Escursioni In Lagorai e Cima d'Asta

Sentieri d’autore l Escursioni in Lagorai e Cima d’Asta

INDICE • Introduzione 5 • Carta generale 8 • Lagorai e Cima d’Asta 10 • Guida alla consultazione 18 • In caso di emergenza: come effettuare una chiamata di soccorso 19 • Come arrivare 19 • Informazioni e numeri utili 22 • Bibliografia 24 • Cartografia 24 • Nota 24 • Ringraziamenti 25 • Avvertenze 25 UNO • LAGORAI 27 1 • Dosso di Costalta 34 1 •Le cave di porfido 37 2 • Giro dei baiti 38 1 • Il capriolo 41 3 • Monte Ruioch 42 1 • Il Rifugio Tonini 45 4 • Sentiero del Re Fravort 46 1 • Re Fravort 50 5 • Cinque Valli e Lago delle Prese 51 1 • L’Alta Via del Porfido 56 6 • Lago Grande e Lago delle Carezze 57 1 • Il Rifugio Serot 60 7 • Lago Erdemolo e Rifugio Sette Selle 61 1 • Il Rifugio Sette Selle 65 8 • Malga d’Ezze e Forcella Valtrigona 66 1 • Il crociere 69 9 • Malga Valtrigona e Crozzi d’Ezze 70 1 • L’Oasi di Valtrigona 74 10 • Monte Croce e anello del Monte Baitol 76 1 • I baraccamenti del Monte Baitol 79 11 • Montalon e Ziolera 80 1 • La poiana 84 12 • Eterno e Re Leone 86 1 • Il piano subalpino 92

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13 • Maddalene-Valpiana La guerra in Lagorai 14 • Laghi di Montalon e Buse Basse 1 • I laghi oligotrofici 15 • Stellune e Cima Lagorai Ricordi di guerra 16 • Malga Cupolà di Sopra e Busa di Sadole 1 • La volpe 17 • Passo Sadole e Cauriol 1 • La guerra sul Cauriol 18 • Coltorondo e Forcella Valmaggiore 1 • I due laghi 19 • Cima dei Paradisi 1 • Il Torrente Vanoi 20 • Via Ferrata Val di Scala 21 • Malga Miesnotta di Sopra 1 • Territorio fragile 22 • Malga Fiamena 1 • Il sorbo degli uccellatori 23 • Bivacco Aldo Moro 1 • Episodio bellico a Forcella Ceremana 24 • Colbricon 1 • Il sito archeologico del Colbricon 25 • Cavallazza e Tognazza 1 • Natura sorprendente 26 • Scanaiòl e Tognola 1 • Il cervo 27 • Lago Pisorno 1 • La leggenda del Pisorno e altre vicende oscure DUE • CIMA D’ASTA 28 • Monte Cima e Bivacco Argentino La marmotta 29 • Cima Ravetta 1 • I rododendri 30 • Croz di Primalunetta 1 • La postazione di Primalunetta

93 96 97 101 102 107 108 111 112 116 118 122 123 130 131 135 139 140 144 145 149 150 154 155 162 163 167 168 172 173 179 183 184 189 190 194

l Indice

31 • Cannoniere del Monte Silana 196 1 • Il Biotopo I Mughi 199 32 • Giro del Monte Castelletto e Cima del Frate 200 1 • La mostra permanente della Grande Guerra in Valsugana e Lagorai 205 33 • Laghi della Val d’Inferno 206 1 • Preziosi minerali 210 34 • Cresta Ravetta e Campanili di Val Orsera 211 1 • Lo scoiattolo 216 35 • Rifugio Malga Consèria e Cima Socéde 217 1 • Le postazioni di Cima Socéde 220 36 • Buse Todesche e Cengello 221 Il capitello del Passo Cinque Croci 225 37 • Forcella Magna e Buse Todesche 226 Il Cimitero di Sorgazza 229 38 • Costa Brunella e Buse Todesche 230 Il grande lago 233 39 • Forra di Sorgazza e Cengello 234 40 • Rifugio Ottone Brentari 238 Il “primo rifugio” 243 41 • Ferrata Giulio Gabrielli 244 42 • Campagnassa e Rifugio Brentari 248 1 • Pino mugo e ontano verde 253 43 • Bivacco Sordo 254 Una memorabile caccia all’orso in Caoria 257

44 • Val Tolvà e Lago degli Aseni 45 • Laghi di Reganel La lontra del Primiero 46 • Val Viosa e Monte Calmandrino Colorate fioriture 47 • Laghetti di Lastè e dell’Aia Tonda Il Passo Brocon e la Grande Guerra

