Pambianco design 6/2018

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PROGETTI INTERNAZIONALI

PRENDE FORMA LA TORRE LUMA DI FRANK GEHRY di Paola Cassola L’EDIFICIO SARÀ APERTO AL PUBBLICO NELLA PRIMAVERA DEL 2020 MA È GIÀ VISIBILE LA FORMA IRREGOLARE DELLA STRUTTURA METALLICA CHE PRENDE VITA SOPRA LA CITTÀ DI ARLES E CHE RAGGIUNGERÀ UN’ALTEZZA DI 56 METRI.

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Il progetto dell’architetto canadese-americano, premiato nel 1989 con il Pritzker Prize, per la facciata intende riecheggiare le formazioni rocciose scoscese che si trovano vicino alla città

na torre tortuosa rivestita di piastrelle riflettenti in alluminio, progettata dall’architetto Frank Gehry, sta prendendo forma ad Arles, nel sud della Francia. L’architetto canadese-americano, che nel 1989 ha ricevuto il Pritzker Prize, ha progettato la torre per il complesso Luma Arles – Parc des Ateliers, un centro d’arte contemporanea dedicato alla ricerca e alla produzione artistica multidisciplinare, arti visive, fotografia, editoria, cinema, scienza e design, promosso dall’istituzione Luma Foundation (guidata dalla collezionista svizzera Maja Hoffmann) e progettato da grandi nomi del panorama architettonico, oltre a Frank Gehry anche Annabelle Selldorf e Bas Smets. La data di apertura della torre, prevista per il 2019, è stata rinviata alla primavera del 2020, ma nuove foto mostrano la forma irregolare della torre metallica che prende forma sopra la città di Arles. Destinata a raggiungere i 56 metri di altezza una volta ultimata, la torre è formata da un nucleo di cemento con una struttura in acciaio. Scatole di vetro e pannelli di alluminio brillanti sono impilati intorno ad esso in una formazione irregolare sopra un atrio di vetro circolare. Il progetto del grande parco destinato all’arte, situato in un ex sito industriale, include inoltre cinque edifici storici conservati, recuperati e convertiti in spazi di grande suggestione dagli architetti newyorkesi Selldorf Architects. A completare e unificare l’intervento, un lussureggiante parco pubblico progettato dal paesaggista belga Bas Smets. Il progetto di Gehry per la facciata intende riecheggiare le formazioni rocciose scoscese che si trovano vicino alla città, lo stesso tipo che ispirò Vincent van Gogh, un tempo residente, a dipingerle nel 1888. All’interno, un vasto atrio circolare ricorderà l’anfiteatro romano di Arles, parte del sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il critico americano di architettura Frank Miller ha descritto il design di Gehry come un “tornado in acciaio inossidabile”, anche se alcuni abitanti del posto hanno riferito di averlo criticato assimilandolo più a un barattolo di bevande accartocciato. Dicembre/Gennaio 2019 PAMBIANCO DESIGN 87


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