«Un accumulo di frustrazioni» così Vittorino Andreoli ha definito il nostro presente “malato”. Abbiamo intervistato lo psichiatra veronese perché volevamo andare, se non alla radice, almeno alla ricerca di quella felicità che ci manca sempre. Bisogna recuperare la gioia e dimenticarsi della felicità, secondo il professore. Che sia allora solo una questione di nomi sbagliati?