Overshoot #4 novembre 2011

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Politica e scienza al tempo dell’overshoot

smentite. O meglio attribuendo la smentita al fatto che le risorse alimentari, e le risorse in generale, sono cresciute più velocemente della popolazione, fatto vero, ma senza chiedersi le molte ragioni di questo fatto, e in particolare senza scavare, nelle ragioni energetiche dell’immenso successo ecologico della nostra specie nei secoli XIX e XX. Cioè ancora senza mettere in risalto il fatto incontrovertibile che la grande crescita delle risorse, alimentari e non, è legato alla scoperta dei combustibili fossili. In questo quadro l’annosa discussione se sia precedente la rivoluzione industriale, la rivoluzione scientifica o quella energetica basata sulla triade carbone- petrolio- gas, è un esercizio intellettuale che lasciamo volentieri a chi ha tempo da perdere. Il fatto è che Malthus ha avuto la sola colpa di definire un concetto vero sulla base di quanto sapeva al momento, non poteva prevedere la scoperta di una scorta finita di energia solare immagazzinata nel sottosuolo sotto forme particolarmente convenienti per densità energetica, trasportabilità, stabilità ecc. Grazie a questa scoperta la capacità di carico del pianeta è stata moltiplicata di almeno un fattore 10 e la popolazione è cresciuta di conseguenza. Homo Sapiens ha impiegato tutta la sua vita biologica per raggiungere all’inizio del XIX secolo una popolazione di 1 miliardo di individui. I miliardi che si sono aggiunti nei due secoli successivi descrivono una crescita iperesponenziale che solo negli ultimi decenni dà segni di rallentamento, non sempre chiari e non sempre costanti. Va fatta a questo punto una considerazione naturalistica di carattere zoologico, che testimonia la natura eccezionale della nostra specie, sia nell’ordine dei primati che nei generi Homo, nessuna popolazione ha mai raggiunto proporzioni neppure confrontabili con quella di Homo Sapiens. Le popolazioni naturali delle scimmie antropomorfe più prolifiche gli scimpanzè e i bonobo non superano qualche milione di individui a livello planetario e sono circoscritte in definite nicchie ecologiche, mentre già nel paleolitico la nostra specie aveva raggiunto praticamente tutti i continenti e in epoca storica ha raggiunto una popolazione di diverse centinaia di milioni di individui. Secondo Robert Engelmann il successo umano ha origine nell’organizzazione femminile delle questioni inerenti il parto e l’allevamento dei neonati. In particolare Engelmann fa corrispondere la prima esplosione demografica all’invenzione della figura femminile dell’aiuto al parto, donne specializzate (le ostetriche del tempo) dedicate ad aiutare le compagne di tribù e le parenti a partorire. Questo successo avrebbe

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