Oltre Magazine n. 5 - Settembre-Ottobre 2023

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TANEXPO, fiera internazionale del settore funerario e cimiteriale, presenta gli appuntamenti di TANEXPO Education in programma durante la prossima edizione del 4.5.6 Aprile 2024 a Bologna. “La Funeraria di oggi e di domani: nuove modalità, nuovi linguaggi, nuovi strumenti per l'impresa moderna” sarà il filo conduttore dei convegni. Inoltre, iniziamo a scoprire cosa porteranno in fiera gli espositori nello speciale Aspettando TANEXPO.

Grandi novità per molte aziende storiche del settore: diversificazione dell’offerta e nuovi prodotti per Bertelli Fotoceramica; servizi innovativi e stimolanti opportunità grazie a Vadis Italia; durabilità e garanzia a servizio delle imprese con Spencer; una nuova casa funeraria in Abruzzo per T.G Italiarreda; Rotastyle e le parole sussurrate al vento nell'inedita linea di prodotti; Urciuoli Cremazioni e la gestione del Cimitero Nuovo di Cesena.

Tornano le statistiche sui crematori 2022 e ci si interroga sulla possibilità di soluzioni mobili per sopperire alla carenza di strutture. Proseguiamo l’analisi di marketing aziendale per le imprese con il patrimonio digitale del defunto; parliamo di differenze tra Nord e Sud su sepolture e ricordo e analizziamo la Pet Therapy a sostegno dell’elaborazione del lutto. Infine, la XVII edizione del festival Il Rumore del lutto.

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Direzione, Redazione, Amministrazione: Bexpo srl Via Alfieri Maserati, 20 - 40128 Bologna tel. 051 282611 - fax 051 6374097 redazione@oltremagazine.com

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Segreteria di Redazione: Camilla Savelli camilla.savelli@oltremagazine.com

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DIFFUSIONE

Diffusione in 8.000 copie, inviato a tutti gli operatori italiani del settore.

TANEXPO EDUCATION

ASPETTANDO tanexpo

NEWS AZIENDE Bertelli Fotoceramica. Non solo fotoceramiche

NEWS AZIENDE Vadis. Servizi innovativi e opportunità per le imprese

NEWS AZIENDE Spencer. Affidabilità, durabilità e garanzia

case funerarie

T.G. Italiarreda. Abruzzo: lavori in corso

news aziende Rotastyle. Parole nel vento

CIMITERI D'ITALIA

Il Cimitero Nuovo di Cesena

STATISTICHE

Le cremazioni in Italia nell’anno 2022

MARKETING AZIENDALE

Il patrimonio digitale del defunto

ORME

Nord e Sud tra sepoltura e ricordo

LEGALE, FISCALE Crematori su ruote: sogno o realtà?

PSICOLOGIA

Il lutto e la compagnia degli animali

EVENTI

Il festival che tratta il tema della morte

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Registrazione: Tribunale di Bologna n° 7053 del 23/10/2000

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Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, seppure parziale, di testi e fotografie, se non con autorizzazione scritta e citando la fonte. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli autori. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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SOMMARIO
Oltre Magazine Periodico di informazione dell’imprenditoria funeraria e cimiteriale Bimestrale Anno XXIII - n°5 Settembre - Ottobre 2023
44 50 IN EVIDENZA 70 58 64 38 5 29 70 76

RITORNA LA FORMAZIONE

TANEXPO presenta il programma di workshop formativi che si terranno nel corso della fiera il 4 5 6 aprile 2024 a Bologna. Questa nuova edizione di convegni a ronterà il tema “La Funeraria di oggi e di domani: nuove modalità, nuovi linguaggi, nuovi strumenti per l'impresa moderna”

UN’OCCASIONE UNICA PER ACQUISIRE SPUNTI TANGIBILI PER IL FUTURO DELL'IMPRESA.

Christine Reichelt Pepper CEO NFDA

Anna Bernfeld Vicepresidente Senior per le Relazioni con gli Associati NFDA

Le famiglie parlano: stai ascoltando?

Cosa pensano le famiglie del servizio funebre e quali sono le loro esperienze con gli impresari?

Analizzeremo i risultati del report redatto dall'associazione statunitense NFDA per capire quali saranno i trend in arrivo da oltreoceano e come trasformare le sfide in opportunità per l'impresa.

generativa

Intelligenza Artificiale e Trasformazione Digitale nel business funerario della nuova era

Scopri le ultime tendenze e tecnologie che plasmano il futuro del settore funerario e della leadership di mercato. Analizzeremo come sfruttare gli strumenti all'avanguardia e le tecniche per migliorare l'esperienza del cliente e l'e cienza operativa dell'impresa.

Consulente di Marketing

Settore funerario. Un puzzle di servizi?

Il servizio funebre ha una sorprendente somiglianza con un puzzle. Decine di servizi e fattori che è necessario vedere da una nuova prospettiva: personalizzazione, celebrazione del ricordo, esperienza al passo con le nuove generazioni, ecologia, empatia, nuove tecnologie...Il puzzle sta cambiando. Saperlo risolvere è la chiave per costruire un futuro di successo.

Alessia Zielo

Ricercatrice, Archeologa, Tanatologa e Docente

Maria Angela Gelati

Tanatologa, Death Educator, Autrice e Blogger

Il ruolo dei professionisti della cura e la prevenzione del burn-out in ambito funerario

Come prendersi cura delle persone in lutto, sia dal punto di vista dei bisogni emotivi dei dolenti che da quello dei professionisti che li assistono. Verranno forniti gli strumenti necessari per la promozione del benessere psicologico, della salute mentale e la gestione del burn-out, con l’obiettivo di costruire un futuro delle imprese funerarie più umano e consapevole, prevenendo i rischi psicosociali degli operatori a contatto con la morte e il contagio emotivo.

Il funerale laico: nuovi scenari nella società e proposte attuali per narrare la storia di vita

Come è mutato lo scenario del funerale contemporaneo e quali sono le nuove esigenze delle famiglie.

Scopriremo come attuare il primo contatto con il committente, ascoltare la storia di vita del defunto per poi successivamente narrarla, nel modo più e cace e rispettoso, analizzando le parole da dire e i comportamenti opportuni da assumere.

Gli incontri, tenuti da esperti di fama internazionale, puntano a far riflettere sui cambiamenti in atto, sulle nuove strategie di business e sulle più innovative tecnologie applicate all’intera filiera. *Programma

aggiornamento Per maggiori informazioni visita il sito www.tanexpo.com
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Juan Pablo del Alcázar Ponce Consulente in trasformazione digitale, analisi e intelligenza artificiale Vicente Luís Díaz Pedraza Economista e

ASPETTANDO

ARTESOLE

COREPLAST

EEP

LA BOTTEGA DI DEDO

ORTHOMETALS

TADDIA

GROUP

L'arte immortale incisa nella pietra lavica

Nel cuore della valle dell’Etna, dove la lava vulcanica si solidifica in roccia, nasce Artesole. Fondata da artigiani appassionati, si distingue per la realizzazione di tombe, urne, vasi e sculture in pietra lavica. Opere d'arte uniche, scolpite e decorate a mano con maestria e attenzione ai dettagli.

La pietra vulcanica, proveniente da una terra ricca di storia e cultura, rappresenta la solidità e l'eternità. Ogni prodotto diventa testimonianza tangibile di un legame indissolubile; gli artigiani lavorano per creare opere all'altezza della memoria delle persone care. Le loro mani esperte, con sensibilità ed empatia, trasformano la pietra lavica grezza in capolavori.

Artesole accoglie il cliente con rispetto mettendone al centro esigenze e desideri. Ogni prodotto riflette la personalità e il ricordo del defunto, mantenendone viva la memoria.

Inoltre, Artesole utilizza pietra lavica proveniente da cave certificate, riducendo al minimo l'impatto ambientale e supportando le comunità locali.

Artesole, con la sua dedizione all'artigianato, alla qualità e alla personalizzazione, si distingue come un faro di arte e devozione. Ogni creazione racconta una storia di amore immortale, scolpita nell'eternità.

Dalle idee al prodotto finito

Coreplast s.r.l. progetta e realizza stampi in acciaio ed effettua lo stampaggio di materiale plastico ad iniezione e termoformatura. Leader nella produzione di accessori funerari e per la memoria, oltre alla consolidata produzione di interni per vasi, ossari, ricambi per vasi in metallo e griglie, in fiera presenterà nuovi prodotti come: porta orchidee in plastica cristallo, vasi porta fiori e le novità “lumino fiamma” in vetro e plastica. Tutto progettato e costruito nel loro stabilimento curando il design con una materia prima che non si esaurisce: l’immaginazione.

Il know-how e la capacità di creare soluzioni su misura hanno portato Coreplast a stringere importanti collaborazioni già durante la loro prima partecipazione a Tanexpo 2022.

Dotata di pannelli fotovoltaici, usa materiale biodegradabile e riciclato per garantire elevati standard di prestazione e sicurezza ambientale. Inoltre, dispone delle certificazioni ISO 9001, a garanzia di un approccio sistematico alla gestione della responsabilità e dell’efficienza ambientale. Non ultimo, l’azienda sta attivando il bilancio sostenibile aderendo al progetto sulla sostenibilità con CRIF.

Coreplast: il valore aggiunto che dà vita alle idee trasformandole in prodotti finiti.

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IL SERVIZIO DI ECCELLENZA E PREGIO PER LE ONORANZE FUNEBRI ED I PROPRI CLIENTI

PER OTTENERE IL GIUSTO RISARCIMENTO IN TEMPI RAPIDI

siamo presenti in tutta Italia

SEMPRE AL VOSTRO FIANCO IN CASO DI

Grazie alla presenza di agenti e agenzie su tutto il territorio nazionale, e dopo un ’attenta analisi gratuita del sinistro svolta dalle eccellenze del concreto ed immediato ai nostri assistiti: ASSISTENZA STRAGIUDIZIALE

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Il miglior risultato estetico

EEP CO Europe è una consolidata realtà fondata nel 2010 e specializzata in prodotti per tanatoprassi, cosmetici, prodotti sanitari e chimici per la disinfezione, oltre che strumenti di elevata qualità per il lavoro quotidiano in grado di incrementare gli standard qualitativi ed offrire un risultato ottimale.

L'azienda, con sede in Inghilterra, tornerà con entusiasmo ad esporre a Tanexpo per presentare a tutto il pubblico di Bologna una gamma di prodotti sempre più completa a partire dalla linea make-up caratterizzata da un’elevata coprenza e disponibile in diverse gradazioni di colore per adattarsi ad ogni tipo di incarnato e offrire un effetto naturale.

Sullo stand, i titolari Patricia e Philippe Dubresson saranno lieti di illustrare tutti i prodotti, rispondere ad ogni domanda o dubbio e dare tutte le informazioni necessarie anche sui corsi di professionalizzazione tenuti in molteplici Paesi del mondo.

È possibile mettersi in contatto con l'azienda fin da ora consultando il sito internet www.eepcompany.com o chiamando il numero +44 1635 299886. Inoltre, sul loro sito internet è consultabile un ampio catalogo ben dettagliato dei prodotti disponibili e l’e-commerce da cui è possibile acquistare direttamente.

Professionalità e know-how

Claudio Colombo e Nicoletta Galli sono l’anima e il cuore pulsante de La Bottega di Dedo, azienda della provincia di Varese che propone soluzioni innovative per la stampa digitale.

Stampa fotografica, stampanti per grandi formati, incisoria per la personalizzazione di targhe…. Tante le soluzioni a catalogo e tanti i clienti in tutta Italia che ogni giorno scelgono la professionalità de La Bottega di Dedo per innovare e rendere più agile il proprio lavoro. L’azienda, infatti, forte del suo know-how, guarda al futuro proponendo prodotti all’avanguardia e servizi studiati ad hoc, senza ovviamente mai dimenticare la sostenibilità e lo sviluppo di una tecnologia che riduce l'impatto ambientale.

Professionisti che lavorano con grande passione, entusiasmo e costante impegno per raggiungere la piena soddisfazione del cliente e instaurare un rapporto sincero e di fiducia reciproca che conduca a collaborazioni vantaggiose e durature.

Cercate un partner affidabile e in grado di dare una marcia in più al vostro lavoro? La Bottega di Dedo vi aspetta in fiera a TANEXPO insieme alle aziende Lgm Software e Quempra per presentare le migliori soluzioni per l’impresa che punta con entusiasmo al domani.

