l’occasione sono stati inaugurati i giochi inclusivi finanziati e donati nel 2018 al Comune di Verona allo scopo di favorire la fruibilità dei parchi gioco. Le altalene con seggiolini diversificati e cestoni - installate nei giardini dell’Arsenale, di Via Ippolito Nievo, Raggio di Sole, nel parco Anti di San Michele, Parco Maggiolino di San Massimo - si aggiungono a quelle donate all’Ospedale della Mamma e del Bambino di Borgo Trento. Lanciata, in questo frangente, anche la campagna di raccolta fondi per sostenere la realizzazione del nuovo Centro diurno/residenziale per disabili “Il Girasole” di Villafranca.
Verona, grazie a DisMappa, ha uno sguardo decisamente più attento. «A Verona l’accessibilità per i turisti con disabilità, in particolare le persone che si muovono in sedia a rotelle, non è variata rispetto agli scorsi anni. - spiega la presidente dell’associazione di promozione sociale Nicoletta Ferrari - Tanto sarebbe ancora da fare (ad esempio, normare le vetrine d’ingresso dei nuovi negozi in modo da scegliere come entrata quella con la soglia minima; oppure tagliando lo scalino per ottenere un piccolo scivolo), ma comunque la città risulta sempre piacevole da girare su ruote nelle vie principali. Una risorsa da consultare per conoscere i luoghi della cultura e le attività commerciali accessibili nella mappa del sito www. dismappa.it, che inoltre, con Casa disMappa offre alloggio gratuito ai turisti in carrozzina nel cuore del centro storico».