259 263 267 268 271 272 275

TRE • I GRANDI TREKKING 48 • TRANSLAGORAI 48a • Da Panarotta al Lago Erdemolo 48b • Dal Lago Erdemolo ai Mangheneti 48c • Dai Mangheneti alle Stellune 48d • Dal Lago delle Stellune al Cauriol 48e • Dal Cauriol a Forcella Valmaggiore 48f • Da Forcella Valmaggiore al Rolle

277 278 280 283 285 288 291 294

49 • LAGORAI PANORAMA 49a • Da Passo Manghen a Caldenave 49b • Da Caldenave a Consèria 49c • Da Consèria al Manghen

298 300 302 304

50 • ALTA VIA DEL GRANITO 50a • Da Malga Sorgazza a Caldenave 50b • Da Caldenave al Rifugio Brentari 50c • Dal Rifugio Brentari a Sorgazza

306 307 310 314

51 • SENTIERO ITALIA CAI

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Uno delle centinaia di “aurai” che caratterizzano la complessa catena del Lagorai.

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LAGORAI E CIMA D’ASTA Inquadramento geografico L’area considerata in questo volume è situata nelle Alpi Orientali, nel settore orientale del Trentino, al confine con il Veneto. È delimitata a nord dalla Val di Fiemme e dalla Valle del Travignolo, a ovest dalla Val di Cembra, dall’Altopiano di Pinè e dalla Valle del Fèrsina, a sud dalla Valsugana e dalla conca del Tesino, a est dalla Valle del Cismon (Primiero).

All’interno di questo territorio incredibilmente ricco di foreste, pascoli, laghi e torrenti si possono distinguere chiaramente la catena del Lagorai, che si estende per una cinquantina di chilometri, dal Monte Calisio (alle porte di Trento) fino al Passo Rolle, e il massiccio di Cima d’Asta.

Erroneamente nella letteratura questi due gruppi montuosi sono stati spesso descritti insieme, probabilmente per la vicinanza geografica, il comune isolamento e la netta sommaria differenza con le vicine e “più colorate” Dolomiti. Si tratta di alture apparentemente meno spettacolari dei vicini “Monti Pallidi”, nel senso che non presentano ardite e sfrontate architetture rocciose, ma la bellezza davvero magnetica di questi luoghi va ricercata in altro modo, in primis cogliendo quel senso di “wilderness” e di poca frequentazione che rende unici alcuni angoli di questo settore delle montagne trentine. Il toponimo Lagorai trae origine da “aurai” un termine che poggia le sue fondamenta in un’antica lingua indoeuropea, nella quale la radice “-aur” significa “spazio erboso attorno all’acqua”. Ci si riferisce chiaramente ai numerosissimi laghetti alpini dislocati in tutta la catena montuosa.

Va sottolineato che, vista la complessità e l’estensione della catena del Lagorai, in questo volume sono trattate solo le escursioni che hanno accesso da meridione e da oriente, escludendo di fatto tutto il versante della Val di Fiemme, che richiederebbe da solo una guida dedicata.

La SOIUSA (Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino, sistema di classificazione geografica e toponomastica delle Alpi che offre una chiave di lettura internazionale della complessa orografia basandosi su aspetti geologici, idrogeologici, geomorfologici e fitogeografici) include tutto questo complesso insieme di cime nella sottosezione delle Dolomiti di Fiemme e nel supergruppo delle Dolomiti di Fiemme Meridionali, nonostante il tutto sembri estraneo alle “Dolomiti vere e proprie”, almeno dal punto di vista geologico.

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l Lagorai e Cima d’Asta

Entrando nei dettagli emerge un’ulteriore sorpresa, i gruppi montuosi sono tre e non due, in quanto il “Lagorai classico” viene scorporato in due gruppi distinti, con punto d’unione situato al Passo Sette Selle. Per non generare confusione, in questa guida si è scelto di seguire la letteratura classica e di considerare il tutto come un’unica catena, come concetto d’altronde ben radicato nei frequentatori di questi luoghi.

Ecco dunque che la SOIUSA propone questa suddivisione: Catena del Lagorai - Dorsale della Cima di Cece - Dorsale della Cima di Lagorai Catena Monte Croce-Sette Selle - Dorsale Monte Croce-Pale delle Buse - Dorsale Sette Selle-Gronlait Gruppo di Cima d’Asta - Dorsale Cima d’Asta-Quarazza - Dorsale Conte Moro-Tolvà

Il Lago Basso di Reganel, nel versante settentrionale del gruppo di Cima d’Asta.