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Specializzati nel riciclo metalli

Nell'industria funeraria, il riciclo specializzato è molto richiesto. Orthometals è l'unica realtà al mondo in grado di offrire un processo specifico per il settore, affidabile, efficiente e trasparente: è il Crecycling nato nel 1986 dai fondatori Jan Gabriëls e Ruud Verberne.

Orthometals ancora oggi, dando seguito alla stessa filosofia aziendale, guarda con orgoglio al passato e punta verso il futuro! Il Crecycling è la soluzione sostenibile per i forni crematori. Come funziona? Speciali contenitori vengono collocati presso il crematorio. Periodicamente lo staff dell'azienda andrà in loco per prelevare i metalli raccolti. Dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche, questi verranno trasportati in totale sicurezza presso l'impianto di smistamento nei Paesi Bassi dove verranno separati, pesati e documentati, con un processo altamente specializzato e secondo i più recenti standard ISO, per poter essere riutilizzati.

Una volta completato il processo, l'azienda invierà un riepilogo dei metalli smistati e dei relativi prezzi. Dopo aver detratto la propria commissione, Orthometals trasferirà i proventi netti direttamente a voi!

Il team vi aspetta a Tanexpo per fornirvi personalmente i dettagli sul loro operato!

Aumenta il prestigio della tua impresa

Taddia Group da oltre 30 anni è il punto di riferimento in tutta Italia per la gestione delle pratiche di risarcimento danni. È specializzata nella gestione dei sinistri mortali dovuti ad incidenti stradali, infortuni sul lavoro e malasanità.

Nel momento del dolore più grande, Taddia Group può essere di conforto alle famiglie liberandole dal peso della burocrazia ed offrendo la garanzia della massima tutela di tutti i loro diritti. Grazie ad una fitta rete di accordi con le migliori imprese funebri d’Italia, Taddia Group garantisce il funerale più dignitoso indipendentemente dalle possibilità economiche del cliente.

Anticipa, infatti, fino a 10.000 € per le spese funerarie, oltre al loculo e alle spese di viaggio per parenti residenti all’estero in caso di funerale presso il paese di origine e fornisce un sussidio alle famiglie fino alla chiusura della pratica di risarcimento. Al termine della liquidazione ci sarà un riconoscimento per l’impresa.

Questi guadagni non intaccano la liquidazione del cliente: il rimborso spese del funerale e gli onorari sono infatti a carico della compagnia assicuratrice e da questi importi vengono tratte le spettanze dell’impresa.

Per info: www.taddiagroup.it

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Your World. Your Way. Your Expo. TRENT'ANNI DI STORIE VINCENTI: SOLIDE BASI E FRESCO ENTUSIASMO PER COSTRUIRE IL TUO FUTURO. WWW.TANEXPO.COM Organizzazione: BEXPO s.r.l. – Via Alfieri Maserati 20 – 40128 Bologna – Tel. 051 282611 - info@tanexpo.com SEGUICI SU WELCOME TO YOUR LEVEL

Non solo fotoceramiche

Bertelli Fotoceramica, azienda leader di settore, amplia la gamma delle sue proposte.

Quando si parla di fotoceramiche, Bertelli è uno dei primi nomi che balza alla mente, se non il primo della lista. L’azienda veronese è, infatti, un punto di riferimento imprescindibile nel mercato della produzione di fotoceramiche per l’arte funeraria.

Nata nel 1986, si è ben presto conquistata una posizione di leadership che ha saputo mantenere inalterata negli anni grazie ad investimenti mirati, ad uno staff altamente competente e alla costante ricerca

di nuovi prodotti realizzati nell’ottica di assicurare sempre la massima qualità.

I numeri parlano chiaro: una sede all’avanguardia, 60 dipendenti e un portafoglio di clienti di tutto rispetto che varca i confini nazionali ed europei per spingersi anche oltreoceano (Stati Uniti, America Latina e persino in Australia).

È Silvio Bertelli l’artefice del successo dell’azienda da lui fondata e ancora oggi gestita in prima 

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persona. Ed è lui stesso a spiegarci come tutto ciò sia stato possibile. «Intanto vorrei precisare che da parecchi anni ormai, nella conduzione dell’azienda sono affiancato dai miei figli Alba e Marco che hanno portato all’interno dell’attività la loro visione proiettata alla costante volontà di rinnovamento che si concretizza non solo nella progettazione di articoli inediti, ma anche nell’adozione delle più moderne tecnologie e in una attenta e puntuale formazione del personale. Inoltre non dimentichiamo mai la tradizione artigianale: è proprio il connubio di tecniche innovative e di antichi saperi a dar luogo a manufatti che si differenziano per originalità e pregio. Credo, tuttavia, che ci sia un’altra peculiarità, meno immediata e tangibile, che ci contraddistingue, ossia la passione, la dedizione e lo spirito di squadra che animano tutto il nostro staff, valori non scontati, ma indispensabili all’ottenimento di importanti risultati. Approfitto delle pagine di questo giornale per esprimere un ringraziamento speciale a tutti i nostri dipendenti e colla-

boratori che nel corso degli anni si sono spesi con professionalità e competenza».

Oggi nella nostra società è in corso un profondo cambiamento nel modo di ricordare i propri defunti, con conseguenze significative sul vostro settore. Come fate fronte a questo mutamento di mentalità e di consuetudini?

«È una sfida che ci vede impegnati

quotidianamente. Siamo per nostra natura specializzati nella lavorazione di articoli in porcellana quali foto, libri, pergamene, loculi e accessori vari. Ma non possiamo ignorare quanto sta avvenendo. Per questo puntiamo ad una diversificazione dell’offerta che include lo sviluppo di nuovi prodotti, oltre al perfezionamento di quelli esistenti, e la realizzazione di oggetti personalizzati, unici e raffinati, in grado di soddisfare le richieste di una clientela sempre più eterogenea ed esigente. Ogni proposta non si discosta mai dai parametri che ci identificano e che ci hanno fatto diventare grandi: la qualità, la durata nel tempo, l’impegno ambientale e l’assistenza al cliente».

Fra pochi mesi potremo toccare con mano le vostre creazioni in occasione della partecipazione a Tanexpo 2024. Che cosa vedremo nel vostro ampio spazio espositivo?

«Ci stiamo preparando con grande impegno alla prossima edizione dell’evento bolognese, perché crediamo che la fiera sia un momento

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 Silvio Bertelli

irrinunciabile per allargare il nostro bacino di utenza, soprattutto per quanto riguarda l’estero, nonché per consolidare i rapporti con i clienti già acquisiti.

Per questo, accanto al nostro catalogo più tradizionale, non mancheranno le novità. Presenteremo una linea di accessori cimiteriali in bronzo (kit coordinati di vasi e lampade, ma anche immagini sacre e oggetti vari come rami fioriti, cuori, farfalle…) e poi i loculi in porcellana incisi. E non si tratta solo dell’incisione di nomi e date, ma anche di immagini. Il processo prevede che dopo una prima cottura in forno per la stampa della foto, si proceda con l’incisione e quindi alla sua colorazione che verrà fissata con un’ulteriore cottura in forno a 900°. In questo modo i colori rimangono inalterabili nel tempo, a differenza delle incisioni eseguite su marmo».

So che avete novità anche per quanto riguarda le urne…

«La tendenza di questi ultimi anni è sempre più orientata alla cremazione con una crescente domanda di

urne cinerarie. Non potevamo quindi non implementare questo segmento e appena si è presentata l’occasione abbiamo rilevato un’azienda specializzata unicamente in urne in legno massello, da affiancare alla nostra produzione in ceramica e in metallo. Si tratta della trevigiana Brotto, una piccola realtà che da pochi mesi è diventata una dei nostri marchi. Della Brotto ci è piaciuto il livello dell’offerta e l’accuratezza della lavorazione artigianale che, oltre alla realizzazione manuale delle finiture prevede ancora, tra le altre cose, l’esecuzione di incastri a coda di rondine. Una modalità di approccio al prodotto del tutto in linea con la nostra filosofia».

Da questa breve chiacchierata con Silvio Bertelli abbiamo ancora una volta la conferma di trovarci di fronte ad una azienda ben strutturata che, pur non rinnegando la tradizione, ha vedute ed idee lungimiranti in grado di competere con le nuove sfide del mercato. Il vasto assortimento di prodotti e l’alta qualità la rendono uno dei partner più affidabili del settore, tanto da aver acquisito rilevanza a livello internazionale. 

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PRODOTTI E SERVIZI

Servizi innovativi e opportunità per le imprese

La Vadis Assistenza Italia garantisce l’esecuzione del servizio funebre scelto dai clienti finali e nuove opportunità di guadagno per gli impresari funebri affiliati.

La Vadis Assistenza Italia è la nuova società di assistenza funebre in Italia che propone una serie di servizi innovativi per i propri clienti finali e per le imprese funebri che si vorranno affiliare.

Forte dell’esperienza di oltre sessant’anni del gruppo Active Seguros España, da cui si sviluppa, si

propone di seguire e supportare i propri clienti finali con una serie di servizi, non solo in caso di decesso, pensati per l’intera famiglia e di offrire nuove opportunità remunerative per le imprese che si affilieranno a Vadis. Ne abbiamo parlato con Francesco Forgione, referente italiano e manager per lo sviluppo di Vadis Italia. 

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Shutterstock
Foto di PopTika

Come nasce la Vadis Assistenza Italia?

«La Vadis Assistenza Italia è una società del gruppo storico Active Seguros España, compagnia di assicurazioni specializzata nel ramo decessi. Active Seguros España è titolare unica della Vadis Assistenza Italia, specializzata nell’offrire servizi di assistenza alla famiglia in caso di decesso e nella vita quotidiana.

La Vadis Assistenza Italia nasce quindi dalla grande esperienza del gruppo assicurativo spagnolo che opera da 65 anni in questo campo e che ha raggiunto risultati encomiabili. Si tratta di un grande gruppo multinazionale affermato in Spagna, Portogallo, Sud America e ora anche in Italia e che ha retto bene “all’emergenza decessi” del Covid, per la quale, in pochi mesi, ha dovuto finanziare numerosi servizi funebri per decessi inattesi e coperti da garanzia di prestazione di servizio.

La Vadis Assistenza Italia, come dice il nome, offre un servizio di assistenza funebre con pacchetti di servizi e prodotti che gli impresari e le agenzie funebri affiliate proporranno ai loro clienti, guadagnando una importante provvigione sulla vendita del contratto del servizio di assistenza, provvigioni sulle annualità successive di mantenimento del contratto e, da ultimo, sul servizio funebre che forniranno ai beneficiari sottoscrittori dei contratti».

In cosa consiste esattamente il prodotto che proponete?

«Vadis Assistenza intende offrire in Italia un prodotto innovativo, unico e affidabile e di alta qualità. Quello che abbiamo costruito e che offriamo è un servizio di assistenza alla famiglia, principalmente in caso di decesso di chi sottoscrive il contratto, ma non solo. Includiamo infatti nel pacchetto di prestazione di

servizi di decesso una serie di servizi in vita che fanno da corollario al prodotto e che risultano molto utili nella vita quotidiana. Ma andiamo con ordine.

Ci sono molte persone ormai che vogliono pensare e pianificare anticipatamente i propri servizi funebri. Questo avviene perché vogliono sollevare da decisioni difficili e spese onerose i propri parenti. Ecco che noi offriamo un servizio di assistenza in modo che quello che viene richiesto dal cliente alla sottoscrizione del contratto, possa essere realizzato in modo sereno, certo e competente. Gli impresari funebri affiliati alla Vadis sono coloro che ricevono le richieste del cliente e che, in base al tipo di cerimonia e servizi richiesti, propongono alla famiglia il pacchetto adeguato. Facciamo un esempio pratico: chi sceglie la nostra assistenza spiegherà all’impresario che tipo di servizio preferisce, che auto, che tipo di cofano e fiori vorrebbe e l’impresario quantificherà la spesa finale del servizio funebre. Partendo da questo costo previsto, verrà calcolato il preventivo di spesa mensile in base alla nostra tabella che definisce il quantum per ogni 1.000 euro di copertura di prestazio-

ne del servizio. Il quantum varia in base all’età del cliente e quindi alla sua aspettativa di vita. Con questo calcolo l’impresario potrà mostrare il preventivo finale al cliente. Il nostro servizio di assistenza è a 360 gradi per chi decide di sottoscrivere la nostra formula e, oltre ad attivarsi immediatamente per il firmatario, si estende in alcuni casi ai familiari di primo grado».

