tecnica e creatività quel mix sublime per un’immagine viva e naturale
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Fabrizio Gavioli, “scultore” dell’immagine fotografica, lavora da 35 anni nel settore moda. Alla guida della sua Open Agency, vanta collaborazioni con aziende leader e viaggia in tutto il mondo. Per lui una foto deve generare aspettative di rossana caprari
«Perché un prodotto moda si distingua bisogna farlo vedere in un certo modo. L’immagine, soprattutto quella fotografica, è il biglietto da visita nei confronti del pubblico. E’ fondamentale sempre e lo è ancora di più nei momenti di crisi, come oggi». A sostenerlo è il carpigiano Fabrizio Gavioli, un fotografo di moda con all’attivo 35 anni d’esperienza, di cui buona parte passati alla guida della sua Open Agency che proprio quest’anno festeggia i 25 anni. Una carriera, la sua, ai più alti livelli che lo ha portato a collaborare con aziende leader, a viaggiare in tutto il mondo e a incontrare modelle bellissime, alcune delle quali sono state da lui scoperte e lanciate nel firmamento della moda. Rientrato da poco dalla Florida, dove ha realizzato diversi shooting fotografici, lo incontriamo nel quartier generale di via della Ricerca Scientifica, dove hanno sede gli studi di Open Agency. Nel suo lavoro domina la tecnica o la creatività? «Occorre un mix di entrambe, ma ritengo che la tecnica sia comunque la base per ottenere una bella immagine. Quando ho iniziato a fare il fotografo, si lavorava unicamente con macchina fotografica e camera oscura. Solo attraverso questi strumenti potevi esprimere la tua creatività e bisognava conoscerli alla perfezione per ottenere il risultato voluto. Oggi, in piena epoca digitale, mi capita di vedere fotografie, anche di brand prestigiosi, che presentano errori grossolani o che sono
Sopra il fotografo Fabrizio Gavioli Nelle pagine successive alcuni scatti realizzati dal fotografo carpigiano
state esageratamente manipolate in post produzione perdendo il contatto con il mondo reale. Oppure foto che potrebbero essere state scattate con un telefonino e poi rielaborate. A volte mi domando: dov’è finita la tecnica?» Una foto vincente come deve essere? «Deve catturare lo sguardo ed essere capace di comunicare qualcosa: un’emozione, un’idea, un sogno. Deve creare un’aspettativa e, al contempo, continua alle pagine 39, 41 e 43
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permettere alla persona che guarda di identificarsi in essa. Poi naturalmente deve essere una bella foto, perché è difficile identificarsi in qualche cosa che non piace» La definiscono “fotografo dinamico”, perché? «Sono spesso in viaggio e prediligo le situazioni in movimento anche sul lavoro. Quando fotografo, cioè, non amo trovarmi davanti delle “belle statuine”. Invito sempre i modelli a comportarsi in modo naturale e a compiere delle azioni. La naturalezza e la spontaneità del soggetto che sta davanti alla macchina fotografica sono la prima condizione per ottenere un buon risultato» Quali location preferisce? «Prima mi spostavo soprattutto in Europa. Negli ultimi anni, invece, ho avuto l’opportunità di lavorare in paesi lontani come il Sudafrica, dove la luce è meravigliosa, oppure negli Stati Uniti, che per la loro varietà di paesaggi mi stimolano sempre. Io amo lavorare in ambienti esterni, nonostante in studio sia molto più facile, tuttavia mi piace la sfida di trovarmi anche in condizioni di lavoro che non siano sempre perfette e che evidenAPRILE 2012 | CARPI DISTRETTO MODA | 39
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zino la capacità tecnica» Sua è l’idea di proporre alle aziende pacchetti personalizzati per servizi fotografici low cost
in location prestigiose… «Molte aziende soffrono per la crisi di mercato e si trovano in condizioni economiche tali da dover rinunciare a un’ immagine, oppure da dover ripiegare su un semplice look book in sala di posa. Sempre più spesso mi capita di vedere brand che realizzano cataloghi e look book assolutamente identici, senza nessun particolare che li contraddistingua. Ecco perché negli ultimi anni, con Open Agency, ho iniziato a proporre alle piccole e medie imprese di aggregarsi per “viaggi fotografici” in location esclusive. Questo consente loro di operare in sinergia, di abbattere i costi e di condividere una serie di servizi per reAPRILE 2012 | CARPI DISTRETTO MODA | 41
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alizzare delle immagini in location che, da sole, non avrebbero la possibilità di raggiungere. Aggregare, tuttavia, non significa standardizzare, e per ogni azienda viene progettata un’immagine ad hoc, con modelli e location differenti e con un servizio personalizzato» Quali servizi offre Open Agency? «L’agenzia nel tempo è cresciuta e oggi dispone di una sala di posa interna, un reparto grafico, una sezione stampa e uno staff creativo dove curiamo la richiesta di immagine e comunicazione dei clienti. Siamo un team molto affiatato e tutti insieme formiamo una vera squadra. Con i miei collaboratori festeggerò quest’anno il 25esimo anniversario di attività, un compleanno di cui vado molto orgoglioso». APRILE 2012 | CARPI DISTRETTO MODA | 43