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COLBRICON La piramide porfirica del Passo Rolle

PARTENZA: Malga Rolle (1895 m)

ACQUA: no

QUOTA MINIMA: 1872 m

PERIODO CONSIGLIATO: luglio-ottobre

QUOTA MASSIMA: 2602 m

FREQUENTAZIONE: bassa

LUNGHEZZA: 9,6 km

FAMIGLIA: no

DISLIVELLO: 913 m TEMPO: 6.10 h DIFFICOLTÀ: EE

Colbricon e Colbricon Piccolo.

Ai loro piedi i laghi e il rifugio (foto Simona Bursi).

PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Colbricon

024 150

Lagorai l Colbricon Lago di Paneveggio

Passo Rolle

34 8

Malga Rolle

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Cima Stradon

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Laghi Colbricon Lago Cavallazza Passo Colbricon )( Rifugio Colbricon Cavallazza Piccola

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Cavallazza 348

7

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Forc. Colbricon )(

376

Colbricon Piccolo Colbricon

13 349

)(Forc. Ceremana

Malga Ces

Punta Ces 7

33

Cime di Ceremana

Il Colbricon è la triangolare Colbricon vetta che, inconfondibile, 2500 Forcella Colbricon Forcella Colbricon svetta oltre il Passo Rolle 2400 dal lato opposto rispetto 2300 le ben più slanciate e co- 2200 Laghi di Colbricon Laghi di Colbricon lorate sagome del Cimon 2100 de la Pala e delle Pale di 2000 San Martino. La montagna 1900 appare massiccia, posta al 0 2,1 4,5 4,8 5,1 7,5 9,6 margine nord orientale del Lagorai, dalla sua vetta si spalanca un esteso panorama che va ad abbracciare gran parte ITINERARIO delle Dolomiti, nonché i ghiacciai dell’Adamel- Raggiungere la Forcella Colbricon (2420 m) in lo e dell’Ortles-Cevedale. circa 2.30 h (vedi it. precedente).

Avanzare sul sent. 349, dopo il primo strappo ACCESSO la pendenza diminuisce e si avanza in vista L’escursione inizia a Malga Rolle, posta un paio della larga sella compresa fra le verticali pareti di tornanti oltre il Passo Rolle per chi proviene del Colbricon Piccolo (su cui non è raro scorda San Martino di Castrozza e il Primiero. Co- gere l’aquila reale) e i disordinati pinnacoli del modo parcheggio.

Colbricon. Dal valico, raggiunto in circa 1.45 h

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dai laghi, bisogna proseguire ulteriormente, seguendo ometti e rari segnavia bianchi e rossi. Il panorama è sensazionale, con gran vista sulle Pale di San Martino, la Foresta di Paneveggio, il Catinaccio, la parete sud della Marmolada e le lontanissime Tofane. Non resta che seguire la traccia con segnavia che sale verso sinistra sul roccioso pendio settentrionale del Colbricon.

L’ultimo tratto, prima della panoramica croce di vetta (2602 m, 40 min da Forcella Colbricon), presenta dei facili passaggi di arrampicata (I grado). Durante la salita è abbastanza frequente imbattersi in branchi di camosci, ungulati che frequentano assiduamente queste alture.

La discesa avviene per la stessa via in 2.30 h.

Le spigolose pareti orientali del Colbricon Piccolo.

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VARIANTI Il Passo di Colbricon può essere raggiunto anche da Malga Ces in 40 min.

Lagorai l Colbricon

La Catena di Bocche si specchia nei Laghi di Colbricon.

Sopra: Colbricon e Colbricon Piccolo da Passo Rolle.

A sinistra: tramonto sulle vette nord-orientali del Lagorai, da Cima di Cece al Colbricon.

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Uno sguardo verso la Cima Rosetta e la Pala di San Martino.

IL SITO ARCHEOLOGICO DEL COLBRICON

Il sito mesolitico di Colbricon rappresenta la prima testimonianza di presenze umane in alta quota dopo l’ultimo avanzamento glaciale e la sua scoperta, dovuta a Luigi e Gianluigi Secco, che risale all’8 giugno del 1971. Le ricerche scientifiche sono state dirette dal dottor Bernerdino Bagolini del Museo Tridentino di scienze naturali e hanno di fatto aperto un nuovo capitolo nello studio della storia dei popolamenti mesolitici nell’ambiente alpino.