In che modo l’assistenza è estesa ai familiari e che servizi in vita offrite?

«Una volta sottoscritta l’adesione alla nostra assistenza, il cliente avrà la possibilità di usufruire di numerosi servizi, specialmente in viaggio: siamo in grado di fornire assistenza medico-sanitaria fino a un massimo di 15.000 euro; copriamo fino a 1.000 euro le spese per il protrarsi della permanenza all’estero giustificata da prescrizione medica ospedaliera e copriamo anche le spese di viaggio di una persona che si rechi sul posto per l’assistenza al ricovero ospedaliero del beneficiario; anticipiamo fino a 2.000 euro in contanti per eventuali imprevisti all’estero e copriamo danni a valigie, bagagli e cancellazione dei voli fino a 1.200 euro complessivi 

NUMERO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 20 OLTRE MAGAZINE
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PREVIDENZA FUNERARIA

ASSISTENZA ALLA FAMIGLIA

VADIS ITALIA, del gruppo spagnolo ACTIVE SEGUROS. Oltre 65 anni di esperienza nel fornire assistenza per il servizio funebre attraverso piani di previdenza funeraria ed assistenza in vita alla Famiglia.

IL PRODOTTO - ASSISTENZA FUNEBRE E ALLA FAMIGLIA

Servizio funebre personalizzato Trasporto salma con copertura mondiale

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Consulenza legale gratuita in ambito civilistico e lavoristico

Servizio funebre configurabile su misura, secondo le esigenze di ciascuna Famiglia.

Assistenza multilingua 24h con professionisti specifici del settore funerario e dell’assistenza alla Famiglia.

Inclusione di servizi complementari di valore e qualità.

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Responsabile sviluppo Italia: Francesco Forgione

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Società del Gruppo ACTIVE SEGUROS ESPAÑA

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Non solo: abbiamo Helpy, un servizio attivo 24 ore per risolvere qualsiasi tipo di problema prima e durante il viaggio, e Travel Doctor, consulenza e assistenza medica attiva 24h con collegamento in video-chiamata con un medico in Italia che potrà assistere il malato ed emettere prescrizioni di farmaci e prestazioni sanitarie valide nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea. Inoltre, includiamo servizi di rimpatrio della salma dall’estero, consulenza legale gratuita in ambito civilistico e lavoristico, assistenza funebre e trasferimento delle salme fino al luogo di residenza: tutto in un unico pacchetto».

In merito al rimpatrio, so che avete due prodotti specifici per i beneficiari latino-americani e per gli italiani residenti all’estero. «Sì, abbiamo particolare attenzione per questo tipo di necessità.

Rimpatrio Plus è un servizio aggiuntivo pensato per i cittadini latino-americani residenti in Italia. Con questo pacchetto garantiamo il rimpatrio della salma nel Paese d’origine e la fornitura di un servizio funebre standard a destino, o il rimborso delle spese funerarie fino

a 1.100 euro nel Paese di destinazione. Infine, lo stesso beneficiario può integrare la prestazione di servizio in patria per ulteriori 5 familiari ivi residenti, per decesso che avvenisse in loco.

Il pacchetto Extra-Territorialità invece è pensato per i clienti italiani che sottoscrivono un servizio di assistenza funeraria con la Vadis in Italia e che in seguito si trasferiscono. Con l’aggiunta del pacchetto Extra-Territorialità il servizio di rimpatrio è a carico della Vadis Assistenza. Le spese che coprirà la Vadis saranno tutte quelle necessarie nel nuovo luogo di residenza fino al trasferimento al domicilio di origine dove verrà prestato il servizio funebre come concordato sul contratto di Assistenza Funebre Nazionale».

In che modo il vostro prodotto è innovativo rispetto ad altri sul mercato?

«Il nostro prodotto è innovativo perché a differenza degli altri sul mercato fornisce una reale assistenza: con una telefonata al nostro servizio clienti, in qualsiasi parte del mondo, noi risolviamo il problema al nostro beneficiario riportandolo a casa sia se gravemente infermo

sia se deceduto. Non si tratta di un piano di accumulo bensì di un contratto di prestazione di servizio ben definito dall’inizio, che viene fornito alla famiglia sin dal primo giorno di decorrenza del contratto. Con una telefonata, Vadis mette in moto, in qualsiasi parte del mondo, la macchina di professionisti e servizi che condurrà il defunto alla destinazione finale nel modo in cui lo stesso aveva prestabilito sottoscrivendo il contratto di Assistenza Funebre Nazionale. Il servizio è semplice: pattuiamo da subito quello che offriamo alla famiglia e ci assicuriamo di rispettare quanto richiesto. L’agenzia funebre che si interfaccia con il beneficiario e con la famiglia, vende il pacchetto che i clienti preferiscono e quello sarà il servizio che la famiglia riceverà. Nella maggior parte dei casi, nel mondo funebre ci si trova a richiedere un certo tipo di servizio che nella pratica si rivela insufficiente e la famiglia è costretta a integrare richieste ed extra che fanno aumentare i costi per poter avere un servizio adeguato. Con la nostra assistenza questo non accade e versando un piccolo contributo mensile il beneficiario ha la certezza di avere il servizio scelto, che sarà interamente fruibile già dal primo giorno di decorrenza del contratto

Il nostro principio è quello di garantire da subito quanto richiesto e arrivare alla fine di ogni anno con il cliente soddisfatto e interessato a rinnovare il contratto. Applichiamo tariffe scrupolose, basate su calcoli reali ed equi. Lavoriamo con tabelle di tariffe sicure, utilizzate da anni anche in ambito assicurativo che rendono sostenibile la nostra offerta nei decenni a venire. I nostri clienti, con la sottoscrizione del contratto di assistenza Vadis, possono richiedere tutte le prestazioni di servizio esattamente come pattuite». 

NUMERO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 22 OLTRE MAGAZINE
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RIVOLGIAMO LA MASSIMA CURA ED ATTENZIONE AL LUOGO DI LAVORO ALL’INTERNO DELLA CASA FUNERARIA LUX ITALIA S.R.L. ANDREA SASSO ARCHITETTI ASSOCIATI S.T.P. s.r.l. ML ITALIA IES IMPIANTI SRL TERMOTECNICA DELLA GIUSTINA SRL Arredi tecnici per area Morgue Progettazione architettonica e direzione lavori Impianto climatizzazione ed idrico - sanitario Fornitura arredi interni Impianto elettrico www.luxitalia.it www.sassoarchitettiassociati.it info@ml-italia.it www.iesimpiantisrl.it www.termotecnicadg.it Tel. 0422 725418 Tel. 347 2297150 Tel. 348 4448089 Tel. 0421 351535 Tel. 0438 554702

Affidabilità, durabilità e garanzia

Una produzione Made in Italy e standard qualitativi altissimi per l’azienda parmigiana che presenterà i nuovi prodotti in fiera a TANEXPO 2024.

Affidabilità, durabilità e garanzia di investimento: sono queste le basi qualitative da cui parte Spencer Italia, storica azienda che produce dispositivi ed attrezzature per il primo soccorso e per il comparto funerario, per offrire un servizio e prodotti inimitabili ai propri clienti.

Nella sede operativa di Sala Baganza, nel parmense, si studiano e sviluppano una serie di prodotti dedicati al mercato funerario e cimiteriale che

stanno diventando un must per chi opera nel settore.

L’azienda, con trentacinque anni di esperienza alle spalle e un fatturato annuo globale in continua crescita, sta puntando sullo sviluppo di attrezzature avanzate per la movimentazione di cofani e il recupero e il trasporto della salma, investendo tempo e risorse per la realizzazione di soluzioni innovative che proteggano gli addetti ai lavori 

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dal rischio di infortuni. Ne abbiamo parlato con il Product Specialist per i prodotti mortuari Gennaro Pinto, che ci ha illustrato l’evoluzione tecnologica dell’azienda e ci ha dato un’anticipazione sulle ultime novità in casa Spencer.

Spencer è in attività da 35 anni: come è cambiata dai suoi inizi a oggi?

«L’azienda nacque nel 1989 dalla volontà del signor Spadoni ed è rimasta di sua proprietà fino al 2020, anno in cui venne venduta. La crescita che ne è seguita è stata molto importante perché dopo 30 anni di attività come azienda quasi familiare, è stata acquisita dal gruppo tedesco Protect Medical, di proprietà del fondo Borromin Capital. Si tratta di un gruppo molto importante di cui fanno parte anche la Sohngen tedesca, la Promeba spagnola e la Pax, sempre tedesca. L’idea iniziale era quella di creare una sinergia tra aziende leader nel settore dell’emergenza-urgenza e questo

dice molto sulla grande ambizione e sui grandi obiettivi del gruppo.

Una grande ambizione che si rispecchia anche nel progetto Spencer, su cui sono stati fatti investimenti importanti nel 2020/2022: per prima cosa sono stati acquistati numerosi nuovi macchinari che sono andati ad arricchire quelli già presenti nei nostri stabilimenti; inoltre abbiamo realizzato un nuovo sito web che è molto più veloce e responsive rispetto al precedente e abbiamo lanciato il nuovo gestionale interno a inizio luglio, per offrire un servizio rapido ed efficiente ai clienti. Voglio inoltre ricordare che la nostra è una produzione totalmente italiana, realizzata nella nostra sede di Sala Baganza. Con un portafoglio globale di 1.700 prodotti, un export in 160 Paesi e una squadra di 150 dipendenti c’era bisogno anche di espandere gli stabilimenti, così sono stati aggiunti ulteriori spazi a quelli già in attività, per arrivare a più di 26.000 m 2 di area tra reparti, aree test e uffici».

Entriamo nello specifico del settore funerario: quanto sta crescendo all’interno della produzione aziendale?

«Attualmente i prodotti dedicati sono 180 quindi un numero rilevante rispetto al portafoglio globale. Questi numeri rispecchiano anche il fatturato: il 10% del globale è infatti proveniente dal settore funerario ed è in crescita.

La nostra azienda ha la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità ISO 9001 e i nostri prodotti devono tutti passare una serie di test prima di essere approvati e messi sul mercato. Ad esempio, hanno la certificazione ISO 3834 per la saldatura: quando parliamo della movimentazione di barelle e carrelli questo tipo di certificazione è molto importante. Ecco perché abbiamo un’area test. Nei nostri crash test andiamo a simulare incidenti con un impatto fino a 10G di potenza e questo ci permette di capire se il prodotto rispecchia gli standard e i criteri di

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sicurezza imposti, se va migliorato e se si può mettere in produzione. Rispetto alla concorrenza questo fa la differenza e per la nostra qualità e garanzia di sicurezza siamo riconosciuti a livello mondiale.

Abbiamo 6 area manager che gestiscono 4.500 clienti in tutto il mondo: siamo un’azienda molto aperta all’export e il 65% del fatturato globale proviene dall’estero. Ma siamo molto conosciuti anche in Italia e ne siamo fieri. La forte attenzione alla qualità e sicurezza dei nostri articoli si tocca con mano durante fiere di settore e spesso i clienti vengono a salutarci e ci dicono: “Ho preso il vostro carrellino 20 anni fa e ce l’ho ancora”. Potrebbe sembrare controproducente per l’azienda stessa, ma per noi è un vanto poter offrire questa durabilità».

Qual è il vostro prodotto best seller e in cosa differisce dalla concorrenza?

