RA N° 4 2014 REGINA APOSTOLORUM

Page 13

o naria ad Airuno L

a celebrazione della giornata missionaria è stata una festa diversa da quella degli altri anni. Quello che mi ha colpito di più e rimarrà sempre per me come un ricordo indimenticabile, è stata la partecipazione di tutti. L’Africa è stata al centro di questa celebrazione con la testimonianza di Sr. Giuliana e l’omelia di P. Lorenzo, basata sull’accoglienza, la coabitazione, la collaborazione, la fraternità e l’armonia per poter vivere una vita

cristiana migliore. Durante l’offertorio una coppia camerunense ha portato all’altare un oggetto africano che voleva rappresentare la forza, la tenacia e l’armonia che deve regnare nel mondo intero. Il coro ha suonato anche con uno strumento tipicamente africano “il tamburo”. Tutto questo ci ha insegnato che siamo tutti chiamati a testimoniare la vera verità e la vera giustizia, che è la Parola di Dio, che non è soltanto un compito destinato a sacerdoti, suore e cardinali. Ciascuno di noi deve essere missionario per portare la vera luce dove ci sono le tenebre. Jean Marie

C

he bella la giornata delle missioni… Con mamma il giorno prima ho preparato le torte per la “tenda” missionaria e con papà ho pescato al pozzo delle sorprese. Poi quando siamo andati a trovare Gesù, c’era quasi una festa: un prete simpatico che dava la mano a tutti e faceva un sacco di domande (a me piace perché ho sempre tante cose da dire), canti dove dovevo battere le mani e un momento (mamma mi ha detto che si chiamava offertorio), dove ho camminato fino all’altare per mano a Matthew, il mio “fratello grande”… Chissà perché quando lo chiamo così le persone mi guardano strano… forse perché io sono rosa e lui marrone, ma per me fa parte della mia famiglia (i miei genitori sono i suoi padrini di battesimo). Poi è proprio vero quello che ha detto Suor Giuliana alla fine della messa… Io sono fortunato: mamma e papà, 14 anni fa, per conoscere e vivere con persone di cultura diversa sono dovuti partire per una breve missione in Uganda… A me, invece, basta fare pochi metri ogni mattina ed entrare nella mia scuola materna, dove incontro bimbi che parlano anche in modo diverso dal mio, scrivono il loro nome con lettere che conosco poco, che hanno mamme con la testa coperta anche se non piove o c’è troppo sole, ma che giocano e si divertono come me, stando tutti insieme. Luca

11


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.