OFFICINA* 12

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Mahdavi A., Martens B., Scherer R., (a cura di) eWork and eBusiness in Architecture, Engineering and Construction: ECPPM 2014 CRC Press, Boca Raton, 2014

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tervento. Qualsiasi altro discorso prescinde

Come si può pensare di affinare una pro-

dalla sacralità del territorio che calpestiamo

gettazione senza un modello di prodotto da

e dalla irreversibilità (e spesso irrintraccia-

poter testare in una pluralità di ambienti di

bilità) di certe trasformazioni nefaste che

calcolo e simulazione? E soprattutto, i det-

imprimiamo allo stesso.

tami della progettazione esigenziale pre-

La promozione del Digital Plan of Work in-

stazionale o performance based building design

glese verte sul principio che, attraverso

(PBBD)6 ci insegnano che la prestazione di

una capillare adozione del BIM, è possibi-

sistema dipende dai contributi di tutti gli

le ridurre del 30% il costo degli interventi

elementi tecnici, le discipline e i sottosiste-

edilizi4. Ebbene tale valore, seppur signifi-

mi dell’organismo edilizio. Tali sottosistemi

cativo in tempi di spending review, appare as-

sono sempre interdipendenti (basti pensare

sai limitato se comparato alla riduzione dei

alla relazione involucro-impianto-profili

costi che una progettazione sostenibile può

di utilizzo) e qualsiasi modellazione fina-

comportare. Ancor di più vi è la chiara evi-

lizzata a una simulazione non può che im-

denza del fatto che adottare un approccio

postarsi come un processo iterativo di pro-

esigenziale prestazionale alla programma-

gressivo affinamento del comportamento

zione, progettazione, esecuzione e gestione

previsionale del modello. La relazionalità

delle opere può portare a un incremento del

degli elementi assieme alla interdipendenza

18% della produttività delle imprese econo-

delle discipline è alla base della modellazio-

miche che in seno a queste si sviluppano5.

ne informativa. Il semplice fatto che un pa-

Se il primo dato ci fa circostanziare il valore

rametro venga pubblicato all’interno del set

del BIM e ripensare alla quantità di testi-

di attributi di un oggetto informativo non

monianze che attorno a questa tecnologia

in maniera espressa ma per via relazionale

vengono condivise, l’ultimo dato deve for-

determina a monte la programmazione del-

zare utenti nuovi e consolidati a guardare

le relazioni degli oggetti che compongono

al BIM non semplicemente come uno stru-

il BIM. Tale programmazione, edilizia, non

mento di supporto alla progettazione ma di

informatica, è il risultato di un lavoro plu-

fatto come a un patrimonio tecnologico e

riennale di ricerca e standardizzazione e a

culturale al quale attingere per comprende-

questa dobbiamo guardare per apprendere

re a fondo il comportamento degli organi-

di più in termini di conoscenza del sistema

smi edilizi e programmarne eventualmen-

edilizio e per provare a estendere la nostra

te l’evoluzione in forme più sostenibili e

visione progettuale oltre i limiti del con-

produttive.

suetudinario. Il contributo di personalità

N.12 MAG-GIU 2016 67


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