«I best seller sono sicuramente i nostri carrellini prodotti internamente in Italia. Tutto viene realizzato qui: dall’assemblaggio fino al collaudo finale in un capannone riconvertito. La nostra è un’azienda strutturata e abbiamo la verifica della supply chain: produciamo migliaia di carrellini all’anno e questo ci ha

permesso di creare una postazione apposita per il settore. In questo settore incontriamo spesso falsi miti: ci è capitato di vedere delle copie dei nostri carrellini Spencer con frasi pubblicitarie ingannevoli dove viene affermato che si tratta di prodotti uguali ai nostri. Ma questo non è vero perché non sono come i nostri e non hanno la stessa qualità e durabilità. Si tratta spesso di prodotti asiatici che apparentemente possono sembrare simili, ma un riscontro nel tempo dimostra una grande differenza in tema di affidabilità e durabilità. La nostra è una produzione made in Italy realizzata con materiali italiani. Magari il costo dei nostri carrelli è leggermente superiore alle copie, ma il vantaggio è la qualità: il nostro prodotto dura nel tempo perché è resistente e affidabile. Se noi dichiariamo che un carrellino ha una portata di 300 chili è perché in fase di test lo sottoponiamo a pressioni che arrivano anche a 450 chili. Inoltre, i nostri carrellini sono compatti e pieghevoli: la leggerezza e l’alluminio scelto sono ulteriori garanzie di investimento».

Spencer sarà a TANEXPO 2024 «Sì, siamo un player importante del settore ed è fondamentale dare

visibilità ai nostri prodotti tornando su un palcoscenico importante come quello delle fiere. Il nostro primo rientro è avvenuto in occasione di TANEXPO 2021, poi a TANEXPO 2022 abbiamo presentato fino a 20 novità tra upgrade di prodotto e nuove attrezzature per le pompe funebri. Ora che l’azienda è viva ed in espansione, abbiamo in cantiere ulteriori novità che porteremo a TANEXPO 2024

Grazie al team di ricerca e sviluppo interno, composto da 5 ingegneri, stiamo spingendo verso la motorizzazione del carrello elevatore: il nostro famoso Power Jack-E sarà motorizzato e lo presenteremo in fiera. La scelta di implementare un motore al carrellino nasce dalla necessità di portare aiuto all’operatore in modo che debba fare un minor sforzo nell’utilizzo; il prodotto avrà maggiore usabilità e sicurezza. Per quanto riguarda il marketing, abbiamo un nuovo sito web, più veloce nella consultazione per agevolare gli utenti. Infine abbiamo pensato all’estetica dei prodotti della linea black, presentata l’anno scorso, che ha riscontrato parecchio successo e ci dà adito a sviluppare nuove colorazioni: da un’analisi di mercato abbiamo riscontrato una grande soddisfazione da parte delle onoranze verso il barellino di recupero e il cassone di recupero in nero.

Per ultima cosa vorrei aggiungere che grazie agli investimenti fatti possiamo offrire dei lead time molto più brevi rispetto al passato: gestionale fluido, supply chain programmata e produzione più rapida. I nostri carrellini spesso sono in pronta consegna. Il periodo più saturo per la produzione è il post fiera, dove consegniamo a 30 giorni dall’ordine: un miglioramento notevole rispetto ai tempi precedenti quando andavamo anche a 60/90 giorni». 

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Abruzzo: lavori in corso

Mentre scriviamo (luglio ’23), sono in corso d’opera a Lanciano in provincia di Chieti, i lavori per la realizzazione della nuova Casa Funeraria Di Menno Di Bucchianico, di cui è titolare Antonio Di Menno.

La consulenza tecnica e di coordinamento dei vari interventi, nonché lo studio e la fornitura degli arredi, sono stati assegnati alla storica T.G. Italiarreda, azienda leader del settore, in grado di offrire originalità ed eleganza di eccellenza.

Lo scopo finale del Sig. Di Menno è quello di poter offrire ai dolenti un servizio sempre efficiente e di qualità. La struttura sorge nei pressi del casello autostradale di Lanciano, quindi facilmente raggiungibile anche dalle località limitrofe. La personalizzazione delle ampie vetrate, che caratterizzano la struttura, è stata studiata con discrezionale efficacia. All’interno, superfici molto grandi e accoglienti caratterizzano le Sale del Commiato, la Sala Ospitalità Dolenti, gli uffici e l’area tecnica. Tutti gli impianti sono realizzati rispondendo ai massimi standard di sicurezza; di fronte e nei pressi della struttura, è disponibile un’ampia area parcheggio.

Oltre Magazine pubblicherà sulle proprie pagine un ampio redazionale dedicato all’intervento realizzato. Inoltre, alcune delle innovative soluzioni d’arredo adottate potranno essere ammirate presso lo stand di T.G. Italiarreda durante TANEXPO 2024 che si terrà a Bologna il 4.5.6 Aprile 2024

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funerarie
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Parole nel vento

Sono versi tratti da una toccante poesia di Pablo Neruda dedicata alla donna di cui è innamorato. Non è rivolta ad una persona che non c’è più, ma trasuda di un sentimento talmente puro da superare il contesto specifico e assumere un carattere universale in cui qualsiasi forma d’amore si rispecchia.

Non poteva non rimanere affascinata da questa composizione la designer Cinzia Rota , che, come ha affermato più volte, trova nella natura, nell’arte e nella poesia la mas-

sima fonte d’ispirazione per le sue creazioni uniche. È nata così la linea “Parole nel vento” Non un’immagine questa volta, ma parole che vengono inserite o impresse sui vari manufatti, alcuni dei quali totalmente inediti. Un modo per arricchire ulteriormente prodotti già in sé perfetti.

Ma sentiamo come si è sviluppata questa idea.

«Sono rimasta talmente colpita da questi versi» ci racconta la signora Cinzia «che ho ritenuto di riportarli

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“Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai, ti volterai senza vedermi ma io sarò lì…”
(Pablo Neruda).
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così come sono anziché tradurli in una immagine, per non correre il rischio di sminuirne la potenza. Per me la poesia è scintilla di vita, è passione, è emozione pura. Volevo che le mie creazioni ne fossero testimoni. Ne ho parlato con il mio staff che ha prontamente accolto il mio pensiero e lo ha elaborato e messo in pratica con ottimi risultati».

Protagonista di queste frasi è il vento, un elemento caro nella storia di Rotastyle.

«Il vento è qualcosa che non puoi vedere o afferrare, ma solo sentire e allo stesso tempo fa sì che nulla rimanga immutato. È un soggetto ricco di simbolismo che ben si addice al nostro settore perché richiama il concetto della transizione, del cambiamento, del viaggio e quindi del passaggio da una dimensione ad un’altra. Proprio perché non lo puoi imbrigliare, il vento è metafora anche di libertà, dell’idea del volo mista ad una sensazione di leggerezza che io associo

all’anima che staccandosi dal corpo fluttua verso l’infinito per rinascere altrove».

Ci può descrivere questa nuova collezione?

« Le frasi sono state riportate su varie tipologie di articoli, dai cofani alle urne, dagli accessori agli arredi e la gamma è destinata ad ampliarsi perché siamo ancora in una fase di “work in progress”. Si sa che da cosa nasce cosa e quindi non c’è giorno che non si aggiungano nuovi spunti. Nei cofani le parole sono state realizzate con la tecnica dell’intarsio in preziosa madreperla. Sono applicate lungo la fiancata, una frase diversa per lato. Nelle croci sono

invece in ottone, racchiuse all’interno di un cerchio, nelle imbottiture sono ovviamente ricamate. Abbiamo ripreso questi versi anche sui nostri versatili oblò che si prestano ad essere utilizzati in più modi. Dare la possibilità di scegliere un prodotto pregiato, arricchito con una poesia

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che parla di amore eterno penso sia il modo più bello per onorare chi ci ha lasciato».

Ha accennato anche ad arredi, ci vuole dire qualcosa in più?

«Stiamo progettando tutta una serie di elementi per l’arredo di locali delle imprese funebri: mobiletti, consolle, sedie, panche, orologi da parete e tanto altro. L’intento è quello di rendere gli ambienti più eleganti ed accoglienti possibile, affinché le persone che stanno attraversando un momento difficile si sentano maggiormente accudite e a proprio agio. Arredi costruiti con materiali di alta qualità che riflettono il nostro stile singolare. Ci sarà la rosa, diventata ormai il nostro marchio di fabbrica, i fiori di ciliegio, ma anche i versi di Neruda. Tutti oggetti non solo esteticamente ricercati, ma che al contempo esprimono anche un valore emozionale perché è così che ci si deve approcciare nel nostro mondo».

Elementi che si aggiungono ad un vasto assortimento di creazioni iconiche. Li vedremo a Tanexpo?

«Certamente!» ci conferma senza indugi la signora Cinzia «Ci stiamo preparando alla rassegna del prossimo aprile 2024 con l’entusiasmo che da sempre ci contraddistingue. Per questo abbiamo lavorato a pieno ritmo anche nel mese di agosto, perché gli stimoli sono tanti e concretizzarli a regola d’arte comporta un impegno non indifferente. Anche il nostro stand è oggetto di una progettazione elaborata in quanto deve essere all’altezza dei prodotti presentati, vale a dire elegante ed esclusivo, e non dubitiamo che, come di consueto, sarà uno dei più visitati del Salone».

Non ne dubitiamo nemmeno noi, perché Rotastyle è sinonimo di raffinatezza e di originalità che da

sempre conquista i visitatori di Tanexpo. Il made in Italy deve molto a questa azienda bergamasca che, grazie alla sensibilità e al talento artistico di Cinzia Rota, ha introdotto il design nel settore funerario. È ciò che viene definito “l’arte del prezioso ricordo”, un insieme di qualità e di pregio estetico che consentono di conferire dignità al fine vita e di tributare un ultimo gesto d’amore ai nostri cari. 

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Il Cimitero Nuovo di Cesena

Inaugurato nel 2013, il Cimitero Nuovo di Cesena stupisce per la sua originalità e modernità. Si tratta di un progetto del noto architetto Paolo Portoghesi, scomparso solo pochi mesi fa, esponente di fama mondiale della corrente del Postmodernismo, movimento che ha inteso superare le rigide posizioni dettate dal Modernismo a cui si è ispirata l’architettura degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Mentre quest’ultimo puntava esclusivamente sulla razionalità e sulla funzionalità degli edifici, i teorici del postmodernismo includono elementi di richiamo classico e tengono in debita considerazione il contesto urbano, storico e culturale in cui devono essere realizzati.

È proprio con questo spirito che Portoghesi concepisce il nuovo camposanto di Cesena: un luogo funzionale ma in armonia con il territorio, dove il paesaggio rurale e il susseguirsi delle geometrie della quattrocentesca Biblioteca Malatestiana della città hanno influito significatamene nella fase creativa del progetto.

Ci troviamo dunque al cospetto di un’opera di grande interesse estetico ed artistico che ho voluto visitare personalmente.

Avvicinandomi al complesso scorgo sin da lontano la cupola verderame che sovrasta il muro di cinta in laterizio dalla calda tonalità rosata. Arrivo in un ampio e comodo 

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cimiteri d'italia
TRAGLIOTTO
Alla scoperta di un innovativo luogo della memoria, gestito dalla Urciuoli Cremazioni srl.
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parcheggio alberato e quello che vedo a primo impatto non è il tipico ingresso di un luogo della memoria, tanto che non è raro che venga scambiato per un centro commerciale. Di fronte a me si trova infatti una facciata porticata su cui si affacciano la reception, la sala del commiato per i non cattolici e altri locali di servizio.

Vengo accolta da Silvano Urciuoli e dal suo braccio destro Emanuel Federici della Urciuoli Cremazioni srl, l’azienda che gestisce l’intera struttura

E sono proprio loro ad accompagnarmi nella mia visita illustrandomi, con dovizia di particolari, le caratteristiche del complesso cimiteriale e della loro attività.

«Questo cimitero rappresenta solo una parte del progetto complessivo, volutamente concepito per essere completato in momenti successivi, anche per consentire di apportare eventuali modifiche o integrazioni che si rendessero necessarie negli anni» mi spiega Emanuel Federici. «Avrà sicuramente notato che il cancello di ingresso è posto sulla parte terminale della facciata anziché al centro: ciò è dovuto al fatto che a sinistra di esso deve essere realizzato un ulteriore blocco. Al momento è stato portato a

termine solo il primo stralcio composto da due elementi modulari, aperti sul chiostro centrale, che possono essere ripetuti. Gli edifici sono distribuiti e collegati da un percorso coperto, su tre livelli. Qui sono presenti circa 3.000 loculi (altri 900 stanno per essere ultimati), 30 cappelle di famiglia e 704 ossari (di cui 416 ultimati) adibiti anche all’alloggiamento delle urne. Attualmente i loculi occupati sono 900, mentre le cappelle sono al completo. Per quanto riguarda le inumazioni, per ora il campo è molto limitato, fa parte dei progetti in fase di realizzazione».

