L'Opinione di Viterbo e Lazio nord - 12 giugno 2011

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comprensorio

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Viterbo & Domenica 12 Giugno 2011 AltoLazio

VETRALLA - Venerdì sera l’ennesimo successo con i Fourhands, il 25 sarà alle Cene in Cantina con Le Irritazioni

Alina, una voce che incanta di EMANUELE FARAGLIA

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entre lei incanta gli spettatori con il suo viso d’angelo, gli occhi azzurri ed una voce da brividi c’è chi insinua che la ragazza di Blera non abbia sfondato nel mondo della musica perché “non è una disposta a scendere a compromessi pur di fare successo”. Lei però smentisce subito: “Sto bene così” dice sorridendo alla fine dell’ennesimo spettacolo andato a gonfie vele. Stiamo parlando di Alina, che venerdì sera si è esibita al Bar della Villa di Vetralla assieme a Leonardo Lanzalonga e Valerio Ventura, ovverosia i Fourhands che gli amici di sempre prendono scanzonatamente in giro: “Si nun ce fosse lei, farebbero ride...”. Non abbiamo resistito alla tentazione e siamo stati costretti ad intervistarla, ecco il risultato:

A 12 anni hai cantato a Sanremo, dunque sei la più giovane di sempre ad aver partecipato ad una manifestazione così importante, ti ritieni una predestinata? “No, assolutamente no (grossa risata), mi ritengo fortunata, però il destino uno se lo sceglie pure da sola”. Senza la musica la vita sarebbe un errore, condividi?

“Sì, senza dubbio, sarebbe una noia tremenda, almeno per quanto mi riguarda, poi ci sono persone che stanno bene anche senza, ma per me sarebbe proprio impossibile, anche perché ci sono cresciuta, non riesco ad immaginarmi una vita senza musica”. Chi ti ha trasmesso questa passione? “Mah, guarda, in famiglia non c’è nessuno che

canta, sono uscita fuori così, dal nulla. Certo i miei ascoltavano ed ascoltano musica spesso, però ho fatto tutto da sola”. Se dovessi abbandonare gli studi di Medicina per la musica lo faresti? “Si tratta di una scelta coraggiosa, lo farei ma il mondo della musica è sempre un’altalena, per questo credo sia necessario crearmi un’alternativa. In ogni caso la cosa più bella per me è cantare”. Fidanzata? “No, decisamente single”. Vivi a Blera, ma la tua terra d’origine è la Sardegna, terra incantevole e selvaggia... “In realtà mio nonno Gesuino era sardo, io ho sempre vissuto qui e mi sento viterbese. Sono stata in Sardegna solo una volta in vacanza per la maturità, non conosco le sue tradizioni”.

Avrai l’estate piena di impegni musicali, qual’è il prossimo? “Suonerò con Le Irritazioni il 25 giugno sempre a Vetralla per le Cene in Cantina, saremo nella piazza di fronte al Bar L’Ultima Follia...”. Ah, allora può darsi che ci vediamo! “Magari mi farebbe piacere”. Grazie dell’intervista. “Grazie a te”.

Nome: Alina Cognome: Deidda Nata a Blera il 20 giugno 1990 Segni particolari: voce melodica e potente, estensione vocale paragonabile a quella di star internazionali del calibro di Witney Houston, Mariah Carrey ed Elisa di cui interpreta la meravigliosa “Dancing”

TUSCANIA - L’appello di un cittadino in soccorso delle nuove suore VETRALLA - Da settembre il sabato le primarie rimarranno chiuse

“Al monastero di S. Paolo serve aiuto” Tagli d’orario all’interno delle scuole di VALERIA SEBASTIANI

di DANIELE CAMILLI

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l monastero di S. Paolo non è più un monastero di clausura già da febbraio. Le Clarisse hanno lasciato il posto alle suore del Verbo Incarnato. Un’ordine che comprende anche un ramo, molto importante, missionario. Se l’ordine è cambiato non sono però cambiati i numeri. Sono lontani i tempi in cui nel monastero viveva una prospera comunità di religiose che da sole provvedevano alle loro esigenze e a quelle degli altri, dei tanti fedeli che vi approdavano. Ai quali le suore elargivano parole e preghiere da dietro le grate della clausura. Il monastero poi si apriva in via eccezionale per accogliere i ragazzi in preparazione per la Cresima o la Comunione. In quel caso si potevano vedere in faccia, parlare e per�no, a volte, giocare con loro. Il monastero di S. Paolo è una struttura enorme e come tale necessita di quotidiano e grande lavoro di manutenzione. Oltre alla costruzione esistono giardini ed un orto che un tempo era un vanto e che oggi si fa fatica a mantenere in ordine se non fosse per l’aiuto di qualche volontario. Proprio i volontari sono la ‘salvezza’ a garanziadella sopravvivenza della struttura. Da quando, a febbraio, si sono insediate le nuove suore la comunità cittadina si è stretta attorno alle arrivate. Due ragazze, giovanissime. 27 anni una e 21 l’altra. Da sole ad occupare un luogo vastissimo, tanto da perdercisi. Così alla spicciolata sono arrivati i primi aiuti. Oggi è un gruppetto nutrito quello che quotidianamente cerca di prendersi cura del luogo e di chi lo abita offrendo quello che può. Anche solo sostegno morale e presenza, che già sono tanto. In realtà il monastero ha molto da offrire. E’ un luogo di