Nell’area limitrofa ai Laghi del Colbricon sono state rinvenute ben 12 tracce relative a siti di frequentazione mesolitica, 9 sono state oggetto di scavo. Ne è emersa una lunga frequentazione di piccoli nuclei di cacciatori, iniziata nel Preboreale (11.000 anni fa) e conclusasi alla fine del Boreale (circa 8.500 anni fa). Il sito più antico risale alla fase iniziale della cultura litica sauveterriana, ma presenta ancora elementi epigrafettiani, cioè della cultura precedente, che si rinviene anche al Pian dei Laghetti, presso San Martino di Castrozza. Il sito più recente appartiene invece al sauvetteriano finale. Nel complesso si possono riconoscere bivacchi per il trattamento e l’utilizzo dei prodotti per la caccia, aree dove si preparavano schegge di selce, i microliti con cui si armavano le armi da getto. Ci sono anche bivacchi posti in postazioni particolarmente favorevoli per osservare più versanti montani, probabilmente funzionali alle operazioni di caccia.

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GIRO DEL MONTE CASTELLETTO E CIMA DEL FRATE

PARTENZA: ex Rifugio Spiado (1302 m) QUOTA MINIMA: 1302 m QUOTA MASSIMA: 2316 m LUNGHEZZA: 16,2 km DISLIVELLO: 1088 m

ACQUA: Malga Fierollo di Sopra e Malga Rava di Sopra PERIODO CONSIGLIATO: maggio-ottobre FREQUENTAZIONE: bassa FAMIGLIA: no

TEMPO: 6 h DIFFICOLTÀ: E

Il Frate dal Tombolin di Rava.

PUNTI DI APPOGGIO: Malga Fierollo di Sotto, Malga Fierollo di Sopra, Malga Rava di Sopra, Malga Rava di Sotto

032 200

Cima d’Asta l Giro del Monte Castelletto e Cima del Frate

Il settore di Rava è forse l’area più selvaggia, e meno conosciuta del Gruppo di Cima d’Asta.

Questa è un’escursione “dentro” la natura, fra i crinali rocciosi che lasciano spazio a perle incastonate fra gli alti pascoli, come i Laghi di Bella Venezia, il Lago Grande, il Lago Primo e il Lago di Mezzo. Numerose sono le testimonianze del primo conflitto mondiale, con scalinate e caverne, presenti fra le rocce del Castelletto.

ACCESSO Il punto di partenza si trova nei pressi dell’ex Rifugio Spiado, raggiungibile dalla SS47 Valsugana, con uscita Strigno. Seguire le indicazioni per Castello Tesino, superato Bieno, svoltare a sinistra (direzione camping) e proseguire fino all’ex rifugio (parcheggio ai lati della strada).

Laghi di Bella Venezia

2100

Malga Rava di Sopra

Malga Fierollo di Sopra 1900

Malga Ravetta di Sotto

Malga Fierollo di Sotto

Malga Rava di Sotto

1700

Malga Fierollo di Sotto

1500 1300 3

0

Cima del Frate

4,3 5,4 6,2 6,8 7,4

8,6

10,6 11,3

B

Lago di Mezzo

332

366

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Forc. Fierollo

Malga Rava di Sopra Monte Castelletto

13,2 367

Torr e

Colle della Bella Venezia

)(

Malga Ravetta di Sopra

Cima del Frate Forcella Fierollo Forcella Fierollo

2300

366

328

ITINERARIO Dall’ex Rifugio Spiado (1302 m) seguire la forestale (sent. 365) che sale in direzione nord e successivamente piega verso ovest. Tralasciare la stradina che, al tornante, prosegue dritta e avanzare assecondando un lungo traverso in leggera salita, incontrando, dopo circa 20 min, il bivio col sent. 369. Avanzare sulla forestale con leggeri saliscendi in direzione di Malga Fierollo di Sopra. Dopo circa 30 min dalla partenza, si incrocia un’altra forestale che scende a sinistra. Rimanere

16,2

Ponte Quarazza

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36

6

Laghi di Bella Venezia 369

Lago Primo

Monte Fierollo

366

Malga Ravetta di Sotto

Monte Spiado Malga Fierollo di Sopra Doghetto de Spiado 36

2

33

Malga Rava di Sotto

9

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36

Cimon dello Spiado Malga Fierollo di Sotto

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36

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365

365

ex Rifugio Spiado

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ancora sulla principale che, dopo essersi avvicinata a un ruscello sulla destra, porta a Malga Fierollo di Sotto (1563 m, 40 min). Arrivati al cancello della malga, tenere la traccia a destra, superare quindi la malga stessa e individuare il sent. 366 che inizia a salire con pendenza accentuata, entrando in un ambiente meraviglioso, fra larici e colorati rododendri. Dopo aver superato un altro cancelletto, si giunge in un piccolo pianoro dove sorge Malga Fierollo di Sopra (1748 m, 30 min dalla malga precedente). Superata la malga si entra nuovamente nel bosco rado, dove gli ultimi larici lasciano presto spazio a terreno aperto, colorato dagli immancabili rododendri. In 40 min si raggiungono così i Laghi di Bella Venezia (1963 m). Proseguendo sulla sinistra dei laghi, in leggera salita, si raggiunge il piccolo bivacco (2024 m) che li sovrasta. Trala-

Malga Rava di Sotto.