Al contrario di quanto troviamo nei cimiteri tradizionali qui mi sembra tutto estremamente lineare e ordinato.

«La mancanza di personalizzazione è la caratteristica principale che interessa sia i loculi che le cappelle, come a sottolineare che la morte ci rende tutti uguali. E pur non essendo un cimitero propriamente laico, i simboli religiosi sono ridotti al minimo. Ciò ha consentito di ospitare defunti di varie nazionalità e di diversi credo, senza la necessità di una separazione fisica delle aree. Pensi che qui riposano anche cittadini cinesi che, in genere, vengono

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cimiteri d'italia  Veduta generale  La cappella al centro del livello superiore  Particolare dell'illuminazione del porticato

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fatti rimpatriare proprio perché nei nostri cimiteri non trovano situazioni adeguate alla loro cultura». Camminando arriviamo al centro del livello superiore dove troviamo la cappella, una struttura rotonda che si inserisce armonicamente al centro di una piazza rettangolare la cui pavimentazione, definita da linee geometriche, ne amplia la profondità prospettica.

Ogni elemento ha una sua ragione d’essere: la disposizione degli edifici, l’illuminazione e la scelta dei materiali naturali (mattone, legno e pietra) sono stati frutto di una ricerca per creare un effetto che favorisca la quiete e il raccoglimento ma che allo stesso tempo sia visivamente gradevole. Persino il motivo delle ringhiere, disposte lungo tutto il percorso, è stato studiato ad hoc: una stilizzazione di piante che si proiettano verso l’alto alla ricerca della luce.

Uno dei chiostri attorno cui si sviluppano i blocchi è dedicato alla dispersione delle ceneri che vengono sparse ai piedi di un alto albero

che sembra trarre vigore e linfa vitale dai resti dei nostri cari.

Giungiamo ora al crematorio, uno dei punti nevralgici del Cimitero Nuovo.

«L’impianto crematorio è indubbiamente il fulcro delle attività cimiteriali, dal momento che in queste zone circa il 50% delle salme viene avviata alla cremazione tanto che in soli 6 mesi abbiamo effettuato oltre 2.000 servizi» precisa Silvano Urciuoli.

«Grazie all’esperienza maturata con la gestione della struttura di Carpanzano (CS), uno dei pochi poli del sud Italia e punto di riferimento di buona parte del Meridione, riusciamo a far fronte alla domanda in modo rapido ed efficiente. Attualmente abbiamo due linee di cremazione, ma presto ne verrà affiancata una terza per essere ancora più celeri. Ora come ora trattiamo quotidianamente due salme e un incenerimento di resti mortali provenienti da esumazioni. Il tempo di attesa è di 24 ore, mentre le ceneri vengono consegnate il giorno successivo. Vorrei sottolineare che in tutto questo processo non dimentichiamo mai di porre grande attenzione alle famiglie accogliendo il feretro con una cerimonia di addio.

Attualmente a questo scopo è stata dedicata una sala attigua alla zona forni, che però riteniamo non abbastanza consona per la sua “freddezza” e per la troppa vicinanza ai locali tecnici; per questo stiamo attrezzando un’area, attualmente non ancora occupata, dotata di suggestive vetrate colorate (inserite sulla facciata esterna e quindi visibili anche da chi arriva), un luogo che creerà la giusta atmosfera perché il momento del distacco avvenga in un contesto di maggiore intimità».

Mi permetta una domanda un po’ provocatoria: in questa zona, già di per sé molto ricca di cimiteri, era necessario questo nuovo complesso?

«È vero, nel comune di Cesena non mancavano certo i camposanti: ne esistono almeno una trentina sparsi nelle varie frazioni. Ce n’era bisogno di un altro? La risposta è sì, perché questo è l’unico che si pone come risposta alle esigenze della società contemporanea sempre più multiculturale e orientata alla cremazione Un concept innovativo, un modello architettonico e culturale che fa già storia». 

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cimiteri d'italia  L'albero ai cui piedi avviene la dispersione delle ceneri  Particolare della facciata principale
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Le cremazioni in Italia nell’anno 2022

SEFIT Utilitalia ha diffuso, con un anticipo di un paio di mesi frutto della celerità con la quale sono stati resi disponibili dati statistici di mortalità e sullo sviluppo della cremazione in Italia, i dati relativi all’anno 2022.

Non ci stanchiamo di ripetere che la meritoria opera svolta da SEFIT Utilitalia supplisce alla carenza dell’ISTAT nel rilevamento sia delle forme di sepoltura, sia dell’andamento di cremazione nel nostro Paese. Quasi che a livello ufficiale non si voglia capire l’importanza della conoscenza di quanto sta succedendo nel comparto cimiteriale, inteso nel suo complesso e cioè anche coi crematori. Quest’anno la “bibbia di settore” diffusa da SEFIT si è arricchita di una serie di tabelle molto interessanti sull’evoluzione provinciale della mortalità, rispetto alla situazione media pre-pandemica. Uno specchietto molto utile per capire a colpo d’occhio l’incremento statistico di mortalità territoriale.

Come al solito saccheggiamo a piene mani i dati dalle tabelle di SEFIT per dar conto ai lettori di Oltre Magazine di ciò che è successo lo scorso anno e tentare di delineare uno scenario per il futuro a breve termine.

Quanti sono i crematori in funzione in Italia e quante cremazioni svolgono?

Nel 2022 risultano autorizzati ed operanti in Italia n. 91 impianti di cremazione (89 nel 2021).

Il numero di nuovi impianti posti in esercizio negli anni è tendenzialmente stabile su valori contenuti (2 nel 2022).

In questi impianti, nel 2022, si sono effettuate 259.915 cremazioni di cadaveri (244.186 nel 2021). A tali valori sono da sommare 45.986 cremazioni di resti mortali nel 2022 (a fronte di 45.987 nel 2021). Pertanto, nei crematori italiani si è effettuato nel 2022 un totale di 305.901 cremazioni (290.173 nel 2021), superando così la soglia

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statistiche
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Foto di Tomasz WozniakDreamstime

simbolica delle 300mila cremazioni annue.

Nel 2022 le cremazioni di resti mortali sono rimaste numericamente pressoché stabili e incidono in circa il 15% delle cremazioni di cadaveri.

Cosa è successo nel 2021, rispetto all’anno precedente?

Le cremazioni di soli feretri effettuate in Italia nel corso del 2022 sono aumentate del 6,4 % rispetto all’anno precedente, con un incremento numerico corrispondente a 15.729 unità. Mentre la mortalità è aumentata dello 0,63% (pari a +4.464), segno che la tendenza a scegliere la cremazione ha avuto una forte accelerazione anche nel 2022.

L’aumento rispetto alle serie passate è dovuto principalmente alla sensibile crescita della cremazione soprattutto al Nord-Ovest e, in misura più contenuta, al Centro, al Sud e isole (principalmente in Sicilia).

Di particolare interesse l’annotazione che le regioni maggiormente dotate di impianti di cremazione (Piemonte, Lombardia, Emilia Ro-

magna e Toscana) mantengono un importante ruolo crematorio non solo nel corso dell’emergenza pandemica, ma anche in via ordinaria, segno che la garanzia di effettuazione del servizio e l’organizzazione dimostrata vengono riconosciute dai clienti e che le scelte di quelle popolazioni si sono ormai consolidate.

Quanto incide la cremazione sulla mortalità?

Nel 2022 si sono avuti in Italia

713.499 decessi, pari ad un tasso grezzo di mortalità riferito alla popolazione residente del 12,1 per mille, alto rispetto al passato, soprattutto per l’apporto dato dalla pandemia, anche se inferiore al dato dell’anno 2020, eccezionale.

L’incidenza della cremazione registrata e stimata sul totale delle sepolture, per l’anno 2022, è del 36,4%, con un incremento in termini percentuali del +2 %, rispetto al dato 2021.

L’incremento del ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, e da pochi anni

è iniziato anche al Sud, mentre è in crescita al Centro.

Nel 2022, si conferma il dato degli anni precedenti: il maggior numero di cremazioni avviene generalmente nelle città metropolitane, tranne qualche caso particolare.

Ma che sta succedendo nel settore della cremazione in Italia?

Stanno evidenziandosi alcuni fatti, taluni anche in aggiunta o modifica di quanto percepibile nel passato:

- la diffusione di crematori in piccoli comuni, ben serviti dal sistema viario e prossimi a grandi ospedali;

- una sovra-dotazione di impianti in talune zone (del Nord), dove le autorizzazioni date per la costruzione di nuovi crematori sono superiori alle necessità effettive; si avverte parallelamente il fallimento della legge 130 del 2001 che imponeva piani di coordinamento regionali, poiché ben poche sono le regioni che vi hanno ottemperato;

- l’avvio di numerose pratiche per la realizzazione di impianti nel Centro e Sud Italia, in buona parte stoppati

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 statistiche
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dal rifiuto, spesso immotivato, delle popolazioni interessate dalle nuove localizzazioni (fenomeno cosiddetto NYMBY, not in my back yard) e un conseguente rallentamento della installazione di nuovi impianti. In qualche caso con normative regionali, non solo al Sud, che hanno temporaneamente bloccato la realizzazione di altri impianti oltre gli esistenti o creato barriere legislative particolarmente pesanti all’ingresso di nuovi soggetti;

- il rafforzamento operativo di taluni impianti, con l’affiancamento a linea/linee già esistente/i di nuove (in pratica il rifiuto di nuove localizzazioni di impianti sta favorendo l’aumento di potenzialità di quelli già autorizzati);

- Il forte aumento durante l’anno 2022 dei costi energetici (elettricità e gas), ha determinato un incremento importante dell’incidenza di tali costi nella formazione dei costi per unità di servizio, mentre l’aumento tariffario consentito secondo i parametri del decreto ministeriale in materia, non è stato tale da compensarlo. Conseguentemente sono ridotti i margini lordi e gli utili, anche se l’incremento di attività degli anni passati e di quest’ultimo si ritiene mantengano la buona redditività di tali investimenti;

- la creazione di network organizzati di gestori di impianti di cremazione, che possono contare non su un singolo crematorio, ma su una rete di questi.

La pandemia ha inciso sulla cremazione, accelerandone la diffusione.

Il sistema ha retto?

Le ondate pandemiche, in particolare la prima, hanno evidenziato l’estrema vulnerabilità degli impianti di cremazioni con unico forno e, meritoriamente, diverse città stanno aumentando il numero di forni per ciascun impianto e comunque si punta ad un minimo di 2 forni,

proprio per garantire la continuità del servizio.

La nuova organizzazione gestionale degli impianti e il numero maggiore di forni in servizio, ha permesso sia di garantire adeguati standard di cremazione di cadaveri al decesso, sia di garantire importanti quote di cremazione di resti mortali. Si pensi che la cremazione di resti mortali nel 2019 si è stimata in 38.305 unità, poi calate a 29.266 nel 2020, poi passate a 45.987 nel 2021 e ora a 45.986 nel 2022. Si tratta di numeri di tutto rispetto che sono una specificità italiana, visto che all’estero la cremazione di resti mortali è molto limitata, data l’efficienza del sistema di tumulazione aerato, mentre quello italiano (stagno) crea gli inconsunti che sono sotto gli occhi di ogni gestore cimiteriale e ormai anche delle famiglie interessate.

Come si diffonde nel territorio la cremazione?

La cremazione è ormai pratica funebre maggioritaria e la scelta normale in ampie zone d’Italia. Cresce sempre più nel Centro e nel Sud a causa di carenze di posti feretro e per economicità del costo complessivo di un funerale. Ultimamente il caso di Palermo è stato emblematico e senza il ricorso a cremazione (anche fuori regione), la situazione cimiteriale

sarebbe collassata.