pace assoluta, chi c’è stato lo sa bene. Ed oggi, rispetto al passato è aperto a tutti. Ogni giovedì un Padre missionario arriva qui dalla vicina Tarquinia per of�ciare la santa messa, alla quale prende parte un pubblico sempre più numeroso al quale si sono aggiunti anche i ragazzi degli Scout. “Da fare c’è tanto,- ci spiega Tonino, uno dei volontari che sta mettendo tempo e denaro a disposizione delle nuove arrivate- soprattutto per quanto riguarda la manutenzione della struttura”. Così, quando può, Tonino e con lui altri cittadini, corre a falciare il prato del giardino, a comperare piante per l’orto, a piantarle, innaf�arle. “Alcuni giorni fa si è rotto uno dei cancelli, una rottura che avrebbe richiesto denaro-ci racconta- che il convento in questo momento non possiede, così ci siamo dati da fare per ripararlo e ci siamo riusciti.” Parla con entusiasmo il volontario, e quando gli chiediamo cos’è che lo spinga a prodigarsi con tanta energia ci risponde che non lo sa bene nemmeno lui ma può dire che al vecchio

monastero trova la pace dopo una giornata di routine e fatica. Lavora anche qui, questo è vero, ma sapere che il suo lavoro serve a qualcuno che altrimenti non saprebbe come fare, lo mette in pace con se stesso. Questo è lo spirito ovviamente. Da qualche mese al giardino lavorano anche dei ragazzi, per ritrovare un po’ di serenità sfruttano l’occasione di un lavoro che è un po’ una terapia. “Vorrei che il lavoro che l’attuale piccola comunità sta svolgendo al monastero non rimanesse per pochi ma attirasse sempre più gente- ci con�da Tonino- Qui serve tutto, in termini pratici ed economici, in primis. Ad esempio ora per effettuare alcuni lavori all’impianto di riscaldamento in vista dell’inverno, occorrono 19.000 euro. Ognuno di noi volontari cerca di collaborare come può per tenere in vita la struttura ma anche e soprattutto per dare coraggio alle nuove arrivate, cercando di far sentire loro che Tuscania c’è, che siamo una comunità capace di accogliere e di lavorare per un interesse comune.”

ezioni scolastiche ridotte a 27 ore settimanali. I tagli del Ministro Gelmini arrivano anche a Vetralla. Meno 87mila docenti e circa 44 mila non docenti in tutta Italia che costringono a rivedere organizzazione e piani scolastici. “Nelle scuole primarie, negli ultimi tre anni – spiega infatti il Dirigente scolastico Roberto Santoni – il numero dei docenti è diminuito di 7 unità, a fronte di una popolazione scolastica pressoché stabile. Queste sensibili riduzioni di personale, unite a una riduzione dei �nanziamenti per le supplenze e per il funzionamento amministrativo e didattico, non possono non incidere sulla qualità del servizio scolastico, costringendoci ad una progressiva ed inevitabile riduzione del monte-ore destinato agli alunni. Dopo un’articolata discussione nei Consigli di Interclasse e nel Consiglio di Circolo, prendendo atto dell’impossibilità di continuare ad erogare lo stesso numero di

ore settimanali dei precedenti anni scolastici, si è giunti alla decisione – prosegue Santoni – di ridurre l’orario settimanale delle lezioni a 27 ore”. Dal prossimo anno scolastico le scuole primarie di Vetralla, Cura e Tre Croci funzioneranno dunque dal lunedì al venerdì. Dalle 8 del mattino alle 13.25. Chiuse il sabato e con orari che potranno subire qualche modi�ca di pochi minuti in relazione alle necessità di trasporto dei bambini che si recano a scuola con lo

scuolabus. “Riteniamo opportuno comunicare per tempo – conclude il Dirigente – la variazione d’orario per dare modo a tutti i genitori di predisporre la propria organizzazione familiare. Certamente non cambierà l’impegno di tutta la comunità scolastica per offrire agli alunni un insegnamento che permetta di acquisire le competenze di base delle discipline di studio e gli strumenti cognitivi per comprendere ed interpretare il mondo che li circonda”.

VETRALLA - In pochi giorni un male incurabile se l’è portato via

La cittadina piange Glauco Pasquinelli G

lauco Pasquinelli aveva solo 44 anni e nel giro di alcuni giorni un male incurabile e per�do se l’è portato via. Glauco Pasquinelli era molto conosciuto in paese, venerdì si sono svolti i funerali ed una marea commossa di persone si è riversata per le vie della cittadina. “Le abbiamo provate tutte - ha detto il cugino Enrico - ascoltato il parere di medici esperti a Cuba o in America, ma non c’è stato nulla

fare. Per me era come un fratello, siamo una famiglia molto legata, i suoi genitori lavorano con me... Dopo la morte di Brunetto pensavo di non avere più lacrime ed invece...”. Parole strazianti che descrivono il clima che ha avvolto una famiglia conosciutissima in paese. La redazione de “L’Opinione di Viterbo e Alto Lazio” si stringe attorno al dolore inconsolabile dei suoi cari.


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