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sciare le indicazioni per il sent. 369 e seguire la traccia in salita a sinistra del bivacco, che porta verso Forcella Fierollo e Malga Rava. Dopo 30 min si incontrano le indicazioni del sent. 366B che, verso destra, conduce alla Cima del Frate (2364 m) e al Passo Tombolin di Rava.

Svoltare a destra, aggirare il monte portandosi sul suo versante nord-orientale e, in 30 min, raggiungere il monolite sommitale. Poco prima della vetta si rinvengono caverne risalenti al primo conflitto mondiale, inoltre, lungo la cresta finale, si sviluppano un sentiero dentro trincee, corridoi scavati nella roccia e l’incredibile Gradinata dei Tombolin di Rava, simbolo dell’Alta Via del Granito. Nei tratti più pericolosi il sentiero è attrezzato con cordino metallico.

Ritornare in 20 min al bivio e in 10 min raggiungere la Forcella Fierollo (2252 m).

Cima d’Asta l Dolomiti di Brenta

Ai Laghi di Bella Venezia.

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Sentieri d’autore l Escursioni in Lagorai e Cima d’Asta

Scendere ora verso i Laghi di Mezzo (2042 m), Malga Rava di Sopra (2035 m, 50 min) e il Lago Primo (1999 m). Dalla malga seguire le indicazioni che portano verso la Val di Rava, al bivio tenere la sinistra sul sent. 365 fino alla Malga Ravetta di Sotto (1830 m, 20 min dal bivio).

Con tratti su comoda mulattiera e dopo aver superato il ponte sul Rio Gallina, si perviene, in 15 min, alla Malga Rava di Sotto (1664 m).

Su molte mappe viene indicata come “ruderi”, fortunatamente invece è stata recuperata, restaurata e resa molto accogliente. Proseguire su comodo sentiero in blanda discesa, entrare nel bosco e raggiungere il capitello dedicato a Maria Fiore (40 min dalla malga) e Malga Fierollo di Sotto (altri 10 min). Da qui su forestale al punto di partenza.

Le postazioni del Castelletto.

Il Frate, i Campanili di Val Orsera e Cima Trento.

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Cima d’Asta l Giro del Monte Castelletto e Cima del Frate

Monte Fierollo Doghetto di Spiado Passo Fierollo

Laghi di Bella Venezia

Vista dal sentiero che sale al Passo Fierollo.

LA MOSTRA PERMANENTE DELLA GRANDE GUERRA IN VALSUGANA E LAGORAI

La Mostra Permanente della Grande Guerra in Valsugana e Lagorai, allestita all’interno dell’ex Mulino Spagolla, a Borgo Valsugana, è gestita dall’Associazione Storico-Culturale della Valsugana Orientale e del Tesino. Il suo scopo principale è quello di conservare, studiare e valorizzare le testimonianze rappresentate da reperti bibliografici, archivi e fotografie relativi al conflitto nell’area compresa tra l’Altipiano dei Sette Comuni, la Valsugana e i gruppi di Lagorai e Cima d’Asta. È suddivisa in spazi tematici, introduce gradualmente il visitatore a capire l’evoluzione delle operazioni militari, attraverso immagini dei campi di battaglia e delle distruzioni subite dai paesi della valle. Viene illustrata anche l’evoluzione dell’abbigliamento, partendo dal berretto fino ad arrivare all’elmo, delle armi da fuoco individuali, della progressiva dismissione della baionetta e della comparsa del pugnale da trincea. Nelle bacheche si trovano inoltre pezzi eccezionali, fra questi una Schwarzlose (mitragliatrice pesante d’ordinanza dell’esercito austro-ungarico) completa di scudo corazzato e spegni fiamma, che si affianca a una rara ed eccezionalmente ben conservata attrezzatura meccanico-manuale per il caricamento dei nastri di alimentazione dell’arma stessa. Presenti anche una rara pistola mitragliatrice “Villar-Perosa mod.

1915” e un ancor più raro moschetto austriaco M95 munito di ottica di precisione, rinvenuto alle pendici dell’Ortigara.

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