Sta emergendo poi un fenomeno nuovo per l’Italia e cioè l’attivazione di services per trasporto feretri, ovvero operatori specializzati nel trasferimento principalmente, se non esclusivamente, di feretri e/o contenitori di resti mortali da certi territori in altri dove si possono ottenere tempi di effettuazione del servizio più contenuti e talvolta sconti tariffari o variazione di qualità del servizio. Si tratta di una tendenza che purtroppo incide sulle statistiche, poiché il rilevamento statistico è basato sui luoghi di effettuazione della cremazione e non sui luoghi di provenienza dei defunti. In conclusione, nel 2022 si sono registrate o stimate nel nostro Paese 305.901 cremazioni (tra cadaveri e resti mortali), svolte in 91 impianti, che hanno portato il nostro Paese al quarto posto per numero di cremazioni eseguite in Europa, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia. In Italia la media di cremazioni per impianto (autorizzato) nel 2022 è la seguente:

- cremazione di cadaveri = 2.856 (2.743 nel 2021);

- cremazione di resti mortali = 505 (517 nel 2021);

- cremazioni totali = 3.362 (3.260 nel 2021). 

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statistiche
Foto di Maxim TarasyuginDreamstime

Epson: stampe per ricordi indelebili

Manifesti funebri con foto a colori, immagini ricordo fronte-retro

o rilegate a libro, biglietti di ringraziamento, cartelli pre-lapide: la stampa è un impegno che richiede un lavoro di precisione, qualità e velocità.

Avere una stampante in-house che produce risultati di alta qualità, in tempi rapidi, con ripetibilità certa e costi di gestione contenuti può fare la differenza. Ecco le proposte di Epson, leader mondiale nella stampa inkjet con tecnologia a freddo Heat-Free.

SureColor SC-P6500: manifesti di qualità professionale

Le tre SureColor SC-P6500D/DE/E da 24” (61 cm) uniscono una eccezionale qualità delle immagini alla velocità: grazie ai sei inchiostri, tra cui un nuovo grigio, si ottengono risultati equivalenti a quelli con più costose macchine a otto colori.

Si possono stampare sia fogli singoli che bobine e la versione a doppio rotolo permette di usare carte di tipo e dimensioni differenti, con passaggio automatico fra i due. La carta si carica e si raccoglie dal lato anteriore: un altro elemento di comodità, come le superfici piatte posteriori, superiori e laterali create per una più facile collocazione nell’area di lavoro.

Tutte le funzioni sono gestite da un grande pannello touch personalizzabile di 11 cm. Le cartucce ad alta capacità assicurano lunghi periodi di stampa prima della sostituzione, con riduzione dei costi.

La connessione Wi-Fi semplifica il collegamento al computer e le app Epson consentono di verificare da remoto, su smartphone e tablet, lo stato della stampante in qualunque momento,

SureLab: tre modelli per stampare ricordini e biglietti, anche su due lati

Stampa fotografica e alta velocità, le stampanti SureLab sono la soluzione ideale per completare la dotazione dell’impresa: molto compatte, permettono di stampare fotografie su carte lucide anche fronte e retro in diversi formati.

Progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, il modello SL-D500 è piccolo, leggero, facile da usare e ha consumi energetici ridotti. Utilizza sei inchiostri contenuti in capaci serbatoi facilmente ricaricabili che permettono di realizzare a costi irrisori stampe perfette su uno o due lati nel formato massimo 10x15 cm.

I modelli SL-D1000 e SL-D1000A possono invece realizzare stampe a foglio in diversi formati fino al formato A4 o lavorare con bobine da 60 mt. Differiscono fra loro per l’alimentatore fronte/retro (opzionale nel primo, standard nel secondo) e gli inchiostri sono contenuti in capienti sacche che forniscono il 25% di inchiostro in più rispetto ai modelli precedenti, con conseguente riduzione dei tempi di inattività, degli sprechi e dei rifiuti.

Per ulteriori informazioni www.epson.it

Il patrimonio digitale del defunto

digitale e account commemorativo: un nuovo servizio di gestione dei ricordi che gli impresari dovrebbero implementare.

Eredità

Abbiamo ampiamente scritto di come vita online e offline non procedano più su binari paralleli, ma vivano di una compenetrazione che ne ha reso labili i confini.

Un concetto questo che, una volta interiorizzato, conduce ad una riflessione sull’importanza - per chi opera nel settore funebre - di integrare la comunicazione digitale tra le strategie finalizzate alla promozione della propria azienda.

Relazioni, immagini, video della nostra quotidianità e messaggi sono custoditi in ogni tipologia di di-

spositivo, ma che fine fanno questi ricordi quando l’utente non è più in vita?

L’eredità digitale

I ricordi digitali, che hanno costruito la vita dell’utente online, continuano ad avere vita quando quest’ultimo muore. La grande mole di contenuti, che assumono un rilievo ancora più grande dal punto di vista emotivo per i familiari che restano e vi sono esposti, rappresenta un vero e proprio patrimonio digitale, dal quale deriva naturalmente una eredità.

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Foto di Marcel De GrijsDreamstime

Il concetto fa riferimento ad una pluralità di materiali in differenti formati (ad esempio foto, video, note vocali, etc.) che vengono archiviate su supporto di varia natura

I ricordi digitali di un defunto possono essere stati conservati mentre era in vita all’interno di risorse fisiche quali personal computer, cellulari, tablet, etc. Oppure all’interno di cloud o siti web, protetti da password. In quest’ultimo caso, per accedere ai contenuti bisognerà conoscere la password del dispositivo di proprietà del defunto; mentre se i dati sono archiviati in cloud bisognerà fare riferimento alle condizioni contrattuali del prodotto che li contiene. Si tratta di un insieme di informazioni che possono avere valore economico, patrimoniale o anche solo affettivo: pensiamo all’importanza che assume in termini emozionali la visualizzazione del video di una persona cara finché era in vita. Diviene particolarmente interessante, nel contesto del rinnovato concetto di morte affrontato negli articoli precedenti, osservare come si rapportano con il lutto i social network.

Il patrimonio digitale sui social

Succede che, mentre stai navigando sui social, il contenuto di una persona a te cara ormai defunta irrompe sul tuo dispositivo tra un click e l’altro. Può essere la presenza di una foto che vi ritrae insieme, un video o un anniversario: il ricordo di quella persona, che vive ancora ora il suo tempo online nel social, arriva. Quali conseguenze può avere nell’elaborazione del lutto questo aspetto? L’apparizione improvvisa di questi contenuti potrebbero avere risvolti piacevoli o traumatici. La volontà di essere esposti o meno

a questo tipo di contenuti può dipendere da tantissime variabili, tutte ragionevoli e molto complesse. L’unica certezza che abbiamo è che si tratta di una situazione usuale per chi è presente sui social. Facebook per esempio, la piattaforma più utilizzata di proprietà di Meta, prevede l’opzione “ricordi” che mostra all’utente i contenuti da lui pubblicati negli anni precedenti, in quello stesso giorno in cui effettua l’accesso. Il centro assistenza descrive la caratteristica di questa tipologia di contenuto come segue: “I tuoi ricordi possono consistere in post che hai pubblicato su Facebook, in post contenenti un tuo tag e in anniversari. Non puoi disattivare la funzione Ricordi, ma puoi controllare quali sono i ricordi che vedi.”

Ecco quindi la differenza: l’esperienza di trovare la foto di un defunto tra un album di ricordi o in un contenuto video è funzionale a depositare nella memoria dei familiari i momenti della sua esistenza finché era in vita; i ricordi riproposti dalla piattaforma social, invece, arriva-

no con modalità inaspettate, tra un click e l’altro, nella bacheca di chi ha avuto una relazione con il defunto. Anche se non era stretta.

Il concetto di morte per Facebook

Proprio Facebook è stato uno dei primi social network a porsi questa domanda, per via della grande presenza di utenti che ospita.

L’approccio generale della piattaforma prevede due possibilità:

- la scelta di un contatto erede, nominato in vita dall’utente defunto, che gestisca il suo profilo e il patrimonio di contenuti che questo ospita;

- la possibilità per il contatto erede di eliminare definitivamente il profilo da Facebook.

La piattaforma aggiunge inoltre che se non si sceglie di far eliminare l’account in modo permanente, questo verrà reso commemorativo appena il sistema verrà a conoscenza del decesso. 

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Foto di MartinmarkDreamstime
NVR GROUP SNC “Lo stile che apre le porte del paradiso” Via E. Fermi, 33 - 60027 Osimo (Ancona) - Italy Tel. +39 071 7108897 - Fax +39 071 7270997 67 Infinito 220 Intarsio 67 Madonna 67 Cristo 67 L 220 Pieta

Cosa può fare il contatto erede

Questo utente, che viene scelto in vita dal defunto, è spesso un amico o una persona di fiducia che deve necessariamente essere presente con un suo profilo attivo sul social.

La piattaforma nella sua pagina dedicata all’assistenza lo descrive come segue: “È una persona che scegli per gestire il tuo account se reso commemorativo. Ti consigliamo di impostare un contatto erede che gestisca il tuo account quando verrà reso commemorativo. Un contatto erede può accettare le richieste di amicizia per conto di un account commemorativo, fissare un post in alto per rendere omaggio al profilo e modificare l'immagine del profilo e quella di copertina. Se l'account commemorativo ha una sezione per i post che rendono omaggio al profilo, un contatto erede potrà decidere chi può vedere e pubblicare tali post”.

Fonte www.facebook.com/help/103897939701143.

Cosa si intende per account commemorativo?

La piattaforma chiarisce meglio, nella pagina dedicata all’assistenza, il concetto di account commemorativo:

“Gli account commemorativi permettono ad amici e familiari di raccogliere e condividere ricordi di una persona che è venuta a mancare. Quando un account viene reso commemorativo, ne preserviamo la sicurezza impedendo a chiunque di accedervi.[...] Tieni presente che nemmeno in queste circostanze possiamo fornire le informazioni di accesso all'account di un'altra persona. Le normative di Meta non consentono di accedere all'account di un altro utente”.

Fonte www.facebook.com/help/275013292838654/?helpref=uf_share

Anche altri social come Linkedin, Instagram o WhatsApp hanno previsto delle modalità per gestire la morte di un utente, ognuno con regole differenti.

Alcuni social hanno adottato un approccio più collaborativo con la community, altre piattaforme fanno maggiore riferimento a un dialogo con l’assistenza, ma tutte hanno compreso l’importanza di rendere noto che anche la vita online è conclusa.

Uno spunto di riflessione per gli operatori del settore

Quante persone agiscono in vita rispetto alla loro eredità digitale? E soprattutto, che peso assume per chi resta, la possibilità o il dovere di gestire l’eredità digitale di una persona defunta?

Le domande aprono uno spunto di riflessione su nuovi orizzonti per gli operatori del settore funebre poiché è ormai assodato che i nativi digitali (e non solo) hanno abbattuto il confine tra pubblico e privato, portando la loro vita anche online. Tendenzialmente, fatto salvo il caso in cui il patrimonio digitale sia collegato ad un ritorno economico - è l’esempio del blog, dell’attività di un influencer, etc. - la maggior parte delle persone non si occupa, finché è in vita, di nominare una figura che possa gestire il patrimonio digitale post mortem.

Supportare chi resta a gestire il lutto, aiutarli ad affrontare le questioni inerenti la gestione del patrimonio digitale, fa parte di un servizio che risulterebbe molto utile a chi non è in grado - o semplicemente non se la sente in quel momento - di affrontare l’oblio su queste piattaforme. Si può proporre per esempio un servizio di consulenza legale o di semplice supporto per la gestione di queste incombenze.

Ricordi digitali che provocano un dolore e uno spaesamento reale, anche se parte di un mondo che vive altrove, online. 

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Nord e Sud tra sepoltura e ricordo

Tante le differenze, non sempre in linea con l’idea di maggiore attaccamento alle tradizioni nel Mezzogiorno e di modernità al Centro-Nord.

È impossibile, in un Paese come l’Italia, ricostruire un’immagine fedele della cultura funebre senza tenere conto di un vasto insieme di fattori riconducibili alla variabilità territoriale che, anche in questo campo, lo caratterizza.

Per cogliere almeno una parte di questa articolazione territoriale è opportuno partire dalla consueta distinzione tra Centro-Nord da una parte, Sud e Isole dall’altra. Pur cogliendo solo una componente di questa complessa varietà, tale classi-

ficazione è comunque sufficiente a dare conto di buona parte dell’eterogeneità che attraversa il Paese. Sono molti gli aspetti sui quali i residenti al Nord e al Centro si distinguono dai residenti nel Mezzogiorno. La tabella che correda questo articolo conferma l’esistenza di differenze considerevoli. Per ciascuna di queste due aree abbiamo comunque distinto anche tra contesti urbani e contesti rurali, in modo da consentire confronti tra territori relativamente omogenei, e comparare quindi il 

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ORME

Nord urbano con il Sud urbano, il Nord rurale con il Sud rurale.

