Io sono quello

Page 38

I.: Potrà mai cessare? M.: Nell'uomo: sì, in ogni momento. Nell'umanità, come la conosciamo: solo fra molto tempo. Nella creazione: mai, perché essa è intrinsecamente fondata sull'ignoranza. Non sapere e ignorare che non si sa, è la causa di una sofferenza senza fondo. I.: Si parla dei grandi Incarnati, i salvatori del mondo. M.: Hanno mai salvato? Sono venuti e sono andati: e il mondo arranca. Hanno fatto molto -non lo nego- e dischiuso alla mente nuove dimensioni. Ma quanto a salvare il mondo, è un'esagerazione. I.: Allora il mondo non si salva? M.: Quale mondo vorresti salvare? Se è quello della tua proiezione, salvalo da te. Se è il mio, mostramelo, e me ne occuperò. Non sono consapevole di un mondo che mi sia separato, e che io sia libero di salvare o no. Perché ti preoccupi di salvare il mondo, quando l'unica cosa che occorra al mondo è salvarsi da te? Esci dalla scena e guarda: è rimasto qualcosa da salvare? I.: Dite che senza di voi il mondo non esisterebbe, sicché l'unico contributo fattivo è sospendere lo spettacolo. Ma non è una soluzione. Anche se il mondo fosse fatto da me, saperlo non lo salverebbe. Resta la domanda: perché ho fatto questo mondo mostruoso, e come posso cambiarlo? Voi sembrate esortare: "Dimenticalo, e ammirati in tutta la tua gloria", ma sono certo che intendete qualcos'altro. Descrivere la malattia e le sue cause, non la elimina. Ci vuole la medicina giusta. M.: La descrizione e il rapporto di causa-effetto sono la cura per una malattia prodotta dalla stupidità. Come un'insufficienza si cura somministrando l'elemento che manca, così le malattie dell'esistenza si curano con una buona dose di avveduto distacco9 (viveka vairagya). I.: Non salvate il mondo dispensando consigli di perfezione. Gli uomini sono come sono. Devono soffrire? M.: Finché sono come sono, non c'è scampo alla sofferenza. Rimuovi il senso della separazione, e il conflitto scomparirà. I.: Un foglio di carta scritto, non è che carta e inchiostro. Quello che conta è il testo. Se analizziamo il mondo nei suoi elementi e qualità, perdiamo la cosa essenziale: il significato. Il vostro ridurre tutto a sogno non considera la differenza tra il sogno di un insetto e quello di un poeta. Tutto è sogno, d'accordo. Ma non tutti i sogni sono eguali. M.: I sogni no, ma il sognatore sì. Nel sogno sono l'insetto e il poeta. Ma nella realtà, nessuno dei due. Sono al di là di tutti i sogni, la luce in cui tutti i sogni sorgono e tramontano. Sono fuori e dentro al sogno. Come un uomo col mal di testa, conosce il male ma sa anche di non essere quel male, così io conosco il sogno, e me che sogno e non sogno - allo stesso tempo -. Sono ciò che sono, prima, durante e dopo il sogno. Ma non sono quello che vedo nel sogno. I.: S'immagina di sognare come di non sognare. È lo stesso? M.: Sì e no. Il non sognare come intervallo tra due sogni è, ovviamente, parte del sogno. Non sognare nel senso di essere solidamente piantati nella realtà, non ha niente in comune col sogno. In questo senso non sogno e non sognerò mai. I.: Se il sogno e l'evasione dal sogno sono immaginari, qual è la via d'uscita? M.: Non c'è bisogno di vie d'uscita! La stessa idea di sottrarsi al sogno è illusoria. Perché andare per forza da una parte? Basta che tu veda che stai sognando un sogno che chiami il mondo, e che devi smettere di cercare vie d'uscita. Il tuo problema non è il sogno, ma il fatto che ne ami una parte e non l'altra. Amale tutte o nessuna, e smetti di lagnarti. Quando avrai visto il sogno come sogno, avrai fatto tutto il necessario. I.: Il sognare dipende dal pensare? M.: È tutto un gioco d'idee. Nello stato di non-ideazione (nirvikalpa samadhi), non c'è percezione. L'idea di fondo è "io sono". Essa scuote lo stato di pura coscienza, ed è seguita da innumerevoli sensazioni e percezioni, sentimenti e idee che nella loro totalità costituiscono Dio e il suo mondo. L'"io sono" resta il testimonio, ma tutto accade per volontà di Dio10. I.: Perché non per la mia? M.: Di nuovo ti dividi in Dio e testimone. I due sono tutt'uno. ______________________________________________________ 30. 10 Ottobre 1970 I.: Esistono tante teorie sulla natura dell'uomo e dell'universo. Quella della creazione, dell'illusione, del sogno - e molte altre -. Qual è la vera? M.: Tutte sono false e vere insieme. Puoi scegliere quella che più ti aggrada. I.: Mi sembra che propendiate per la teoria del sogno. M.: Sono tutti modi di mettere insieme le parole. Le teorie non sono né giuste né sbagliate. Sono tentativi di spiegare l'inspiegabile. Non è la teoria ciò che conta, ma il modo in cui è verificata: è la verifica di una teoria ciò che la rende utile. Prova con una qualsiasi; se sarai serio e onesto, coglierai la realtà. Come essere umano sei imprigionato in una condizione insostenibile e dolorosa, e cerchi una via d'uscita. Molti piani di evasione ti sono offerti, nessuno è perfetto. Ma sono tutti di qualche valore, purché tu sia tremendamente serio. La serietà libera, non la teoria. I.: La teoria può essere ingannevole, e la serietà, cieca. M.: La sincerità sarà la tua guida. La dedizione allo scopo della libertà e della perfezione ti farà abbandonare tutte le teorie e i sistemi per vivere con saggezza, intelligenza e amore. Le teorie possono servire in partenza, ma vanno abbandonate al più presto. I.: Uno yoghi sostiene che l'ottuplice disciplina non è necessaria per la realizzazione. Basterebbe concentrarsi con fiducia nel potere della volontà pura, per ottenere rapidamente e senza sforzo quello che altri impiegano decenni a raggiungere. M.: Concentrazione, piena fiducia, volontà pura. Con simili ingredienti, non c'è da meravigliarsi se si raggiunge subito. Questo yoga della volontà va benissimo per il ricercatore avanzato, che ha estinto i desideri tranne uno. Che cos'è, infine, la volontà se non stabilità di mente e saldezza del cuore? Se c'è questa saldezza, tutto si ottiene. I.: Mi sembra che essere uno yoghi non significhi solo fermezza di scopo, ottenuta con un'applicazione indefessa. Se la


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.