Dicembre-Gennaio

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Hauptsache ? “fuori quota” Un gruppo di volontarie le cittadine che, in prima battuta, Richiedenti protezione internazionale che giungono sul territorio provinciale autonoBinario 1 nasce nella primavera del 2015 si organizzarono spontaneamente mamente (non con gli invii del Ministero degli come movimento spontaneo di volone si impegnarono per fornire una Interni) e che non vengono fatti formalmente tarie della società civile. In quei mesi risposta efficace ai bisogni delle rientrare nel numero di persone che la Provinil confine tra Italia e Austria era stato persone, spesso impaurite e quasi cia di Bolzano deve accogliere nei centri del spostato informalmente a Bolzano, dove sempre spaesate, che scendevano territorio in base alle “quote ministeriali”. ogni giorno decine e decine di migranti al binario 3. “Iniziammo a lavovenivano fatte scendere dai treni diretti rare insieme in quel contesto e in verso nord. La città fu costretta a conquei giorni è nato il nostro gruppo: Bisono sempre state contraddistinte da un frontarsi con la realtà dei migranti in nario 1”, raccontano le volontarie. “Da approccio emergenziale al fenomeno mitransito, ovvero persone che desideravasubito abbiamo deciso di attivarci e ingratorio. Da qui è partito il nostro impeno proseguire il loro viaggio e raggiungetervenire laddove l’istituzione pubblica gno anche fuori dalla stazione, sia per i re un altro paese europeo. è assente: innanzitutto per segnalare e richiedenti asilo ospitati nei centri di ac“Un giorno decisi di andare a vedere con denunciare le mancanze e le storture del coglienza in provincia, sia per coloro che i miei occhi la portata di questo fenosistema e, in secondo luogo, cercando di sono rimasti esclusi o allontanati dalle meno di cui avevo letto sui giornali”, riproporre una soluzione o, almeno, una strutture”, spiegano le volontarie. corda una delle volontarie. possibile strada da Il gruppo organizza corsi di lingua itaIl nostro lavoro termina percorrere. Il nostro “Portai con me qualcosa liana e tedesca, accompagnamento nella da mangiare, da dare lavoro termina quando ricerca lavoro e inizia a districarsi anche quando le istituzioni eventualmente a chi le istituzioni prendono conella giungla delle pratiche burocratiche prendono coscienza. ne avesse bisogno. scienza delle problematiche e in materia di asilo. Credevo che da parte delle istituzioni si attivano per dare una risposta formale Un porto sicuro fosse stato predisposto da subito un piaai bisogni del territorio. Non ci sostituDopo due anni di attività, Binario 1 vieno di azione strutturato per affrontare la iamo, né vogliamo essere la stampella di ne contattato da un privato cittadino che, situazione.” La donna non immaginava nessuno”. impressionato dall’operato delle volontache, da quel giorno, sarebbe cominciato L’impegno di Binario 1 varca quindi le rie, gli offre di proseguire per un anno la il suo impegno quotidiano con i richieporte della stazione e si concentra anche propria attività all’interno di una casa di denti asilo e i rifugiati. La realtà dei fatti, sui richiedenti asilo che vivono in prosua proprietà ad uso gratuito. Si presenta d’altronde era ben diversa dalle aspettavincia. “Ci siamo accorte che le politiche quindi la possibilità di rispondere in mative della volontaria. Furono i cittadini e di accoglienza, anche a livello locale, niera ancor più strutturata e professionale ai bisogni del territorio e di Ermira Kola (a sinistra) avere tra le mani uno strumento e due volontarie di B1 impegnate in ufficio più potente per portare avanti la doppia azione di denuncia delle carenze del sistema e di proposta di possibili soluzioni. “Quando è arrivata questa offerta, ci siamo chieste che direzione dare al nostro progetto”, raccontano le volontarie. “Una delle maggiori falle del sistema, a nostro avviso, era la marginalizzazione e l’esclusione dall’accoglienza delle persone vulnerabili in seguito alla cosiddetta ‘Circolare Critelli’. Ci siamo convinte, pertanto, che avremmo dovuto dedicarci all’accoglienza temporanea delle persone in fuga appartenenti a questa categoria e rendere così visibile questo problema.”

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