A un primo sguardo, molte differenze appaiono coerenti con l’idea, un po’ convenzionale forse, di un Sud tradizionale che si contrappone a un Centro-Nord saldamente radicato nella modernità e costantemente proteso verso il cambiamento. Limitiamoci ad alcuni indicatori dotati di una elevata carica simbolica, che suggeriscono immediatamente le distanze negli atteggiamenti verso la morte e il morire nelle due aree. Il divario è visibile fin dalle modalità in cui viene vissuta l’esperienza della morte. La quota di decessi che avviene in casa anziché in ospedale cresce drasticamente passando dal Centro-Nord al Mezzogiorno. Anche nel campo delle cerimonie funebri le differenze sono innegabili. Fare le condoglianze di persona al funerale, oppure recandosi a casa del defunto, è una pratica decisamente più diffusa al Sud che al Nord, dove invece ce la si può sbrigare con una telefo-

nata, o addirittura con un messaggio inviato anche solo dal cellulare. Il funerale è corredato da un corteo funebre più frequentemente al Sud che al Nord. Sempre al Sud poi, assai più che al Nord, è ancora possibile rilevare perfino tracce, tutt’altro che trascurabili, dell’antico rispetto per la tradizione del lutto, inteso non solo come periodo di astensione da alcune attività, ma anche come adesione a determinati codici di abbigliamento: indossare abiti scuri, un bottone nero, una cravatta nera, una fascia nera al braccio o altri segni ancora che possono poi variare anche decisamente da un comune a quello limitrofo. Ed è, ancora, nel Mezzogiorno che più strenua è la resistenza alle innovazioni della cerimonia funebre - come quella che prevede che ai funerali in chiesa, oltre al prete, possano prendere la parola per parlare del defunto anche parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro e così via.

Diverso è il rapporto con la sepoltura

e la memoria dei defunti. Rispetto alle aree del Centro-Nord, in quelle del Mezzogiorno si dà più rilevanza alla disponibilità di un sepolcro importante, e quando questa scelta non è possibile, la sepoltura a parete è sempre preferita a quella a terra. Viceversa, nel Centro-Nord, la preferenza per le cremazioni è più alta, e tra coloro che prediligono la cremazione, maggiore è la disponibilità alla dispersione delle ceneri.

La distinzione tra tradizione e modernità, però, appare da sola insufficiente a dare conto della variabilità territoriale della cultura funeraria italiana. Altri aspetti, infatti, sfuggono a questa classificazione semplificata. Comportamenti definibili come tradizionali, o comunque difficilmente interpretabili come moderni e secolarizzati, sono, infatti, più frequenti nelle regioni del Centro-Nord che in quelle del Sud. La tabella che presentiamo ne ha selezionati alcuni. Alla morte ci si prepara in anticipo più frequentemente al Centro-Nord che al Sud e nelle Isole, lasciando ai

Alcune pratiche funebri a seconda dell'area del Paese e del grado di urbanizzazione del comune di residenza degli intervistati; Italia, 2018-2022

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Nord e Centro Sud e isole Urbano Rurale Urbano Rurale Ha partecipato a funerali in cui ha parlato solo il prete 54,9 61,2 79,4 83,3 Preferisce la cremazione ad altre forme di sepoltura 57,6 50,3 30,8 22,0 Ha fatto visita a una tomba "simbolica" (roadside memorial) 18,0 23,2 9,7 11,9 All'ultimo funerale a cui ha partecipato erano presenti oltre 100 persone 38,4 47,1 24,3 41,3 Ha fatto visita a un cimitero più di 4 volte nell'ultimo anno 37,4 42,5 28,8 29,7 Ha fatto alcuni preparativi o dato istruzioni relativamente a cosa fare dopo la propria morte 65,9 71,2 53,3 47,5 Gli è capitato di aggiornare un defunto sulle novità o di rivolgersi a un defunto durante una visita a un cimitero 41,8 41,3 33,2 32,7 Si sente protetto da una persona cara defunta 45,9 49,1 41,8 39,8 All'ultimo funerale a cui ha partecipato c'è stato un corteo anche breve o parziale 49,3 61,2 71,0 72,5 Preferisce la sepoltura a parete a quella a terra 56,7 62,5 70,0 73,9 In occasione dell'ultimo decesso di una persona cara ha fatto le condoglianze di persona 83,0 90,3 93,7 94,5 La morte dell'ultima persona cara è avvenuta a casa anziché in ospedale 38,9 38,2 66,7 69,0 Ha salutato per l'ultima volta il defunto a casa anziché in ospedale o altrove 40,4 37,8 68,5 70,2 Gli è capitato di rispettare il lutto 12,3 15,0 26,6 26,7 orme 

propri cari informazioni importanti sul recupero di documenti, sull’accessibilità degli account personali, sulle decisioni da assumere rispetto ai trattamenti medici, alla donazione degli organi, esprimendo preferenze e scelte su funerali e sepolture. Se nel Mezzogiorno il corteo funebre resiste più che al Centro-Nord, è in quest’area del Paese però che la partecipazione ai funerali è più alta, e più alta è la frequenza con cui i cittadini visitano i propri cari al cimitero dopo la loro morte. Anche la quota di cittadini che fa visita ai memoriali che si trovano sul ciglio della strade per commemorare le vittime dei troppi incidenti mortali raddoppia passando dalle regioni del Sud e Isole a quelle del Nord, nonostante tassi di mortalità dovuti a incidenti stradali siano di poco superiori. Ancora, rispetto alle regioni meridionali, in quelle centro-settentrionali le famiglie che dedicano uno spazio domestico ai defunti sono più numerose, la quota di persone a cui capita di parlare ai propri cari che non ci sono più, tanto al cimitero che nella vita quotidiana, è più alta, e maggiore è perfino la quota di chi dichiara di percepire che i morti esercitino una qualche forma di protezione sulle proprie esistenze. Questa apparente discrepanza suggerisce che passando da un’area all’altra, più che il rapporto con la tradizione e la modernità, a cambiare sia il significato che i cittadini attribuiscono all’obbedienza alle prescrizioni relative ai defunti. Buona parte delle pratiche rispettate più convintamente nelle regioni meridionali che in quelle centro-settentrionali appare contraddistinta dal fatto di essere pubblica e visibile. Consideriamo la visita al cimitero. Le differenze tra Nord e Sud rispetto alla frequenza della vista al cimitero scompaiono se si considera il solo giorno della Commemorazione dei

defunti. In questo particolare giorno, infatti, la quota di popolazione che fa visita ai cimiteri è suppergiù la stessa (superiore alla metà dell’intera popolazione). La differenza tra le due situazioni consiste nel fatto che visitare i morti nel giorno della Commemorazione dei defunti offre una visibilità pubblica maggiore di qualunque altro momento dell’anno, quando la possibilità di incrociare conoscenti si riduce drasticamente. In un contesto in cui la sensibilità nei confronti del giudizio della comunità è particolarmente elevata, la spinta a rispettare una tradizione nel giorno stabilito può rivelarsi irresistibile. Le forti differenze fra Centro-Nord e Sud in questo campo, quindi, non sembrano riconducibili se non in parte a un diverso atteggiamento nei confronti della tradizione. Suggeriscono piuttosto l’esistenza di definizioni difformi dei rapporti tra l’individuo e la comunità a cui esso appartiene. 

www.cattaneo.org/orme

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Crematori su ruote: sogno o realtà?

Aumento delle cremazioni e carenza di impianti: analizziamo la normativa in merito alle soluzioni mobili.

Il numero di persone che in Italia sceglie la cremazione è in deciso aumento. La percentuale è in crescita da una decina d’anni, ma l’accelerazione maggiore la si è vista durante il periodo pandemico, quando c’era la necessità di disporre in modo veloce in merito alle numerose salme, mantenendo procedure dignitose per i defunti e le famiglie, ma evitando cerimonie che prevedevano tempi lunghi e assembramenti.

Le motivazioni odierne in fatto di aumento delle cremazioni, invece, sono da imputarsi a diverse motivazioni: i costi più contenuti rispetto all’inumazione, gli spazi carenti nei cimiteri, il minor impatto ambientale e la possibilità di affidare le ceneri ai parenti o disperderle.

Dunque, più cremazioni. Ma gli impianti sono sufficienti?

La risposta a questa domanda muta in base alle diverse zone di Italia. 

NUMERO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 64 OLTRE MAGAZINE
A CURA di Avv. Merletti e Avv. Alfero
LEGALE, FISCALE
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Foto di Kittikhun ChunhakantarosDreamstime
Quattro strutture innovative e professionali a disposizione di tutte le imprese funerarie italiane, per servizi di alta qualità. Gianni Gibellini Fondatore di Terracielo FH TERRACIELO.EU MODENA VIA EMILIA EST 1320 O59 28 68 11 CARPI VIA LENIN 9 O59 69 65 67 MIRANDOLA VIA STATALE NORD 41 0535 222 77 VIGNOLA VIA DI MEZZO 441 059 77 27 14

In generale la differenza più netta si ha tra le regioni del Nord, dove pare esserci una copertura abbastanza capillare in fatto di impianti e strutture, e quelle dove vi è una carenza strutturale importante perché non adeguatamente attrezzate per la crescente domanda, specie al Sud. Ciò, tuttavia, non è sufficiente a rispondere in modo eloquente al quesito in quanto, anche Regioni in cui gli impianti sussistono (ed anzi a volte parrebbero essere addirittura troppi per il bacino di utenza!) possono “temporaneamente” essere in difficoltà là dove l’impianto, o alcune linee dello stesso, vengano bloccate. I motivi dei blocchi possono essere i più vari: dai lavori di manutenzione straordinaria alle più frequenti controversie tra i concessionari e le Committenze pubbliche (ad esempio AUA etc).

Da qui lo studio di impianti di cremazione mobili, dei veri crematori “su ruote” che in Europa sono già esistenti da alcuni anni, ma che in Italia non hanno per ora trovato mercato per via di una normativa non del tutto chiara.

Veniamo proprio alla normativa. Prima di tutto voglio specificare che in questa sede non starò ad analizzare le disposizioni regionali, poiché alcune di queste hanno affrontato già il singolo caso propendendo per l’una o l’altra tesi esplicitamente (nell’alveo del potere legislativo che alla Regione viene concesso). Mi limiterò invece ad affrontare il tema a livello generale.

Dal punto di vista normativo, il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Rubricato “Norme in materia ambientale” (pubblicato in Gazzetta

Ufficiale al n. 88 del 14 aprile 2006) costituisce il riferimento principale per la regolamentazione ambientale in Italia.

Il punto fondamentale è comprendere se il crematorio “trasportabile” sia o meno sottoponibile ad Autorizzazione Unica Ambientale, da richiedersi prima dell’utilizzo dell’impianto, con tempistiche e oneri anche economici rilevanti che di fatto vanificherebbero l’utilizzo una tantum del forno.

Orbene, a livello di Testo Unico Ambiente, il crematorio “mobile” può essere ricondotto al concetto di Impianto mobile.

Invero, il decreto citato definisce l’Impianto mobile (art. 208, c.15): “struttura tecnologica unica o assemblaggio di strutture tecnologiche che possono essere trasportate ed installate in un sito per lo svolgimento 

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della campagna di attività di durata limitata nel tempo. Struttura tecnologica unica è il macchinario (corpo unico che svolge l’operazione di smaltimento o di recupero) identificabile con marca, modello, numero di matricola. Soggetto a direttiva macchine”.

Occorre poi fare riferimento altresì al concetto di attività produttiva aziendale autonoma. Nello specifico, il concetto di unità produttiva è ben definito nella parte V° del suddetto decreto che è stato anche oggetto di esame da parte della Giurisprudenza (Corte di cassazione n. 11660/2003) la quale ha definito l '"attività produttiva aziendale" come una "componente organizzativa dotata di indipendenza tecnica ed amministrativa". In questo contesto, l'installazione di un impianto di cremazione su container non rientrerebbe nella definizione tanto di "impianto fisso" ma di “indipendente” votato allo svolgimento di una attività di durata limitata.

E ciò è vero là dove l’impianto crematorio mobile venga utilizzato temporaneamente per esigenze, appunto, contingenti.

C’è infatti una specifica, che in giurisprudenza è stata oggetto di alert e che deve essere tenuta in debito conto dalle Amministrazioni: “non rientra nella definizione di impianto mobile una apparecchiatura che, sebbene presenti possibilità di essere spostata e posizionata su diverse aree, viene impiegata continuativamente all’interno di un sito (…). Le operazioni eseguibili con tale apparecchiatura dovranno necessariamente essere ricomprese all’interno dell’autorizzazione e potranno operare solo nelle aree specificatamente indicate sulla planimetria allegata al progetto definitivo dell’intervento. L’impianto mobile deve essere nella piena ed esclusiva disponibilità del soggetto autorizzato”.

Dunque, là dove il crematorio mobile dovesse divenire parte stabile dell’impianto crematorio – divenendo di fatto una nuova e ulteriore linea - o dovesse diventare ex sé l’impianto del cimitero, per siffatta interpretazione, parrebbe che il crematorio su ruote debba essere sottoposto ad Autorizzazione Unica Ambientale. 

NUMERO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 68 OLTRE MAGAZINE
LEGALE, FISCALE
Foto di Stanko07Dreamstime

Il lutto e la compagnia degli animali

L’importanza della Pet Therapy e della cura di un animale domestico come strumento per il superamento della perdita di una persona cara.

Il periodo del lutto che segue alla perdita di una persona cara è sempre un momento di sofferenza difficilmente tollerabile ed esprimibile con le sole parole, sconvolgente e destabilizzante; è anche un’esperienza che travolge tutti gli equilibri dell’individuo che lo sta attraversando.

Su tutto cala una cortina nera e spesso prevale la voglia di raggomitolarsi su se stessi e chiudere fuori il resto del mondo. Tuttavia, molto

presto, soprattutto se la persona deceduta era un familiare convivente, si può iniziare a provare un acuto senso di vuoto oltre che di perdita, quasi una sorta di incompletezza personale.

La casa appare vuota, fredda, inanimata: tutti gli oggetti appartenenti alla persona che non c’è più ci fissano muti, malinconici, quasi accusatori… Tutto ci ricorda costantemente la nostra perdita, mentre

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PSICOLOGIA
NUMERO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 71 OLTRE MAGAZINE
Foto di Eva Blanco - Dreamstime

noi ci inabissiamo nel silenzio di un dolore che non trova sfogo e collocazione. Come uscire da questo gorgo di emozioni negative che rischia di sopraffarci? Come ricominciare e riacquistare un senso per noi stessi?

Abbiamo già più volte sottolineato che il processo del lutto, è assolutamente naturale e fisiologico, ma facilitarne una buona elaborazione è sempre opportuno. Ciascuno di noi è diverso e reagisce in maniera differente alle perdite e alla sofferenza; perciò, non tutte le strategie che si possono utilizzare riescono a sortire lo stesso effetto indiscriminatamente su tutti. Per coloro che sono amanti degli animali, però, può essere efficace adottare un cucciolo per alleviare i sintomi della tristezza pervasiva e il senso di solitudine provato. Infatti, secondo alcuni ricercatori americani, che hanno condotto uno studio di tipo longitudinale su adulti con età maggiore di 50 anni che avevano perso il proprio partner, chi possiede un animale domestico presenta meno sintomi di depressione e solitudine di coloro che non ne possiedono uno. Quando le giornate sono un lungo susseguirsi di interminabili ore di silenzio in cui l’unica attività è il continuo ripensare a tutto ciò che si è perduto, doversi occupare di un altro essere vivente che ha bisogno di noi e delle nostre cure può essere ciò che ci vuole per riattivare la motivazione e

ricominciare a dare un senso alle proprie giornate divenute, con la perdita subita, improvvisamente inutili e sterili.

Chi da sempre ha avuto animali domestici sa per esperienza quanto affetto possano elicitare cani, gatti, conigli, criceti ecc. Inoltre, doversi occupare attivamente del loro benessere torna a scandire il tempo, spezzando quell’immobilità congelata in cui la persona in lutto era precipitata: gli animali, infatti, per abituarsi al nuovo ambiente e alla persona che li accudisce, hanno bisogno che si instauri una certa routine da seguire tutti i giorni e questo può aiutare anche la persona in lutto, che ha perduto tutte le proprie certezze e le proprie consolidate routine quando è venuto meno il familiare convivente. Il tempo inamovibile della sofferenza può finalmente tornare a scorrere e l’individuo può cominciare a gettare le basi per nuove routine giornaliere che non contemplano più la persona che è morta.

Da tempo sono noti i benefici della cosiddetta pet therapy (o, in Italia, Interventi Assistiti con gli Animali)

come terapia non farmacologica a supporto di altri interventi e trattamenti in diversi ambiti sanitari: dall’ambito ospedaliero a quello delle case di cura; dai disturbi dello spettro autistico alla riabilitazione delle disabilità fisiche, nulla di strano quindi, che una costante interazione con uno o più animali di affezione possa agevolare il ripristino di una sorta di “normalità” quotidiana dopo la morte di una persona cara. Va sottolineata una volta di più quella che apparentemente sembra una banalità ma non lo è: gli animali non tengono soltanto compagnia, si affezionano a noi risvegliando a loro volta il nostro affetto e la nostra motivazione a occuparci di loro (comprargli e dargli il cibo, tenere pulite le lettiere, acquistare o creare semplici giochi con cui farli divertire ecc.), inoltre, possono diventare oggetto di conversazione con gli altri, favorendo indirettamente la ripresa dei rapporti umani che si

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PSICOLOGIA
Foto di Judith Kiener - Dreamstime

erano allentati se non del tutto interrotti nel periodo immediatamente successivo al decesso. Pensiamo, per esempio, a una persona che adotta un cucciolo di cane: per il benessere del piccolo animale si organizzerà per portarlo fuori almeno un paio di volte al giorno anche se è di piccola taglia e può stare in un appartamento, perché l’animale necessita di camminare e muoversi. È probabile che, inizialmente, la persona in lutto adempia a questo compito con riluttanza, ma poi accetterà di buon grado quella che è una nuova e stimolante incombenza quotidiana che si instaura da sola e ne trarrà

più di un beneficio. In primis, l’individuo si ritroverà “obbligato” a “rendersi presentabile” per uscire, quindi, a ricominciare a prendersi attivamente cura di sé, poi si ritroverà a camminare, cosa che non potrà che avere un effetto benefico sia a livello fisico che psicologico, infine, molto probabilmente farà la conoscenza di altri padroni di cani e, forse, instaurerà nuove amicizie. Altri effetti benefici che è possibile trarre dal prendersi cura di un animale, attestati da studi scientifici, riguardano la riduzione dell’ansia e dello stress (riduzione dell’ormone cortisolo), l’abbassamento della pressione sanguigna e del battito cardiaco. Infine, il contatto con un animale domestico aumenta la quantità di neurotrasmettitori come la dopamina e le endorfine, che sono il fondamento delle emozioni piacevoli che proviamo.

Sitografia di riferimento:

www.stateofmind.it/2019/09/lutto-animali-domestici/

www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/pet-therapy

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Il festival che tratta il tema della morte

Dal 30 settembre al 25 novembre è di scena la XVII edizione de Il Rumore del Lutto, la manifestazione capace di affrontare ed esorcizzare le paure che più ci inquietano.

“Vivi intensamente, abbraccia ogni istante!” È con questa esortazione ad apprezzare la vita che viene presentata alla stampa la prossima edizione de Il rumore del Lutto, il primo e il più importante festival in Italia e in Europa incentrato sugli aspetti culturali legati alla morte.

Anno dopo anno, da ben diciassette edizioni, la città di Parma diventa il centro di manifestazioni, riflessioni e studi sul fine vita, sulla sua accettazione e sulla gestione del lutto. Una rassegna tanto originale, quanto profonda, che si arricchisce ogni volta di nuovi ed inediti contenuti destando un vivo interesse da parte degli

specialisti di settore ma, soprattutto, da parte di un pubblico eterogeneo a cui viene offerta l’opportunità di approfondire argomenti generalmente considerati tabù.

Sono Maria Angela Gelati, tanatologa, formatrice e giornalista, e Marco Pipitone, critico musicale e fotografo, gli ideatori e gli artefici di tutto ciò (rispettivamente con i ruoli di direttrice scientifica e di direttore artistico), coadiuvati dall’associazione Segnali di Vita

«Tutto è nato con l’intento di rendere più partecipata la ricorrenza dei defunti, in modo che potesse superare

quel confine di vissuto privato per conferirle una dimensione pubblica al pari di altre festività civili e religiose» ci racconta la stessa Maria Angela Gelati. «Un evento all’inizio spalmato su poche giornate; sono stati poi gli ottimi riscontri, l’entusiasmo di un’intera comunità e l’apporto di tante nuove idee a far sì che l’iniziativa da rassegna si trasformasse in festival abbracciando un periodo temporale più ampio, tanto che quest’anno si svolgerà dal 30 settembre al 25 novembre, con una speciale inaugurazione il 7 ottobre».

«Non solo più giornate, ma anche più luoghi» precisa Marco Pipitone

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eventi 
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«Se Parma è e rimane la sede principale, con la sezione Il Rumore del Lutto Experience, la kermesse tocca, ormai da qualche anno, anche altre città. L’edizione 2023 vedrà il coinvolgimento di Reggio Emilia, Bologna, Bergamo-Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023, Damanhur, Firenze, Prato, Milano, Venezia e Vicenza. Non mancheranno poi iniziative online per dare la possibilità a tutti di poter seguire il festival anche a distanza».

Come ogni anno gli eventi prenderanno spunto da un tema guida Anima è il filo conduttore scelto per quest’anno, un invito all’ascolto interiore, a fare tesoro di ogni singola esperienza affrontando la vita con intensità. Anima è anche la consapevolezza che non siamo solo corpo e che possiamo spaziare in altre

eventi

dimensioni. Per questo possiamo superare la paura della morte, trattandola come parte indissolubile dell’esistenza stessa.

Caratteristica del festival è il suo approccio multidisciplinare che spazia in vari ambiti culturali: dalla musica all’architettura, dall’arte al teatro, dalla letteratura al cinema, dalla psicologia alla medicina, facendo della diversità il proprio punto di forza, al fine di esplorare il tema da diverse angolazioni Il pubblico potrà fruire di un programma assai ricco, vario e coinvolgente

 Maria Angela Gelati e Marco Pipitone (a sinistra e a destra della foto) con

 Massimo Zamboni e Giovanni Lindo Ferretti (al centro) durante l'edizione 2022

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 Anna Heringer (edizione 2022) Foto di Elisa Magnoni Foto di Elisa Magnoni

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che si articolerà in una serie di incontri, mostre, concerti, proiezioni, performance teatrali, presentazione di libri, visite guidate, laboratori e proposte interattive.

Gli eventi sono per la maggior parte ad ingresso gratuito, e si tengono anche contemporaneamente in più punti della città. Elencare i numerosi appuntamenti sarebbe troppo lungo e complesso: la rosa delle proposte è assai ampia e abbraccia spettacoli e situazioni di diverso grado, da quelle più impegnative a quelle di tono più leggero, a volte giocoso. Non mancano iniziative dedicate ai bambini perché è opportuno che anche i più piccoli acquisiscano consapevolezza della morte per essere preparati ad affrontare una eventuale perdita nel modo meno traumatico possibile.

Sono numerose le istituzioni che appoggiano Il Rumore del Lutto: il festival gode infatti del patrocinio e della collaborazione del Comune e dell’Università di Parma, dell’Università di Padova e del suo Master Death Studies and the End of Life, del Complesso Monumentale della Pilotta e si avvale del contributo della Regione Emilia Romagna, di Ade Servizi Srl Onoranze Funebri e della Fondazione Cariparma. Inoltre riceve un fattivo sostegno di alcune note aziende del settore funerario.

Il Rumore del Lutto è un progetto innovativo di death education che salutiamo con grande piacere ogni anno. Una manifestazione di cui andare orgogliosi per la sua funzione di far breccia sul comune senso di rifiuto

di toccare l’argomento morte e per parlarne finalmente in modo libero e senza imbarazzo.

Sul sito ilrumoredellutto.com è possibile consultare il programma completo di tutti gli eventi ed accedere ad ogni altra ulteriore informazione.

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